Soru a Sassari, grande partecipazione: “Dare attenzione alle periferie”

SASSARI  –  Dobbiamo dare attenzione alle periferie geografiche delle nostre città: sono diventate periferie umane e sociali, fatte di tanti bisogni a cui va data risposta». Lo ha detto stasera a Sassari Renato Soru, chiudendo l’incontro dedicato al tema delle “Periferie urbane” ospitato all’Opera salesiana nel quartiere di Latte dolce.

Organizzato dall’associazione Glocal e coordinato da Carlo Sanna, l’incontro ha dato la parola a amministratori locali, urbanisti, rappresentanti dei comitati di quartiere, dirigenti di società sportive, docenti e semplici abitanti che hanno descritto le difficoltà della vita lontana dal centro urbano: dalla mancanza di servizi, decoro e sicurezza a quella di prospettive per i giovani, problemi che non riguardano solo le zone periferiche del capoluogo turritano, ma è comune a quelle delle altre città sarde. «Le periferie urbane sono diventate periferie sociali – ha detto il candidato della Coalizione sarda -, dove alla povertà economica si associano quelle educativa e culturale, dove mancano i trasporti e le opportunità, manca il lavoro o la casa.»

E proprio sul tema dell’edilizia abitativa, Renato Soru ha ricordato come, «con l’assessore dei Lavori pubblici Carlo Mannoni, abbiamo fatto l’ultimo piano di investimenti per l’edilizia residenziale pubblica: 70 milioni di euro per assicurare una casa a tutti quelli che ne avevano bisogno con investimenti anche qui, a Sassari. Ma dopo tutti questi anni, dopo non so quanti commissari straordinari di AREA, l’agenzia regionale dell’edilizia abitativa, molti di questi investimenti non sono stati nemmeno portati a termine per l’incuria, la burocrazia e per il fatto che da tempo che la politica ha trascurato un tema così importante. Ha smesso di fare investimenti per mantenere l’esistente e tanto meno ne ha fatti per soddisfare la domanda: in questo momento ci sono 5.000 domande giacenti per gli aventi diritto alla casa: non hanno una risposta e non l’avranno in tempi brevi visto che non esistono progetti e non esistono programmi di questo tipo.»

L’esclusione nasce, ha detto Soru, anche da scelte incomprensibili sulla mobilità: per esempio, «perché la metro leggera Sirio non arriva a Latte dolce o a Li punti e non viene interconnessa con la rete di mobilità del nord Sardegna? Mi piacerebbe che la Regione stesse ad ascoltare di più i comitati locali che si stanno occupando dei trasporti e che possa dialogare con l’amministrazione comunale per portare avanti la rete della metro, come sta avvenendo a Cagliari.»

«L’Europa mette a disposizione risorse per l’inclusione, per riportare nel tessuto sociale attraverso la formazione le persone che sono escluse. Ma non basta curare i mali di oggi, dobbiamo cercare di non generare oggi l’esclusione del futuro: per questo sono d’accordo con voi che volete le scuole aperte e aperte più a lungo. Per questo propongo un piano straordinario per la scuola, perché la scuola è il centro della vita dei giovani e deve essere il centro della vita del quartiere, dove si possano acquisire le competenze di base, ma fare anche altre attività come lo sport o imparare a scrivere il codice, senza dimenticare la storia e la cultura della Sardegna. Se c’è un futuro per la Sardegna passa necessariamente per una considerazione diversa del percorso e dell’esperienza scolastica».

Nel primo pomeriggio, sempre nel capoluogo, il candidato presidente della Coalizione sarda aveva partecipato a un incontro organizzato dall’associazione «Costituente per Sassari»: un «esperimento sociale», così l’ha presentato il coordinatore Stefano Sotgiu, nel quale, dopo un’introduzione sul tema “Seconda autonomia e partecipazione democratica”, dalla discussione nei tavoli tra i quali erano ripartiti i partecipanti sono scaturite le domande a Soru.

«La democrazia partecipativa – ha detto Soru in uno dei suoi interventi – è un pilastro delle politiche comunitarie e in questo ciclo di programmazione: l’Unione europea finanzia strumenti e progetti per promuoverla e la mette sullo stesso piano della transizione verde e di quella digitale». E la Regione cosa può fare?, si è chiesto il candidato. «La Seconda autonomia che dà il titolo al nostro incontro di oggi – ha detto – parte dall’idea di aggiornare e rafforzare l’Autonomia del nostro Statuto attraverso un nuovo confronto con lo Stato. Questa autonomia può essere davvero rivista anche per quanto riguarda il federalismo interno, e cioè maggiore autonomia agli enti locali e alle province.»

Intervento in via Fratelli Accardo Artigiani, soddisfazione da Forza Italia

ALGHERO – È approdata in consiglio Comunale l’acquisizione di via Fratelli Accardo Artigiani.“Forza Italia è soddisfatta del risultato raggiunto, frutto del costante impegno degli ex Assessori Peru e Caria” commenta il capogruppo in consiglio comunale Nunzio Camerada. Finalmente, dopo decenni di abbandono, si è conclusa la procedura che porterà a realizzare quelle necessarie opere di urbanizzazione che restituiranno dignità e decoro ai nostri concittadini che risiedono nella zona.

Sono state accolte le richieste dei residenti grazie all’importante e costante attività di mediazione messa in campo dagli ex Assessori Forzisti che hanno lavorato fino all’ultimo giorno dell’immotivata revoca per concludere l’accordo con i legali dei proprietari che permettesse di giungere ad una transazione più equilibrata possibile. Giova infatti ricordare che l’accordo veniva concluso nell’Ufficio del Demanio alla presenza degli Assessori Caria e Peru nel giorno in cui gli stessi venivano ingiustamente revocati.

Si è trattato di un iter lunghissimo, gestito dall’inizio del mandato dall’allora Amministrazione Tedde, poi arenatosi e ripreso dagli Assessori Caria e Peru. L’attività non si conclude certamente con l’iter di acquisizione dell’area poiché ora sarà necessario reperire le risorse necessarie alla realizzazione degli interventi di urbanizzazione poiché prima della revoca, l’Assessorato alle Opere Pubbliche aveva conferito l’incarico di progettazione.

“Forza Italia, pertanto, si impegnerà come fin d’ora ha fatto anche in questa attività vigilando sul rispetto degli impegni assunti con i cittadini, affinchè gli sforzi fino ad oggi fatti non risultino compromessi dalla mancanza di una degna cabina di regia”, commentano i consiglieri comunali del partito.

“F.I. pertanto – continua il capogruppo Nunzio Camerada – continua a garantire il proprio decisivo voto a quelle proposte presentate nell’interesse di Alghero in questa come in altre circostanze e svolgerà in consiglio comunale e all’esterno un controllo vigile sulle altre opere pubbliche e manutenzioni che la città aspetta da fin troppo tempo. Infatti diversi sono gli interventi, ormai improcrastinabili, che i cittadini aspettano”.

“Un ringraziamento particolare va rivolto agli uffici Comunali che hanno dato seguito ed appoggiato l’importante attività di mediazione e conciliazione degli Assessori Peru e Caria e, soprattutto, quei residenti che, con la loro costante attività di stimolo e controllo hanno permesso di ottenere quel legittimo riconoscimento da lunghissimo tempo negato” conclude il coordinatore cittadino Marco Tedde.

Centrodestra, Paolo Truzzu avvia la campagna a presidente della Sardegna

CAGLIARI – Domani (sabato 13 gennaio), a partire dalle 9.30, nella sala dell’Antica Casa Olla (via Eligio Porcu 29) a Quartu Sant’ElenaPaolo Truzzu, candidato presidente della coalizione di centrodestra, civica, sardista e autonomista, parteciperà alla quinta edizione della rassegna politico-culturale “C’è del buono in questo mondo”, organizzata da Fratelli d’Italia e Gioventù nazionale. Quest’anno, all’evento (“Per una Sardegna forte e fiera”) sono stati invitati anche i rappresentanti della coalizione.

Alle 8.30, Truzzu visiterà il mercatino della Coldiretti a Pitz’e Serra (via Malta, angolo via Pitz’e Serra). L’indomani (domenica 14 gennaio), Paolo Truzzu sarà ospite al Congresso provinciale di Fratelli d’Italia Gallura, che si svolgerà ad Olbia, dalle 10, nella sala dell’Hotel “For You” (via Acquedotto romano 9).

Soru alla Todde: confronto pubblico e indichiamo un “terzo” candidato

NUORO – «Io sono per l’unità: un progetto per la Sardegna vale più di progetto per me stesso. Per questo, invito Alessandra Todde, in qualunque momento da domani in poi, a fare un confronto pubblico su chi vuole l’unità e chi non la vuole, su qual è il suo progetto per la Sardegna e quale il mio e se possiamo trovare nelle prossime ore una persona che ci rappresenti tutti»: così Renato Soru stasera a Nuoro, rispondendo a una domanda dal pubblico negli ultimi momenti dell’incontro sulle zone industriali.

«In Sardegna ci sono passione civile, buona volontà e intelligenze – ha detto il candidato della Coalizione sarda -, non sono l’unico candidato possibile e nemmeno il migliore. Il bene della Sardegna va al di là della mia ambizione personale. È davvero il momento del noi: il mio io l’ho messo da parte e aspetto che altrettanto faccia Alessandra Todde. Come ho avuto modo di dire a lei e ai dirigenti nell’incontro di qualche giorno fa: abbiamo ancora qualche giorno per mettere insieme i programmi e trovare una persona di mediazione e di compromesso, di riconosciuta capacità, lealtà, onestà, altruismo e generosità che ci rappresenti tutti. Mettiamo da parte l’io e tiriamo fuori una persona che ci rappresenti tutti e sia lì per il bene della Sardegna».

Regionali, tra i candidati algheresi (nel Centrosinistra) anche Di Nolfo. E Rosa Accardo col Pd?

ALGHERO – Inizia ad infoltirsi la truppa di candidati alle regionali fissate per il 25 febbraio, Mentre le coalizione sono alle prese con diversi problemi che, almeno per adesso, sono sfociati in due candidati nel Centrosinistra (Todde e Soru) e, sempre per ora, due contendenti nel Centrodestra ovvero Truzzu e Solinas con la quasi certa sintesi verso uno dei due; in vantaggio sarebbe il sindaco di Cagliari, anche se non è escluso che spunti un terzo nome.

Detto questo, ritornando ad Alghero, rispetto al precedente articolo di Algheronews in cui anticipavano i primi candidati  ci sono da aggiungere, nella coalizione che sostiene la candidata a presidente di 5 Stelle, Alessandra Todde, anche il consigliere comunale Valdo Di Nolfo, in una delle liste a sostegno dell’ex-sottosegretario dell’economia del Governo Conte. Mentre in casa del Partito Democratico, oltre i nomi già fatti di Enrico Daga e Mimmo Pirisi, si fa anche quello dell’ex-candidata a sindaco e già consigliera comunale Rosa Accardo.

Casa Manno, “La Giunta Conoci non tutela la Cultura”

ALGHERO – “La Superficialità dell’Amministrazione: Investimenti a Testa in Giù. Feste Natalizie Vincitrici su Cultura e Identità Locale. In una vicenda che solleva interrogativi sulla priorità data alla cultura, l’amministrazione comunale di Alghero è sotto i riflettori per l’ incapacità di investire nel completamento della “Casa Manno”.

Nel 2011-2012, grazie agli sforzi della Fondazione Siotto, venne allestito il “Museo Casa Manno” ad Alghero, riconosciuto persino dal presidente della Repubblica che volle presenziare alla sua inaugurazione. Si tratta di un progetto ambizioso, di un gioiello culturale di risonanza internazionale. Tuttavia, l’amministrazione comunale con colpevole distrazione, pare voltare le spalle a questo patrimonio, rinunciando a impegnare i fondi cruciali necessari per il completamento di una struttura in grado di garantire una connessione profonda con le nostre radici.

Le recenti notizie circa la decisione della Fondazione Siotto di abbandonare il progetto di Alghero per mancanza di interventi concreti da parte della città è una notizia che desta sgomento e che ci impone una riflessione approfondita. Si tratta di una vicenda che culmina in un gesto estremo determinatosi dopo una serie di sollecitazioni scritte e verbali da parte della Fondazione Siotto che, negli ultimi due anni, hanno prodotto un nulla di fatto. Il Comune e la Fondazione Siotto, infatti, grazie all’ impegno della Fondazione stessa, sono beneficiari di un finanziamento regionale di 2,5 milioni di euro, destinato al completamento della “Casa Manno”. Bene hanno fatto i consiglieri di minoranza a presentare una mozione in cui si evidenzia la superficialità dell’amministrazione incapace di sostenere un progetto culturale di rilevanza nazionale. La mancata realizzazione del progetto, non solo potrebbe comportare la perdita di un finanziamento significativo, ma metterebbe a rischio un significativo patrimonio culturale con la conseguente opportunità di sviluppo per la città: una comunità consapevole cresce con la cultura, non certo con feste effimere. Noi del PD riteniamo che la cultura non sia un optional effimero, ma un motore che alimenta il progresso sociale, crea opportunità e solidifica l’identità locale. Chi amministra una città è chiamato all’impegnativo compito di riflettere sulla responsabilità di plasmare il futuro di Alghero.

La mozione presentata dai  gruppi di minoranza ci rivela correttamente le opportunità che si potrebbero perdere: la collaborazione con istituzioni nazionali e internazionali come la Scuola Superiore Meridionale e la Dante Alighieri, la  Biblioteca Europea e l’Istituto Nazionale del Risorgimento Sono tutte realtà autorevoli che più volte hanno dimostrato interesse a sviluppare  un’ alleanza che potrebbe arricchire la nostra città in termini di conoscenza e prestigio, e dotare la città di un nuovo auditorium che, altrimenti, resterebbe solo il classico progetto su carta. Lo ribadiamo: la comunità di Alghero merita una leadership impegnata a orientarne il futuro e che sappia  investire saggiamente le proprie risorse culturali, capace di promuovere  un ambiente in cui la conoscenza possa prosperare al di là di festeggiamenti effimeri, sui quali recentemente tutte le forze politiche di maggioranza hanno voluto, con enfasi, “mettere il cappello”. preferendo investire energie e impegno in eventi costosi, lasciando in secondo piano un investimento di lungo periodo, dimostrando, così facendo, una mancanza di lungimiranza nella tutela e promozione dell’ identità locale.

Desideriamo maggiore consapevolezza da parte di coloro che hanno il compito di guidare la comunità, rimarchiamo la necessità di un impegno deciso, sfidiamo l’amministrazione, pur sapendo che è agli sgoccioli, affinché dia un “colpo di reni” capace di riconsiderare le priorità in favore della conoscenza e del prestigio della nostra comunità. Chiediamo che il sindaco e gli amministratori si attivino immediatamente per discutere la mozione presentata in Consiglio comunale affinché esprimano chiaramente le loro intenzioni al riguardo del futuro di “Casa Manno”. Da parte nostra vigileremo con attenzione sul loro operato”.

 

Enrico Bachisio Daga

Segretario PD Alghero

Peru “secca” Moro: “Psd’Az chiede aiuto a Roma? Morte del sardismo”

CAGLIARI – “Per la seconda volta in pochi giorni Antonio Moro mi cita totalmente a sproposito, con affermazioni e argomentazioni prive di senso. Ho voluto, per il bene di quell’unità e di quella coesione tanto richiamata in questi giorni, evitare di rispondere ma oggi mi vedo costretto quanto meno a precisare alcune cose.

Se non avesse fatto il mio nome avrei pensato che Antonio Moro si stesse riferendo a sé stesso quando ha parlato di chi è titolato a parlare.

Ricordo a lui, ma dovrebbe saperlo bene, che è assessore da nominato e non certo per i voti presi alle elezioni. Anzi, per quanto lo riguarda tutte le volte che si è presentato al giudizio degli elettori è stato sonoramente bocciato.

Io posso dire a gran voce di non esser mai stato nominato, sono sempre stato eletto e sono sempre stato tra i più votati in Sardegna.

Sono fiero di esser stato libero e coraggioso, non tanto per essere uscito da un partito ma per aver fondato una forza politica tutta sarda che rappresenta i sardi, ascolta la loro voce e la traduce in azioni concrete. Non ho avuto paura di uscire dal comodo perimetro dei partiti nazionali per costruire un progetto e donarlo alla mia terra. La differenza tra me e lui sta tutta lì, tra chi il consenso lo ha conquistato camminando ogni giorno in ogni angolo della Sardegna e chi invece senza consenso si è fatto traghettare in un incarico in Giunta.

Vorrei poi precisare che noi di Sardegna al centro 20 Venti non siamo mai stati contro qualcuno e neanche contro Solinas, abbiamo chiesto discontinuità amministrativa facendo valutazioni politiche e su queste ha concordato in larga maggioranza il tavolo. Lui invece è stato tra quelli che più duramente hanno criticato il Presidente con attacchi durissimi. Poi ha cambiato radicalmente idea, quando si è seduto nella poltrona da assessore.

Mi dispiace, infine, che proprio il Psd’az possa invocare l’aiuto di Roma per poter stravolgere una decisione assunta da un tavolo sardo legittimato a scegliere il candidato della coalizione. Noi di Sardegna al Centro 20 Venti rappresentiamo i territori, ascoltiamo quotidianamente la loro voce e la portiamo avanti con coerenza. Ora, se si vogliono evitare i veleni che ha citato Moro e si vuole andare avanti nel segno dell’unità, come ha chiesto il tavolo sardo, non si cerchi di cambiare una decisione assunta in Sardegna provando a giocare la carta dell’aiuto romano. Sarebbe davvero la morte del sardismo”

 

 

Centrosinistra, appello di Marras all’unità: “La Todde dei 5 Stelle faccia un passo indietro”

ALGHERO – “Mancano ormai pochi giorni alla presentazione dei simboli dei partiti e dei nomi dei candidati Presidenti per la prossima competizione elettorale.
Un tempo sufficiente per fare, da parte dei vertici nazionali e regionali dei partiti del centrosinistra, una profonda riflessione sulla attuale contrapposizione e giungere ad una soluzione unitaria vincente.
Non ci si può dimenticare che la cifra caratterizzante il Movimento Grillino è sempre stata – per l’indicazione e/o la designazione di soggetti atti a ricoprire ruoli politici – la consultazione della base (v. piattaforma Rousseau).
Ed in questo caso non risulta che questo sia avvenuto.
Né ci si può dimenticare che la Segretaria Nazionale del PD è stata eletta all’esito di primarie che in Sardegna ha fortemente negato al pari dei dirigenti locali.
Dunque un “tradimento” da parte di entrambi i soggetti del proprio credo politico che aveva al centro consultazioni popolari, vera espressione di democrazia.
Tanto è vero che dopo il “patto romano” il Partito Democratico non ha messo sul tavolo alcun nome sul quale confrontarsi.
Allora è indispensabile ascoltare il grido d’allarme che proviene da gran parte del centrosinistra.
Proviamo ad ipotizzare, ma forse non è solo una mera ipotesi, che il centrodestra si ricompatti e vada unito alle elezioni.
Il centrosinistra non può – e non deve – presentarsi spaccato.
Renato Soru, del quale condivido idee e progetti per la rinascita della Sardegna, ha più volte dichiarato di essere pronto a fare un passo indietro. Adesso occorre che il M5S ed il PD facciano altrettanto.
Se veramente si vuol pensare al Noi piuttosto che all’Io – come è simboleggiato nell’alleanza Conte/Schlein – si deve fare un bagno di umiltà da parte di tutti e anziché mantenere ferme le proprie rendite di posizione
pensare all’interesse della Sardegna e dei Sardi. Evitando così, o perlomeno cercando di evitare che, dopo il disastro politico-economico del quinquennio appena trascorso, la nostra terra sia governata dal tandem Meloni-Salvini a mezzo del pro-console Truzzu.
Si accolga, allora, l’esempio e l’invito di Renato Soru a fare, tutti, un passo indietro.
E a trovare una soluzione terza capace di riunire attorno a se tutte le forze democratiche e progressiste che aspirano ad una Sardegna diversa.
Del resto rivedere le proprie posizioni è sempre sintomo di intelligenza e, in questo caso, di generosità abbandonando l’Io e pensando, in concreto, al Noi.
Solo così questa classe dirigente potrà passare alla storia politica della Sardegna come portatrice di quei valori che sono alla base dei Partiti rappresentati.
Valori che ispireranno la mia prossima battaglia politica”.
Agostinangelo Marras

Cimitero di Alghero, incontro della commissione

ALGHERO – Migliorie per il Cimitero di Alghero e per andare incontro alle esigenze e alle richieste dei parenti dei defunti. La Quinta Commissione presieduta da Christian Mulas si riunirà questa settimana e per la prima volta invita ai lavori le agenzie funebri. «Non era mai successo – tiene a rimarcare il presidente della commissione consiliare – ed è un passo importante perché intendiamo coinvolgerle per redigere il nuovo Regolamento consiliare. In quella occasione dovremo necessariamente tenere conto delle segnalazioni dei cittadini su problematiche ed eventuali migliorie da apportare». Una di queste è mettere a disposizione almeno un mezzo elettrico che permetta alle persone anziane, portatrici di disabilità o con difficoltà motorie di raggiungere agevolmente le varie aree del Campo Santo. Una proposta che verrà portata in commissione e per la quale sarà indispensabile trovare le risorse necessarie. Sempre in sede di commissione si parlerà della possibilità di installare in vari punti della città delle apposite bacheche nelle quali affiggere i manifesti funebri. «Con l’attuale sistema – sottolinea Mulas – alle prime piogge i manifesti molto spesso si staccano dai punti di affissione, andando a finire sui marciapiedi e pregiudicando il decoro della città».

Regionali, Moro (Psd’Az) “smonta” il tavolo regionale: “Dove decide la Zedda (Fdi) si perde”

CAGLIARI – “Il tavolo regionale a cui fa riferimento la coordinatrice regionale di Fratelli d’Italia in Sardegna è un tavolo “truccato”, convocato irritualmente, pessimamente gestito e le cui conclusioni sono state forzatamente e strumentalmente interpretate dalla medesima coordinatrice di FdI.

Lo dimostrano le incongruenze che con il passare delle ore emergono in tutta la loro gravità, ad incominciare dalla cooptazione, unilateralmente decisa dalla coordinatrice di FdI,  all’interno dello stesso tavolo e con uguale diritto di voto, di singoli consiglieri regionali, di sigle senza liste a supporto e di liste di nuova costituzione che non hanno alcun peso elettorale dimostrato da precedenti partecipazioni al voto in Sardegna.

Emblematico è il caso della nuova Dc di Gianfranco Rotondi, parlamentare iscritto al gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati, che è stato rappresentato alla riunione dello scorso 4 gennaio dal consigliere regionale Valerio De Giorgi, eletto in Consiglio regionale nelle liste di Forza Paris (formazione che oggi sostiene il centrosinistra della Todde) e attuale componente del gruppo misto.

Non cambia il discorso per Idea Sardegna, rappresentata dal solo consigliere Roberto Caredda (eletto nella lista di Cuccureddu, oggi nel centrosinistra) unico esponente dopo la fuoriuscita della consigliera Carla Cuccu, anch’essa candidata nelle liste a sostegno della Todde, della componente del gruppo Misto che non ha votato in Aula neppure il collegato alla legge finanziaria.

Analoghe incongruenze si registrano nella partecipazione del consigliere eletto nelle liste di Forza Italia, poi passato a “Cambiamo” di Giovanni Toti e quindi all’Udc, Antonello Peru, che nell’arco di qualche giorno è passato dall’essere il portavoce di un fantomatico grande centro, a rappresentare la lista “Sardegna al Centro/Sardegna 2020” dell’ex consigliere regionale Stefano Tunis.

Inutile evidenziare che, considerate le posizioni di partiti come Forza Italia e Udc che hanno chiaramente dichiarato attraverso i propri leader di dover attendere un confronto nazionale con Lega e FdI per ufficializzare una posizione di sintesi che tenga unita la coalizione sulla regola sempre seguita di ricandidare gli uscenti, sono proprio queste componenti politicamente impalpabili e liberamente accreditate che hanno assecondato la posizione (mai motivata con argomentazioni politiche) della coordinatrice di Fratelli d’Italia contro l’ipotesi della riconferma del presidente uscente Christian Solinas.

Ed è superfluo sottolineare come, contrariamente a quanto stabilito nella prima riunione della coalizione, non si sia dato seguito – come unanimemente deciso – alla costituzione, parallelamente al tavolo del programma, anche del tavolo per l’individuazione delle regole per stabilire il perimetro politico dell’alleanza di centro destra civica e sardista ed il peso di ciascun voto, in vista di possibili nuove adesioni per le elezioni del prossimo 25 febbraio.

Non resta dunque che ripartire dalla correttezza e dalla lealtà, se davvero si vuole ricercare l’auspicata unità politica e di azione, lasciando da parte gli inutili personalismi e le camarille che hanno intossicato la legislatura che si chiude, portando a continui cambi di casacca, alla scomposizione dei gruppi espressione di partiti in favore di sigle e raggruppamenti nati in maniera scomposta con il dichiarato intento di condizionare la maggioranza.

Si tratta di metodi inaccettabili, tradotti in questi anni in forzature infantili che hanno portato a spaccare la coalizione in tutte le elezioni amministrative nei centri sopra i 15.000 abitanti da Olbia a Iglesias, per arrivare a Capoterra e Assemini. Purtroppo i protagonisti di questi strappi, per la sola esigenza di avere proprie candidature anche se a perdere, sono stati sempre gli stessi e sarebbe opportuna una riflessione in questo senso.

Antonella Zedda prima di dare patenti di unità e coerenza per la coalizione dovrebbe ricordare come ad Olbia per le elezioni comunali abbia spaccato la coalizione non presentando il simbolo di FdI nel centrodestra ma abbia addirittura candidato i suoi iscritti a sostegno della coalizione di centrosinistra formando una lista civica contrapposta al Sindaco Nizzi. Così come ad Iglesias ha presentato un candidato a Sindaco di FdI in contrasto con il resto della coalizione. L’unica costante di queste operazioni è sempre stata la sconfitta.

Ecco perché chiediamo ancora una volta che si torni al buon senso ed a ragionamenti politici che consentano ai partiti di compiere le proprie legittime scelte, nel rispetto della forma e della sostanza, delle regole e delle consuetudini, delle persone e delle cariche, evitando pericolose quanto improduttive scorciatoie, insieme con quelle dannose forzature che minano la credibilità e l’autorevolezza di chi dovrebbe recitare un più calzante ruolo politico a garanzia della tenuta della coalizione e del pieno rispetto dei più elementari principi democratici. 

Antonio Moro, presidente Psd’Az