Orrore ambientale a Punta Negra

ALGHERO – Un vero e proprio accampamento abbandonato dentro la pineta tra Punta Negra e le Bombarde. Uno sconcio che deturba l’ambiente come forse non si è mai stato visto nell’intero territorio, almeno non in quella zona. Paragonabile solo al luogo dentro l’Arenosu che per anni ha ospitato i rom. Ma se nel caso dell’ex-campo nomadi sono presenti anche materiali fortemente inquinanti e l’area è stata pregiudicata dal punto di vista sanitario, in questo caso ci troviamo davanti ad un’aggressione alla natura ancora recuperabile.

Ma, nonostante i soliti proclami elettorali di tutte le amministrazioni, compresa l’attuale, dove l’ambiente viene indicato semopre come problema proriotario, poi ci si imbatte in situazioni del genere che, ovviamente, derivano dall’inciviltà delle persone ma a cui non potrà porci rimedio l’azione della giunta comunale. Dunque, come accade per altri comportamenti illegali, il Comune dovrebbe aumentare i suoi sforzi (in paritcolare con l’aumento del personale) per contrastare tali fenomeni.

Altrimenti è facile, ripetiamo, nonostante le passerelle e le iniziative per ripulire questa o quella zona, trovarsi un’indegna schifezza come quella immortalata con delle foto e condivisa sui social da parte di un cittadino algherese. “Oggi mi sono avventurato un po’ fuori dal solito sentiero che faccio in mountain bike, che dalle bombarde porta al punta negra, e con mio grande orrore ho visto questo, nella parte alta in mezzo agli alberi”. Si proprio un orrore. I resti di quello che deve essere stato un prolungato campeggio. Tende, una miriade i bottiglie di plastica, cartacce, materiale di vario genere, abbigliamento, cuscini, materassi, ma la cosa più grave è evidente l’abbattimento di alcuni alberi di pino fare spazio all’insediamento.

Non è chiaro chi siano i responsabili. Alcuni riferiscono di nuovi nuclei di nomadi, altri di giovani e altre persone locali che hanno creato una sorta di loro alternativo bivacco a pochi metri da mare e in un’area di estremo pregio naturalistico. Ci chiediamo dove sia la spinta propulsiva delle associazioni ambientaliste quando si tratta di mettere in riga chi governa sui veri temi ambientali e non solo sul’arcinoto incubo del mattone o peggio sul nuovo nemico decibel. Sicuramente per la comunità, e dunque per chi governa, meritano più attenzione (dunque controlli e sanzioni) gravi situazioni come queste che, ad esempio, il volume dei locali o qualche auto messa in seconda fila.

S.I.