Regione, approvata la graduatoria dei finanziamenti ai Gal

CAGLIARI – Dopo la preventiva valutazione da parte di una commissione tecnica dell’assessorato dell’agricoltura e dell’assessorato del lavoro, le Autorità di Gestione del CSR (Complemento regionale per lo sviluppo rurale) Sardegna 2023-2027 e del PR FSE+ 2021-27 (Fondo sociale europeo plus) hanno approvato la graduatoria dei 17 Gruppi di azione locale (GAL) con diritto di accesso ai fondi per la realizzazione delle strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo. In riferimento al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), si tratta complessivamente di 50 milioni di euro destinati allo sviluppo delle aree rurali, integrati da risorse del Fondo Sociale Europeo per migliorare l’accesso all’occupazione e la qualità del “capitale umano” nelle suddette aree.

Sono stati ammessi al finanziamento i seguenti GAL individuati nell’ambito del Piano Strategico della Politica agricola comune (PAC) 2023/2027, già operanti nella programmazione 2014-2022: Gal Anglona Coros, Gal Barbagia, Gal Barigadu Guilcer, Gal Campidano, Gal Distretto Rurale Bmg, Gal Gallura, Gal Linas Campidano, Gal Logudoro Goceano, Gal Marghine, Gal Marmilla, Gal Nuorese Baronia, Gal Ogliastra, Gal Sarcidano Barbagia Di Seulo, Gal Sarrabus Gerrei Trexenta, Gal Sinis, Gal Sulcis Iglesiente e Gal Terras De Olia.

“I Gal – ha sottolineato l’assessore dell’agricoltura e riforma agro-pastorale Gian Franco Satta – recitano un ruolo strategico e fondamentale, reso ancora più determinante dall’importante risultato raggiunto in quanto, a differenza della gran parte dei bandi europei, il finanziamento delle strategie LEADER scaturisce dall’utilizzo di una metodologia partecipativa che, a part i “dal basso”, individua e implementa strategie di sviluppo locale su scala sub-regionale elaborate dagli attori pubblici e privati dei territori rurali interessati. L’obiettivo raggiunto è la risposta alle esigenze di sviluppo: si punta a favorire la vitalità e la crescita delle zone rurali in contrasto al fenomeno dello spopolamento e del divario esistente tra zone rurali e urbane, con particolare riguardo a servizi di base, infrastrutture, disoccupazione, povertà, inclusione sociale, parità di genere e gruppi vulnerabili”.