Emozioni in Riviera 2022, tra Casa Gioiosa e Prigionette la fiaba notturna “I misteri della notte”

ALGHERO – L’arte incontra la natura. Il Parco Naturale Regionale di Porto Conte diventa l’eccezionale scenario di uno spettacolo organizzato da ExplorAlghero in collaborazione con la compagnia La Volpe Bianca –  Centro Xylo. Appuntamento a Sabato 30 Luglio con ritrovo a Tramariglio-CasaGioiosa, sede del Parco, alle ore 18.45.  L’evento avrà inizio con una escursione serale, con le guide esperte del Parco, per godere dello spettacolo naturale del tramonto su Cala della Barca! A seguire aperitivo e pack lunch a base di prodotti del Parco, questo poco prima che gli attori entrino in scena e inizi la rappresentazione teatrale.

Alle ore 21 circa inizierà lo spettacolo teatrale “I misteri della notte”. Una fiaba notturna interattiva realizzata in quello straordinario luogo che è Cala Barca, all’interno dell’oasi naturalistica di Prigionette, dove la scenografia è fatta di alberi maestosi, suoni notturni e silenzio profondo che evocano antichi ricordi e fanno da cornice alla performance in una profonda relazione tra attori e spettatori dove tutti diventano protagonisti in un percorso narrativo semplice ed immediato. Per partecipare è necessario prenotarsi al numero (whatsapp) 3400822377 e per informazioni ExplorAlghero 3313400862

Luce, un nuovo progetto dell’Accademia Sironi

SASSARI – L’idea è semplice: diffondere la conoscenza tra gli studenti rispetto alle potenzialità progettuali offerte dall’ ArtLab dell’Accademia di belle arti “Mario Sironi”.
Nasce così il progetto dal titolo “Luce”. Un percorso nel quale gli studenti dovranno pensare, progettare e infine realizzare utilizzando in tutto o in parte le dotazioni tecnologiche dell’Art Lab della “Sironi”, oggetti che abbiano nella luce artificiale o naturale la propria essenza estetica.

Un progetto che si rivolge a tutti gli studenti dell’Accademia partito all’inizio dell’anno accademico in un percorso laboratoriale applicato alle macchine che si snoda negli spazi dell’Art Lab del Mas.Edu., a settimane alterne tutti i venerdì.

Le idee progettuali elaborate dagli studenti prendono il via dalla concezione manuale sino alla  definizione fisica degli oggetti attraverso singole revisioni individuali, per poi passare alla vera e propria elaborazione digitale in vista della realizzazione finale attraverso le strumentazioni offerte dall’ArLab: stampanti 3D di vari formati, taglio laser, termo formatrice.

Il corso, organizzato dai docenti dell’Accademia, Milco Carboni e Pierpaolo Luvoni, sarà arricchito dagli interventi , in programma venerdì 6 maggio alle ore 11 negli spazi del Mas.Edu., in via Pascoli a Sassari, dei designers Enrico De Lotto e George Kolliopoulos, fondatori di Mandalaki Design Studio Milano, studio di progettazione emergente a livello internazionale impegnato in una ricerca contemporanea sulla natura dell’illuminazione.

Alla conclusione del progetto, i risultati ottenuti, ovvero, elaborati grafici manuali, fotografie di modelli di studio, elaborati grafici digitali e i prototipi, saranno i contenuti di una prossima mostra e di una relativa pubblicazione.

Bagagli in sospeso nell’atelier di via Carlo Alberto

ALGHERO – Nell’Atelier della Fondazione Alghero, in via Carlo Alberto, da oggi è possibile visitare l’interessante mostra allestita nell’ambito delle celebrazioni per la Giornata della Memoria.  Inaugurata stamattina dal Sindaco Mario Conoci, con il Presidente della Fondazione Alghero Andrea Delogu, gli Assessori Alessandro Cocco e Giovanna Caria, la mostra curata da Massimiliano Fois e dal Gabinetto Storico della Cultura riannoda i fili della memoria partendo dal ritrovamento ad Alghero di una cassa contenente indumenti appartenuti ad una famiglia ebrea in transito in città, presumibilmente prima di imbarcarsi per sfuggire alle persecuzioni. “Bagagli in sospeso – Ausstehendes Gepäck. Ebrei in transito dall’Idroscalo di Porto Conte” riporta all’attenzione una delle tante storie dimenticate ambientate ad  Alghero dove si sono svolti episodi significativi di quel periodo storico.
L’idroscalo di Porto Conte e l’aeroporto militare, due luoghi in cui il ventennio fascista ha lasciato segni ancora non del tutto conosciuti, sui quali questa mostra e le storie ad essa legate fanno luce, sono al centro della rievocazione storica che l’esposizione testimonia grazie al lavoro di ricerca di Massimiliano Fois. La cassa di viaggio degli anni trenta esposta al centro della scena custodisce più di un motivo di interesse per riscoprire aspetti storici della città di Alghero e dei personaggi che hanno avuto ruoli determinanti nella solidarietà umana che ha caratterizzato la tragicità di quell’epoca.   La mostra promossa dal Comune di Alghero e dalla Fondazione Alghero è visitabile in via Carlo Alberto 86 il venerdì dalle 16,30 alle 19,30; il sabato dalle 11,00 alle 13,00 e dalle 16,30 alle 19,30

Bagagli in sospeso, mostra ad Alghero

ALGHERO – Inaugura sabato 5 febbraio alle 11:00, nello spazio espositivo dell’atelier di via Carlo Alberto 86, Bagagli in sospeso – Ausstehendes Gepäck. Ebrei in transito dall’Idroscalo di Porto Conte, una mostra a cura di Massimiliano Fois promossa dal Comune di Alghero e dalla Fondazione Alghero in occasione delle celebrazioni per la Giornata della Memoria. L’esposizione, già ospitata a dicembre da Valentina Piredda-Sardinia nella Galleria CULT di Alghero, aveva riscosso grande attenzione e desiderio di approfondimento da parte del pubblico e aveva avuto l’onore di suscitare l’interesse della Senatrice Liliana Segre. Bagagli in sospeso ripercorre infatti una storia ancora sconosciuta ai più e testimonia una solidarietà umana che anche in Sardegna, ad Alghero, ha sfidato il tempo e i regimi regalando un po’ di luce al periodo buio del ventennio fascista. Si parte dal ritrovamento di una cassa da viaggio degli anni Trenta del Novecento contenente alcuni indumenti appartenuti presumibilmente a una famiglia ebrea, tra cui un cappottino sui cui bottoni è stata ricamata la Stella di David.

Questo bagaglio ha riposato per anni in una cantina del centro storico di Alghero, poi nella stalla di un cavallo in campagna. Della famiglia a cui è appartenuto non si conosce niente: è riuscita comunque a scappare, di fretta e senza poter recuperare la cassa? Questa scoperta si intreccia con i racconti del personale che faceva capo all’Idroscalo di Porto Conte e avvalora la tesi secondo cui, alla fine degli anni Trenta, alcuni voli avrebbero dato la possibilità a famiglie di origine ebrea di fuggire dalle persecuzioni naziste. Si trattava perlopiù di gruppi di persone provenienti da Budapest e Vienna con transito a Roma che, dopo un’indispensabile tappa sarda nell’Idroscalo di Porto Conte, raggiungevano Barcellona per poi approdare in Sud America dal Portogallo con i Clipper transoceanici della Pan American.

Il recupero della cassa ha motivato lo studioso Massimiliano Fois e l’artista e curatrice Valentina Piredda-Sardinia ad approfondire le ricerche sui bagagli riconducibili a famiglie ebree in transito, bagagli “in sospeso”, appunto, poiché destinati a essere recuperati durante una tappa della fuga dalle persecuzioni naziste e che potrebbero ancora giacere dimenticati nel territorio di Alghero. La mostra sarà visitabile il venerdì dalle 16:30 alle 19:30 e il sabato dalle 11:00 alle 13:00 e dalle 16:30 alle 19:30, oppure su prenotazione contattando il numero +39 329 56 58 813 o inviando una email all’indirizzo max_fois@yahoo.it. L’esposizione si sviluppa nell’ambito del progetto AUSTRIAMENTIS 2021, realizzato in collaborazione con il Forum Austriaco di Cultura di Roma/Ministero Austriaco Degli Affari Esteri; il Parco Naturale Regionale di Porto Conte; il M.A.S.E. Museo Antoine de SaintExupéry Alghero; la Società Operaia Mutuo Soccorso Alghero; il Museo Casa Manno Alghero; l’Ass. Fondo VP-Sardinia; l’Ass. Salpare/Roma, il Comune di Alghero e la Fondazione Alghero.

Moby Dick ad Alghero: intervista col regista Stefano Tè |video

ALGHERO – All’interno del programma del Cap d’Any de l’Alguer c’è spazio anche per uno spettacolo evento di animazione urbana di grande rilevanza, originale e fuori dal comune. Una tipologia di attrazione culturale e artistica che calza a pennello per quella che è di fatto una “città teatro”. Questa è Alghero. Ed è così che, con “Moby Dick”, si ritorna a puntare su manifestazioni che, oltre ad adattarsi al meglio a quella che sono le bellezze storiche e architettoniche del centro storico, hanno un respiro decisamente internazionale e che, se ripetute anche in periodi in cui ci saranno più collegamenti aerei con l’estero e con un’adeguata e sostanziosa promozione, possono essere degli ottimi conduttori per nuovi flussi turistici. Stesso discorso vale per la musica e in generale per tutti gli spettacoli.

Ma, ritornando alla balena bianca protagonista del celebre romanzo di Herman Melville, l’appuntamento è per domenica ad Alghero, alla Banchina Dogana, dalle 11.45. I posti, visto anche il periodo, saranno a sedere e molto limitati. Lo spettacolo rientra nel FestivAlguer a cura di ExPop Teatro. Per l’occasione abbiamo intervistato il regista, nonchè ideatore, Stefano Tè, regista della compagnia teatrale modenese, che ha già alle spalle una curriculum di tutto rispetto, Teatro dei Venti.

Bagagli in sospeso, mostra di Fois alla Galleria Cult

ALGHERO – Sarà inaugurata venerdì 10 dicembre, alle ore 16.30, una mostra a cura di Massimiliano Fois sulla scoperta dell’esistenza ad Alghero di numerosi “bagagli in sospeso” ovvero bagagli spediti da famiglie ebree per essere recuperati durante una tappa della fuga dalle persecuzioni naziste, ha motivato lo studioso Massimiliano Fois e Valentina Piredda-Sardinia a rinnovare attraverso una mostra installativa la testimonianza di una solidarietà umana che anche in Sardegna sfidava i regimi. Presso l’idroscalo di Porto Conte. “Ci sono cose incomprensibili… troppe, una di queste, le leggi razziali del 1938 in Italia. E l’incomprensibile sta nel fatto che un gruppo di persone, decida, ad un certo punto, seguendo un filo logico ai più sconosciuto, di sostenere, di essere superiori ad altri. Questa esposizione, che brucia gli occhi di chi guarda, accompagna un’immagine. Una installazione che è un ricordo. Un brutto incubo che durò notti e notti. Un ricordo che deve essere tatuato sul cuore di ogni essere umano anche non nato. Un ricordo che serva da memento, da monito, scolpito nell’animo umano “come una rana d’inverno”. All’interno di una cassa da viaggio degli anni ’30 del Novecento, sono stati ritrovati alcuni indumenti, tutti appartenenti ad una famiglia, una famiglia in fuga, e su un cappottino tutti i bottoni hanno cucita la Stella di David … Questa cassa per anni ha riposato in una cantina, poi nel box di un cavallo in campagna. Della famiglia non sappiamo niente, ma sappiamo che la cassa è rimasta qui … forse sono scappati ugualmente? Di fretta e senza poter recuperare il bagaglio?” (Massimiliano Fois). Attraverso alcuni racconti del personale che faceva capo allo scalo di Porto Conte e alla compagnia aerea, si è sempre di più avvalorata la tesi che alla fine degli anni ’30, alcuni voli, avrebbero dato la possibilità a famiglie ebree, di fuggire dalle persecuzioni naziste. Perlopiù erano provenienti da Budapest e Vienna con transito a Roma e dopo un indispensabile tappa sarda all’Idroscalo di Porto Conte, raggiungevano Barcellona per approdare poi in Sud America dal Portogallo con i Clipper transoceanici della Pan American. L’esposizione è parte del progetto Austriamentis 2021 a cura di Valentina Piredda-Sardinia. In collaborazione col Parco Naturale Regionale di Porto Conte; M.A.S.E. Museo Antoine de Saint-Exupéry Alghero; Società Operaia Mutuo Soccorso Alghero; Forum Austriaco di Cultura di Roma/BMEIA; Museo Casa Manno Alghero; Ass. Fondo VP-Sardinia

Sant’Antioco, stupendo murale di Grazia Deledda

Il 2021 è l’anno “Deleddiano”, l’anno delle celebrazioni dei 150 anni dalla nascita di Grazia Deledda, scrittrice italiana nata il 27 settembre 1871 a Nuoro, premio Nobel per la letteratura nel 1926. Anche il Comune di Sant’Antioco omaggia la scrittrice e la donna, trasmettendo alle nuove generazioni, alla comunità e ai visitatori l’importanza di una fine scrittrice che ha il merito di aver descritto in maniera magistrale la Sardegna. E lo fa con un murale a Lei dedicato, realizzato dalla street artist italo-spagnola Leticia Mandragora.

«Nell’anno delle celebrazioni dei 150 anni dalla sua nascita – commenta il Sindaco Ignazio Locci – il Comune di Sant’Antioco rende omaggio a Grazia Deledda, unica donna italiana premio Nobel per la letteratura. Le abbiamo dedicato un’opera di Street Art e abbiamo deciso di realizzarla proprio in via Grazia Deledda: il ritratto dell’orgoglio sardo guarderà sulla nuova area verde di via Fra Ignazio, al centro di un importante progetto di riqualificazione. Mi preme ringraziare i condomini della palazzina che hanno autorizzato la realizzazione dell’opera. È stato bello vedere i residenti del quartiere (e non solo) “partecipare” a questa importante iniziativa». L’opera di Leticia Mandragora si aggiunge a quelle già realizzate dall’artista sardo Giorgio Casu (in arte Jorge) in via Belvedere “Is Nuus Nous” (I Nodi Nuovi) e da Francesco Camillo Giorgino (in arte Millo), apprezzato street artist di fama internazionale dai murales in bianco e nero con sprazzi di colore che, con la sua pittura, ha ornato un’ampia parete di una palazzina AREA di via Matteotti. Tutte rientrano nell’ambito del progetto Street Art e riqualificazione urbana (la cui direzione artistica è affidata proprio a Giorgio Casu), linea di azione del più ampio Museo Diffuso (sostenuto dalla Fondazione di Sardegna), progetto avviato da questa Amministrazione e ormai, a distanza di qualche anno, una certezza capace di mettere a sistema (e a frutto) tutti i punti di interesse presenti nel territorio comunale di Sant’Antioco, tanto nel centro urbano quanto nelle località costiere e nella periferia

Fondazione: mostra sul Kurdistan nella Torre Sulis

ALGHERO – L’Associazione “L’Albero Cavo” inaugura la mostra “Tacciano le armi” con le fotografie di Stefano Stranges e Marioluca Bariona,  patrocinata dalla Fondazione Alghero | Musei Eventi Turismo Arte.

La mostra che si compone di 31 scatti e anticipa la presentazione del libro – reportage “Tacciano le armi” di Adriana Fara, Stefano Stranges e Marioluca Bariona in collaborazione con la FOCSIV, le traduzioni in inglese di Alessandra Mariano, pubblicato da Edizioni Eugraphìa nella collana di saggistica Skepsi.

In occasione della mostra saranno proiettati due video della durata di dieci minuti, realizzati durante il viaggio dei tre autori nel Kurdistan iracheno a marzo scorso, in occasione della visita di Papa Francesco in quelle terre.

“Tacciano le armi” è un libro–reportage sul Kurdistan iracheno che raccogli impressioni, interviste, testimonianze e saggi di autori iracheni, curdi e italiani. L’importanza e il significato del viaggio apostolico di Papa Francesco per la popolazione di quella terra, raccontato in un reportage tra i volti delle persone nei campi profughi e rifugiati, nelle vite dei cristiani dimenticati in una Medina e su frontiere sempre più porose e insidiose. Il libro,di 128 pagine, comprende alcune poesie tratte da: Laura Schrader, “Canti d’amore e di libertà del popolo kurdo”, © 2019 END Edizioni; “Sherko Bekas. Scintille di mille canzoni”, © 2017 Scienze e Lettere; Paola Splendore, “Choman Hardi. La crudeltà ci colse di sorpresa”, © 2017 Edizioni dell’Asino.

 

Stefano Stranges è un fotografo e fotoreporter indipendente italiano.Classe 1978, inizia la sua carriera professionale nel 2006 nel mondo della moda e del reportage di viaggio, ma ben presto punta il suo obiettivo verso le tematiche sociali più problematiche del pianeta. Iniziano quindi le collaborazioni con ONG nazionali e internazionali.
I suoi scatti catturano le dure realtà che attanagliano la società contemporanea, dallo sfruttamento alle guerre civili, dai disastri causati dalle catastrofi naturali alle problematiche dovute ai cambiamenti climatici. Con le sue foto ha sovente raccontato come l’uomo, nonostante le varie avversità, riesca sempre a ritrovare la forza di creare un nido, anche in assenza di pareti. Ha immortalato lo sfruttamento legato alla produzione degli strumenti tecnologici, dagli abitanti del Congo nelle miniere di coltan alla immensa discarica tecnologica del Ghana, in un reportage che lo ha portato a essere premiato con diversi riconoscimenti internazionali. Questo lavoro è stato inoltre argomento di una talk tenuta al TEDx della città di Rovigo nel 2019. Ha trattato la questione dell’infanticidio di genere nelle aree del sud dell’India e quella delle problematiche ambientali nel nord dello Zimbabwe in una lunga collaborazione con l’ONG Terre des Hommes. Dal 2017 ha avviato un progetto legato alla didattica e sensibilizzazione in aziende e centri formativi in qualità di relatore. Alcune sue foto fanno parte della Collettiva EXODOS, mostra che nel 2019 ha ricevuto la Medaglia d’oro al valore sociale dal Presidente della Repubblica.
Ha pubblicato i suoi reportage su numerose riviste, tra le quali Rolling Stone, Il Reportage, Millenium del Fatto Quotidiano, Jesus Magazine, Il Manifesto, La Stampa, La Repubblica, Left Magazine, Famiglia Cristiana. I suoi lavori sono stati esposti in varie mostre, sia personali che collettive, in Italia ed Europa.

 

Adriana Fara è nata ad Alghero. Giornalista professionista, ha collaborato con la Rai, La Stampa e il Corriere della Sera per la cronaca giudiziaria e gli esteri. Ha ricoperto il ruolo di direttore responsabile di due magazine nazionali, uno dei quali dedicato all’Africa. Missioni estere: tre anni nei Balcani (Albania, Kosovo, Serbia, Macedonia, Bosnia), due in
Africa (Missione UNMEE-Etiopia ed Eritrea), Libano, Iraq e Kurdistan. Ha vissuto in Arabia Saudita, Kuwait e in Bahrain per cinque anni, dal 2010 al 2015.
Pubblicazioni: “Bahrain, Never mind” 2017 e “Kally Wally Bahrain” 2018
Ed. RaineriVivaldelli.
“Tacciano le armi” 2021 Ed. Eugraphia

 

Marioluca Bariona nato nel 1971, ha vissuto a Torino, Ventimiglia e Genova, dove si è laureato in scienze infermieristiche. Ha insegnato presso le università di Pisa e Torino.​ Fotografo autodidatta e attivista, utilizza la fotografia come mezzo di sensibilizzazione ai problemi sociali e predilige un linguaggio fotografico concreto e rivolto all’osservazione della realtà. Ha pubblicato su riviste internazionali ed esposto a Torino.

 

 

STRALCI DA “TACCIANO LE ARMI”

 

Il significato di Bartella è “La figlia della rugiada”. Molti cristiani vivevano e vivono ancora lì e molti altri hanno lasciato questo luogo di tragiche sofferenze. Sono conosciuti come persone di buon cuore, intelligenti e grandi lavoratori. Molte di queste persone sono medici, ingegneri, insegnanti e artisti, come mio suocero. Tuttavia, questo semplice villaggio è stato attaccato molte volte nei secoli passati e l’ultimo attacco è stato da parte dell’ISIS che è arrivato portando bandiere nere, spade,

molteplici tipi di armi e, soprattutto, non ha avuto alcuna pietà. “Ricordi di Pioggia” di Aelen. “Sono sicuro che il Papa vorrà anche incontrare i fondamentalisti integralisti, dicendo loro che crede in Dio, nell’amore e nella riconciliazione perché loro hanno un’influenza sulla strada. “Ankawa”, intervista a Bashar Matti Warda, Arcivescovo Caldeo di Erbil.

 

“A questo punto possiamo inquadrare la domanda: che significato ha nel mondo di oggi l’Iraq? Per me è il nervo lesionato dal quale si è diffuso l’attuale malessere arabo. Questo malessere è parte importante del malessere islamico. Dunque il viaggio lo ritengo un pellegrinaggio nel più ampio malessere islamico del quale Francesco ha colto l’urgenza di curare il punto di origine”. “Francesco” di Riccardo Cristiano

“Sono venuta alla luce in questo angolo di mondo e in questa cultura durante il genocidio di Saddam Hussain. La campagna di Anfal, come la chiamò Saddam, ci costrinse alla fuga nel vicino Iran, e oggi sto scrivendo questo testo all’indomani dell’ennesimo genocidio del nostro popolo, e in particolare dei curdi della nostra antica fede yazida, i pochi che sono sopravvissuti a 73 precedenti genocidi iniziati nei giorni delle espansioni islamiche, 13 secoli fa. “Escaped” di Seivan M. Sali

Mostra: “TACCIANO LE ARMI” Mostra e Libro – Reportage sul Kurdistan Iracheno

 nei giorni della visita di Papa Francesco

Luogo: Torre di Sulis Fondazione Alghero | Musei Eventi Turismo Arte Piazza Sulis, 07041 Alghero SS

Inaugurazione: Mercoledì 3 Novembre 2021, ore 18.00

Periodo: dal  3 novembre al 15 novembre 2021

Orari:  Tutti i giorni dalle 10-12 dalle 15-19

Info e prenotazioni: L’Associazione “L’Albero Cavo”,  info@lalberocavo.it

340 321 10 28

Stac! ad Alghero, Fabio Saiu apre il suo studio | video

ALGHERO – Arriva ad Alghero Stac! Il festival di arte contemporanea, che rappresenta una ventata di aria fresca nel panorama locale e regionale, vedrà, questo weekend, protagonista il pittore algherese Fabio Saiu. Come previsto dal format, dal pomeriggio fino alla sera, sarà possibile entrare nel mondo di Saiu e ammirare le sue creazioni oltre che prendere visione degli spazi in cui opera. “Era da tempo che circolava l’idea di aprire gli studi agli esterni e finalmente c’è stata questa possibilità grazie al Festival Stac! e alle sue curatrici Eleonora Angiolini e Laura Vittoria Cherchi, commenta Saiu che rimanda anche a prossime iniziative che verranno realizzate ad Alghero e anche in altri località. Da segnalare che l’appuntamento vedrà anche un sottofondo musicale curato dal progetto di elettronica moderna “Allee der Kosmonauten”. Intanto sentiamo le parole di Fabio Saiu direttamente dal suo studio di via Vittorio Veneto 58 ad Alghero.

 

 

 

Street Art, dopo Giorgio Casu a Sant’Antioco un murales di “Millo”

SANT’ANTIOCO – Dopo l’opera “Is Nuus Nous” (I Nodi Nuovi) realizzata dall’artista sardo Giorgio Casu (in arte Jorge) in via Belvedere a Sant’Antioco, adesso è il turno di Francesco Camillo Giorgino (in arte Millo), apprezzato street artist di fama internazionale dai murales in bianco e nero con sprazzi di colore che sorprendono. Millo ha avviato il suo lavoro in via Matteotti, in un’ampia parete di una palazzina AREA, punto ben visibile da chi transita nella frequentatissima arteria, strada di accesso al vicino Comune di Calasetta.

L’opera commissionata a Millo (sulla quale, per ora, rimane l’assoluto riserbo) rientra nell’ambito del progetto Street Art e riqualificazione urbana, linea di azione del più ampio Museo Diffuso (sostenuto dalla Fondazione di Sardegna), progetto avviato da questa Amministrazione e ormai, a distanza di qualche anno, una certezza capace di mettere a sistema (e a frutto) tutti i punti di interesse presenti nel territorio comunale di Sant’Antioco, tanto nel centro urbano quanto nelle località costiere e, come in questo caso, nella periferia. Non è un caso, infatti, che per la seconda opera del progetto Street Art (la cui direzione artistica è affidata a Giorgio Casu) sia stata scelta via Matteotti, zona periferica su cui sono concentrati progetti e risorse per la sua rivitalizzazione.

Francesco Camillo Giorgino, alias Millo, è nato nel 1979 a Mesagne. Ha compiuto gli studi di Architettura ma poi, qualche hanno fa, ha cominciato a dipingere muri, facendosi così conoscere in tutto il mondo per la sua Street Art. Nel corso della sua carriera artistica è stato insignito di numerosi premi e riconoscimenti nazionali, tra cui il prestigioso “Premio Celeste” nel 2011. Numerose le sue partecipazioni a diversi Street Art Festival in giro per l’Europa: molte sue opere sono esposte a Roma, Milano, Bologna, Firenze, Londra, Parigi, Lussemburgo e Rio de Janeiro. I murales, pieni di dettagli, assorbono quanto più possibile gli elementi del contesto in cui si inseriscono. Per maggiori informazioni sulla sua produzione artistica: https://www.millo.biz/