Cagliari, Illusion: straordinaria esposizione interattiva

CAGLIARI – Arriva, nella splendida cornice della Manifattura Tabacchi di Cagliari, in viale Regina Margherita 33, la mostra Illusione: nothing is at it seems, uno sguardo all’interno della mente umana attraverso l’esplorazione delle motivazioni e dei meccanismi dell’inganno sensoriale.  L’evento di apertura, rivolto alle sole autorità e ai giornalisti, avrà luogo giovedì 27 maggio, alle ore 11.00.  A partire dal 28 maggio, dalle ore 9 alle ore 20, l’esposizione sarà aperta al pubblico. Illusione: nothing is at it seems”. ILLUSION è una esposizione interattiva che ci permette di indagare su come la percezione sostiene il nostro modo di vedere, sentire, pensare e capire il mondo, e ci mostra come ciò che percepiamo sia molto spesso radicalmente diverso dalla realtà che osserviamo con gli occhi.

Coprodotta dalla Science Gallery of Ireland ed il Trinity College di DublinoIllusione presenta una serie di opere d’arte che trattano diversi tipi di illusioni, da Significant Birds di Nye Parry, una illusione  uditiva che esplora come un’unica onda sinusoidale venga  isolata dalla registrazione di una voce umana, a Cubes  di Jennifer Townley, una scultura in alluminio basata su  un motivo geometrico di rombi che danno l’illusione di  vedere sei cubi, mentre in realtà i cubi percepiti risultano dalla composizione di tre rombi. Un’altra opera, The Hurwitz Singularity di Jonty Hurwitz, ci spinge ad interagire con la struttura compositiva prima ancora che l’illusione sia rivelata.

Caggiulino Sardum visita l’incantevole Alghero

ALGHERO – Il simpatico cagnolino protagonista del progetto di valorizzazione territoriale Sardum, della PMI innovativa iInformatica, questa volta visita l’incantevole Alghero, nella provincia di Sassari (link al cartoon https://www.youtube.com/watch?v=v-702IDj7gA). Si tratta di una meta turistica fra le più raggiunte d’Italia, ed è famosa per essere la città più importante della Riviera del Corallo. Proprio a tal proposito Caggiulino indossa pinne e maschera da sub e si tuffa nel mare cristallino sardo mostrando i Coralli, noti comunemente quali gioielli preziosi, che sono dei piccolissimi polipi che vivono in mare, in delle grandi colonie che assumono un aspetto molto simile a quello di alcune piante. Il colore del loro durissimo scheletro è rosso acceso o talvolta rosa. Caggiulino racconta che nella città di Alghero esistono pochissime persone specializzate nella loro pesca, perché vivono solo a basse profondità, e sono degli animali dalla crescita molto lenta, per questo la loro pesca va controllata e la loro vita tutelata.

Caggiulino ritorna sulla costa e racconta che Alghero è una città dalla storia incredibile, la cui posizione strategica sul mare l’ha resa importante per chiunque l’abbia conquistata. Alghero conserva tutt’ora ben il 70% delle fortificazioni costruite nell’epoca medievale. Una di queste Torri è stata dedicata alla memoria di Vincenzo Sulis, un uomo dalla vita molto avventurosa che fu per vent’anni prigioniero nella torre, che Caggiulino incontra.

Nello stile Sardum dei cartoni animati, il personaggio in lingua sarda si racconta con Caggiulino asserendo: “Salludi caggiulino, deu seu Vincenzo Sulis! Seu nasciu in casteddu in su 1758 e appu tentu una vida meda interessanti e movimentada! Appu mollau is istudiusu de giovanu ma, dopu una gioventù de delincuenti, appu sighiu a istudiai, e in su 1793 appu guidau sa rivolta contra is francesus chi obianta concuistai casteddu! Seu stettiu tribunu popolare e appu guadangiau meda rispettu de sa popolazioni sarda. Custu rispettu adi causau timoria in sa famiglia Savoia, chi timmiat de pedri su poderi. Deu no tenìa nisciuna ambizioni politica personalli, ma cantu appu cumprendiu ca is savoia mi obianta serrai in prasoni fiat troppu tradu. M’anti serrau in sa turri e s’aquila in casteddu e postisi in custa turri de s’alighera, chi oi pigada su nomi miu. Seu abbarrau innoi po 21 annus, e appu tentau de fui duas’ottas. In su 1821 Carlo Felice m’at donau sa grazia e appu passau is uttimus annus de sa vida mia in s’isula de sa maddalena, innoi appu scrittu una autobiografìa. Immoi ti deppu salludai, a si biri chizzi caggiulino!”

A questo punto Caggiulino ringrazia e saluta Vincenzo e ci rimanda alla prossima avventura.

Il cartoon nato per riscoprire il territorio, storia e tradizioni, affascinando piccoli e grandi, è stato realizzato da Giulio Setzu (coordinatore del progetto e voce sarda di Sulis) , Alessandro D’Alcantara, Emilio Massa, Davide Scintu, Angelo Cucina, Emanuele Malloci e Demetrio Cavara (voce di Caggiulino). Il coordinatore del progetto Giulio Setzu, giovanissimo laureato in lingue e culture per la mediazione linguistica ed appassionato di lingua sarda, afferma che “Si tratta di un ulteriore contributo della pmi innovativa iinformatica per iniziare al meglio il periodo della Sardegna come prima Regione in Zona Bianca, valorizzando il bellissimo patrimonio sardo in modo nuovo e per trasmettere a tutti fiducia nel futuro, soprattutto per il settore turistico-ricettivo, in vista dell’arrivo della primavera.”

Liceo Castelvì, proseguono le attività dedicate al cinema

SASSARI – È l’arte di Caravaggio ad accompagnare le nuove attività del laboratorio dedicato alla produzione cinematografica, avviato dal Liceo Margherita di Castelvì nell’ambito del progetto “Visioni di legalità – Cittadinanza e Costituzione attraverso il linguaggio cinematografico”.

Le lezioni in presenza, riprese già da qualche settimana, ieri pomeriggio hanno coinvolto le studentesse e gli studenti della 4T dell’indirizzo economico e sociale del liceo Castelvì, in un’esercitazione per imparare a comporre un’inquadratura. Il regista Austinu D’Antonio, responsabile della sezione “Cinema e didattica” di Nuovi Scenari – l’impresa sociale a cui è stato affidato il coordinamento del progetto – ha impegnato i ragazzi in una nuova lezione – con lui anche il videomaker di Sassari Alessandro Tanca – mirata a costruire le giuste inquadrature e i principi base dell’illuminazione scenica, partendo dall’opera “Il seduttore delle tenebre” del celebre pittore italiano.

Il percorso didattico, avviato dall’istituto cittadino grazie al finanziamento regionale del bando “Didattica e cinema” – annualità 2019, consentirà ai quindici studenti coinvolti di acquisire nuovi crediti formativi nell’ambito dei P.C.T.O., i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, già alternanza scuola lavoro, utili per gli esami di maturità che dovranno affrontare l’anno prossimo.

«Grazie al laboratorio stiamo scoprendo quanto lavoro c’è dietro la realizzazione di un cortometraggio – racconta Chiara, 17 anni – quali sono i ruoli all’interno di un set, che cosa fa il regista, il direttore della fotografia o il fonico di presa diretta. Ammetto che da grande non mi dispiacerebbe fare la regista».

Le attività laboratoriali riprenderanno l’11 e il 12 marzo, mentre dal 22 al 26 marzo i ragazzi inizieranno a lavorare per la realizzazione vera e propria del corto, insieme alla fonica Beatrice Mele e al direttore della fotografia Giancarlo Morieri, che collaboreranno con il regista per la formazione dei ragazzi sul set che verrà allestito durante le due giornate di riprese previste il 25 e il 26 marzo.

L’albero di “Corallo” sarà un’opera permanente

ALGHERO – L’installazione a forma di albero di Natale che con i suoi rami di corallo avvolge la torre di San Giovanni, diventerà un’ opera permanente, rappresentativa della città di Alghero. Già tre anni fa, quando con questa installazione Alghero si era candidata come capitale della creatività all’Unesco, le immagini  avevano fatto il giro di tutta Europa. Da qui, la decisione di restaurare e recuperare i rami di corallo che formano la struttura dell’installazione grazie al lavoro di precisione e maestria del suo ideatore, il flower designer Tonino Serra.

Oggi, venerdì 4 febbraio, è prevista la rimozione del ramage che sarà dismesso e trasportato nella sede dell’ ex mercato civico dove verrà visionato per un’operazione di restyling. Alcuni rami presentano delle infiltrazioni d’acqua e dovranno essere restaurati, altri  riciclati. Si provvederà successivamente al recupero di  altro ramage in modo da riprodurre esattamente l’ opera originale. Da un’idea di arredo urbano di grande valore artistico a cura dell’artista algherese Tonino Serra ad installazione permanente che rappresenta simbolicamente la Riviera del Corallo e che incornicia non solo la torre di San Giovanni ma anche il cuore pulsante della città vecchia. Quest’ opera ha avuto un enorme successo sia in città che fuori le mura.

La volontà della Fondazione era renderla fruibile come installazione permanente non solo per la spettacolarità della stessa, resa ancora più affascinante da giochi di  luci e cromie, ma soprattutto per il valore identitario, legato al corallo e al nuovo modo di guardare al contesto urbano riciclando e riutilizzando i materiali di risulta. Da non sottovalutare l’aspetto del riciclo come operazione di contenimento delle spese ad opera della Fondazione Alghero che riparte dopo una stagione da dimenticare,  come in tutti i comuni isolani che vivono di turismo, e concilia i nuovi obiettivi dell’economia circolare legati all’Agenda 2030 con la creatività e originalità dei suoi arredi urbani. “L’idea di riutilizzare i materiali, di reinterpretarli, e di trasformarli nel loro significato simbolico è stata vincente”-ha evidenziato Tonino Serra. I rami saranno ridipinti con una tinta al quarzo rosso e rappresentano la realtà materica del corallo mentre il colore rosso rappresenta l’ amore, il futuro propizio al quale guardare con fiducia.

Nonostante la triste realtà della pandemia, la Fondazione e l’amministrazione di Alghero affrontano in maniera intelligente l’arte urbana del riciclo senza rinunciare alla bellezza e all’ unicità. Far si che l’ installazione viva per sempre, rende Alghero una delle città  più originali dell’isola”. Una volta completato il restauro, al quale parteciperanno anche i ragazzi del liceo artistico, Istituto istruzione superiore E.Fermi,  l’ opera verrà ricollocata davanti alla torre come da composizione originale entro il mese di marzo.

Alghero Città Museo, rivalutato il progetto Sacro Itinere

ALGHERO- Il progetto “In sacro itinere” voluto nel 1996 dall’Amministrazione Comunale di allora guidata da Carlo Sechi, ideava e indicava la strada di Alghero museo a cielo aperto, nelle vie e nelle piazze del Centro Storico.  Il progetto prevedeva la realizzazione e l’installazione, nell’arco di 5 anni, di 15 interventi artistici che segnavano e scandivano le stazioni della Via Crucis lungo i percorsi delle Processioni della Settimana Santa. Un investimento in cultura che ideava l’intervento di artisti, tre per ogni stagione, fino a chiudere il ciclo della passione. Inserite nel contesto della città vecchia, le opere avrebbero dovuto diventare parte integrante della trama muraria.  Le prime tre opere, installate nel 1996 furono realizzate da Giovanni Carta, Igino Panzino e Aldo Contini.  Oggi sono ancora visibili le opere di Contini e di Igino Panzino: la prima installata in via Columbano, all’angolo con Porta Terra sul muro del Palazzo attualmente sede del Comune, la seconda in Piazza Duomo in prossimità del palazzo del “Pou Salit”. L’opera di Giovanni Carta venne rimossa dopo poco tempo la sua installazione in prossimità dei bastioni Marco Polo era stata rimossa all’atto della riqualificazione della muraglia ed era costituita da due elementi metallici affiancati in posizione verticale che generarono giudizi estremamente critici.

“A circa 25 anni di distanza – commenta il Sindaco Mario  Conoci –  le discussioni suscitate allora dal progetto  appaiono sbiadite e la visione obbiettiva fa tornare in primo piano la valenza, certamente unanimemente condivisa, del progetto complessivo”. Oggi, le due opere ancora installate passano quasi inosservate ai più e conseguentemente non vengono apprezzate se non da parte di pochi frequentatori dei luoghi ove si trovano. L’installazione di Giovanni Carta, rimossa dai bastioni, giace nei depositi dell’officina comunale. “Oggi rivesto il ruolo di assessore alla cultura e insieme al Sindaco Mario Conoci, ripensando a quel periodo, nel quale vivemmo, da giovani consiglieri comunali,  quella vicenda politica, abbiamo ritenuto fosse arrivato il momento di riprendere quel progetto e,  mettendo da parte ogni altra valutazione in proposito, abbiamo deciso di   rendere giustizia sia agli artisti che furono allora vittime collaterali di uno scontro politico sia  all’Amministrazione che ideò e provò a realizzare il progetto”, spiega l’Assessore alla Cultura Marco Di Gangi.  L’obbiettivo principale del progetto In Sacro itinere era quello di concepire la cultura e l’arte come un “servizio pubblico” “utile e urgente come tutti gli altri, la cui crescita genera un complessivo miglioramento della qualità urbana, una ulteriore capacità attrattiva per la città, catalizzatore di sviluppo economico” sottolinea Di Gangi. Compatibilmente con la disponibilità delle risorse, anche in considerazione del momento di crisi, l’Amministrazione intende programmare il rilancio dell’obiettivo operativo del progetto, adattandolo alle mutate condizioni. Partendo dall’idea originale voluta dall’Amministrazione di allora guidata da Carlo Sechi,  quella cioè di realizzare e collocare nei luoghi ritenuti idonei opere simboliche,  con l’Assessorato alla Cultura vuole realizzare in città una collezione permanente “open air” di arte contemporanea che, partendo dal centro storico, cerchi di valorizzare non solo i diversi siti legati agli itinerari delle processioni della  Settimana Santa, ma possa arricchire la città con altre installazioni artistiche.

“Iniziamo  con il trovare uno spazio idoneo per ricollocare “l’opera rimossa”  di Giovanni Carta, attribuendo così un doveroso omaggio  all’autorevole valore artistico di un nostro concittadino, interveniamo sulle due opere ancora visibili, con l’obiettivo di restaurale e valorizzarle richiamandone l’originale funzione voluta dalla Giunta Sechi e dando anche maggiore riconoscibilità e visibilità all’opera dello scultore Pinuccio Sciola, attualmente ubicata sul grande vaso dell’albero di Giuda in Piazza Pino Piras, che pur se  non legata al progetto “In sacro itinere” arricchisce la città” conclude Di Gangi. 

Il pittore algherese Saiu dal Sindaco Conoci

ALGHERO – “Era il 1996, sindaco Carlo Sechi, quando Fabio Saiu partecipava ad un concorso di pittura promosso dalla Città di Alghero, che vedeva in giuria Marco Magnani e Liliana  Cano.” Così il Sindaco Mario Conoci riguardo la visita dell’artista algherese Fabio Saiu.

“Fabio Saiu ricevette il secondo premio con questo quadro che oggi, dopo anni di oblio, abbiamo recuperato e che ho voluto nella sala del sindaco. Da allora Fabio ha fatto tanta strada e ricevuto tantissimi riconoscimenti da artisti come Pinuccio Sciola e Paolo Fresu, ma anche dalla critica”.

“È di questi mesi la copertina che gli ha dedicato la rivista “Ieri Oggi Domani” con una intervista che illustra il suo percorso artistico ed umano, anche attraverso la pubblicazione delle sue opere più significative. Alghero si conferma città ricca di talenti che nel corso di lunghi anni hanno rappresentato una grandissima vivacità artistica che oggi continua con altrettanta ricchezza e vivacità.  Voglio ringraziare Fabio per l’incontro”.

Sassari, strutture sportive in sofferenza

SASSARI – “Che in Sardegna le strutture sportive destinate a sport giovanili e dilettantistici versino da tempo in stato di sofferenza ed abbandono è fuori discussione. A tanto, ovviamente, non si sottrae la città di Sassari, il cui “spazio” sportivo è da tempo impegnato soltanto dalla Dinamo.  Nessuna attenzione per la Torres e l’annoso degrado dello stadio Vanni Sanna, tantomeno per tutte le altre discipline sportive e rispettive società. Niente da obiettare sul ruolo di promozione turistica regionale affidato ai giganti del basket, ciò non toglie che sia riprovevole lasciare nel totale abbandono e nella inevitabile agonia tutte le altre discipline minori alle quali, viceversa, viene affidato un ruolo sociale di assoluta valenza.

Se non bastasse, alla notoria precarietà delle strutture sportive si è aggiunta l’emergenza Covid con le conseguenti restrizioni. Peraltro, a decretare l’emergenza è subentrata a fine maggio la chiusura del PalaSerradimigni per l’avvio dei lavori di ampliamento.

Per diverse società di sport “minori” lo sfratto ha rappresentato l’inizio di un’odissea. Boxe, lotta libera, danza, ginnastica artistica, judo etc. Si son ritrovate così a “cielo aperto”, alla spasmodica ricerca di un locale da adattare a palestra. Impresa tutt’altro che facile anche in periodi di normalità. Nonostante impegni assunti e promesse elargite, tutt’ora il problema sussiste e resta irrisolto.

Dispiace dover evidenziare la disparità di cui godono i campioni americani e comunitari, rispetto ai nostri sportivi autoctoni, il cui impegno e sacrificio ci ha regalato titoli e medaglie non solo nazionali ma a livello europeo e mondiale. Per questo motivo, nulla nei confronti della prima squadra di basket dell’isola, ormai riconosciuta tra il gote nazionale, ci sentiamo vicini al mondo sportivo giovanile dilettantistico cittadino, chiedendo alla Giunta regionale ed a quella comunale di Sassari un impegno reale per rimediare al surreale stato in cui versano tante società, da sempre impegnate non solo in ambito sportivo ma, soprattutto, in quello sociale.

Ignazio Manca, consigliere regionale gruppo Lega Salvini

Francesco Ginesu, consigliere comunale Sassari Lega Salvini

Marina Puddinu, coordinatrice cittadina Lega Sassari

Techno dalla Sardegna, esce il nuovo vinile di DJ Datch

ALGHERO – Nuovo vinile per il dj e produttore sardo Guido Ciabatti il cui nome d’arte, molto noto nell’ambito della scena techno ed elettronica, è DJ Datch. L’ultimo lavoro è composto da 4 tracce, due brani originali e due remix di Steve Parker già uscito con la Cocoon Records e Ruhig sulla Midgar, label berlinese.

L’Ep è di matrice techno, come del resto racconta la storia del dj sardo. Le atmosfere sono scure e ipnotiche come la miglior scuola della cassa dritta e veloce made in Berlino. Diary of Misanthropy (che da il nome all’Ep) si apre col suono caldo e analogico del Moog per poi sfociare in un vortice sonoro ripetitivo e ammaliante con sonorità acid, mentre l’altra, Decompression, seppur muovendosi nei medesimi binari ha un maggior spiccato senso di melodia realizzato con synth Elektron e comunque conduce in labirinti sonori che non lasciano l’ascoltatore fino alla fine.

Gli altri due sono, come detto dei remix, di importanti dj e produttori della scena techno che evidenziano ancora più netta la valenza delle produzioni di DJ Datch che, non solo ha infiammato i dancefloor isolani e non solo, ma anche ha all’attivo un’esibizione al mitico Tresor di Berlino. Negli anni la sua musica viene pubblicata su varie etichette tra cui Kynant Rec., Attic Music, Natch Rec., Muted, Seance, No Way Records, Att Series, Par Rec. etc.

Il vinile è acquistabile nei seguenti link:

Bandcamp: https://bit.ly/2RPt8Lz
Formaviva: https://bit.ly/3kLEzALdeejay.de 
Deejay.de: https://bit.ly/32KXELQ
Juno Records: https://bit.ly/3chXrEi
Envelope Structure: https://bit.ly/2QMM0KLwww.nowayrec.com

Ad Alghero il progetto Overlap: arte e sociale

ALGHERO – Una riflessione sulla natura identitaria dell’essere umano. È quella che vuole stimolare “We All Are B”, esposizione di arti visive e performative ospitata dalla galleria Cult di Alghero dal 25 ottobre al 2 novembre. Curata da Dario La Stella e Valentina Solinas dell’associazione “Senza Confini Di Pelle”, la mostra è parte del progetto Overlap, che indaga la relazione tra migrazione e biodiversità. 

Sostenuta dall’Ente Parco Nazionale dell’Asinara e dalla Fondazione di Sardegna, l’iniziativa, di durata triennale, ha preso il via nel 2019 sull’isola dell’Asinara, e vede coinvolti diciannove partner internazionali, tra cui l’Università di Cagliari, l’Università di Sassari, il Centro Studi Fauna, il Living Theater e il Centre Chorégraphique National de Nantes. Un progetto multidisciplinare, tra arte e scienza, che ha come oggetto di ricerca la sovrapposizione delle rotte migratorie degli uccelli e degli uomini. 

“We All Are B”, realizzata in collaborazione con Cosmomed, progetto dell’Università di Cagliari con il coordinamento scientifico di Raffaele Cattedra e la curatela di Efisio Carbone, sviluppa questo tema, concentrandosi, in particolare, sulla migrazione come fenomeno biologico prima che culturale. 

L’esposizione è suddivisa tra due spazi, la galleria Cult di Alghero, diretta da Valentina Piredda, e il Macc, Museo di Arte contemporanea di Calasetta, due sedi per un percorso espositivo unico, che attraversa l’Isola da sud a nord.  

«Le due mostre, complementari, sono strettamente correlate, pensate come un ecosistema – spiegano i curatori Dario La Stella e Valentina Solinas -. Le opere scelte sono distribuite nei due spazi museali, uno stimolo per il pubblico, che per seguire il percorso espositivo deve “migrare” da Calasetta ad Alghero, dalla città tabarchina a quella catalana. Luoghi che, peraltro, custodiscono tracce evidenti di passaggi, di transiti, di migrazioni».

Fulcro dell’esposizione è una mappa tridimensionale, che attraverso foto, video, sculture e contributi sonori rivela un mondo composto da continui spostamenti, da rotte consumate e da nuovi orizzonti. In mostra anche il video di “Bio Tracing”, performance realizzata a Calasetta a partire dalle mappe emotive create all’interno del progetto Overlap.

«We All Are B – continuano i curatori – riconduce alle tre sezioni concettuali nate dalle riflessioni di Overlap, biography, border, biodiversity. Di fatto, crediamo noi, tutte le biografie sono migrazioni che affrontano costantemente confini generando elementi differenti per adattamento al nuovo contesto e all’incessante cambiamento, creando così biodiversità».

Appuntamento per le ore 12 di domenica 25 ottobre alla Galleria Cult di Alghero, ai Bastioni Marco Polo 39/a. Lo spazio ha due ingressi che consentono l’entrata e uscita in sicurezza. In osservanza delle norme anti-Covid, inoltre, l’accesso alla galleria è consentito solo a chi è munito di mascherina. La mostra si potrà visitare tutti i giorni, fino al 2 novembre, dalle 15 alle 18 o su appuntamento scrivendo a galleriacult@gmail.com

Alguer al Carrer, domenica musica dall’alto con Uselli e Pinna

ALGHERO – Dopo il successo del primo appuntamento, torna Alguer al Carrer (de la Merced). Un’ouverture che è stata apprezzata da turisti, residenti e soprattutto commercianti che hanno goduto delle musiche proposte da Mauro Uselli e Fabrizio Zara. Bach, Mozart, Beethoven e Chopin con flauto e chitarra classica. Una scelta, da parte degli organizzatori, perfettamente azzeccata viste anche le dinamiche dell’emissione sonora che ha funto da vera colonna sonora della bellezza che esprime il palazzo da cui i balconi sono state suonate le varie partiture e anche della bellezza generale di Alghero e nello specifico di quel tratto di centro storico, un tempo porta principale della città.  

Questa domenica 11 ottobre, si terrà, sempre dalla medesima e caratterizzante location, il secondo appuntamento che vedrà compiere un passo ancora più deciso verso l’essenza di Alghero. E ciò grazie, ancora una volta, alla scelta artistica che vedrà protagonista le musiche del grande pianista e compositore catalano, nato a Barcellona nel 1893 e morto nel 1987, Federico Mompou. E’ da considerarsi uno dei più importanti compositori e pianisti catalani. La sua è una musica intima, colma di semplicità e dolci risonanze, di profondi silenzi e di ineffabile solitudine. Fra le sue opere per pianoforte spiccano sicuramente i quattro quaderni di “Musica Callada”, la raccolta “Cancçons i Danses”, la raccolta “Paisages” e le “Impressions Íntimes”. Ad reinterpretare questo artista e non solo saranno Riccardo Pinna (piano) e Mauro Uselli (flauto). Due straordinari musicisti algheresi contribuiranno a rendere ancora più bello il format dell’associazione Orion, realizzato col sostegno della Fondazione Alghero, Parco di Porto Conte e Amministrazione Comunale.