ALGHERO – A fronte di 67 rotte messe a bando, sono arrivate richieste per solo 8: se non è un flop, poco di manca. I commenti sono diversi: l’area governativa in capo alla Regione ne è addirittura entusiasta, i sindacati sono tiepidi e così pure le opposizioni, con diversi distinguo. Ma su una cosa concordano tutti (anche se taluni lo dicono, altri no): Alghero e il suo territorio, nonostante le neonata e in apparenza di grande rilevanza politica, è ancora una volta marginalizzato. Solo due voli: Lione e Cagliari. Con quest’ultimo su cui nessuno vuole scommetterci. Del resto, per arrivare a Cagliari chi è disposto a lasciare le auto in zone parcheggi di Alghero e soprattutto fuori Cagliari ovvero Elmas per poi affrontare lunghe file per recarsi nei luoghi baricentrici di approdo, ovviamente quasi tutti nel capoluogo. Insomma, rien a faire. Tante parole, ma poi, essendo anche tratte estive, non accadrà altro che affollare periodi già affollati. Poi, è ovvio, l’aumento delle tratte è sempre una cosa positiva, ma il problema dei problemi di cui tutti parlano, e sanno, è isolamento invernale. Il resto è, quasi, superfluo.
Michele Pais. “Un passo avanti frutto del lavoro avviato dal centrodestra, con la Lega protagonista, diventato realtà grazie al prezioso lavoro di supporto del Ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini. Il ripristino dei collegamenti interni tra gli aeroporti sardi è un “esperimento” che può costituire un elemento anche di interconnessione tra gli stessi aeroporti sardi ma che se non governato bene dalla Regione, con frequenze e tariffe, rischia di deludere aspettative. Di certo, il bando per come è stato strutturato dalla Giunta regionale penalizza lo scalo di Alghero che rischia di scivolare verso la marginalizzazione e per cui occorrono misure specifiche, come l’abolizione per tutto l’anno della tassa di soggiorno”.