Grotta Verde, FDI ricorda il grande lavoro del precedente Cda del Parco

ALGHERO – “L’apertura al pubblico della Grotta Verde rappresenta una giornata storica per Alghero e per il Parco di Porto Conte. Un traguardo importante, frutto di un lungo lavoro che ha coinvolto, nel tempo, diverse amministrazioni e tanti protagonisti istituzionali.

In particolare, durante l’ultima consiliatura di centrodestra, il Consiglio di Amministrazione del Parco guidato dal presidente Raimondo Tillocca, affiancato dai consiglieri Adriano Grossi (FdI) e Lina Bardino, e sotto la direzione del direttore Mariano Mariani, ha seguito con determinazione l’iter necessario per il recupero e la futura fruizione della Grotta Verde. Un impegno condiviso e sostenuto anche dalla giunta guidata dal sindaco Mario Conoci, con il coinvolgimento degli assessori Marco Di Gangi e Alessandro Cocco, che ha accompagnato le fasi decisive del progetto, nell’ambito di una più ampia visione di valorizzazione dei beni archeologici e ambientali in funzione del riconoscimento Unesco.

Oggi, con l’apertura al pubblico, consegniamo alla comunità e ai visitatori un sito unico nel suo genere, che arricchisce la rete degli attrattori culturali e ambientali del territorio, consolidando l’identità storica e naturalistica di Alghero.

Ora sarà compito del nuovo presidente del Parco, Emiliano Orrù, al quale auguriamo buon lavoro, e dell’amministrazione comunale, di valorizzare e promuovere adeguatamente questa perla, integrandolo in modo coerente con l’offerta turistica e culturale del Parco e della città. Ora occorre rafforzare le politiche di tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico, sostenendo progettualità capaci di generare sviluppo, ricerca, identità e lavoro”.

Fratelli d’Italia – Alghero

“Finalmente apre la Grotta Verde: ora riattivare il punto bar e superare la Bolkenstein”

ALGHERO – “Verrebbe da dire: era ora. Finalmente la Grotta Verde è stata inaugurata. Il sito, di straordinario interesse storico e archeologico, andrà ad impreziosire il patrimonio culturale, naturalistico e ambientale della Riviera del Corallo. E’ nato uno dei più importanti siti di interesse culturale dell’intero bacino del Mediterraneo, futura meta di appassionati, studiosi, ricercatori e speleologi. L’ importante opera di recupero e valorizzazione era stata avviata dall’Amministrazione Tedde nel 2008, assieme alla Area Marina Protetta, allora diretta dal Dott. Russino, con un progetto basato su investimento di 1.200.000 euro provenienti da un apposito finanziamento regionale. Ma ora l’amministrazione Cacciotto deve attivarsi per evitare lo smacco della gara per l’affidamento ai privati, assieme alle Grotte di Nettuno, in forza della Direttiva Bolkestein. Per escludere l’applicazione della Direttiva Bolkestein dal futuro affidamento delle grotte (a seguito di procedura competitiva) parrebbe essere sufficiente la dichiarazione di notevole interesse pubblico del Ministero competente, previo parere della Regione, ove non fosse ancora intervenuta, ai sensi dell’articolo 138, comma 3, decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio). O, in subordine, agli stessi fini potrebbe essere emanata una norma nazionale che definisca le grotte servizi d’interesse economico o non economico generale riservati a enti pubblici. Ma il Sindaco Cacciotto non deve stare alla finestra e si deve fare parte attiva, assieme ai Comuni della Città Metropolitana, per arrivare all’obbiettivo.
La Grotta Verde, assieme alle Grotte di Nettuno, costituiscono inestimabili risorse ambientali e paesaggistiche del Nord ovest dell’isola, che per la loro fragilità non possono essere gestite da imprese private alla stregua di servizi soggetti alle logiche del mercato. Lo stesso impegno, ma in tempi rapidi, il Sindaco deve mettere in campo per ottenere l’annullamento della procedura di gara indetta dalla Città Metropolitana per l’affidamento in concessione dell’immobile di Capo Caccia, già adibito a bar. La struttura deve essere affidata direttamente all’Area Marina Protetta e al Parco che debbono utilizzarla come centro di promozione del territorio e di informazione turistica, garantendo la presenza di un punto di ristoro. Se Cacciotto seguirà questo percorso, e farà questa battaglia, Forza Italia starà al suo fianco con tutta la sua classe dirigente”, Lo ha dichiarato l’esponente di Forza Italia Marco Tedde.

“Sanità e non solo, Alghero trattata come un paesotto”

ALGHERO – “Con estrema fermezza denunciamo l’ennesima prova di disinteresse e superficialità da parte dell’ASL di Sassari e di chi oggi governa l’azienda sanitaria locale. Le ultime nomine, che avrebbero dovuto segnare un cambio di passo, certificano invece un ulteriore peggioramento della situazione. Alghero, città turistica di rilievo nazionale, viene trattata come un paese di serie B. Negli ultimi anni ha subito un costante e inaccettabile declassamento sul fronte dei servizi sanitari. Ci troviamo oggi di fronte a un vero e proprio smantellamento del sistema sanitario locale, frutto di scelte politiche fallimentari e dell’incapacità gestionale della direzione ASL. Comprendiamo le difficoltà, ma non accettiamo – e mai accetteremo – che Alghero venga trattata come un piccolo centro qualunque.

Ogni anno vengono celebrati con entusiasmo i record turistici, con migliaia di presenze in città: più persone significa più bisogno di servizi, non meno.Al contrario, si continua a sottrarre risorse, personale, ambulatori, aggravando una situazione già al collasso. Un comportamento irresponsabile che danneggia Alghero, il suo territorio e tutto il Nord Ovest della Sardegna.In attesa che decolli la tanto auspicata Città Metropolitana del Nord Ovest o una vera rete intercomunale tra i centri principali di questa parte dell’isola, mi opporrò con forza, da presidente della Commissione consiliare sanità, a ogni scelta, atto o idea che penalizzi Alghero, le sue borgate, l’agro e i tanti villeggianti che la popolano nei mesi estivi.Bocciamo senza mezzi termini le decisioni della Regione in materia sanitaria, che prevedono per l’estate – proprio nei mesi più critici – solo ambulatori territoriali, rinviando a settembre l’assegnazione di nuovi medici di base. Una scelta miope, grave e da rigettare con decisione.È in gioco un diritto fondamentale: il diritto alla cura, il diritto alla salute.

Se chi oggi ha la responsabilità politica della sanità regionale non è in grado di comprenderlo, non è nelle condizioni di continuare a ricoprire quel ruolo. La sanità non è un lusso, ma un servizio essenziale che va garantito a tutti, residenti e turisti. Chiediamo rispetto per Alghero. Non solo quando c’è da prendersi meriti per i numeri del turismo, per i concerti o per la bellezza del nostro mare, ma soprattutto quando si tratta di garantire diritti primari come quello alla salute. È ora che la Regione, l’Assessorato alla Sanità e l’ASL di Sassari riconoscano e valorizzino davvero l’importanza strategica di Alghero e smettano di trattarla come un problema di secondo piano. La salute dei cittadini e dei turisti non può più aspettare”.

Christian Mulas
Presidente della Commissione Consiliare Sanità

Terra dei paradossi: siccità, agro a secco ed esose perdita d’acqua

ALGHERO – Senza false ipocrisie, è palese che si vive un periodo di estremi paradossi. Dal livello globale a quello locale. Al netto di chi fruisce dell’informazione unicamente per “specchiarsi” o fermarsi solo ai titoli, sono molteplici gli aspetti che si potrebbero approfondire e che, nel nostro “piccolo”, proviamo volta per volta a commentare.

Così come quello che accade in queste ore ad Alghero. Terra di paradossi. Da una parte vive un periodo di siccità tra i peggiori di sempre, con l’agricoltura in ginocchio, nello specifico l’agro della Riviera del Corallo e più in generale la Nurra, dall’altra si registrano sprechi incontrollati che, al netto di eventuali e pronte giustificazioni, non sono per niente giustificabili.

La segnalazione giunge da una residente che, tramite social, segnala una ingente perdita d’acqua che insiste da giorni nella zona di Sant’Anna, proprio a pochi metri da una delle sedi del Comune di Alghero. Tra via Villafranca de Panades e via Coros. Un fiumicciatolo che si è espanso fino a coprire tutta la carreggista. La persona che ha segnalato il fatto punto il dito contro i mancati interventi di Abbanoa. A prescindere dalle responsabilità, resta vivo il fatto che, a giorni di distanza di questa evidente perdita, nessuno sia ancora intervenuto. Eppure, da mesi, stiamo pregando per qualche goccia d’acqua in più. La terra dei paradossi.

“Alghero, è allarme vandalismo politicizzato: onore alla Folgore”

ALGHERO – “Il monumento ai paracadutisti della Folgore è stato vandalizzato. Non sono passati nemmeno dieci giorni dall’inaugurazione, che i soliti teppistelli ideologizzati hanno pensato bene di imbrattare l’opera realizzata dalla locale sezione ANPdI.

Il monumento dovrebbe unire e ricordare. Invece, sopra è comparsa la solita scritta vergognosa, diretta ai paracadutisti della Folgore. Un gesto vile, consumato nella notte da chi non ha nemmeno il coraggio di sostenere le proprie idee mettendoci la faccia.

Non è la prima volta che accade. Da tempo, anche in Consiglio comunale, denunciamo il moltiplicarsi di messaggi d’odio, spesso firmati dallo stesso simbolo: comparse che non sono semplici provocazioni, ma segnali preoccupanti di un clima tossico, figlio dei cattivi maestri della sinistra. Lo abbiamo denunciato attraverso il nostro capogruppo Alessandro Cocco con un ordine del giorno sulla sicurezza e con interventi netti contro il degrado ideologico che si fa largo sui muri della città. Quella portata avanti da questi vandali ideologici non è battaglia politica legittima, ma odio ideologico che autorizza tutto, che non conosce limiti, che arriva a infangare la memoria di chi ha dato la vita per l’Italia.

Contro questa degenerazione la politica, indistintamente, dovrebbe trovare il coraggio di condannare. Perché ci sono confini che non si attraversano e difenderli è dovere di chiunque abbia a cuore la convivenza civile, prima che l’appartenenza di partito. Non sarà certo qualche scarabocchio a scalfire l’onore della Folgore, né quello di tutte le Forze Armate italiane, che ogni giorno — spesso nel silenzio — servono la Nazione con disciplina e onore. A loro va la nostra piena solidarietà, la nostra stima e la nostra gratitudine. A chi invece odia e insulta, resta solo il peso della propria codardia”, così Alessio Auriemma, Vicecoordinatore Fratelli d’Italia Alghero.

“L’atto vandalico ai danni del monumento ai Paracadutisti rappresenta un grave gesto di inciviltà, riconducibile a pochi soggetti irresponsabili e privi di senso civico. Ritengo che la politica e i valori ideologici appartengano a un piano ben più alto e non possano essere strumentalizzati da comportamenti tanto ignoranti quanto inqualificabili e inaccettabili”, cosi Alberto Bamonti consigliere comunale di Noi Riformiamo Alghero e della maggioranza del sindaco Cacciotto.

Riecco la “guerra ai decibel”, Alghero ancora vittima delle mancate scelte

ALGHERO – Ritorna in primo piano, come quasi ogni estate, l’irrisolta questione delle emissioni sonore. Problematica che, se possibile, si è ancora più aggrovigliata alla luce della presenza, come indicato dalla missiva che pubblichiamo integrale, di situazioni dove vige una “concorrenza sleale e violazione sistematica delle ordinanze comunali e delle norme di sicurezza costituiscono un fenomeno” che vano a a contrasto di una regolare offerta di intrattenimento.

Ma, del resto, se prima si danno le licenze, poi risulta particolare il fatto di lamentarsi della presenza di tali attività. E’ uno dei tanti paradossi che, vista l’invasione del centro storico, continua ancora oggi senza sosta. Eppure tutti parlano di tutela dell’Alguer Vella e delle sue tipicità, salvo poi ritrovare questa pregiata area della Città sempre più snaturata e non certo da qualche bar che fa “musica”, ma da esercizi che non rispettano le minime regole del decoro con situazioni più vicine ad un bazaar. Senza considerare la miriade di attività con proposte merceologiche che niente hanno a che vedere con Alghero e tanto meno con le sue peculiarità e tradizioni.

Per ritornare alle emissioni sonore e a quella che fu la movida, come detto, finchè non si creeranno i presupposti per far investire in determinate zone del territorio gli imprenditori che, coraggiosamente, vogliono comunque offrire un importante servizio, il problema resterà irrisolto. Con anche un’offerta che sarà sempre più piatta, dozzinale e che attira solo un pubblico locale e non certo “alto-spendente”.

Uno dei tratti di litorale dove far sviluppare locali con emissioni sonore per fare intrattenimento, magari anche fino a tardi, è quello che va dallo Chalet, o Hotel Oasis, fino alla rotatoria del Calich. Area in cui non ci sono troppe abitazioni vicine. Altrimenti, vista l’assurda massificazione cementizia di Alghero (ovvero la presenza di palazzi in ogni buco costruibile) non permetterà mai la diffusione di “musica” e concentrazione di persone, auto, etc. La politica, oggi come ieri (che poi gli interlocutori sono quasi sempre i medesimi), deve fare scelte. Sennò si tratta di galleggiare e portare avanti poco più che l’ordinario, oltre qualche “eventino”. In questo modo, invece di governare i processi, si è governati da essi. E questo è un problema.

“Al Sindaco del Comune di Alghero Signor Raimondo Cacciotto

Epc Al Presidente del consiglio Comunale Signor Mimmo Pirisi
All’Assessora al turismo, sviluppo economico e attività produttive Ornella Piras
Al comandante della Polizia Municipale Salvatore Masala

Oggetto: Segnalazione di emissioni sonore oltre i limiti di legge nel centro storico

Egregio Signor Sindaco, il Comitato Centro Storico di Alghero si vede costretto, per l’ennesima volta, a tornare sulla questione dell’inquinamento acustico che continua ad affliggere i residenti del centro cittadino — una problematica ormai cronica, rimasta priva di riscontro nonostante i numerosi incontri e le segnalazioni inoltrate, l’ultima delle quali risale al 14 maggio u.s.
Nonostante le rassicurazioni più volte fornite, la situazione non solo non è migliorata, ma continua a peggiorare. Serate musicali, eventi e concerti si susseguono con frequenza crescente, spesso senza soluzione di continuità, impedendo il regolare riposo dei cittadini e minando gravemente la vivibilità del quartiere.
Sono numerose le segnalazioni di cittadini esasperati che si sono rivolti alla Polizia Municipale, che tuttavia si è limitata a rispondere che le attività musicali sarebbero regolarmente autorizzate. Ci preme, pertanto, porre alcune domande precise:
Chi rilascia tali autorizzazioni?
Che tipo di autorizzazione viene rilasciata al momento che si tratta di attività accessorie?
È stato verificato, al momento del rilascio e durante gli eventi, che le emissioni sonore non superino in alcun caso i 45 decibel, come previsto dalla normativa vigente per le aree residenziali sprovviste di piano di zonizzazione acustica?
A questo proposito, si ricorda che il Comune di Alghero risulta attualmente privo di un piano di zonizzazione acustica, il che comporta l’obbligo di attenersi ai limiti minimi stabiliti dalla legge per la tutela della salute pubblica.
A supporto delle nostre preoccupazioni, richiamiamo i dati recentemente pubblicati dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, riportati dal quotidiano The Guardian. Secondo lo studio, l’esposizione prolungata a livelli di rumore superiori a quelli raccomandati dall’OMS provoca oltre 66.000 decessi ogni anno in Europa, oltre a innumerevoli casi di malattie cardiache, diabete e depressione.
Alla luce di quanto sopra, e al fine di non dover procedere tramite richiesta di accesso agli atti, chiediamo cortesemente che l’Amministrazione presti la massima attenzione alle seguenti richieste:
L’elenco delle autorizzazioni rilasciate per eventi musicali nel centro storico;
La documentazione relativa alla verifica del rispetto dei limiti acustici;
L’adozione di provvedimenti immediati per riportare la situazione entro i limiti di legge, nel rispetto dei diritti fondamentali alla salute e al riposo dei residenti.
In questo senso, il Comitato Centro Storico di Alghero condivide pienamente le preoccupazioni espresse dai rappresentanti del settore dell’intrattenimento regolare, emerse durante il recente incontro tra l’Amministrazione Comunale e i vertici dell’Associazione di categoria SILB. Come evidenziato da Confcommercio e dallo stesso Sindaco, il dilagare di attività abusive che operano in totale spregio delle regole – trasformando bar, chioschi e altri locali in vere e proprie discoteche clandestine – rappresenta un danno non solo per la quiete pubblica, ma anche per gli imprenditori onesti che investono nella legalità.
La concorrenza sleale e la violazione sistematica delle ordinanze comunali e delle norme di sicurezza costituiscono un fenomeno che va contrastato con decisione.
Riteniamo, quindi, fondamentale che venga rafforzata l’attività di controllo sul territorio, al fine di tutelare sia i cittadini sia gli operatori economici virtuosi.
Qualora la situazione dovesse persistere, il Comitato si vedrà, suo malgrado, costretto a rivolgersi all’Autorità Giudiziaria, al fine di vedere riconosciuti e tutelati i diritti fondamentali dei residenti, così come già affermato da numerose pronunce giurisprudenziali, tra cui si richiama fra le altre l’ordinanza n. 18676/2024 della Corte di Cassazione”

Il Comitato Centro Storico di Alghero

“Un posto vuoto per dire basta alla violenza sulle donne”

ALGHERO – “Alghero aderisce alla campagna nazionale Posto Occupato. Un Ordine del Giorno trasversale, firmato da maggioranza e opposizione: “Non è un gesto simbolico. È una scelta di civiltà.”

Un posto vuoto per ricordare chi non c’è più. Un gesto che pesa, che interroga, che educa.
Con voto unanime, il Consiglio Comunale di Alghero ha approvato l’adesione alla campagna Posto Occupato, che in tutta Italia trasforma l’assenza delle donne vittime di femminicidio in una presenza visibile e indelebile.

A promuovere l’iniziativa è stato Marco Colledanchise, consigliere comunale e presidente della Commissione Cultura, che ha presentato un Ordine del Giorno condiviso e sottoscritto da esponenti sia di maggioranza che di opposizione. Un gesto politico forte, che ha saputo unire oltre le appartenenze, per affermare un valore comune: il rifiuto della violenza di genere.

“Non vi chiedo un favore politico. Vi chiedo una scelta. Una scelta di coraggio. Perché a volte un posto vuoto dice più di mille presenze: mostra chi abbiamo perso, ma soprattutto chi continuiamo a ignorare.”

Nel suo toccante intervento in aula, Colledanchise ha ricordato i dati allarmanti: 109 donne uccise in Italia dall’inizio del 2024, sei solo in Sardegna.

“Non da sconosciuti nel buio, ma da chi aveva le chiavi di casa. E spesso anche quelle dell’anima.”

L’Ordine del Giorno impegna il Comune a riservare simbolicamente un posto vuoto nei luoghi pubblici – scuole, biblioteche, teatri, la stessa aula consiliare – accompagnato da un messaggio chiaro:
“Questo posto è occupato da chi non c’è più. Perché l’hanno uccisa. Ma noi non la dimentichiamo.”

“Ogni volta che un bambino chiederà perché quella sedia è vuota – ha detto Colledanchise – ci sarà un adulto costretto a raccontare. A spiegare. A rompere il silenzio. Questo è il vero potere: non quello delle poltrone, ma quello delle idee.”

La campagna, nata nel 2013 per iniziativa di Maria Andaloro, sarà promossa attivamente ad Alghero in sinergia con scuole, associazioni e cittadini, coinvolgendo la comunità in percorsi educativi e azioni visibili.

“Non commuoviamoci solo il 25 novembre. Facciamolo ogni giorno. Questo Ordine del Giorno non è un atto di moda. È un atto di responsabilità.”

Con questo voto, Alghero si unisce a una rete nazionale di città che scelgono di ricordare, proteggere, agire. E lo fa unita, grazie a un gesto politico capace di superare ogni steccato.

“Non votiamo un simbolo. Votiamo una coscienza. Votiamo la differenza tra il silenzio e il coraggio.”

Marco Colledanchise, consigliere comunale Orizzonte Comune

“Finanziaria e mancette dell’Amministrazione Todde, violazioni costituzionali”

ALGHERO – “Tanto tuonò che piovve. Il Ministero dell’economia ha puntato i fari dell’ufficio legislativo sulla legge di stabilità approvata dal Campo Largo ad aprile, segnalando una serie di violazioni delle norme costituzionali e chiedendone l’impugnazione. E’ fin troppo facile sostenere “ve l’avevamo detto”. Questi sono gli effetti delle mance inserite dalla Todde e dai suoi sodali nella legge di stabilità. Che aveva previsto ben nove milioni di euro per la gestione dei rifiuti a favore del Comune di Cagliari. Risorse che iniziano a produrre frutti importanti: 77 mila famiglie cagliaritane otterranno una riduzione della Tassa Rifiuti del 10%. Ma che costituiscono un grosso schiaffo ai comuni turistici, come Alghero, che alla stessa stregua di Cagliari per lunghi periodi debbono gestire il servizio di gestione dei rifiuti per una quantità di persone di molto superiore ai residenti. Secondo il Ministero dell’economia la legge regionale contiene numerose disposizioni che attribuiscono contributi a vari enti pubblici e privati per interventi a carattere eterogeneo. In particolare, norme che “individuano il beneficiario, la denominazione dell’intervento e il relativo importo assegnato, senza specificare i criteri ai quali sono ispirate le scelte operate e le relative modalità di attuazione e senza che sia previsto il ricorso ad alcuna procedura pubblica.”

Il Ministero ha anche ricordato che “la Corte costituzionale con la sentenza n. 137 del 2009 ha
sancito che la mancanza di criteri, obiettivi e trasparenti, nella scelta dei beneficiari dei contributi o nella programmazione e pianificazione degli interventi di sostegno risulta in contrasto con l’articolo 3 della Costituzione, non essendo rispettato il principio di eguaglianza nel suo significato di parità di trattamento.” In definitiva viene confermato che la Todde e i suoi sodali hanno elargito mancette per soddisfare esigenze populiste del Campo largo. Nel frattempo, l’eco del silenzio assordante dei rappresentanti del nostro territorio militanti nel Campo Largo in Consiglio regionale si fa sempre più intollerabile. Rappresentanti che hanno firmato e depositato l’emendamento “malandrino” che ha erogato oltre 170 milioni di risorse e “mancette” discrezionali a tanti comuni, enti e associazioni, relegando Alghero fra i Comuni più trascurati. E’ sempre più evidente che in assenza di rappresentanti del territorio del Campo Largo attivi in Consiglio regionale, il Sindaco Cacciotto debba intervenire sulla Todde per chiedere e ottenere per Alghero il medesimo trattamento che hanno ottenuto Nuoro e Carloforte. Lo ha dichiarato il Consigliere nazionale di Forza Italia Marco Tedde.

3° Workshop Rete Regionale per la Fauna Marina, liberazione e salvataggio di due Caretta caretta

ALGHERO – Caretta caretta, liberazione di una tartaruga e recupero di un altro esemplare. Area Marina Protetta Capo Caccia Isola Piana sempre in prima linea per la difesa e tutela della fauna marina

In occasione del III Workshop della Rete regionale per la conservazione della fauna marina che si svolgerà ad Alghero il 12 e 13 giugno presso la sede dell’Area marina protetta Capo Caccia – Isola Piana e Parco regionale di Porto Conte, verrà liberata in ambiente naturale “Maria Lourdes”, un esemplare di Caretta caretta. La tartaruga, che era impossibilitata alle immersioni in quanto afflitta da costipazione intestinale dovuta all’ingestione di plastica, è stata riabilitata presso il Centro recupero animali marini del Parco Nazionale dell’Asinara, nell’ottica di collaborazione della rete regionale che comprende anche gli organi di sorveglianza come la Guardia Costiera e il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale

E, per una tartaruga che riguadagna la libertà, segnaliamo un altro recupero proprio di questi giorni, un altro esemplare di Caretta caretta è stato recuperato presso l’Argentiera da un diportista attento all’ambiente. Il piccolo esemplare, chiamato “Elisabetta”, presentava anch’esso difficoltà all’immersione ma anche la mancanza di una pinna anteriore, con la ferita già in fase di cicatrizzazione. Tali amputazioni, che purtroppo non sono rare ma non pregiudicano una vita normale, sono spesso dovute a costrizioni da parte di nylon o pezzi di reti da pesca che causano lacerazione e poi cancrena nell’arto interessato. Anche questo piccolo esemplare è nelle mani premurose del personale del Centro di recupero dell’Asinara.

Tutti gli interventi, che interessano anche le nidificazioni di tartarughe e gli spiaggiamenti dei cetacei, sono ripartiti per territorio di competenza tra i vari nodi della Rete regionale per la conservazione della fauna marina.

Referendum, astensione e opportunismo: la sinistra ha perso su tutta la linea.

ALGHERO – “La bassissima affluenza ai referendum è tanto un dato statistico quanto un segnale politico chiaro. In quel 70% circa di astenuti c’è sia un 35% circa di disinteressati cronici che da anni disertano le urne, sia un 35% di elettori consapevoli, politicamente attivi, contrari ai quesiti, che hanno usato l’astensione come voto contrario.
I sì si attestano all80% circa del totale dei voti espressi. Circa il 26% degli aventi diritto. Una percentuale che conferma l’incapacità di mobilitazione della sinistra che si è fatta promotrice dei quesiti. Le loro (poche) argomentazioni non hanno convinto neppure i loro stessi elettori, che sono dati al 42,6% (PD + AVS + 5S – fonte Youtrend).
In effetti abbiamo assistito a una campagna referendaria fatta come al solito di slogan vuoti. Nessuno ha discusso nel merito dei quesiti. E per la verità sarebbe pure stato difficile, considerato che proponevano di abrogare norme varate proprio dalla sinistra.
Molti così sono andati a votare senza sapere davvero cosa stavano votando, fidandosi dei soliti slogan a favore del lavoro, contro i licenziamenti e tutto il solito armamentario dialettico della CGIL.
Il Jobs Act è stata forse l’unica riforma intelligente del Governo Renzi. Ha introdotto flessibilità in un mercato rigido. Forse anche grazie a quella riforma, oggi abbiamo risultati occupazionali positivi: più occupazione stabile, meno contratti precari, calo delle false partite IVA.
Tornare indietro su questi temi avrebbe solo scoraggiato chi assume. Oggi serve aumentare la produttività, non certo introdurre nuovi vincoli. Occorre rimuovere la burocrazia che ancora frena dinamismo imprenditoriale e innovazione.
Proporre di dimezzare i tempi per la cittadinanza – senza prima riformare welfare, accoglienza e mercato del lavoro – è una provocazione ideologica. Lo sanno anche loro: in 9 anni di governo non hanno fatto nulla.
Nel frattempo, si è tentato di criminalizzare l’astensione. Chi ieri la invocava come strumento politico (2001, 2016), oggi la descrive come un attentato alla democrazia. La solita incoerenza. La solita ipocrisia.
Ora sta già iniziando il processo morale al paese che non si è fatto coinvolgere in questo regolamento di conti del Pd travestito da difesa del lavoro.
Poi hanno caricato il referendum di un valore politico: un voto contro il governo. Così hanno regalato a Giorgia Meloni una vittoria schiacciante, su temi che nulla avevano a che fare con la valutazione dell’operato dell’esecutivo.
Infine, hanno cercato di bypassare il silenzio elettorale con la manifestazione del 7 giugno: una operazione di opportunismo, che ha strumentalizzato la guerra in Medioriente per fini elettorali. Ma sul pecoronismo di certa sinistra che sul tema mediorientale finisce per assecondare la peggior propaganda islamista torneremo un’altra volta.
Una cosa però è certa: la sinistra ha perso. E non farà autocritica. Perché il problema, per loro, non è mai il messaggio. È sempre negli elettori”.

Alessandro Cocco, capogruppo Fratelli d’Italia