Riecco la “guerra ai decibel”, Alghero ancora vittima delle mancate scelte

ALGHERO – Ritorna in primo piano, come quasi ogni estate, l’irrisolta questione delle emissioni sonore. Problematica che, se possibile, si è ancora più aggrovigliata alla luce della presenza, come indicato dalla missiva che pubblichiamo integrale, di situazioni dove vige una “concorrenza sleale e violazione sistematica delle ordinanze comunali e delle norme di sicurezza costituiscono un fenomeno” che vano a a contrasto di una regolare offerta di intrattenimento.

Ma, del resto, se prima si danno le licenze, poi risulta particolare il fatto di lamentarsi della presenza di tali attività. E’ uno dei tanti paradossi che, vista l’invasione del centro storico, continua ancora oggi senza sosta. Eppure tutti parlano di tutela dell’Alguer Vella e delle sue tipicità, salvo poi ritrovare questa pregiata area della Città sempre più snaturata e non certo da qualche bar che fa “musica”, ma da esercizi che non rispettano le minime regole del decoro con situazioni più vicine ad un bazaar. Senza considerare la miriade di attività con proposte merceologiche che niente hanno a che vedere con Alghero e tanto meno con le sue peculiarità e tradizioni.

Per ritornare alle emissioni sonore e a quella che fu la movida, come detto, finchè non si creeranno i presupposti per far investire in determinate zone del territorio gli imprenditori che, coraggiosamente, vogliono comunque offrire un importante servizio, il problema resterà irrisolto. Con anche un’offerta che sarà sempre più piatta, dozzinale e che attira solo un pubblico locale e non certo “alto-spendente”.

Uno dei tratti di litorale dove far sviluppare locali con emissioni sonore per fare intrattenimento, magari anche fino a tardi, è quello che va dallo Chalet, o Hotel Oasis, fino alla rotatoria del Calich. Area in cui non ci sono troppe abitazioni vicine. Altrimenti, vista l’assurda massificazione cementizia di Alghero (ovvero la presenza di palazzi in ogni buco costruibile) non permetterà mai la diffusione di “musica” e concentrazione di persone, auto, etc. La politica, oggi come ieri (che poi gli interlocutori sono quasi sempre i medesimi), deve fare scelte. Sennò si tratta di galleggiare e portare avanti poco più che l’ordinario, oltre qualche “eventino”. In questo modo, invece di governare i processi, si è governati da essi. E questo è un problema.

“Al Sindaco del Comune di Alghero Signor Raimondo Cacciotto

Epc Al Presidente del consiglio Comunale Signor Mimmo Pirisi
All’Assessora al turismo, sviluppo economico e attività produttive Ornella Piras
Al comandante della Polizia Municipale Salvatore Masala

Oggetto: Segnalazione di emissioni sonore oltre i limiti di legge nel centro storico

Egregio Signor Sindaco, il Comitato Centro Storico di Alghero si vede costretto, per l’ennesima volta, a tornare sulla questione dell’inquinamento acustico che continua ad affliggere i residenti del centro cittadino — una problematica ormai cronica, rimasta priva di riscontro nonostante i numerosi incontri e le segnalazioni inoltrate, l’ultima delle quali risale al 14 maggio u.s.
Nonostante le rassicurazioni più volte fornite, la situazione non solo non è migliorata, ma continua a peggiorare. Serate musicali, eventi e concerti si susseguono con frequenza crescente, spesso senza soluzione di continuità, impedendo il regolare riposo dei cittadini e minando gravemente la vivibilità del quartiere.
Sono numerose le segnalazioni di cittadini esasperati che si sono rivolti alla Polizia Municipale, che tuttavia si è limitata a rispondere che le attività musicali sarebbero regolarmente autorizzate. Ci preme, pertanto, porre alcune domande precise:
Chi rilascia tali autorizzazioni?
Che tipo di autorizzazione viene rilasciata al momento che si tratta di attività accessorie?
È stato verificato, al momento del rilascio e durante gli eventi, che le emissioni sonore non superino in alcun caso i 45 decibel, come previsto dalla normativa vigente per le aree residenziali sprovviste di piano di zonizzazione acustica?
A questo proposito, si ricorda che il Comune di Alghero risulta attualmente privo di un piano di zonizzazione acustica, il che comporta l’obbligo di attenersi ai limiti minimi stabiliti dalla legge per la tutela della salute pubblica.
A supporto delle nostre preoccupazioni, richiamiamo i dati recentemente pubblicati dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, riportati dal quotidiano The Guardian. Secondo lo studio, l’esposizione prolungata a livelli di rumore superiori a quelli raccomandati dall’OMS provoca oltre 66.000 decessi ogni anno in Europa, oltre a innumerevoli casi di malattie cardiache, diabete e depressione.
Alla luce di quanto sopra, e al fine di non dover procedere tramite richiesta di accesso agli atti, chiediamo cortesemente che l’Amministrazione presti la massima attenzione alle seguenti richieste:
L’elenco delle autorizzazioni rilasciate per eventi musicali nel centro storico;
La documentazione relativa alla verifica del rispetto dei limiti acustici;
L’adozione di provvedimenti immediati per riportare la situazione entro i limiti di legge, nel rispetto dei diritti fondamentali alla salute e al riposo dei residenti.
In questo senso, il Comitato Centro Storico di Alghero condivide pienamente le preoccupazioni espresse dai rappresentanti del settore dell’intrattenimento regolare, emerse durante il recente incontro tra l’Amministrazione Comunale e i vertici dell’Associazione di categoria SILB. Come evidenziato da Confcommercio e dallo stesso Sindaco, il dilagare di attività abusive che operano in totale spregio delle regole – trasformando bar, chioschi e altri locali in vere e proprie discoteche clandestine – rappresenta un danno non solo per la quiete pubblica, ma anche per gli imprenditori onesti che investono nella legalità.
La concorrenza sleale e la violazione sistematica delle ordinanze comunali e delle norme di sicurezza costituiscono un fenomeno che va contrastato con decisione.
Riteniamo, quindi, fondamentale che venga rafforzata l’attività di controllo sul territorio, al fine di tutelare sia i cittadini sia gli operatori economici virtuosi.
Qualora la situazione dovesse persistere, il Comitato si vedrà, suo malgrado, costretto a rivolgersi all’Autorità Giudiziaria, al fine di vedere riconosciuti e tutelati i diritti fondamentali dei residenti, così come già affermato da numerose pronunce giurisprudenziali, tra cui si richiama fra le altre l’ordinanza n. 18676/2024 della Corte di Cassazione”

Il Comitato Centro Storico di Alghero

“Un posto vuoto per dire basta alla violenza sulle donne”

ALGHERO – “Alghero aderisce alla campagna nazionale Posto Occupato. Un Ordine del Giorno trasversale, firmato da maggioranza e opposizione: “Non è un gesto simbolico. È una scelta di civiltà.”

Un posto vuoto per ricordare chi non c’è più. Un gesto che pesa, che interroga, che educa.
Con voto unanime, il Consiglio Comunale di Alghero ha approvato l’adesione alla campagna Posto Occupato, che in tutta Italia trasforma l’assenza delle donne vittime di femminicidio in una presenza visibile e indelebile.

A promuovere l’iniziativa è stato Marco Colledanchise, consigliere comunale e presidente della Commissione Cultura, che ha presentato un Ordine del Giorno condiviso e sottoscritto da esponenti sia di maggioranza che di opposizione. Un gesto politico forte, che ha saputo unire oltre le appartenenze, per affermare un valore comune: il rifiuto della violenza di genere.

“Non vi chiedo un favore politico. Vi chiedo una scelta. Una scelta di coraggio. Perché a volte un posto vuoto dice più di mille presenze: mostra chi abbiamo perso, ma soprattutto chi continuiamo a ignorare.”

Nel suo toccante intervento in aula, Colledanchise ha ricordato i dati allarmanti: 109 donne uccise in Italia dall’inizio del 2024, sei solo in Sardegna.

“Non da sconosciuti nel buio, ma da chi aveva le chiavi di casa. E spesso anche quelle dell’anima.”

L’Ordine del Giorno impegna il Comune a riservare simbolicamente un posto vuoto nei luoghi pubblici – scuole, biblioteche, teatri, la stessa aula consiliare – accompagnato da un messaggio chiaro:
“Questo posto è occupato da chi non c’è più. Perché l’hanno uccisa. Ma noi non la dimentichiamo.”

“Ogni volta che un bambino chiederà perché quella sedia è vuota – ha detto Colledanchise – ci sarà un adulto costretto a raccontare. A spiegare. A rompere il silenzio. Questo è il vero potere: non quello delle poltrone, ma quello delle idee.”

La campagna, nata nel 2013 per iniziativa di Maria Andaloro, sarà promossa attivamente ad Alghero in sinergia con scuole, associazioni e cittadini, coinvolgendo la comunità in percorsi educativi e azioni visibili.

“Non commuoviamoci solo il 25 novembre. Facciamolo ogni giorno. Questo Ordine del Giorno non è un atto di moda. È un atto di responsabilità.”

Con questo voto, Alghero si unisce a una rete nazionale di città che scelgono di ricordare, proteggere, agire. E lo fa unita, grazie a un gesto politico capace di superare ogni steccato.

“Non votiamo un simbolo. Votiamo una coscienza. Votiamo la differenza tra il silenzio e il coraggio.”

Marco Colledanchise, consigliere comunale Orizzonte Comune

“Finanziaria e mancette dell’Amministrazione Todde, violazioni costituzionali”

ALGHERO – “Tanto tuonò che piovve. Il Ministero dell’economia ha puntato i fari dell’ufficio legislativo sulla legge di stabilità approvata dal Campo Largo ad aprile, segnalando una serie di violazioni delle norme costituzionali e chiedendone l’impugnazione. E’ fin troppo facile sostenere “ve l’avevamo detto”. Questi sono gli effetti delle mance inserite dalla Todde e dai suoi sodali nella legge di stabilità. Che aveva previsto ben nove milioni di euro per la gestione dei rifiuti a favore del Comune di Cagliari. Risorse che iniziano a produrre frutti importanti: 77 mila famiglie cagliaritane otterranno una riduzione della Tassa Rifiuti del 10%. Ma che costituiscono un grosso schiaffo ai comuni turistici, come Alghero, che alla stessa stregua di Cagliari per lunghi periodi debbono gestire il servizio di gestione dei rifiuti per una quantità di persone di molto superiore ai residenti. Secondo il Ministero dell’economia la legge regionale contiene numerose disposizioni che attribuiscono contributi a vari enti pubblici e privati per interventi a carattere eterogeneo. In particolare, norme che “individuano il beneficiario, la denominazione dell’intervento e il relativo importo assegnato, senza specificare i criteri ai quali sono ispirate le scelte operate e le relative modalità di attuazione e senza che sia previsto il ricorso ad alcuna procedura pubblica.”

Il Ministero ha anche ricordato che “la Corte costituzionale con la sentenza n. 137 del 2009 ha
sancito che la mancanza di criteri, obiettivi e trasparenti, nella scelta dei beneficiari dei contributi o nella programmazione e pianificazione degli interventi di sostegno risulta in contrasto con l’articolo 3 della Costituzione, non essendo rispettato il principio di eguaglianza nel suo significato di parità di trattamento.” In definitiva viene confermato che la Todde e i suoi sodali hanno elargito mancette per soddisfare esigenze populiste del Campo largo. Nel frattempo, l’eco del silenzio assordante dei rappresentanti del nostro territorio militanti nel Campo Largo in Consiglio regionale si fa sempre più intollerabile. Rappresentanti che hanno firmato e depositato l’emendamento “malandrino” che ha erogato oltre 170 milioni di risorse e “mancette” discrezionali a tanti comuni, enti e associazioni, relegando Alghero fra i Comuni più trascurati. E’ sempre più evidente che in assenza di rappresentanti del territorio del Campo Largo attivi in Consiglio regionale, il Sindaco Cacciotto debba intervenire sulla Todde per chiedere e ottenere per Alghero il medesimo trattamento che hanno ottenuto Nuoro e Carloforte. Lo ha dichiarato il Consigliere nazionale di Forza Italia Marco Tedde.

3° Workshop Rete Regionale per la Fauna Marina, liberazione e salvataggio di due Caretta caretta

ALGHERO – Caretta caretta, liberazione di una tartaruga e recupero di un altro esemplare. Area Marina Protetta Capo Caccia Isola Piana sempre in prima linea per la difesa e tutela della fauna marina

In occasione del III Workshop della Rete regionale per la conservazione della fauna marina che si svolgerà ad Alghero il 12 e 13 giugno presso la sede dell’Area marina protetta Capo Caccia – Isola Piana e Parco regionale di Porto Conte, verrà liberata in ambiente naturale “Maria Lourdes”, un esemplare di Caretta caretta. La tartaruga, che era impossibilitata alle immersioni in quanto afflitta da costipazione intestinale dovuta all’ingestione di plastica, è stata riabilitata presso il Centro recupero animali marini del Parco Nazionale dell’Asinara, nell’ottica di collaborazione della rete regionale che comprende anche gli organi di sorveglianza come la Guardia Costiera e il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale

E, per una tartaruga che riguadagna la libertà, segnaliamo un altro recupero proprio di questi giorni, un altro esemplare di Caretta caretta è stato recuperato presso l’Argentiera da un diportista attento all’ambiente. Il piccolo esemplare, chiamato “Elisabetta”, presentava anch’esso difficoltà all’immersione ma anche la mancanza di una pinna anteriore, con la ferita già in fase di cicatrizzazione. Tali amputazioni, che purtroppo non sono rare ma non pregiudicano una vita normale, sono spesso dovute a costrizioni da parte di nylon o pezzi di reti da pesca che causano lacerazione e poi cancrena nell’arto interessato. Anche questo piccolo esemplare è nelle mani premurose del personale del Centro di recupero dell’Asinara.

Tutti gli interventi, che interessano anche le nidificazioni di tartarughe e gli spiaggiamenti dei cetacei, sono ripartiti per territorio di competenza tra i vari nodi della Rete regionale per la conservazione della fauna marina.

Referendum, astensione e opportunismo: la sinistra ha perso su tutta la linea.

ALGHERO – “La bassissima affluenza ai referendum è tanto un dato statistico quanto un segnale politico chiaro. In quel 70% circa di astenuti c’è sia un 35% circa di disinteressati cronici che da anni disertano le urne, sia un 35% di elettori consapevoli, politicamente attivi, contrari ai quesiti, che hanno usato l’astensione come voto contrario.
I sì si attestano all80% circa del totale dei voti espressi. Circa il 26% degli aventi diritto. Una percentuale che conferma l’incapacità di mobilitazione della sinistra che si è fatta promotrice dei quesiti. Le loro (poche) argomentazioni non hanno convinto neppure i loro stessi elettori, che sono dati al 42,6% (PD + AVS + 5S – fonte Youtrend).
In effetti abbiamo assistito a una campagna referendaria fatta come al solito di slogan vuoti. Nessuno ha discusso nel merito dei quesiti. E per la verità sarebbe pure stato difficile, considerato che proponevano di abrogare norme varate proprio dalla sinistra.
Molti così sono andati a votare senza sapere davvero cosa stavano votando, fidandosi dei soliti slogan a favore del lavoro, contro i licenziamenti e tutto il solito armamentario dialettico della CGIL.
Il Jobs Act è stata forse l’unica riforma intelligente del Governo Renzi. Ha introdotto flessibilità in un mercato rigido. Forse anche grazie a quella riforma, oggi abbiamo risultati occupazionali positivi: più occupazione stabile, meno contratti precari, calo delle false partite IVA.
Tornare indietro su questi temi avrebbe solo scoraggiato chi assume. Oggi serve aumentare la produttività, non certo introdurre nuovi vincoli. Occorre rimuovere la burocrazia che ancora frena dinamismo imprenditoriale e innovazione.
Proporre di dimezzare i tempi per la cittadinanza – senza prima riformare welfare, accoglienza e mercato del lavoro – è una provocazione ideologica. Lo sanno anche loro: in 9 anni di governo non hanno fatto nulla.
Nel frattempo, si è tentato di criminalizzare l’astensione. Chi ieri la invocava come strumento politico (2001, 2016), oggi la descrive come un attentato alla democrazia. La solita incoerenza. La solita ipocrisia.
Ora sta già iniziando il processo morale al paese che non si è fatto coinvolgere in questo regolamento di conti del Pd travestito da difesa del lavoro.
Poi hanno caricato il referendum di un valore politico: un voto contro il governo. Così hanno regalato a Giorgia Meloni una vittoria schiacciante, su temi che nulla avevano a che fare con la valutazione dell’operato dell’esecutivo.
Infine, hanno cercato di bypassare il silenzio elettorale con la manifestazione del 7 giugno: una operazione di opportunismo, che ha strumentalizzato la guerra in Medioriente per fini elettorali. Ma sul pecoronismo di certa sinistra che sul tema mediorientale finisce per assecondare la peggior propaganda islamista torneremo un’altra volta.
Una cosa però è certa: la sinistra ha perso. E non farà autocritica. Perché il problema, per loro, non è mai il messaggio. È sempre negli elettori”.

Alessandro Cocco, capogruppo Fratelli d’Italia

“Fondi strade provinciali, bene Salvini: ora riconoscere gli Enti”

CAGLIARI – “Accogliamo con favore la decisione del Governo nazionale di ripristinare i fondi per la manutenzione delle strade provinciali, con uno stanziamento di 350 milioni di euro per il 2025 e 2026 tagliati dal decreto Milleproroghe”, così l’assessore degli Enti locali e Urbanistica, Francesco Spanedda.

“Ci auguriamo che il ripristino degli stanziamenti si estenda anche agli anni successivi al 2026 – continua l’assessore -, una marcia indietro opportuna che segna un primo passo nella giusta direzione e restituisce respiro a territori da troppo tempo penalizzati da reti viarie in condizioni critiche e da una progressiva marginalizzazione degli enti di area vasta”.

“Auspichiamo che questo segnale non resti isolato, ma rappresenti l’inizio di un cambio di passo più ampio: è tempo che le Province vengano rimesse al centro delle politiche pubbliche come enti intermedi strategici, capaci di svolgere una funzione fondamentale di raccordo tra Regione e Comuni, soprattutto nelle aree interne”, prosegue l’assessore.

“Le Province, se potenziate negli uffici di progettazione, nelle stazioni uniche appaltanti, nelle strutture di supporto alla trasformazione digitale, negli Uffici Europa, possono contribuire a promuovere la crescita degli investimenti territoriali”.

“In Sardegna – sottolinea l’assessore -, le strade provinciali sono un elemento sostanziale di costruzione del paesaggio e di relazione tra i centri urbani. Innervano il nostro territorio che è composto da tanti centri distanti tra loro. Rappresentano, quindi, la spina dorsale dei collegamenti interni, essenziali per garantire l’accesso ai servizi, al lavoro e allo sviluppo economico. La loro manutenzione non è solo una questione infrastrutturale, ma un elemento chiave per assicurare pari opportunità a tutti i cittadini dell’isola”.

“La Sardegna, con la sua complessa articolazione territoriale, ha bisogno di Province operative, dotate di risorse e riconosciute nel loro ruolo istituzionale, per garantire coesione, servizi e sviluppo locale”, conclude Spanedda.

Nella foto la strada provinciale per l’aeroporto di Alghero che merita interventi di riqualificazione

Alghero, dal 15 giugno nuove aree sosta

Alghero, 4 giugno 2025 – Circa 1.400 posteggi per migliorare viabilità e accessibilità in particolare nelle zone a maggiore afflusso turistico, quando ad Alghero si registra un significativo aumento del traffico veicolare con conseguenti criticità in termini di congestione e carenza di parcheggi. L’Amministrazione sperimenta un sistema di servizio di sosta in aree al momento sotto utilizzate – i cosiddetti “vuoti urbani” – fino al mese di settembre. Si tratta di 12 aree dislocate in diverse zone della città, con superfici che vanno da 1.770 mq a 18.000 mq, la cui individuazione è stata deliberata ieri dalla Giunta del Sindaco Raimondo Cacciotto su proposta dell’Assessore all’Urbanistica Roberto Corbia. Tre le zone definite : zona A – Alghero, zona L – Lido/Pietraia, zona M – Maria Pia, in superfici di proprietà comunale, di proprietà privata e della Regione.

Nella prima sono ricompresi gli spazi individuati in via Toda-Nulauro, via De Gasperi, Via Giovanni XXIII, Via Vittorio Emanuele ( campo Don Bosco), via Aldo Moro. Nella seconda, la zona L – Lido/Pietraia, i parcheggi saranno istituiti in via Degli Orti, Via Costa, via Castelsardo. Nella zona di Maria Pia le auto potranno parcheggiare in viale Burruni e Viale Primo Maggio ( via del Ponente, via del Libeccio e via del Grecale). L’Amministrazione si farà carico da subito degli interventi di sistemazione superficiale, adeguamento delle aree, eventuali recinzioni, stanziando risorse da destinare appositamente pari a 200 mila euro. L’obbiettivo è quello di garantire la piena operatività delle aree di sosta indicativamente a partire dal 15 giugno. “Una risposta forte alle esigenze della città che d’estate è sottoposta ad una pressione costante – spiega il sindaco Raimondo Cacciotto. “I parcheggi saranno sia gratuiti che a pagamento – sottolinea – e in ragione del sacrificio imposto ai cittadini, abbiamo previsto opportunamente di prevedere l’esenzione del pagamento della sosta per i residenti”. La gestione dei parcheggi a pagamento è affidata alla Società In House, già affidataria del servizio di gestione dei parcheggi pubblici, che gestirà così le esenzioni in forma automatizzata per i residenti. La sperimentazione è funzionale ad una puntuale pianificazione del servizio che dovrà trovare adeguata risposta nell’Ambito del Piano Urbano del Traffico di prossima definizione.

Festa della Repubblica, le parole del presidente Pirisi

ALGHERO – “Il 2 giugno è una delle date più importanti della nostra storia. Nel
1946, dopo gli anni oscuri della guerra e della dittatura fascista , il
popolo italiano fu chiamato a scegliere tra monarchia e repubblica. Per
la prima volta votarono anche le donne, segnando una svolta epocale
verso una democrazia piena e partecipata.

Quel voto rappresentò la rinascita morale, civile e istituzionale del
nostro Paese. È nostro dovere ricordare con gratitudine il sacrificio di
chi ha combattuto per la libertà e la democrazia pagando anche con la
vita, contribuendo a liberare l’Italia dal nazifascismo e a rendere
possibile quella scelta.

Da quel momento nacque la nostra Costituzione, un testo di
straordinaria attualità e valore universale, frutto dell’impegno comune
di forze politiche diverse – di sinistra, di centro, liberali e
repubblicane – che, superando le divisioni, posero le basi di una
Repubblica fondata su valori condivisi.

Tra questi, l’articolo 1, che recita:

> “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei
limiti della Costituzione.”
Un principio forte e identitario, a cui si affianca l’articolo 3, che
ci richiama alla rimozione di ogni ostacolo che limiti l’uguaglianza e
la dignità delle persone.
Ricordiamo anche l’articolo 11, che proclama il ripudio della guerra
come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e mezzo di
risoluzione delle controversie internazionali, e l’articolo 10, che
riconosce il diritto d’asilo e afferma i principi di accoglienza e
integrazione come parte essenziale della nostra identità democratica.
Celebrare il 2 giugno significa rinnovare ogni anno il nostro impegno
verso questi valori. Significa ricordare, tramandare e fare in modo che
soprattutto i giovani possano conoscere e mantenere vivi quei momenti
fondanti della nostra Repubblica, perché da quella memoria nasce il
futuro. Viva il 2 giugno, viva la Repubblica, viva la Costituzione”

Mimmo Pirisi
Presidente del Consiglio Comunale di Alghero.

Punta Giglio e Capo Caccia, 200 ettari a Comune e Parco: “Grande iniziativa”

ALGHERO – Ieri il Consiglio comunale di Alghero ha messo il sigillo al procedimento di acquisizione al patrimonio pubblico del compendio immobiliare di straordinaria ed inestimabile importanza sul piano ambientale con l’autorizzazione all’acquisto dei circa 200 ettari di terreni ubicati a Capo Caccia e Punta Giglio. Prima del Consiglio Comunale, mercoledì scorso, l’Assemblea del Parco di Porto Conte ha approvato il Progetto denominato “Intervento integrato di conservazione durevole della fascia costiera finanziato nell’ambito dei siti Natura 2000 misura di finanziamento PR FESR SARDEGNA 2021-2027 – obiettivo specifico RSO 2.7” dell’importo complessivo di 2 milioni di euro da realizzarsi a Capo Caccia e Punta Giglio. Il Comune di Alghero acquisterà i terreni dalla Borgosesia Spa, proprietaria delle aree, per una cifra di 400 mila euro, di cui 200 mila provenienti dalla quota di finanziamento del Parco e 200 mila da fondi di bilancio.

Attraverso il finanziamento regionale l’Azienda Speciale Parco di Porto Conte potrà rafforzare la protezione e la preservazione della natura, della biodiversità e delle infrastrutture verdi presenti, oltre che contribuire alla riduzione di tutte le forme di inquinamento. L’iter di acquisizione al patrimonio immobiliare pubblico del compendio Punta Giglio, luogo di eccezionale valenza ed inestimabile rilevanza ambientale, classificato ai massimi livelli di pregio dalle istituzioni europee, arriva alla parte autorizzativa nel solco del procedimento che l’Amministrazione Cacciotto ha voluto avviare per entrare in possesso di beni di valore straordinario. Tra i siti compresi nel compendio, tra l’altro, figura anche la Torre della Pegna, situata nei pressi del promontorio di Capo Caccia, uno dei siti di interesse ambientale tra i più pregevoli.

“Un’operazione importante – afferma il Sindaco Raimondo Cacciotto – in linea con l’indirizzo che emerge chiaro ed inequivocabile da questa Amministrazione : restituire il compendio ambientale alla proprietà pubblica per aprire scenari importanti, con prospettive di sviluppo e opportunità lavorative, in sinergia Parco di Porto Conte e Ente Foreste”. Azioni boschive, interventi sulla vegetazione e rinaturalizzazione di spazi, interventi a favore del Capovaccaio e del Grifone, conservazione della biodiversità: il progetto del Parco di Porto Conte premiato dal finanziamento della Regione consentirà infatti di intervenire con profitto su una vasta serie di ambiti.

“Una grande iniziativa di questa Amministrazione che nasce dalla stretta sinergia tra Parco di Porto Conte e Comune di Alghero – spiega l’Assessore al Demanio Enrico Daga. “200 ettari di terreni di valore inestimabile – aggiunge l’Assessore – con elementi identitari della nostra comunità di cui Alghero si riappropria per l’uso pubblico : è un risultato straordinario. Nonostante i vincoli esistenti tutelassero già in modo assoluto le aree, finalmente questa importantissima porzione immobiliare potrà entrare a far parte del patrimonio del Comune, così da permetterci di migliorare ulteriormente lo stato di conservazione e di valorizzarlo al meglio”.

Nella foto l’assessore Enrico Daga

“Todde decaduta, Legislatura finita: ora ridare la parola ai sardi”

SASSARI – “La sentenza del Tribunale di Cagliari parla chiaro: respingendo il ricorso presentato da Alessandra Todde, non solo conferma l’ordinanza di ingiunzione ma anche le motivazioni poste a suo fondamento. Siamo di fronte a un’accertata violazione della legge che rende di fatto la presidente decaduta. È ora che l’ormai ex presidente Todde prenda atto della realtà e cessi di aggrapparsi alla poltrona con ogni mezzo, trascinando con sé l’intero centrosinistra pentastellato”. Così Michele Pais, esponente della Lega e già Presidente del Consiglio Regionale della Sardegna, interviene dopo la decisione del Tribunale sulla vicenda legata all’ineleggibilità della presidente della Regione.

“È un fatto di dignità e di rispetto delle istituzioni che non è più in grado di rappresentate. È inaccettabile che, dopo una simile pronuncia, l’ex presidente Todde – perché tale è da considerarsi sul piano della legittimità politica – continui magari a distribuire nomine e incarichi, come ha fatto sinora. Cercare artifizi e cavilli per cercare per restare al potere, pone le istituzioni in grave difficoltà e pericolo”.

Pais sottolinea la gravità politica della situazione: “Chi predicava moralità e trasparenza oggi si mostra pronto a tutto pur di salvare sé stesso e i propri sodali. Ma la Sardegna non può permettersi di essere ostaggio di un classe politica che mette al primo posto la sopravvivenza delle proprie poltrone anziché il bene dei cittadini”.

“La legislatura – conclude Pais – è nei fatti finita. Proseguire in questo modo non farà che ingessare la Sardegna, bloccando ogni prospettiva di sviluppo e azione efficace. La Todde è come una regina senza corona. Abbia un sussulto di dignità politica: prenda atto della realtà, si faccia da parte e ridia la parola ai sardi” conclude Pais.