Valori nella norma da due anni, divieto per un algoritmo: assurdo

ALGHERO – “La limitazione del tratto di litorale appare eccessiva, per via del fatto che, negli ultimi due anni, sono stati registrati valori che garantiscono la balneazione, anche grazie a una serie di attività di monitoraggio messe in campo da Abbanoa, che hanno comportato miglioramenti tali da non far registrare fuori norma sia nel 2021 che nel 2022”, queste le parole dell’Amministrazione Comunale riguardo il divieto di balneazione che impedirebbe l’accesso in mare per una vasta porzione del litorale che va da San Giovanni fino all’altezza della piazza Maria Carta.

Un tratto non esiguo che può creare problemi non solo all’immagine della Riviera del Corallo ma anche alle attività che sono presenti come stabilimenti, hotel e anche bar e altro che, ovviamente, fanno della fruizione “cittadina” del mare uno dei loro punti di forza.

Per questo, come già emerso anche dalla prima comunicazione dell’Amministrazione, è utile ricordare che sono “due anni che si registrano valori nella norma”, ma il divieto arriva lo stesso per “l’effetto dei calcoli previsti da norme nazionali all’interno del quale finiscono i valori dei fuori norma registrati (seppur saltuariamente) nella stazione balneare dagli anni 2019 e 2020 e le cui controprove hanno spesso riscontrato valori nella norma con conseguente revoca dei divieti”.

“Un tratto della spiaggia urbana di San Giovanni, nonostante le ultime analisi non abbiano riscontrato valori fuori dalla norma, viene comunque sottoposto a “divieto di balneazione”, per legge, con esami ripetibili solo a termine della stagione balneare 2023, mentre permane la qualifica di qualità d’eccellenza per tutte le restanti stazioni balneari del Comune di Alghero”. Insomma, di fatto, quel vasto tratto di spiaggia e mare della Riviera catalana è “vittima di un algoritmo” che condanna a subire un divieto di balneazione che non corrisponde alla reale condizione delle acque che sono, invece, totalmente in regola.