Salis (AVS) a Macomer: “Chiudere subito il CPR”

MACOMER – “Decine di persone detenute in condizioni terribili senza aver commesso alcun reato, con l’unica ‘colpa’ di non essere in regola con il permesso di soggiorno, mantenute con cibo scadente, freddo in inverno e temperature insopportabili d’estate e chiuse in strutture fatiscenti. Non smetteremo mai di chiedere la chiusura del Cpr (Centro per il rimpatrio) aperto nel 2020 a Macomer nella stessa struttura che prima ospitava un carcere poi abbandonato perché non aveva l’agibilità per accogliere detenuti. Ancora ieri abbiamo avuto la conferma che il Centro non può in nessun modo essere migliorato ma va chiuso definitivamente: l’europarlamentare Ilaria Salis in mattinata ha fatto un’ispezione a sorpresa insieme all’infermiera Teresa Concu verificando, ancora una volta, le stesse drammatiche condizioni di detenzione già documentate dagli attivisti di LasciateCIEntrare. E dunque sentiamo di muri fatiscenti e ammuffiti, mancanza d’acqua, cibo malsano e insufficiente, assenza di personale sanitario, totale isolamento delle persone detenute che vivono le giornate senza alcuna attività. Salis, che in serata ha raccontato tutto ai giornalisti con una conferenza stampa al Search di Cagliari insieme a Andrea Scano, Teresa Concu e Francesca Matzuzzi ha raccontato anche di trasferimenti improvvisi verso i centri in Albania, diversi casi di autolesionismo, scioperi della fame, tentativi di suicidio, persone disperate che hanno sviluppato segni di grave sofferenza a causa dell’incertezza sul loro presente e futuro.
E mentre il Governo prosegue con la folle, costosissima opera di deportazione dei migranti “irregolari” in Albania, non possiamo ignorare quanto succede a due passi da casa, a Macomer: i Cpr vanno chiusi, subito”.

AVS Sardegna