Rally, si doveva e si deve fare di più

ALGHERO – Ancora non è deciso nulla. C’è solo una certezza: il Mondiale di Rally resterà per altri tre anni in Italia e nello specifico in Sardegna. Sono anni, oramai, che dopo ogni edizione si scatenano le voci sul probabile o addirittura certo abbandono della gara da Alghero per Olbia. Ma, come sanno tutti, ciò che conta, oltre i denari messi sul tavolo (in questo caso tanti da parte del Sindaco Nizzi), è anche il volere dei team. E questi preferiscono la Riviera del Corallo. Può bastare? Certamente no.

Però è un importante ostacolo per chi vuole riportare in Gallura la sede della tappa sarda del rally. Il fatto è questo: il nuovo contratto triennale è molto più oneroso. Circa 1milione di più all’anno. Ciò a seguito dell’affacciarsi sul mercato di paesi emergenti pronti a mettere montagne di soldi sul tavolo del Wrc. Per questo i vertici globali della corsa chiedono maggiori risorse e garanzie nonostante l’impegno dell’Aci a volere ascoltare più i team che altro.

Per adesso Olbia pare essere più avanti di Alghero, ma ancora la partita si deve giocare e in questo contano molto (per non dire che sono determinanti) i vertici regionali. D’altra parte non si può omettere che il centro catalano avrebbe dovuto fare molto di più in questi anni. Una città, o meglio un territorio, che ospita un evento mondiale non può non modificare (almeno per un mese) alcuni aspetti al fine di adattarli totalmente alla corsa iridata. Così non è stato.

Anzi. Ci sono stati freni, più o meno velati, e perfino reiterate proteste per il rumore delle auto e per la non adeguata (questo è vero) gestione della pulizia post-evento. Inoltre ci sarebbe dovuta essere (e questo vale un po’ per tutto in questi anni) una maggiore sinergia tra pubblico e privato da parte, magari, della Fondazione Meta in raccordo con le associazioni di categoria. Insomma si doveva e si deve fare di più se vogliamo che il Rally resti ad Alghero.

Nella foto il rally ad Alghero

S.I.