Porticciolo, nuova sentenza a favore degli imprenditori. Bocciata la tesi del Grig

ALGHERO – Nuova bocciatura per le azioni di alcune associazioni ambientaliste e movimenti di sinistra e sardiste avviate contro la gestione della spiaggia di Porticciolo. Il Tar Sardegna, con l’ordinanza Sez. II, 11 agosto 2022, n. 210, ha rigettato la richiesta di sospensione dell’efficacia del provvedimento unico SUAP n. 295 del 12 aprile 2022, con cui il Comune di Alghero ha autorizzato il posizionamento di chiosco con servizi balneari nella cala del Porticciolo, atto impugnato dal Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), rappresentato e difeso dall’Avv. Carlo Augusto Melis Costa, col sostegno del Comitato Punta Giglio Libera, ANS Assemblea Natzionale Sarda, ASCE, Caminera Noa, Comitato Parco Agronaturalistico Nurra e Nord-Ovest Sardegna, Corona de Logu, Earth Gardners, Italia Nostra Sardegna, Legambiente Alghero, Liberu, LIPU Sardegna, Movimento 5 Stelle Alghero, Respublica, Sa Domo de Totus, Sardegna Possibile e Sardenya i Llibertat.

Nella sentenza del tribunale amministrativo si legge che “il ricorso non appare sorretto da sufficienti elementi in punto di fondatezza, la sospensione dell’efficacia del provvedimento non consentirebbe di ovviare all’eventuale pregiudizio, posta anche la risalenza nel tempo di una situazione di fatto e di diritto coincidente con quella attuale”. Sentenza accolta con soddisfazione dai titolari della concessione che insiste sulla spiaggia e che fa capo ai titolari del noto camping e scrivono sui social: “La persona  (il consigliere comunale di 5 Stelle Maria Antonietta Alivesi) che per 11 anni ha perpetrato queste accuse infondate e deliranti dovrebbe accettare la sconfitta e chiedere scusa, soprattutto per lo sperpero di denaro causato in primis a noi, ai cittadini e anche al Grig che ha sprecato il suo 5Xmille per una causa inutile e voluta a gran forza solo per ragioni personali”. D’altra parte dal Grig fanno sapere che, con i propri legali, andranno a contrastare tale sentenza del Tar ritenuta non sufficiente per contrastare la tesi delle associazioni e movimenti rispetto agli imprenditori algheresi della famiglia Carboni.