Pd-Bruno: stop. Ora la maggioranza

ALGHERO – Niente di nuovo all’orizzonte. Sul tavolo sempre le solite cose che scriviamo e ribadiamo da settimane: allargamento della maggioranza, cambiamento e adeguamento del programma e soprattutto azzeramento di tutte le cariche amministrative e tecniche. Questi saranno, al netto di particolari sorprese, i temi dell’incontro previsto per oggi pomeriggio tra due delegazioni: una delle maggioranza (tre sigle) e l’altra del Partito Democratico.

Esaurito il percorso che vedeva il tentativo di ricucitura tra Mario Bruno e i dem algheresi, abbondantemente raccontato da Algheronews e alcuni media, adesso ci si gioca un ultima chance: quella dei partiti o meglio dei singoli esponenti. Infatti, è noto, che lo strappo è avvenuto tra il sindaco e il Pd più che tra i singoli rappresentanti poi confluiti ed eletti nelle fila della lista di Bruno. Del resto non passa inosservato che, ad esempio, Matteo Tedde divenne segretario del partito proprio grazie al sostegno dell’allora componente di via Mazzini, oggi unico riferimento del Pd locale. Stesse convergenze vi erano con Giusy Picone e Gavino Tanchis, ad esempio. Da ricordare anche che in maggioranza, oggi, c’è solo un partito con riferimenti oltre Rudas: l’Upc.

Ma la ferita delle elezioni non si è ancora rimarginata. E dunque, come detto, dopo la serie di incontri, colloqui e dichiarazioni tra il segretario Salis e Bruno, oggi si avvia un nuovo colloquio che però vede le posizioni, almeno aprioristicamente, congelate. Il Pd riprorrà le sue condizioni. C’è da vedere se la delegazione della maggioranza aprirà degli spiragli verso un accoglimento di quei punti già noti. Come già emerso sui social alcuni ribadiranno il solito mantra: “non si può andare ad elezioni perchè sennò potremmo consegnare Alghero al centrodestra o ai grillini”. Ma forse, ripetiamo, sfugge che proprio Bruno ha vinto grazie ai voti dell’Udc, colonna portante dei governi di centrodesrta Tedde, Cappellacci e Berlusconi.

Oggi tutto ruota, inutile nascondersi dietro un dito, intorno a tre questioni: l’inchiesta sui fondi ai gruppi (in cui è coinvolto il sindaco e a brevissimo arriverà o il rinvio a giudizio o l’archiviazione, almeno di una parte dell’indagine), i fallimenti amministrativi di questi mesi e la rottura politica sotto elezioni. Difficile che si trovi una sintesi. Ma, in politica, nulla è impossibile visto che tutti, almeno a parole, mettono al primo posto gli interessi degli algheresi. Proprio quegli algheresi che sono stufi e vedono la propria comunità sempre più in pessime condizioni e con le tematiche centrali (investimenti, sviluppo e lavoro) lontane dal dibattito cittadino.

Nella foto un vecchio incontro nella sede del Pd di via Mazzini

S.I.