“Ok Marino Covid, ma no tagli servizi”

AGHERO – “In una società evoluta, la comunità si prende cura delle persone che ne fanno parte  dando risposte proporzionate ai loro bisogni ( e l’assistenza sanitaria è uno degli esempi più lampanti della bontà di questo principio), ma, allo stesso tempo, ognuno è  chiamato a dare il suo contributo attivo, in  proporzione ai mezzi che ha”. Cosi il segretario del Partito Democratico riguardo la Sanità locale e le recenti scelte sui servizi e nosocomi.

“Ed è  così  che le strutture  ospedaliere di Alghero sono state chiamate dai vertici della sanità  territoriale,  a dare il proprio contributo alla grave  emergenza che stiamo affrontando,  attraverso l’apertura di un reparto destinato ai malati  Covid 19 presso l’ospedale Marino di Alghero. Una richiesta che, rattrista  constatarlo, sta scatenando dibattiti e discussioni  illogiche, oltre che inopportune”.

“Di fronte a una pandemia che sta mettendo in ginocchio  tutte le grandi nazioni del mondo e che ci sta dimostrando  quanto siano importanti la collaborazione e la cooperazione tra governi,  amministrazioni e cittadini, rifiutare di assumersi le proprie responsabilità non risulterebbe soltanto immorale: sarebbe il contrario della lungimiranza. Quindi non ci sono dubbi che alla chiamata a dare in suo contributo,  la sanità di Alghero, debba rispondere sì e allo stesso tempo  è importante che .la risposta sia razionale  efficiente  e lungimirante”.

“Soddisfare questi tre requisiti è possibile se   verrà garantita  la convivenza dei vari reparti, naturalmente con percorsi separati e nella massima sicurezza possibile. L’apertura del reparto   Covid, che prevede 37 posti letto,  non può essere fatta a discapito né degli altri reparti né tanto meno del personale sanitario impiegato,pertanto   come prima cosa, all’aumento dei posti letto deve corrispondere l’aumento del personale, proprio come si è fatto per il nuovo reparto di terapia intensiva,  prevedendo nuove assunzioni e  inoltre,  si deve a tutti i costi evitare, come invece è stato ipotizzato, il trasferimento  di reparti che qualificano e caratterizzano i nostri livelli di assistenza  sanitaria. La giunta Pigliaru aveva attribuito agli ospedali di Alghero e Ozieri la classificazione di primo livello.  Il DM n 70 che definisce gli standard qualitativi,  strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera,  indica la specialità  ortopedia e traumatologia indispensabile per il mantenimento dei primo livello, pertanto non può essere trasferita all’Università ,come previsto dalla maggioranza Sardo-Leghista del Consiglio  Regionale”,

“Una simile scelta farebbe fare un passo indietro al nostro ospedale. Un passo indietro  che non possiamo assolutamente permetterci.  Se c’è una cosa positiva che possiamo ereditare da questa terribile esperienza epidemica è che i livelli di assistenza sanitaria territoriale dovranno tornare ad essere sempre più rafforzati, ed è anche in questa prospettiva  che Alghero deve assumersi le proprie responsabilità”.

“È  necessario rispondere “si” alla chiamata a offrire convintamente il nostro contributo sia per dare  una mano in questa difficile fase,  sia per cogliere un’occasione di crescita in termini di posti letto, personale,  conoscenza, esperienza clinica e tecnologia.  Una crescita che contribuirà ad aumentare la nostra resilienza come comunità e a farci fare un passo in avanti in termini di offerta sanità e prevenzione. E, importante che a questo passo in avanti non corrisponda un contemporaneo passo indietro,  col trasferimento di ortopedia e traumatologia.   Alghero ha bisogno di andare avanti, non certo restare immobili”.