Unità di crisi, otto priorità per la ripresa

ALGHERO – Si accelera con il lavoro e con le linee di azione prioritarie. “Lavori con basi scientificamente solide, frutto di competenze interdisciplinari, – spiega il Sindaco Mario Conoci – che si traducono in proposte che possono diventare un modello anche per la Regione.” “Con questo primo lavoro del documento generale – afferma Mariano Mariani, coordinatore dell’Unità – si evidenziano le proposte urgenti predisposte dall’Unità tecnica che l’Amministrazione comunale di Alghero intende sottoporre alla attenzione del Governo Regionale”. Di seguito le otto priorità.

Adozione del “Modello Alghero – Safe in Tourism”. Si propone un modello denominato SiT (Safe in Tourism) come riferimento regionale e nazionale per la sicurezza nel settore turistico. SiT rappresenta una struttura preposta all’analisi delle dinamiche territoriali in ambito turistico. Il modello è frutto di una collaborazione fra studiosi di livello internazionale coordinato dal prof. Mariotti e dal prof. Sotgiu dell’Università di Sassari. Il Modello Alghero è un sistema di sorveglianza sanitaria basato su dati epidemiologici che consente di costruire protocolli per adattare le risposte della città e del territorio. Il Sit definisce quindi una risposta territoriale, sulla base dei dati e sulla base del rischio. 

Liquidità immediata alle imprese. Per “salvare” il tessuto delle micro-imprese, dei piccoli esercizi commerciali, delle ditte individuali, tutti costretti a fermare l’attività, è necessario destinare risorse disponibili, regionali, nazionali ed europee, per interventi a fondo perduto per importi alla PMI fino a 20.000 euro. Fondi europei: nuova strategia. Si apra immediatamente un tavolo nazionale sul prossimo ciclo della programmazione 2021-2027. Sia la Sardegna ad avanzare la proposta che i prossimi programmi europei, in particolare il FESR e l’FSE, abbiano poche linee di azione tutte orientate a salvare e rilanciare il sistema produttivo dell’Isola, con interventi a fondo perduto e tagli drastici alle tasse regionali ed al costo del lavoro per le imprese. Abbattere il costo del lavoro. Se la misura precedente è indispensabile per gestire la delicata fase della transizione, per una ripresa effettiva serve comunque una misura di abbattimento del costo del lavoro.

Ripensare la cassa integrazione. Oggi Stato e Regione erogano la cassa integrazione o la Naspi ai dipendenti assunti o agli stagionali disoccupati, andando a coprire l’80% della retribuzione degli stessi. Se le stesse somme (garanzie passive) venissero invece trasferite direttamente alle imprese si trasformerebbero in “garanzie attive”, i lavoratori continuerebbero a lavorare e le imprese potrebbero integrare il 20% mancante della retribuzione. Per un periodo transitorio, quindi, (dai tre a i sei mesi a seconda delle criticità settoriali), a parità di spesa pubblica, si trasformerebbe un alto costo per ammortizzatori sociali, a seguito di posti di lavoro persi, in un contributo diretto alle imprese per salvare i livelli occupativi e far ripartire il sistema produttivo.

Sconfiggere la burocrazia. Immediata liquidazione del debito della PA. Restando sul tema della liquidità, sarebbe tempestivo ed immediato un intervento della Regione finalizzato a sbloccare le risorse (regionali, nazionali ed europee) ancora non liquidate alle imprese benchè dalle stesse già anticipate per l’attuazione di progetti che le hanno viste vincitrici di bandi o qualsiasi altra forma di assegnazione di contributi pubblici.

Nuovi strumenti finanziari. Governo e Regione devono favorire l’accesso delle imprese a nuovi strumenti finanziari alternativi ai prestiti coperti da garanzia. Questi ultimi hanno il pregio di non appesantire l’esposizione bancaria delle imprese, di poter essere collettivi (per territorio o per comparto) e di avere un occhio anche alla prospettiva di sviluppo. Esempi già sperimentati con successo (Campania): emissione di mini-bond e di basket bond. Moneta complementare locale. Attraverso il circuito funzionante e collaudato del Sardex, immettere nel sistema moneta complementare aggiuntiva sarebbe molto utile in questo delicato momento per sostenere in modo aggiuntivo, complementare, i canali ordinari della liquidità, non per sostituirsi ad essi.

Sostenere i flussi del trasporto Aereo. Per mantenere i livelli di traffico programmato è necessario chiudere subito le condizioni contrattuali con le compagnie interessate (in particolare con i vettori low cost). Servono quindi certezza di risorse (memo esempio bandi pubblici di co-marketing, sul modello spagnolo, o altro), che solo un intervento pubblico regionale può assicurare in considerazione degli allentamenti dei vincoli sugli aiuti di StatoSupportare il trasporto marittimo. Identiche esigenze di intervento a sostegno delle compagnie di navigazione che in queste periodo stanno continuando, con grosse difficoltà ad assicurare il trasporto delle merci e che diventano indispensabili per la ripresa col trasporto passeggeri. In chiave turistica dovrebbero essere assicurati trasporti via nave sicuri per raggiungere la Sardegna dalla penisola, ma anche da altri Stati (esempio: definire un corridoio di trasporti “sicuri” Barcellona – Porto Torres anche in ragione dei rapporti consolidati della città di Alghero con la Catalogna). Urgenti determinazioni si impongono con riferimento alla convenzione scaduta con la Tirrenia.

Promozione e marketing territoriale. Proposta sia al Governo nazionale, che alla Regione per sostenere con risorse pubbliche piani mirati di promozione a favore delle Regioni. Alla Regione Sardegna – Assessorato Turismo – richiesta di istituzione di una Agenzia governativa dedicata alla promozione cui affidare in questo delicato momento la strategia unitaria di comunicazione per la destinazione Sardegna.

Sostegno delle proposte di ANCI per i Comuni. Tra le più importanti questioni sollevate da ANCI: Sindaco nominato Commissario per la ricostruzione economica, sociale e civile delle comunità; rivisitazione del codice degli appalti: ampliamento delle soglie per affidamenti diretti e con procedure semplificate; mantenimento del principio della rotazione degli incarichi; territorializzazione nella scelta degli operatori: all’interno della stessa regione e all’interno della regione nel territorio provinciale o sub/provinciale per tutti gli affidamenti e le gare sotto-soglia comunitaria; liberare risorse con la riduzione del Fondo Crediti di dubbia esigibilità; esenzione, con eguale gettito per i Comuni, per tutto il 2020 dei tributi locali per tutte le attività economiche che hanno subito la chiusura a causa dei provvedimenti governativi da Covid19; ampliamento delle facoltà assunzionali (vigili urbani, protezione civile, servizi sociali, sviluppo locale e fondi europei, servizi tecnici e tecnologici) a tempo determinato, per la durata dell’emergenza, e con procedure semplificate; estensione dell’accordo-mutui con Cassa Depositi e Prestiti ad altri istituti quale, ad esempio, il Credito Sportivo.

Altro che gesto d’amore, rubinetti credito chiusi

ALGHERO – Aiuti a famiglie e imprese. Nessuno dovrà stare indietro. Liquidità subito per tutti. Redditi di quarantena, prestiti qui e finanziamenti là. Non sentiamo altro che da diverse settimane. Poi, non appena qualche impresa si avventura nella richiesta di quanto apparentemente già messo a disposizione e quasi dovuto, diventa un’odissea. Mancanza di risposte, richieste assurde di documenti, burocrazia su burocrazia.

Questo dovrebbe essere il momento in cui quei (purtroppo pochi) coraggiosi che ancora rischiano di fare imprese, tenere le attività aperte, dare lavoro alle famiglie sarde, fossero supportati in tutto e per tutto. Anche dalle politica (pure locale). Non bastano i decreti, tanto meno gli annunci. Servono soldi. Non si sa come più scriverlo e dirlo. Per questo non può che sembrare una presa in giro, se non un’offesa, leggere le parole del Presidente del Consiglio quando appellandosi alle banche “chiede un gesto d’amore”.

Siamo alla follia. Lo Stato dà in soldi alle banche per aiutare gli italiani e poi chi guida lo stesso Stato deve elemosinare una grazia affinchè questi soldi vengono dati a chi di dovere. Ripetiamo, follia pura che non può condurre a niente di buono. A partire dalle proteste, per adesso nei limiti di quanto consentito, da parte degli imprenditori che, come nel caso della cooperativa agricola Folia Bio che all’ennesima richiesta di chiarimenti inevasa da chi di dovere a deciso di rendere nota la mancanza di risposte e dunque l’omissione di servizi primari per permettere cooperativa di andare avanti.

Enrico Perre, amministratore unico scrive al Banco di Sardegna, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Presidente Abi, Dott. Patuanelli, Prefetto di Sassari, Dott.ssa Luisa D’Alessandro, Presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, Sindaco di Olmedo, Dott. Mario Antonio Faedda. Qui di seguito il testo integrale della missiva inviata ai suddetti destinatari.

In data 18 Marzo 2020, a seguito delle diverse azione messe in campo dal Banco di Sardegna e in accordo con le associazioni di categoria di cui facciamo parte, ed in relazione al Decreto Legge per il Potenziamento ed il sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese emanato dal Presidente della Repubblica in data 16 Marzo 2020, abbiamo inviato una pec al Banco di Sardegna di Olmedo, filiale di riferimento della società, per l’erogazione di un finanziamento garantito al 100%, a valere sui fondi di garanzia emanati dallo Stato a favore delle imprese. La stessa pec è stata inviata con nuovi allegati ed integrazioni costantemente dal 18 Marzo al 9 Aprile 2020 senza ottenere risposta alcuna dall’istituto di credito. In data 7 aprile veniva emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico un documento con le prescrizioni inerenti le regole dell’erogazione del finanziamento che i nostri uffici hanno inviato in maniera puntuale alla filiale. In data 10 aprile il Banco di Sardegna filiale di Olmedo a firma in pectore della direttrice ci informava che le modalità di accesso alle agevolazioni erano reperibili sul sito della banca, pertanto mi sono, come Amministratore della società, attivato immediatamente per compilare la domanda che veniva regolarmente inoltrata al Banco di Sardegna in data 15 aprile, sempre via pec, con tutti gli allegati richiesti dall’istituto di credito (allegato 1). Il 21 aprile ci veniva richiesta telefonicamente un’integrazione documentale alla quale abbiamo adempiuto il giorno stesso con l’invio dei documenti richiesti. Il 22 aprile ci veniva richiesta un’ulteriore integrazione documentale alla quale abbiamo immediatamente provveduto. In data 27 aprile non avendo avuto risposta alcuna abbiamo richiesto all’istituto di credito notizie riguardo la pratica che doveva essere per Decreto e per accordo tra Ministero e ABI completata entro 48 ore in quanto la stessa non prevedeva, articolo 13 comma m del Decreto Liquidità, ALCUNA ISTRUTTORIA E ALCUNA VALUTAZIONE DI MERITO CREDITIZIO, in quanto garantita al 100 dallo Stato. Il Decreto nasceva per garantire la sopravvivenza e il proseguo delle attività di impresa, la nostra azienda occupa 15 persone e altrettante famiglie in un territorio come quello di Olmedo già martoriato da crisi pesanti dove noi, stoicamente, continuiamo a mantenere l’occupazione e le attività di impresa (allegato 2).La nostra lettera di sollecito è stata evidentemente interpretata, dal Banco di Sardegna – Filiale di Olmedo, come „un atto di lesa maestà“ ,in quanto a scaturito, questa volta in tempi brevissimi, il diniego (allegato3) alla nostra pratica senza una ragione plausibile ma certamente, invece, pretestuosa e non conforme ne ai decreti ne agli accordi in essere con l’associazione bancaria.Sede legale via Carducci, 6 – 09128 Cagliari (CA) – Sede Operativa loc. Pulpalzos – 07040 Olmedo (SS) Numero iscrizione REA SS-193557 – Codice Fiscale e Partita I.V.A 03660370929Mail: foliabio@libero.it        

“A conclusione onde evitare risposte a questa nostra,strumentali e non veritiere della banca, la nostra azienda mette a disposizione, anche se già presenti presso la Camera di Commercio di appartenenza, i bilanci o quant’altro necessario a dimostrare la qualità della nostra impresa e il mantenimento dei parametri base di accesso al credito necessari in condizioni di normale attività di impresa. Sicuri di una attenta analisi da parte degli organi preposti alla verifica e al controllo dell’azione degli istituti di credito proseguiamo la nostra attività a garanzia dei posti di lavoro e di tutte quelle famiglie che si aspettano da noi un reddito”.

S.I.

Consorzio Industriale pronto alla ripartenza

SASSARI – L’idea è di prospetto. Il Consorzio Industriale Provinciale di Sassari punta ad un riposizionamento strategico non solo sotto l’aspetto puramente economico ma soprattutto individuando una nuova vision: fulcro dell’azione consortile non più concentrata solo su pianificazione urbanistica e realizzazione di infrastrutture, ma su obiettivi di medio-lungo periodo per interpretare a pieno titolo il ruolo strategico di Ente promotore dello sviluppo industriale delle aree di Sassari, Porto Torres ed Alghero. “Seppure in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo è doveroso per chi ricopre ruoli di responsabilità farsi promotore di nuove iniziative a sostegno dell’economia del territorio- esordisce il Presidente del Consorzio Industriale Provinciale di Sassari, Valerio Scanu- poiché la gestione della “ripartenza” può generare nuove e differenti opportunità di impresa finora rimaste inespresse”.

Il CIPS, da ente promotore dello sviluppo ha tra gli obiettivi strategici anche quello di migliorare l’offerta localizzativa per le imprese, operando per accrescere l’attrattività degli agglomerati industriali che creino i presupposti per generare maggior valore per le aziende.  Un’azione che si traduce in un piano economico-strategico che si fonda su ricavi per oltre 10 milioni ed investimenti pari ad 11 milioni e 700mila euro. Un Piano che guarda avanti e ribadisce la ferma volontà dei vertici dell’Ente di rappresentare un soggetto attivo e trainante per il sistema economico del territorio. “E’ una visione propositiva e di insieme – aggiunge il Presidente del CIP, in carica dal novembre scorso- condivisa in consiglio di amministrazione e che svilupperemo con azioni mirate a beneficio del sistema industriale e produttivo del Nord Ovest della Sardegna”

Progetti di sviluppo e rilancio: il CIPS parteciperà all’attuazione del Progetto di riconversione e riqualificazione industriale (P.R.R.I.) dell’Area di Crisi Complessa di Sassari – Porto Torres, finalizzato a promuovere iniziative imprenditoriali per la riqualificazione e riconversione del tessuto produttivo esistente, con interventi programmati per circa 40 milioni. Il PRRI individua nuove filiere produttive sulle quali puntare: chimica verde, integrazione delle produzioni agricole con le produzioni chimiche, bioeconomia, economia circolare, turismo sostenibile, cantieristica navale e più in generale economia portuale. “È necessario, e lo stiamo facendo – prosegue Scanu- individuare tutti i percorsi di valorizzazione delle nostre aree industriali e di sostegno per le imprese che chiedono tempi brevi e certi, e soprattutto meno burocrazia. E, al tempo stesso, creare nuove opportunità di sviluppo e di occupazione.”

Ulteriore opportunità di sviluppo potrà nascere dalla prossima istituzione delle aree ZES (Zone Economiche Speciali).  Il CIPS sarà interessato per circa 500 ettari distribuiti nei tre agglomerati di Porto Torres, Sassari-Truncu Reale e Alghero-San Marco. Anche in questo caso saranno notevoli i vantaggi in termini burocratici e agevolativi per le imprese ( crediti di imposta sugli investimenti e incentivi occupazionali). “Il nostro ente intende dialogare e confrontarsi con le imprese, ma non solo – conclude Scanu- collaborare con tutti gli enti e le istituzioni che operano sul territorio per ribadire l’importanza di azioni strategiche condivise che consentano il raggiungimento degli obbiettivi prefissati.”

In questa ottica si attiverà entro breve il servizio “business innovation”, con funzioni di coordinamento di attività strategiche come: analisi dei bisogni delle imprese, studi di statistica e marketing, percorsi di ricerca per l’utilizzo di fondi comunitari, nazionali e regionali finalizzati a infrastrutturazioni industriali e investimenti produttivi. Tra gli investimenti programmati anche un piano di interventi straordinari attorno ai 2.800.000 euro, per manutenzione stradale, illuminazione pubblica, distribuzione di acqua grezza, sistemi di videosorveglianza e verde pubblico consortile.

Nella foto il presidente Valerio Scanu

S.I.

Horeca incontra il Sindaco: Conoci sostiene il Comitato

ALGHERO – Incontro con il Sindaco di Alghero Mario Conoci oggi, per un primo riscontro del Comitato Horeca Alghero. Il settore economico del “fuori casa” algherese che reagisce e che vuole ripartire incontra il favore delle istituzioni che vogliono starci vicino e sostenerci in questo percorso. “Stamattina – fanno sapere dal Comitato – abbiamo incontrato il Sindaco dott. Mario Conoci dal quale abbiamo ricevuto un riconoscimento per l’attività svolta e per l’impegno che abbiamo profuso nell’elaborare una strategia in grado di inserirsi nel più ampio piano di sviluppo in corso con l’Unità Tecnica Operativa”.

“Inizia la seconda fase del nostro cronoprogramma, con la presentazione dell’elaborato che contiene  il percorso suddiviso in tre fasi: pronto soccorso, degenza e riabilitazione. Abbiamo svolto  un compito importante e laborioso,  i cui frutti saranno ora portati ora all’attenzione della Task Force voluta dal Comune di Alghero. Ci siamo anche noi, con la nostra proposta per affrontare la crisi post-CoronaVirus delle imprese Horeca di Alghero e ci spendiamo proponendo la nostra ricetta per uscire con caparbietà dalla crisi”.

“Rimuovere vincoli di finanza locale”

ALGHERO – “L’ emergenza pandemica sta mettendo a dura prova il nostro tessuto economico e produttivo generando enormi squilibri economici, finanziari e sociali a carico dell’intera comunità”. Così Gavino Tanchis del Partito dei Sardi che continua ad avanzare delle proposte per arginare la devastante crisi.

“Il cuore pulsante del nostro sistema economico è indubbiamente legato al turismo che, nostro malgrado, subirà forti contraccolpi capaci di ripercuotersi su fatturati e occupazione, pertanto occorre reperire le risorse volte ad attenuare i risvolti negativi della crisi.
Pertanto, seppur coscienti che le attività di sostegno e rilancio alla economia siano principalmente a carico alla amministrazione statuale e regionale, considerata l’eccezionalità del momento, riteniamo che anche l’amministrazione comunale debba recitare la sua parte facendosi promotrice di istanze volte a sollecitare interventi a garanzia e supporto.
In questa ottica il Partito dei Sardi, chiede al Sindaco di attivarsi ( anche attraverso l’ANCI) per avviare le opportune interlocuzioni sia con l’esecutivo regionale che con il governo centrale, per l’allentamento dei vincoli di finanza locale resi più rigidi dalla ultima Legge finanziaria che ha previsto un innalzamento sino al 100% del Fondo Crediti di dubbia esigibilità, ossia un vero e proprio accantonamento forzoso su base percentuale rispetto ai crediti riscossi nell’ultimo quinquennio.”

“La proposta del Partito dei Sardi è quindi quella di sollecitare ogni opportuna azione volta a rimuovere i citati vincoli di finanza pubblica per i prossimi due anni, che permetterebbero ai Comuni di liberare importanti risorse dal proprio bilancio per sostenere la ripresa produttiva che non potrà prescindere da un adeguato sostegno finanziario”

Crisi e virus, a Sassari cabina di regia con attività

SASSARI – A Sassari è stato attivato dal sindaco Gian Vittorio Campus il Tavolo straordinario delle Attività produttive per fronteggiare l’emergenza economica causata dall’epidemia. Una decisione dettata dall’assoluta necessità che i rappresentanti delle istituzioni, degli enti e delle associazioni e delle realtà che operano nel territorio, sia politiche sia economiche, si assumano la guida e la relativa responsabilità e facciano squadra, senza colori né distinzioni politiche, per costruire un progetto di interventi che possano dare futuro al nostro territorio.

La cabina di regia, a cui hanno partecipato parlamentari, consiglieri regionali con il presidente, capigruppo del Consiglio comunale con il presidente, una rappresentanza della Giunta che ha coordinato i lavori, la Camera di Commercio, Confartigianato, Confcommercio, Confindustria, Confagricoltura, Confapi e Confidi, si è riunita per la prima volta il 2 aprile. Lo scopo è quello di elaborare documenti con interventi immediati da presentare sia a livello centrale, al Governo e al Parlamento, sia a livello regionale. Alla base delle richieste, la liquidità immediata per le imprese accompagnata da procedure semplici e veloci, la possibilità di un rinvio dell’imposizione fiscale e una sinergia con i consorzi fidi per mettere a disposizione il capitale di rischio.

La proposta è quella di strutturare il programma di azioni su tre livelli, individuando innanzitutto le priorità su cui concentrarsi, anche in virtù dei fondi attualmente a disposizione: uno immediato, uno a medio termine funzionale alla progressiva riapertura delle attività, e infine a lungo termine, per dare stabilità al sistema economico. I tre livelli si distribuiranno sostanzialmente in due fasi: quella dell’emergenza e quella del rilancio. Azioni mirate soprattutto alle attività commerciali, produttive e alle aziende in genere, ma anche alle famiglie.

Da subito saranno richiesti interventi tampone per ristorare le perdite subite dalle aziende e non finanziabili con il ricorso al debito: voucher o bonus a fondo perduto, immediatamente esigibili, anche facendo ricorso a tetti i canali di erogazione disponibili, quali il sistema dei consorzi Fidi o delle Camere di Commercio, oltre a istituti bancari, attraverso una autocertificazione. I voucher potrebbero essere del valore di 5mila euro, per chi ha il 100 per cento dei requisiti, calmierati in base all’attività. Potrebbero anche rappresentare l’anticipazione di una quota a fondo perduto strategico, ascrivibile a una successiva richiesta di credito per un piano di sviluppo a medio termine. È necessario che sia chiesto alle banche una estensione a tutte le categorie della moratoria sui mutui, così come la previsione generale delle proroghe e delle riduzioni dei canoni di affitto e delle utenze. Per quanto riguarda le Pubbliche amministrazioni, serve che siano erogati crediti già esigibili, che siano liberate risorse vincolate dei Comuni e sbloccato il Programma di sviluppo rurale. Il Tavolo chiede inoltre che sia previsto un fondo di emergenza per gli stagionali e che siano raggiunte dagli aiuti anche categorie oggi escluse, come colf e badanti.

Una seconda fase richiede invece interventi a medio termine finalizzati a garantire liquidità per ristabilire i bilanci delle imprese e affrontare la ripresa, con finanziamenti con garanzia al 100 per cento, ammortamenti dilazionati e una percentuale a fondo perduto; una semplificazione delle istruttorie e delle procedure e interventi sulla fiscalità, abbuoni o dilazioni importanti, così come la semplificazione sul Durc.

Virus e crisi, 2milioni della Banca d’Italia alla Sardegna

CAGLIARI- La Banca d’Italia dona 2 milioni di euro alla Regione Sardegna per sostenere le attività in corso per l’emergenza Covid. Lo ha comunicato stasera il Governatore Visco al Presidente Solinas, con una lettera. “Ringrazio il Governatore Ignazio Visco per la sensibilità dimostrata nei confronti della Sardegna. Si tratta – dice il Presidente Solinas – di un gesto significativo di solidarietà e vicinanza al popolo Sardo. Un ringraziamento doveroso va anche al Cavaliere del Lavoro Franco Argiolas, componente il Consiglio Superiore di Banca d’Italia da 9 anni, prestigioso imprenditore nel settore vitivinicolo, che si è fatto promotore dell’iniziativa presso l’Istituto bancario di Via Nazionale”.

Rimarca il valore dell’iniziativa anche l’Assessore all’Ambiente Gianni Lampis, che coordina su delega del Presidente le attività di Protezione Civile. “È un aiuto importante – sottolinea l’Assessore – che ci consente di potenziare tutte le attività che in questa emergenza i nostri uomini e i volontari stanno mettendo in campo per garantire aiuto e sicurezza ai cittadini”.

Virus, misure anti-crisi: nuovi consigli del Dott. Spirito

ALGHERO – Nuove misure anti-crisi sanitaria ed economica. Commento e spiegazioni da parte del Dott. commercialista Marco Spirito che risponde ad alcune domande del direttore giornalista Stefano Idili. In attesa del nuovo decreto di Aprile, restano ancora molte criticità riguardo soprattutto il mancato arrivo dei fondi per lavoratori, famiglie, imprese e in generale cittadini. Per questo sono anche indispensabile una diffusa programmazione da parte delle Amministrazioni locali che devono, obbligatoriamente, iniziare a pensare alla ripresa graduale delle attività e delle uscite per evitare che si abbatta una crisi più devastante di quella già in atto.

MenjAlguer, consuma prodotti sardi. Al Forno la Colomba

ALGHERO – Con la Pasqua che si avvicina, arriva anche l’iniziativa “MenjAlguer” o più in generale “ComprAlguer”. Un progetto facente capo all’associazione Orion che ha come obiettivo quello di diffondere il piacere di comprare prodotti fatti e venduti in Sardegna e in particolare nel territorio algherese che, grazie anche alle borgate, è ricco di produzioni d’eccellenza che vengono poi rivendute da attività in loco. Inutile dire che, pur essendo un progetto già pensato da tempo, oggi acquisisce un significato diverso e molto più importante alla luce di quanto sta avvenendo.

Per adesso, infatti, l’esordio di questa iniziativa sarà sui social e in particolare su Facebook con l’attività “Al Forno” (via Mazzini, Alghero) che promuoverà alcuni prodotti e nello specifico una tipica “Colomba pasquale” fatta in Sardegna (nello specifico a Siligo, tutta con ingredienti sardi) in quello che possiamo definire un “mercatino virtuale”. Il primo prodotto consigliato è una “Colomba” lavorata artigianalmente con 100% di lievito madre, il meglio della ricerca e della selezione di qualità da portare sulle vostre tavole. Visto il numero limitato è opportuno prenotare l’acquisto che può anche essere consegnata a casa (388 87 77 023).

Mercoledi 1 Aprile, alle ore 10, l’esordio di questa iniziativa col titolare di “Al Forno” Fabrizio Carboni, che illustrerà le caratteristiche di questo prodotto. Un’avvio che poi vedrà coinvolte altre imprese e realtà del Territorio che hanno già da tempo condiviso questo percorso come la “Butterfly House”, il Panificio di Cherchi e altre attività. Mercatino e dunque progetto che oltre al virtuale, non appena possibile, con anche il corredo di manifestazioni culturali, musicali e didattiche e in collaborazione con la sezione locale della Coldiretti, diventerà reale nei luoghi che a suo tempo saranno definiti e indicati. Per adesso, mi raccomando, “MenjAlguer” e soprattutto “ComprAlguer” brand che vogliono significare anche una piccola ma importante voglia di rilancio e rinascita del Territorio riferibile ad Alghero (e dunque pure i paesi del circondario) partendo, appunto, dalle nostre eccellenze enogastronomiche. 

Crisi attività, proposta “buoni” dal Centrosinistra

ALGHERO – “E’ di questi giorni l’appello delle nostre attività del centro storico ai cittadini perchè non comprino online ma aspettino la loro riapertura per sostenerli in un futuro che temono come non mai”. Cosi i consiglieri di opposizione Ornella Piras, Raimondo Cacciotto, Gabriella Esposito, Mario Bruno, Pietro Sartore, Valdo Di Nolfo e Mimmo Pirisi riguardo la gravissima crisi del commercio e in particolare delle attività del centro storico.

“Ci siamo interrogati e abbiamo pensato: perchè non lanciare una campagna che preveda la possibilità di acquistare dei “Buoni” dalle attvività forzatamente chiuse per dei beni che potranno essere scelti alla riapertura delle stesse?

“Potrebbe essere un regalo per nostra sorella che compie gli anni in questi giorni: non possiamo uscire per scegliere niente ma le faremo recapitare il Buono che utilizzerà non appena la tempesta sarà passata. Potrebbe essere un buono per del vestiario per quella famiglia che è rimasta senza lavoro e sappiamo avrà difficoltà a comprare i vestiti ai bambini o, semplicemente, un nostro modo per sostenere il nostro negozio / barbiere / ristorante preferito. Un modo per aiutare le nostre aziende in un momento drammatico, far sentire la vicinanza di una comunità che c’è e non vuole lasciare nessuno indietro”.

“Le associazioni di categoria e i direttivi dei vari CCN potrebbero coinvolgere gli operatori e trovare le modalità operative più adeguate mentre l’amministrazione comunale potrebbe coordinare le adesioni degli operatori e finanziare la campagna pubblicitaria per l’iniziativa, non abbiamo dubbi che i media locali sarebbero felici di dare risalto alla notizia”.