Sa Segada, “Giornata dell’Albero”

ALGHERO – Anche quest’anno il comitato di borgata sa segada – tanca Farrà ha intenzione di celebrare la giornata nazionale degli alberi, che si celebra il 21 novembre di ogni anno, e la giornata internazionale contro la violenza sulle donne che invece si celebra il 25 novembre di ogni anno. Infatti il comitato con il patrocinio del comune di alghero, della fondazione alghero, di Forestas e della Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) ha organizzato per domenica 24 novembre p.v. la 3°edizione della giornata nazionale dell’albero. Il comitato così vuole contribuire a dare un fattivo contributo all’incremento del patrimonio arboreo della borgata. Durante la giornata ci saranno inoltre momenti di riflessione e sensibilizzazione sulla giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Saranno infatti installate, come gesto simbolico a significare la totale contrarietà alla violenza sulle donne, delle scarpette rosse in prossimità della panchina rossa già installata lo scorso anno. La giornata avrà inizio alle ore 10 con le iscrizioni gratuite dei bambini per la piantumazione, mentre l’inaugurazione alla presenza delle autorità civili e religiose è prevista per le 11.

A seguire alle 11.30 è previsto l’avviso della piantumazione. Spazio alle 13.30 al pranzo, con la possibilità, con un piccolo contributo, di pranzare in borgata con prodotti locali (è necessaria la prenotazione al 3489800693 WhatsApp). Nel pomeriggio sono previsti vari giochi, la pentolaccia e per concludere saranno distribuite le castagne arrosto. Durante la giornata sarà inoltre possibile assistere alla dimostrazione della lavorazione e trasformazione delle produzioni agricole locali di stagione e grazie alla collaborazione del maneggio “Il Grifone” di Alghero sarà inoltre possibile il battesimo della sella e la passeggiata a cavallo. Il Comitato inoltre fa sapere che sarà possibile depositare per tutta la giornata beni di prima necessità per l’iniziativa “Il miracolo di Natale”, beni che saranno consegnati agli organizzatori che provvederanno alla distribuzione alle famiglie bisognose della nostra città. Per tutto il giorno saranno presenti i gonfiabili per i bambini. Il comitato quindi invita tutti a partecipare numerosi all’iniziativa di domenica 24 novembre p.v nella borgata di Sa segada

Antenne ad Alghero, convocata la Commissione Ambiente

ALGHERO – Il Presidente della Commissione Ambiente: Interventi a tutela della salute e dell’ambiente per la problematica delle antenne

Il Presidente della Commissione Consiliare Ambiente, Christian Mulas interviene in merito alla problematica sollevata dai residenti del quartiere riguardo al posizionamento delle antenne di telecomunicazione. In occasione di un incontro con i cittadini, il Presidente ha confermato l’impegno della Commissione nel monitorare e aggiornare la situazione, portando in commissione una revisione dell’installazione degli impianti per garantire il rispetto delle normative comunali e la tutela della salute dei residenti.

“Ho preso atto delle preoccupazioni dei cittadini e come Presidente della Commissione Ambiente mi farò carico di portare la questione in Commissione. In particolare, solleverò il problema del posizionamento delle antenne nel raggio di 150 metri, dove sono già presenti almeno tre impianti della stessa tipologia, e delle possibili implicazioni dovute all’effetto cumulativo,” ha dichiarato il Presidente.

In effetti, la questione riguarda principalmente il rispetto delle normative locali che disciplinano l’installazione delle antenne, tra cui il principio di armonizzazione ed integrazione paesaggistica. Questa normativa impone che le strutture siano progettate per minimizzare l’impatto visivo e ridurre l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici.

Inoltre, il Presidente ha sottolineato l’importanza di considerare anche le esigenze della comunità locale, evidenziando come il quartiere, particolarmente sensibile a questa situazione ma soprattutto abbia un crescente bisogno di spazi di sosta e parcheggio, che potrebbero essere compromessi da un’ulteriore concentrazione di impianti.

“Per questo motivo, lavoreremo in Commissione affinché vengano adottate soluzioni che tutelino tanto la salute dei residenti quanto il decoro del quartiere, nel rispetto delle normative ambientali e paesaggistiche. La Commissione avvierà al più presto un aggiornamento sul tema invitando i cittadini e le associazioni per valutere ogni possibile intervento per garantire un equo bilanciamento tra le esigenze di telecomunicazione e quelle della cittadinanza,” ha concluso il Presidente.

La Commissione Ambiente continuerà a monitorare attentamente la situazione e a lavorare per un’adeguata risoluzione della problematica, coinvolgendo i residenti nelle future discussioni e aggiornamenti sul tema”

Christian Mulas
Presidente della V commissione consiliare Ambiente

Assalto eolico, ancora protesta contro l’arroganza del Ministero all’Ambiente

ALGHERO – Non si ferma la voce di protesta contro la decisione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che ha negato la partecipazione pubblica in merito al progetto eolico offshore Mistral. Ieri le Commissioni congiunte II e V, insieme alle associazioni ambientaliste, hanno ribadito con forza la necessità di portare avanti le ragioni del territorio che ha visto preclusa la strada della partecipazione democratica ai processi decisionali. Una legittima richiesta andata disattesa, peraltro con motivazioni ritenute “risibili e in spregio al concetto di partecipazione”, e che secondo i presidenti delle Commissioni Christian Mulas ed Emiliano Piras “compromette il diritto a governare il proprio territorio e il dovere di preservarlo per le generazioni future”. Continua l’azione a difesa del diritto a governare il territorio, e oggi la voce si sposta a Sassari, dove i il Sindaco Raimondo Cacciotto e l’Assessore all’Urbanistica Roberto Corbia incontreranno l’Assessore agli Enti Locali della Regione Francesco Spanedda insieme ai Sindaci dei territori coinvolti.

Ambiente, Commissione Pesca: Mulas ascolta ancora una volta gli operatori

Si è svolta ieri, presso la sala di porta terra, una seduta della V Commissione Ambiente con la partecipazione di numerosi rappresentanti delle associazioni della marineria e il presidente del Parco. Al centro della discussione il delicato tema che da mesi sta creando disagio tra i pescatori locali: il disciplinare che regola la pesca nelle aree marine protette, attualmente non consentendo la ripresa dell’attività.

ALGHERO – Il presidente della Commissione Ambiente, Christian Mulas, ha sottolineato come la situazione stia creando gravi difficoltà economiche e sociali per i pescatori, i quali sono fermi in attesa di una modifica al disciplinare che permetta loro di operare nelle zona marina protetta. Questo blocco sta mettendo a rischio la sostenibilità di molte attività legate alla pesca e alle tradizioni locali.

Durante la riunione, le associazioni di categoria hanno esposto le loro preoccupazioni, chiedendo soluzioni concrete che consentano ai pescatori di tornare in mare, nel pieno rispetto delle normative ambientali. È emerso un ampio consenso sul fatto che, pur nel rispetto delle esigenze di conservazione, è fondamentale trovare un punto di equilibrio che non penalizzi ingiustamente chi vive della pesca e delle risorse del mare.

Il presidente della commissione ha ribadito l’importanza di tutelare l’ambiente marino ma ha altresì riconosciuto l’urgenza di rivedere il disciplinare per evitare danni economici alle famiglie di pescatori e agli operatori del settore.

Al termine della riunione, il presidente Mulas ha annunciato che, per approfondire ulteriormente la questione e lavorare su una proposta condivisa, un nuovo incontro è stato fissato per il 26 novembre prossimo, con l’obiettivo di giungere ad una soluzione che concili le esigenze ambientali con quelle economiche.

La Commissione Ambiente continuerà a monitorare l’evoluzione della situazione, impegnandosi a trovare soluzioni che tutelino sia la salute dell’ambiente marino che le attività economiche legate alla pesca, fondamentali per il nostro territorio”.

Christian Mulas, presidente commissione Ambiente

Campi boe, alt da Comune e Parco

ALGHERO – Comune di Alghero e Parco di Porto Conte chiedono alla Regione la possibilità di rinviare temporaneamente la decisione finale sullo Studio di Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) in merito alla realizzazione di Campi Ormeggio nell’Area Marina Protetta di Capo Caccia – Isola Piana e nella ZSC Capo Caccia e Punta Giglio.

La nota inviata nei giorni scorsi all’Assessora Rosanna Laconi e alla Direzione Generale dell’Assessorato all’Ambiente firmata dal Sindaco Raimondo Cacciotto e dal Presidente del Parco di Porto Conte Emiliano Orrù, evidenzia che “negli ultimi anni, nell’area in oggetto, sono stati realizzati tre progetti di installazione di campi boe, dei quali l’ultimo, in fase di conclusione e finanziato da fondi POR FESR 2014-2020 – Asse VI – Azione 6.5.1 (PAF), prevede l’installazione di 60 boe con le quali, a fine 2024, nella zona sottoposta a protezione saranno disponibili 91 boe”.

Inoltre “il progetto in oggetto prevede l’installazione di ulteriori 125 boe di ormeggio, alcune delle quali per navi da diporto con lunghezza complessiva fino a 100 mt, che porterebbero la disponibilità totale nell’area, tra AMP e ZSC, a 216 boe”.

Il progetto è stato recentemente presentato ai cittadini, per la prima volta, durante un’assemblea pubblica organizzata dalla nuova Amministrazione Comunale – affermano nella nota – nella quale è emersa l’evidente contrarietà della quasi totalità dei numerosi partecipanti tra i quali, oltre a privati cittadini, erano presenti rappresentanti delle associazioni ambientaliste e del diportismo nautico, degli operatori del settore e dei pescatori appartenenti alla marineria locale.

Nella missiva si fa inoltre riferimento a ulteriori perplessità sorte in seguito a notizie apparse sulla stampa relative alle motivazioni alla base dell’intervento: infatti, mentre nel progetto di fattibilità tecnica si afferma che “la minaccia è originata dalle numerose perturbazioni sulla prateria indotte dai ripetuti ancoraggi”, nella Relazione Ambientale 2022/2025 elaborata da Parco e AMP nella descrizione sullo stato di conservazione degli habitat, si evidenzia che “secondo i rilevamenti condotti in relazione all’aggiornamento del piano di gestione, per il codice Natura 2000 1120 – Praterie di Posidonia, lo stato di conservazione è di livello A (Eccellente)” e, di conseguenza, tra gli obiettivi e i traguardi ambientali della stessa relazione “non è indicata nessuna azione volta alla tutela delle praterie di Posidonia Oceanica.”

La nota inviata alla RAS conclude: “considerato quanto su esposto e alla luce del fatto che la nuova Assemblea del Parco si è insediata a fine luglio, mentre il Consiglio Direttivo si è insediato solo in data 11 ottobre 2024, con la presente si chiede a codesta spettabile Amministrazione la possibilità di rinviare temporaneamente la decisione finale sullo Studio di Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) – Riferimento: PNRR MER – Attività di Protezione di habitat sensibili mediante la realizzazione di Campi Ormeggio nell’Area Marina Protetta di Capo Caccia – Isola Piana e nella ZSC ITB010042 Capo Caccia e Punta Giglio, al fine di permettere un approfondimento del progetto da parte dell’Assemblea e del Consiglio Direttivo e l’eventuale possibilità di richiedere modifiche e variazioni allo stesso, che possano contemperare l’eventuale necessità di protezione delle praterie di Posidonia Oceanica con le legittime aspettative di fruizione sociale ed economica dell’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana e delle aree esterne ricadenti nella ZSC ITB010042 Capo Caccia e Punta Giglio.

Calich, Commissione su moria di pesci: “Attenzione su sviluppi indagini”

ALGHERO – Sopralluogo oggi presso la laguna del Calich, organizzato dalla V Commissione Consiliare Ambiente, presieduta da Christian Mulas. Sotto osservazione la recente moria di pesci, che ha destato preoccupazione tra i pescatori e che ha riacceso i riflettori sulle problematiche di uno degli ecosistemi più delicati e significativi della Sardegna.
“Questo episodio preoccupante – afferma il presidente Mulas – ha spinto la Commissione ad effettuare un sopralluogo, a seguito delle numerose segnalazioni ricevute da pescatori e cittadini. Nonostante la laguna del Calich sia oggetto di un monitoraggio costante, recentemente ha registrato alcuni casi sui quali è necessario tenere alta la guardia e l’attenzione.” Al sopralluogo hanno preso parte il Presidente del Parco di Porto Conte Emiliano Orrù, la dott.essa Noemi Pascale e il dott. Marco Casu dell’Università di Sassari, il comandante dei Barracelli Riccardo Paddeu, i rappresentanti delle Associazioni Ambientaliste, i pescatori che operano nello stagno.
Dalle prime risultanze sui parametri chimico-fisici delle acque svolta dal Parco di Porto Conte, che nei giorni scorsi ha inviato sul posto i biologi dell’ente in stretta collaborazione l’Arpas, non è stata rilevata alcuna crisi anossica (mancanza di ossigeno nella colonna d’acqua). Altre ipotesi al vaglio dei tecnici riguardano la possibilità che materiale molto fine in sospensione abbia prodotto un danno meccanico, ovvero ostruzione delle branchie e infezione collaterale. Oppure lo sversamento di sostanze nocive provenienti da uno dei tre canali afferenti le acque dolci. E’ possibile inoltre che le piogge abbiano dilavato materiale nocivo da qualche area industriale/artigianale situata a monte degli affluenti. Alcune indagini autoptiche, i cui risultati sono attesi, dovrebbero essere eseguite dall’Asl che ha prelevato alcuni campioni, coadiuvata dal personale della stazione forestale e trasmesso gli stessi all’istituto zooprofilattico.
La Commissione si è riservata di svolgere ulteriori approfondimenti non appena ci saranno ulteriori elementi di valutazione.

Scoperte due nuove specie botaniche nel Parco di Porto Conte | foto

ALGHERO – Due importanti scoperte botaniche arricchiscono le conoscenze sulla biodiversità vegetale del territorio di Alghero: i ricercatori del Dipartimento di Scienze Chimiche, Fisiche, Matematiche e Naturali dell’Università di Sassari impegnati nel gruppo di ricerca sulle infrastrutture verdi coordinato dal Prof. Emmanuele Farris, nell’ambito dello Spoke 09 Patrimonio Ambientale del progetto PNRR e.INS (Ecosystem of Innovation for Next Generation Sardegna), hanno individuato nelle scorse settimane due specie erbacee bulbose a fioritura autunnale, molto rare.

Per la prima, Urginea fugax, rinvenuta a fine settembre, si tratta in realtà di un ritrovamento dopo oltre 20 anni, in quanto questa specie era stata segnalata in passato dalla compianta botanica algherese Franca Valsecchi, nella zona di confine del territorio comunale di Alghero con quello di Sassari presso la strada statale 291 della Nurra e lì cercata invano per anni. Inaspettatamente, i botanici hanno individuato una popolazione di media grandezza (150-200 individui) nella zona di Cala Dragunara all’interno del Parco Regionale di Porto Conte.

La seconda specie appartiene al genere Colchicum (da cui si ricava la colchicina) ed è stata rinvenuta a ottobre con una piccola popolazione (30-50 piante) nell’area di Marina di Lioneddu, sempre all’interno del Parco: è la prima volta che viene individuata una popolazione di questo genere botanico nell’area algherese, e si sta cercando di determinare la specie.

Le due specie sono state localizzate nell’ambito di ricerche sui cambiamenti temporali della vegetazione all’interno delle aree protette italiane negli ultimi 20 anni, condotte dal gruppo di ricerca e.INS in collaborazione con il Centro Nazionale Biodiversità (NBFC) e sotto gli auspici dell’Azienda Speciale Parco di Porto Conte, che ha autorizzato i monitoraggi anche nelle aree ad accesso riservato per soli scopi scientifici, come appunto Marina di Lioneddu.

“Questi ritrovamenti, oltre a rafforzare e confermare il valore di serbatoi della biodiversità delle aree protette, ci ricordano quanto sia fondamentale investire risorse nei monitoraggi, perché solo ricerche minuziose, adeguatamente pianificate e finanziate, possono consentire di individuare piante di piccole dimensioni, che fioriscono per periodi limitati e vivono su superfici ristrette, ma hanno un enorme valore biogeografico, come le due qui presentate” dice Alfredo Maccioni, ricercatore PNRR coautore dei rinvenimenti.

Emmanuele Farris, coordinatore del progetto, aggiunge: “La distribuzione spaziale di queste piante è tipica delle specie vegetali endemiche mediterranee: vivono in ambienti costieri aridi, frammentate in popolazioni piccole o piccolissime, spesso costituite da pochi individui. Ma non per forza vivono in luoghi remoti, infatti non di rado si trovano vicino a strade, parcheggi, infrastrutture. È necessario pertanto che questi livelli di biodiversità a scale piccole e piccolissime siano inglobati nel piano di gestione di cui speriamo il Parco si doti quanto prima, prevedendo una rete di Plant Microreserves, ampie da qualche centinaio a qualche migliaio di metri quadrati, a gestione orientata per la miglior conservazione di queste piccole popolazioni”.

La scoperta delle due specie botaniche infine, sono il risultato di un importante percorso di collaborazione attivato con l’Università di Sassari attraverso due specifici accordi che hanno proprio lo scopo di intensificare il monitoraggio e la ricerca applicata all’interno del Parco di Porto Conte.

Ambiente, via la posidonia da San Giovanni. “Appalto rifiuti, non prima di un anno”

ALGHERO – Importanti novità nell’ufficio Ambiente guidato dall’assessore Raniero Selva. Oltre ad aver programmato per la fine della settimana lo smantellamento di gran parte della posidonia dai siti di accumulo di San Giovanni e di Fertilia, dall’ufficio di Sant’Anna fanno sapere che si sta provvedendo alla sostituzione delle barriere protettive degli arenili, per contrastare l’erosione costiera e salvaguardare le spiagge cittadine. Un’altra attività portata avanti in questi giorni riguarda anche le caditoie stradali, con l’affidamento triennale a una ditta che si occuperà della pulizia in maniera continuativa, e porterà a duemila il numero di interventi entro la fine dell’anno. “Il settore Ambiente lavora senza sosta affinché Alghero sia sempre più pulita e accogliente” dichiara l’assessore Selva. “In perfetta sintonia con le linee di mandato interveniamo con puntualità nel risolvere le incombenze della quotidianità, impegnandoci allo stesso tempo nella realizzazione di una programmazione di lunga durata, che ci consenta di agire in maniera tempestiva e prevenire i problemi, anziché rattoppare le emergenze senza mai risolverle veramente”. A breve si procederà inoltre con la pulizia degli alvei comunali, attraverso il taglio della vegetazione infestante, al fine di garantire maggiore sicurezza e facilitare il corretto fluire dei corsi d’acqua. “Gli uffici stanno lavorando alacremente al nuovo appalto di nettezza urbana che, purtroppo, non si avrà prima di un anno – conclude l’assessore -. È comunque nostra prerogativa lavorare sinergicamente con tutti gli attori coinvolti in vista della prossima estate, per cui sappiamo di poter contare anche sull’aiuto dei cittadini virtuosi che, come l’Amministrazione, hanno a cuore la nostra città.”

Amp, tutela tartarughe: rilancio Torre San Giacomo, doppia liberazione. Video con Ceas e Crama

ALGHERO – Una giornata di grande rilevanza dal punto di vista delle progettualità ambientali e in particolare della tutela delle specie protette dell’Area Marina Protetta Capo Caccia Isola Piana. Nel corso della mattina sovralluogo alla Torre di San Giacomo da parte del direttore dell’Amp e della Responsabile della Rete regionale per la conservazione della fauna marina, Ing. Elisa Mocci dell’Assessorato regionale Difesa Ambiente. Dall’incontro sono emersi alcuni spunti importanti per il prossimo futuro degli spazi della Torre oggi sede operativa della AMP in citta’ che ospita anche l’Acquarium Rubrum.

“Questa mattina, tramite una stretta di mano, – ha detto la referente della Rete regionale – ci siamo impegnati, Amministrazione Regionale, Assessorato alla Difesa dell’Ambiente e Area protetta a riqualificare quello che è il centro di primo soccorso attualmente operativo nella fascia di competenza della stesso Ente di riserva, impegnandoci a farlo crescere; abbiamo deciso di investire proponendo delle linee migliorative per gli spazi esistenti con un ampliamento e potenziamento del centro di primo soccorso che, lo ricordiamo, ha una zona di competenza molto vasta ed è per questo – ha chiuso l’ing. Locci – che abbiamo pensato di portare qui una parte di ambulatorio veterinario che ci servirà per le prime cure, esami diagnostici per le tartarughe che verranno ricoverate qua al fine poi di portarle a degenza, guarigione e liberazione”.

A seguire uno dei momenti più apprezzati dalle scolaresche, in questo caso le seconde elementari della Primaria del Sacro Cuore di Alghero, e anche dai diversi turisti presenti, ovvero la liberazione di due esemplari di “Caretta Caretta”. Evento che rientra nell’iniziativa più ampia “Ceas Aperti” con cui la Regione Sardegna promuove le attività dei vari Centri di educazione ambientale che aprono le porte agli alunni e alla cittadinanza. Questa volta, ad essere state riportate in mare, dopo essere state curate dal centro di recupero del Parco dell’Asinara, sono state le tartarughe Enza e Francesca Olimpia.

Alla presenza del presidente Emiliano Orrù, dei direttori di Casa Gioiosa Mariano Mariani e del Parco dell’Asinara Vittorio Gazale, insieme al comandante dei Barracelli Riccardo Paddeu e ai vertici della Guardia Costiera, col capo scelto Joseph Tramaglini, lo splendido scenario del Tramariglio ha fatto, anche stavolta, da cornice allo straordinario evento che ha visto la riconsegna al loro habitat naturale dei due esemplari entrambi ritrovati, qualche mese fa, in difficoltà nelle acque della Riviera del Corallo. La prima (Enza) è stata ritrovata da un pescatore nel golfo di Alghero; dopo essere rimasta impigliata in una rete da pesca, aveva anche un arto bloccato da una lenza che rischiava di mandare in necrosi la piccola pinna utile per muoversi e dunque vivere. Mentre la seconda (Francesca Olimpia) deve la sua salvezza ad una persona che mentre faceva snorkeling, sempre nelle acque algheresi, l’ha notata e segnalata per l”evidente stato di difficoltà in cui si trovava: aveva infatti ingerito del materiale plastico che la obbligava a stare sempre in fase di galleggiamento comportandole gravi problemi, tra cui lo scontro contro uno scoglio che le causava una ferita nel lato destro del carapace.

Ritrovate, curate e rimesse nel loro habitat. E tutto questo grazie alla Rete che vede operativi Capitaneria di Porto di Alghero, l’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana (nodo della Rete Regionale) e il Centro Crama del Parco Nazionale dell’Asinara – Area Marina Protetta che, come detto, si e’ occupato della ospedalizzazione e cura delle tartarughe.

L’evento di questa mattina, come sempre in questi casi, ha rappresentato un importante momento di educazione e sensibilizzazione sulle tematiche di conservazione della fauna marina, con il coinvolgimento da parte del CEAS Porto Conte delle scuole al fine di trasmettere le buone pratiche per la tutela delle specie protette e degli habitat naturali.

https://www.youtube.com/watch?v=vV5bh3vZozU

https://www.youtube.com/watch?v=ZJpeTz3VkR4

https://www.youtube.com/watch?v=XCFHeunIOT0

Parco di Porto Conte, relazione di fine mandato del Cda uscente

ALGHERO – Parco di Porto Conte, relazione di fine mandato da par del Consiglio Direttivo in carica dal 2019 al 2024 ovvero dal Presidente Tilloca e dai componenti Grossi e Bardino.

Premessa
Con queste relazione il Consiglio Direttivo uscente intende tracciare una sintesi dei principali
risultati ottenuti nel periodo di riferimento del proprio mandato 2019-2024.
Nonostante le ben note conseguenze della pandemia da COVID 19 che hanno fortemente
penalizzato l’attività del direttivo e la gestione aziendale per almeno due anni del mandato (periodo
2020-2021), l’Azienda speciale ha potuto confermare un ruolo da protagonista nel contesto
territoriale algherese e regionale.
L’Azienda Speciale Parco di Porto Conte in questi ultimi 5 anni, non ha solo consolidato il suo
ruolo primario di Ente gestore dell’omonimo Parco, ma ha avviato e strutturato con successo la
gestione dell’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana, di una Zona Speciale di
Conservazione e di una ZPS, nonché del primo ed unico, al momento, Ecomuseo della Sardegna
(l’Ecomuseo del Parco di Porto Conte), unico formalmente riconosciuto dalla Regione Sardegna.
Grazie ai progetti ultimati ed in corso ed a quelli già programmati e finanziati, l’Azienda Speciale
ha dimostrato in questi ultimi 5 anni l’importanza del proprio ruolo, non solo con riferimento alla
primaria attività istituzionale finalizzata alla tutela ambientale a fini conservazionistici di habitat e
specie, ma anche quella riguardante il fattivo supporto che esercita a favore dello sviluppo del
territorio.
Fin dal suo insediamento il Consiglio Direttivo, d’intesa con l’Amministrazione comunale che ha
sempre formulato gli indirizzi e controllato le attività svolte (controllo analogo), ha optato per una
scelte del “fare”, improntata a coniugare la tutela con lo sviluppo locale, nel massimo rispetto del
quadro normativo e autorizzativo vigente.

La responsabilità del fare e l’esigenza di portare a compimento la programmazione ed attuazione
degli interventi in tempi accettabili, non genera sempre consensi e può anche contrastare con visioni
e posizioni ideologiche diverse da quelle che con la massima trasparenza il Consiglio Direttivo ha
sempre dichiarato. Non è mai stata la ricerca del consenso che ha caratterizzato l’attività del
direttivo.
Questa esigenza di portare a termine progetti importanti per il territorio è stata anche dettata dal
fatto che un Ente importante, come l’Azienda Speciale, non può contare solo sui contributi pubblici
regionali e ministeriali, ma deve avere la capacità di accedere a finanziamenti aggiuntivi (su fondi
europei e nazionali) e, con la fruizione sostenibile, di potersi assicurare quote certe e continuative di
flussi economici annuali (auto-finanziamento), senza i quali sarebbe impossibile mantenere in
equilibrio le entrate e le spese della gestione.
Entro questo quadro, molteplici sono state le iniziative in questi ultimi 5 anni. Una particolare
attenzione viene di seguito dedicata a quelle che il Consiglio Direttivo ritiene le più importanti
anche per le future ricadute che alle stesse possono essere ricondotte, soprattutto a fronte di una più
intensa e proficua collaborazione con il Comune di Alghero.
Ancora lunga, tuttavia, è la strada per questa più proficua collaborazione fra l’Amministrazione
comunale e la sua Azienda Speciale. Molti passi in avanti sono stati comunque fatti nel corso della
passata consiliatura, ma ancora tanti sono i passi che confidiamo possano essere fatti nel corso della
nuova consiliatura a partire da una indispensabile riforma dello Statuto.

Il Personale
Prima di entrare nel merito di queste attività un doveroso ringraziamento va fatto a tutta la struttura
del Personale del Parco. Donne e uomini di valore e di alta professionalità senza i quali nessuno dei
risultati potrebbe essere oggi raccontato.
Proprio sul Personale è il caso di ricordare che questo direttivo ha avuto il merito di sbloccare la
situazione legata alla pianta organica portandola dalle 10 unità (più il direttore) stabilizzate nel
2016, alle 20 unità della nuova pianta organica proposta proprio dal nostro direttivo, approvata dalla
Assemblea e autorizzata dalla Giunta comunale nel corso del 2024 nell’ambito del suo ruolo di
controllo sulle partecipate.
Per le nuove 10 unità di Personale sono state già avviate le procedure per il loro reclutamento

mediante concorsi pubblici. E’ stato questo un atto dovuto. Il mantenimento di un impegno formale
sottoscritto dall’Ente Parco con i competenti Uffici del lavoro proprio per completare il processo di
stabilizzazione delle prime 10 unità.

Il Bilancio
Quanto verificatosi con la contrazione delle entrate durante la pandemia, ha messo bene in evidenza
il fatto che senza le entrate da auto-finanziamento e, nonostante i finanziamenti che l’Azienda
speciale riesce ad ottenere grazie alla partecipazione a progetti europei, nazionali e regionali, i soli
contributi ordinari alla gestione, quelli erogati dalla Regione per le attività del Parco (600 mila
euro/annui) e quelli erogati dal Ministero dell’Ambiente per la AMP (circa 300mila euro/annui),
non sono più sufficienti ad assicurare un equilibrio delle entrate e delle spese di gestione. Lo
sbilancio è quantificabile nell’ordine dei circa 200.000 euro/annui.
A questo sbilancio il Direttivo e la direzione, in assenza di incrementi nei finanziamenti regionali ed
in assenza di alcun contributo del Comune, hanno cercato di fare fronte cercando di consolidare ed
incrementare le entrate da auto-finanziamento che dalla ripresa delle attività dopo il COVID (dal
2022) sono costantemente cresciute.

La gestione dell’Ecomuseo del Parco
L’Ecomuseo, come noto, è diventato il perno intorno al quale sono state improntate le attività per
l’auto-finanziamento con la introduzione di un unico biglietto, di validità annuale, per poter visitare
tutti i principali attrattori ambientali e culturali del Parco.
Questa nuova modalità di fruizione, con le entrate che genera, è fondamementale, come detto, per
assicurare al Parco quelle risorse aggiuntive da auto-finanziamento che consentono di mantenere in
equilibrio i conti del bilancio.
Per questo abbiamo introdotto una modalità innovativa di fruizione dell’Ecomuseo caratterizzata: a)
da una forte semplificazione dell’offerta (con un unico biglietto); b) dall’utilizzo di una piattaforma
digitale per la gestione delle prenotazioni e delle vendite on-line; c) da una APP innovativa,
integrata all’interno della piattaforma digitale, dedicata alla promozione del territorio e degli
operatori economici che collaborano con il Parco e la AMP.

L’Ecomuseo, come noto, ingloba in sé tutti i principali attrattori ambientali e storico culturali delle
nostre aree protette che diventano visitabili in maniera integrata con un unico biglietto (quello
dell’Ecomuseo), valido un anno dal momento dell’acquisto.
I risultati della stagione 2023 e quelli parziali della stagione 2024 (fino al mese di settembre),
confrontati con quelli delle precedenti annualità, consentono oggi di poter affermare che si è
consolidata: a) una costante crescita del numero dei visitatori, passati dai circa 32 mila del 2019
(ultimo anno pre-covid), agli oltre 40 mila visitatori del 2023; b) una costante crescita del fatturato,
passato da un livello pari a circa 117.000 euro del 2019, ad un livello pari a circa 170.000 euro nel
2022 per arrivare al livello di circa 191.000 euro nella stagione 2023. Le previsioni e i dati già
acquisiti fino al mese di luglio del 2024 consentono di fare una previsione di fatturato per il 2024
pari a circa 230.000 euro.
Le decisione del Direttivo si sono, pertanto, dimostrate corrette e lungimiranti; ed oggi l’Ecomuseo
del Parco, oltre che essere un modello innovativo ed un caso di successo, è anche la risposta
adeguata che consente al Parco di fare fronte a quelle essenziali esigenze di auto-finanziamento
sopra richiamate.

Le attività di tutela
Importantissimi risultati hanno caratterizzato il quinquennio di gestione in materia di tutela di
habitat e specie. Questi risultati fanno del Parco uno dei luoghi ideali per il transito e la
nidificazione di importanti specie prioritarie di rilevanza conservazionistica: si pensi solo ai
successi riproduttivi ormai continuativi del grifone, del falco pescatore, del capovaccaio,
dell’uccello delle tempeste per citare solo i progetti più importanti.
Nonostante la grande attenzione riposta sui temi ambientali della tutela, un grosso limite continua a
caratterizzare, ancora oggi, le attività prioritarie del Parco. Questo limite è anche il segno più
chiaro e tangibile delle difficoltà di raccordo fra Comune e Parco ed attiene alla mancata
approvazione ad oltre 25 anni dalla sua istituzione del Piano del Parco e dei collegati Regolamento
e Norme di attuazione.
Il nostro Consiglio direttivo ha avuto il merito di rimettere in moto il percorso di approvazione del
Piano del parco, bloccatosi nel 2015, portando alla approvazione dell’Assemblea le nuove linee
guida per la elaborazione dell’importante documento che hanno consentito alla direzione di affidare
ad un gruppo di lavoro della Università di Sassari l’aggiornamento dei documenti che costituiscono

la base conoscitiva per la elaborazione del Piano. Spetta ora alla nuova amministrazione completare
questo percorso con l’auspicio che la stessa riesca a superare la criticità del necessario raccordo tra
la pianificazione urbanistica comunale e lo stesso Piano del Parco.
Pur in assenza del Piano del Parco sono comunque stati portati avanti importanti progetti a partire
dai piani di gestione della ZSC e della ZPS approvati dalla Regione che hanno consentito di
ottenere non solo la formale designazione di Ente gestore di queste due aree protette della Rete
Natura 2000, ma di ottenere dalla stessa Regione, a fare data dal mese di settembre 2023, la delega
territoriale di ufficio competente in materia di rilascio delle autorizzazione V.Inc.A. per utti i
progetti ricadenti entro i confini delle stesse aree protette. Un riconoscimento importante che
dimostra ancora una volta la qualità e la competenza del Personale e l’adeguatezza delle strutture
del Parco dedicate alla tutela.
Troppi sarebbero i progetti, alcuni anche di livello internazionale, da citare in materia di tutela di
habitat e specie del nostro Parco. Fra i tanti meritano di essere menzionati: a) quelli che hanno
portato a fare diventare l’areale della falesia di Capo Caccia uno dei più importanti al livello
nazionale ed europeo per la contestuale nidificazione di tre specie di altissimo valore
conservazionistico: il capovaccaio, il falco pescatore ed il grifone. Non meno rilevante il nostro
ruolo negli studi coordinati da ISPRA riguardanti l’uccello delle tempeste e le berte con
pubblicazioni su primarie riviste internazionali. Grazie a questi studi abbiamo svolto un ruolo di
supporto tecnico-scientifico nei confronti della Regione per dimostrare i gravi impatti che avrebbero
su queste specie i previsti impianti eolici off-shore al largo delle nostre coste.
Cinghiali
Un altro importante fronte della tutela, sul quale si impone una indispensabile maggiore raccordo di
intenti e di azioni fra Parco, Comune Provincia di Sassari e Regione è quello della indispensabile e
non procrastinabile intensificazione delle azioni di contrasto per il contenimento della fauna
selvatica (in particolare ai cinghiali e ai daini) nel nostro territorio. Questa esigenza è diventata una
vera e propria calamità naturale. I cinghiali stanno devastando le campagne e i raccolti con lo stesso
potenziale distruttivo degli incendi. Grazie al diretto interessamento del Consigliere Grossi ed al
raccordo costante con le Associazioni dei coadiutori negli ultimi 5 anni sono stati abbattuti oltre un
migliaio di capi, di cui oltre 300 negli ultimi 5 mesi fino a maggio.
Siamo l’unico Ente che si occupa di questa calamità con importanti risultati, ma non sufficienti per
contrastare il fenomeno. Il Parco non può più essere lasciato solo a combattere questa battaglia.
Provincia e Comune devono sostenere in modo più convinto l’azione del Parco.Il contenimento dei

cinghiali e dei danni dovrebbe avere la stessa priorità della prevenzione degli incendi perché
analoghi sono gli effetti distruttivi.

Progetti conclusi e progetti in corso
Questi ottimi risultati sono stati anche il frutto di nuovi ed importanti investimenti che hanno
sollevato la qualità dell’offerta per la fruizione.
In primo luogo vanno ricordati gli interventi che hanno consentito di “trasformare” in via definitiva
la sede di Casa Gioiosa in un importante attrattore culturale parte integrante dell’Ecomuseo. I
diversi ambienti riqualificati ospitano oggi mostre tematiche e sale multimediali molto apprezzate
dai nostri visitatori/turisti. Fra le novità da ascrivere al nostro mandato ricordiamo le
implementazioni del centro immersivo Teleia, la mostra tematica AlgueRex dedicata ai dinosauri, la
sala multimediale che h24 trasmette le immagini in tempo reale provenienti dal nido del falco
pescatore.
Ma al nostro mandato sono anche da ricondurre importanti interventi che hanno consentito di
migliorare l’offerta del museo MASE di Maristella dedicato ad Antoine de Saint Exupery ed
anch’esso parte integrante del nostro Ecomuseo.
In quest’ottica della più alta qualità dell’offerta del nostro Ecomuseo (quella che ha consentito gli
ottimi riscontri di presenze e di fatturato più sopra ricordata), non possiamo non ricordare quanto è
stato complesso e dispendioso, in tutti i sensi, portare a termine il progetto di collaborazione con la
cooperativa il Quinto Elemento per la riqualificazione del compendio di Punta Giglio e l’avvio delle
attività del Museo MAPS, oggi vero e proprio scrigno ambientale parte integrante e sostanziale
dell’Ecomuseo del Parco, nonostante l’ostracismo dilagante di pochi facinorosi.
Anche per queste sterili polemiche e per le energie che sono state impiegate per contrastarle, sono
stati accumulati ritardi per la conclusione e l’entrata a regime di alcune importanti iniziative. I
lavori comunque volgono al termine e la entrata in operatività di diversi progetti è comunque
prevista per la prossima stagione 2025. Non appena ultimate queste opere contribuiranno ad
incrementare ulteriormente la capacità di auto-finanziamento del Parco.
Fra le più importanti ricordiamo l’area di sosta presso Casa Gioiosa, la Grotta verde ed il belvedere
della Foradada, l’Ecostello di Porticciolo, la messa in sicurezza della falesia di Punta Giglio, la villa
Romana di S. Imbenia, i nuovi sentieri ciclo-escursionistici di Prigionette, l’implementazione delle

boe di ormeggio della AMP (progetto PAF e Progetto PNRR), l’impianto di fitodepurazione per il
miglioramento della qualità delle acque reflue depurate dal depuratore di Santa Maria la Palma
prima della immissione nella laguna del Calich, la pista ciclabile di collegamento della via XXIV
Maggio con il Viale Burruni.

Supporto attività produttive
Importanti anche le iniziative riguardanti il Marchio del Parco e la Filiera cerealicola. Intorno al
tema della produzione di cibo di qualità il Parco sta dimostrando che potrebbero essere conseguiti
importanti e numerosi obiettivi di sviluppo locale che interesserebbero a pieno titolo la
pianificazione ed il progetto di riorganizzazione complessiva del territorio della città di Alghero
imperniato su un moderno distretto rurale che dovrà puntare con decisione anche ad una rapida
transizione energetica imperniata su una ampia diffusione nel territorio di CER (comunità
energetiche rinnovabili).
In questa direzione va sottolineato che già da tempo il Direttivo ha dato mandato alla direzione per
la costituzione della prima CER del Parco di Porto Conte.
Strettamente legata alla CER è il progetto produzione di energia dal mare. E in questo contesto va
richiamata la collaborazione con la Autorità portuale della Sardegna per una prima applicazione,
possibile grazie alle sperimentazioni promosse dal Parco, di un impianto di produzione di energia
che sfrutterà le onde che frangono su una parete verticale (la diga di Porto Torres); progetto
finanziato dal PNRR.

Conclusioni
Ancora molte sarebbero le iniziative meritevoli di essere ricordate, ma le esigenze di sintesi non lo
consentono.
In conclusione va sottolineato come i 5 anni trascorsi hanno dimostrato come il Parco e l’AMP non
solo hanno dimostrato piena capacità di azione sui temi prioritari della tutela e della salvaguardia
ambientale, ma si siano anche ritagliate un ruolo di rilievo nei processi di promozione e di supporto
dello sviluppo del territorio algherese.

Questo ruolo comincia a consolidarsi e a produrre importanti impatti positivi continui e duraturi in
termini di creazione di ricchezza e opportunità occupazionali.
Entro questo nuovo quadro di prospettive a vantaggio di tutto il territorio, molte ulteriori iniziative
sono state programmate e già avviate e, nei prossimi anni, potranno essere sviluppate ed
implementate speriamo al riparo della contrapposizione politica ed ideologica e dalle polemiche
sterili ed inconcludenti.
Serve una più forte condivisione di intenti ed una interazione operativa più assidua con
l’Amministrazione comunale. Un ruolo decisivo che tocca tutta la classe dirigente della città per
portare ad una più ampia consapevolezza tutta la comunità algherese sull’importanza dell’agire
collettivo per lo sviluppo locale e per salvaguardare il territorio, la sua storia e le sue vocazioni
produttive in un’ottica locale di elevata sostenibilità.
Serve una più generale convergenza tra le istituzioni, le componenti socio-economiche, le forze
produttive e sociali per diventare, tutti insieme, il punto di rifermento centrale delle nuove politiche
di sviluppo locale.
Questo non significa però rinunciare ad assumersi le responsabilità che si deve assumere chi è
chiamato a governare e ad amministrare la città. Non significa neanche rinunciare ad agire nel
rispetto delle regole solo perché qualcuno urla contro la luna. Bisogna sapersi assumere le proprie
responsabilità ed è proprio questo che ha caratterizzato l’attività del Consiglio Direttivo che ha
guidato il Parco negli ultimi 5 anni.