Capo Frasca: storico accordo

CAGLAIRI – “Oggi festeggiamo insieme un grande risultato che è frutto della tenacia e della determinazione di tutti”, ha detto il presidente Pigliaru nella piazza del Museo del Mare di Marceddi intervenendo questa mattina, tra gli applausi, all’assemblea delle marinerie di Capo Frasca insieme agli amministratori del territorio e a rappresentanti politici regionali e nazionali. L’incontro si è svolto in un clima di grande soddisfazione. “Con la firma del Protocollo d’intesa ieri a Palazzo Chigi è stato riconosciuto, dopo 17 anni di attesa, un vostro sacrosanto diritto. È un punto di partenza, non certo di arrivo”, ha proseguito Francesco Pigliaru. “Siamo riusciti a portare a casa il risultato anche e soprattutto grazie alla vostra capacità di porre le richieste uniti, con chiarezza e nel modo giusto, definendo con precisione ciò di cui il vostro territorio aveva bisogno. Questo ha permesso a noi di portare richieste altrettanto chiare al tavolo del Governo, che a sua volta ha mostrato grande serietà e leale collaborazione nel recepirle, e di questo ringraziamo Palazzo Chigi e Difesa. Siamo di fronte alla conclusione positiva di una vertenza che è stata portata avanti con la giusta forza e dignità. Deve essere di esempio per molte altre, che se affrontate nella stessa maniera possono avere un esito altrettanto felice”, ha concluso Francesco Pigliaru. “Ora dobbiamo lavorare con la stessa unità e determinazione per far crescere questo territorio e l’intero comparto della pesca.”

Equità di trattamento. Con l’Intesa vengono estese ai pescatori che operano nell’area del Poligono di Capo Frasca le misure di indennizzo già previste per le marinerie di Teulada e Quirra fin dal 1999. Ai pescatori delle marinerie di Terralba e Arbus, che subiscono in misura maggiore l’impatto del Poligono è riconosciuta la specificità: si tratta di un indennizzo aggiuntivo già attribuito dal 2005 ai pescatori di Teulada e Sant’Anna Arresi. Garantire parità ed equità di trattamento tra tutti i pescatori che subiscono limitazioni alla loro attività lavorativa a causa delle esercitazioni militari è stato infatti il centro della trattativa portata avanti con il Governo dalla Presidenza della Regione.

Tre richieste. Il protocollo risponde alle tre richieste che i pescatori di Capo Frasca hanno portato all’attenzione sin dalla prima assemblea, il 7 settembre 2015 e che la Presidenza della Regione ha immediatamente fatto proprie, presentando la prima istanza al Ministro della Difesa appena otto giorni dopo. Nel documento viene superato in primo luogo il sistema dell’Ordinanza di sgombero permanente, che viene sostituito dalle Ordinanze temporanee emanate di volta in volta in occasione delle esercitazioni, permettendo così agli operatori di svolgere la propria attività regolarmente negli intervalli. Altra questione è l’impegno da parte del Ministero della Difesa alla rideterminazione delle aree di sgombero così da consentire, in condizioni di sicurezza, una riduzione del periodo di interdizione alle attività di pesca e navigazione, con la specifica previsione dell’apertura di canali di transito nei momenti in cui le condizioni meteo marine avverse rendessero pericolosa la navigazione per altre vie. Infine, naturalmente, il riconoscimento delle misure di equo indennizzo in tutte quelle occasioni in cui ai pescatori viene impedito di svolgere la propria attività lavorativa esattamente come avviene per i pescatori di Capo Teulada e Capo San Lorenzo, che beneficiano di tale regime fin dal 1999. Il riequilibrio. L’impegno della Giunta regionale e del Governo prosegue ora ai Tavoli di lavoro indirizzati, come da Ordine del giorno del Consiglio regionale, a un graduale riequilibrio della presenza militare sul territorio della Sardegna e alla riconversione dei poligoni in prospettiva duale.

Nella foto il Presidente Pigliaru coi pescatori

S.I.