Baldino smonta la Rete Metropolitana

ALGHERO – “Come da precedente lettera del 13 maggio inviata al Sig. Sindaco, denunciamo – per dovere di coscienza – l’inadeguatezza della attuale bozza di Statuto, sulla “Rete Metropolitana Nord-Sardegna”, ad interpretare le istanze e le aspettative dei cittadini algheresi, ma anche quelle delle altre comunità locali del territorio”, cosi il Centro Studi Toniolo guidato dall’ex-sindaco Tonino Baldino che, di fatto, smonta la “Rete Metropolitana con una nuova missiva inviata a Bruno e al presidente del Consiglio Tedde.

“Questo strumento normativo manca infatti di ogni riferimento analitico prodromico sui punti di forza e di debolezza che deriverebbero dalla sua adozione; e, mentre tende ad omogeneizzare le dinamiche di vita dei cittadini in ambito intercomunale, non si fa carico di preservare e valorizzare quelle che sono le peculiarità proprie di ciascuna comunità nella osservanza del principio – ormai recepito anche dalla UE – della unità nella diversità”.

La bozza di Statuto all’art. 1, comma 7 – mortifica tali espressività ove prevede che l’Assemblea dei Sindaci potrà decidere di dotare la Rete di un suo gonfalone, senza neanche avvalersi del parere dei rispettivi Consigli Comunali circa la individuazione dei suoi caratteri distintivi; necessiterebbe di essere integrata – all’art. 7, comma 2 – facendo le dovute specificazioni circa le modalità di nomina (durata temporale, eventuale vincolo di mandato ecc… ) e revoca del delegato del Sindaco presso l’Assemblea; all’art. 7, comma 4 – non avrebbe motivo di essere mantenuta qualora la delega fosse assegnata di volta in volta. La sua formulazione è infatti appropriata ai casi di designazione per il tramite del Consiglio Comunale, all’art. 8, comma 2 – dovrebbe essere integrata introducendo l’istituto del vincolo di mandato onde evitare sorprese da parte dei rispettivi Consiglieri comunali (ma anche del Sindaco che si avvalesse del Consigliere delegato) circa la adozione di provvedimenti importanti, molti dei quali di tale portata da modificare le abitudini delle rispettive popolazioni;

All’art.12, comma 1 – I Comuni dovrebbero avere pari dignità a prescindere dalla dimensione demografica e pertanto il primo segnale in tal senso dovrà essere nella libera individuazione della figura del Presidente che dovrà essere espresso tra i membri Sindaci dell’Assemblea e dalla stessa revocabile. I Comuni della Rete si impegnino a chiedere, in proposito, la modifica della LR n. 2/2016. al TITOLO III (partecipazione) – la partecipazione dei cittadini dovrebbe essere garantita per il tramite dei rispettivi Consigli Comunali di appartenenza onde evitare che le singole Assemblee civiche vengano delegittimate dall’operato dell’Assemblea della Rete; all’art. 35 (recesso) – sarebbe opportuno ridurre a 2 anni la previsione del vincolo di 5, onde non dover creare una ipoteca a carico di altre coalizioni che – avvicendandosi – intendessero recedere dalla Rete. Cogliamo l’occasione per ribadire che – nella misura in cui l’impianto statutario rimarrà comunque privo della possibilità di una sua espansione modulare che consenta, nel tempo, di inglobare la pluralità delle realtà della Sardegna rimaste escluse dalla istituzione dell’Area Metropolitana di Cagliari – si sarà persa ancora una volta la preziosa occasione di giungere a nuovi assetti istituzionali (es. Consiglio regionale e Governo della Regione in sedi differenti) con migliori equilibri tra i territori e la garanzia di sopravvivenza dei piccoli Comuni che rappresentano una ricchezza di valore inestimabile da preservare”.

Nella foto il Consiglio Comunale

S.I.