Furto Madonnina, azione indegna

ALGHERO – Ha proprio ragione il collega della Nuova Sardegna, Gian Mario Sias: non c’è fine al peggio. Del resto nel riportare la notizia del furto delle “offerte” dalla cassetta della Madonnina dei pescatori a Porto Salve, il piccolo tunnel che conduce dal Porto a Piazza Civica, non è facile usare altre definizioni per descrivere una simile azione. Non solo per i denari sottratti dal basamento della statua, ma soprattutto per il valore simbolico di un’azione che pare rappresentare la spregiudicatezza del momento e anche, purtroppo, la difficoltà di avere dei controlli costanti in un luogo tra i più frequentati della Riviera del Corallo. C

erto, non v’è dubbio, che le forze dell’ordine non possano monitorare 24 ore su 24 ogni angolo della città e allora siamo sempre nell’ambito dell’irraggiungibile e utopica “educazione civica” che, appunto, pare sempre meno appartenere al tessuto sociale locale. Impossibile anche rendere la città un immenso “Grande Fratello” con telecamere dappertutto. E allora? Forse sarebbe meglio avere più vita, pure notturna, per allontanare almeno dalle zone baricentriche i malintenzionati e ridurre tali azioni che riguardano anche altre zone del centro. Per chiudere, oltre il denaro sottratto, resta anche l’indegno attacco al patrimonio artistico rappresentato anche da storiche esposizione iconografiche religiose com’è appunto la famosa “Madonnina” dei pescatori. Sulla vicenda stanno indagando le forze delle ordine.

Nella foto il buco dov’è stata sottratta la cassetta con le offerte della Madonnina

S.I.