Sasso: basta con questa politica

ALGHERO – Inizia su Algheronews.it una serie di interviste coi personaggi pubblici di Alghero e non solo. Tematiche e settori differenti per provare ad offrire degli spunti diversi e nuovi riguardo il particolare e inedito momento che il territorio attraversa. Una crisi che ancora morde il freno ma che in altri luoghi sta iniziando ad essere meno dura. Un periodo in cui la classe dirigente deve obbligatoriamente avere le giuste intuizioni per far uscire dal pantano una comunità che per anni è stata il faro della Sardegna ed oggi, invece, annaspa. Discorso che riguarda gran parte della Sardegna, anche se in alcune località dell’Isola emerge chiara e forte la volontà di superare questo momento difficile anche con scelte azzardate e lungimiranti.

Partiamo con Francesco Sasso, già capogruppo dell’Udc, assessore all’Edilizia Privata, presidente del Parco e oggi, come vuole sottolineare lui stesso, “solo avvocato”. Ma la passione politica, visto anche l’ambiente familiare in cui è cresciuto, col padre Mino, uno dei migliori sindaci che ha avuto Alghero, è sempre presente.

1) Avvocato Sasso, pur essendo giovane, ha ricoperto diversi ruoli in seno alla struttura comunale del territorio di Alghero e in quella politica nel partito in cui ha militato.
Partiamo da una sua fotografia odierna di Alghero.

Alghero oggi paga la mancanza di una vera classe dirigente e la crisi della politica si riflette sul tessuto sociale cittadino. Stiamo vivendo una profonda crisi progettuale e l’incapacità di produrre idee e visioni per la città ci sta portando verso un declino dal quale sarà molto difficile uscirne.

2) Alghero, da alcuni anni, attraversa un periodo molto complicato. Quali sono, a suo parere, le cause di questa crisi che sta impoverendo il tessuto economico cittadino?
Dobbiamo analizzare attentamente quali sono stati fino a pochi anni fa i settori trainanti della nostra economia. Partiamo dal settore edilizio. Oggi questo settore sta attraversando una profonda crisi. Mi domando, quali risposte si stanno mettendo in campo per far ripartire questo settore? Nessuna. E non ritengo che con il piano urbanistico l’edilizia ritorni ai tempi di una volta. In questo settore abbiamo commesso molti errori. Si è pensato che continuando a costruire nuove residenze il mercato avrebbe fatto tutto il resto. Non è stato così. Oggi questo settore deve necessariamente essere reindirizzato. Penso che lo sviluppo edilizio possibile per la nostra città sia quello legato ai servizi turistici. Ad Alghero mancano molti servizi turistici e per questo motivo l’altro settore trainante della nostra economia, il turismo, annaspa. La nostra offerta turistica è insufficiente. Pensiamo ai B&B. Hanno colmato un tipo di offerta che da noi manca. Parlo degli hotel urbani. Con il turismo generato dai voli low cost l’offerta alberghiera cittadina si è mostrata inadeguata in termini di posti letto. Non si può certo pensare che un turista che viene in città per pochi giorni vada ad alloggiare a Porto Conte.

3) Come giudica la precedente amministrazione politica targata Lubrano?
Quell’amministrazione ha prodotto un risultato pari alle sue capacità amministrative.

4) Lei è stato assessore all’Edilizia Privata. Con la sua guida ci fu un rilancio di quel settore. Un suo commento sulla situazione urbanistica attuale in connessione con l’eterna incompiuta che è il Puc.
Ritengo che in questo settore è necessario fare delle scelte che coinvolgano l’intero territorio in un progetto di sviluppo. Per esempio, bisogna decidere che sviluppo dare alle borgate che possono diventare un traino per la nostra economia. Pensiamo al turismo enogastronomico. Ritengo che Santa Maria La Palma, con un progetto di sviluppo serio, possa giocare un ruolo di primo piano. Mentre Fertilia con il recupero del suo centro storico, con una rivisitazione del porto, con una riqualificazione del lungomare Rovigno e con una valorizzazione dello stagno possa diventare una meta turistica. Anche Maristella e Guardia Grande devono essere rilanciate con uno sviluppo turistico collegato al Parco di Porto Conte.

5) Tra i vari ruoli, ha ricoperto anche quello di presidente del Parco. Come vede oggi l’area di riserva? Il Parco di Porto Conte sta procedendo a piccoli passi. Penso che su quell’area il Comune dovrebbe crederci di più. Non si può pensare che il Parco cresca con i finanziamenti regionali e comunitari. Durante la mia presidenza ho puntato molto sul turismo. Abbiamo formato le guide del parco, abbiamo reperito finanziamenti per riqualificare il vecchio forno di Tramariglio per farne un negozio dei prodotti del Parco. Abbiamo ottenuto in comodato diversi immobili, a Fertilia, a Porticciolo e a Tramariglio. Abbiamo creato il marchio di qualità dei prodotti e delle aziende.
Oggi tutte queste progettualità stanno andando a compimento. Bene, adesso però è necessario dare autonomia economica al Parco mettendo a reddito tutti i beni presenti all’interno dell’area protetta. Ad esempio la caserma di Punta Giglio, riqualificata e messa a reddito, potrebbe diventare un interessante meta per i turisti.

6) Lei è visto come un importante riferimento politico dell’area di centro. L’Udc è un partito oramai estinto, l’Ncd non raggiunge il 2%, Scelta Civica si è sciolta, secondo lei qual è il futuro di quell’area politica un tempo assimilabile alla Democrazia Cristiana?
Penso che oggi quell’esperienza non sia riproponibile. Ritengo che i partiti che lei ha citato non siano capaci di elaborare un progetto politico serio. E le intenzioni di voto dei cittadini dimostrano proprio la mancanza di credibilità di quelle formazioni politiche.

7) Oggi al governo di Alghero ci sono colonne portanti delle giunte Tedde, come l’Udc, e partiti i cui rappresentanti ancora oggi si definiscono comunisti. Secondo lei questo è un mix che sta dando dei buoni frutti per la città?
Il problema di queste coalizioni è che nascono con un solo obiettivo: vincere le elezioni.
Ma una volta al governo della città, vista la mancanza di un progetto, emergono tutte le contraddizioni presenti al loro interno e la città si ritrova di fronte agli stessi problemi di instabilità politica.

8) Come vede il futuro della Riviera del Corallo. Secondo lei quali sono i settori penalizzati e le iniziative inespresse che potrebbero rappresentare il rilancio del territorio?
Per la classe dirigente che la nostra città esprime non vedo un futuro roseo. La mancanza di idee sta portando questa città verso l’apatia. La politica è diventata solo ricerca di visibilità. Manca una vera discussione sulle prospettive di crescita. Manca un progetto di sviluppo della città.

9) Un suo commento sulle due più importanti infrastrutture del territorio: porto e aeroporto.
Queste due infrastrutture sono la conferma di quanto ho detto. Hanno avuto uno sviluppo disordinato. Non sono integrate con il territorio e mancano dei servizi basilari. Se venissero rilanciate potrebbero creare sviluppo e occupazione.

10) Ad oggi è il presidente dell’associazione Iniziativa Futura con cui ha dato vita a tante interessanti iniziative e idee. Ha in mente un suo ritorno in politica?
Ho dato vita, insieme ad un gruppo di amici, ad Iniziativa Futura, un laboratorio di idee, per elaborare proposte da offrire alla città. Però ho notato che, in questa città, non c’è più entusiasmo. Le persone partecipano poco perché sono sfiduciate da una politica inconcludente.
Per quanto riguarda una mia ricandidatura ritengo che aver servito la mia città per sette anni sia sufficiente. E mi creda: è stato bello ma anche molto faticoso. Non ho in mente di ricandidarmi come d’altronde ho già fatto alle ultime elezioni.

Nella foto Francesco Sasso in studio

S.I.