“Patto Sardegna, solo marketing”

CAGLIARI – “Dopo gli squilli di tromba e i rulli di tamburo della firma del Patto per la Sardegna di Renzi e Pigliaru, è utile usare il setaccio del buon senso e capire dove va la Sardegna”. Così il vice capogruppo di FI Marco Tedde commenta l’arrivo di Renzi in Sardegna. “Pur con tutti i limiti di analisi che derivano dal fatto che il documento non è stato ancora reso pubblico, -evidenzia Tedde- è assodato che i fondi aggiuntivi, per ora solo promessi, sono pari a circa 1 miliardo e mezzo e non ai 2,6 miliardi di cui parla l’operazione di marketing. Il resto sono risorse ordinarie che debbono arrivare da tanto, troppo tempo. Questi i dati numerici crudi. Ma se è vero che gli svantaggi derivanti dall’insularità costano ai sardi ben 600 milioni all’anno, siamo molto lontani dalla soluzione dei problemi. Il vero dramma per la Sardegna –denuncia l’ex sindaco di Alghero- è l’isolamento che deriva dall’essere isola scarsamente collegata con la terraferma. E con trenta milioni all’anno per quattro anni da investire sulla continuità territoriale aerea c’è ben poco da stare allegri. Anzi, tutt’altro”.

“Il problema dell’insularità non viene nemmeno scalfito e in quattro anni produrrà danni per 2,4 miliardi di euro. A cui vanno aggiunti i circa 3 miliardi all’anno, 12 in 4 anni, di costi della sanità che in forza dell’accordo Soru-Prodi del 2006 vengono accollati ai sardi. A questi danni –prosegue Tedde- vanno sommati quelli pari a centinaia di milioni di euro provocati dall’incapacità dimostrata da Pigliaru e Deiana nel mettere in campo politiche di incentivi ai vettori low cost. Insomma, c’è ben poco da gioire. Credo che l’analisi posta da Pigliaru alla base delle richieste formulate a Renzi –sottolinea il consigliere regionale algherese- sconti i limiti di una decisione assunta in algida solitudine. Lasciando ai margini il Consiglio regionale che avrebbe potuto arricchire i contenuti di un patto asfittico, privo di spina dorsale e di un disegno organico. Bene avrebbe fatto Pigliaru –chiude Tedde- a puntare con più determinazione ad ottenere risorse annuali sufficienti a creare una continuità territoriale aerea vera. Che abbatta i costi del traffico passeggeri e delle merci. Che renda la Sardegna un’appendice dell’Italia e non un corpo estraneo. Così non è stato. Aspettiamo la prossima puntata di un film già visto”.

Nella foto Marco Tedde

S.I.