Monte Rudedu e comprensorio Punta Giglio, proseguono i lavori: sopralluogo di Grossi | video

ALGHERO – Proseguono i lavori per la “Riorganizzazione e valorizzazione dell’area del Monte Rudedu e Punta Giglio”. Un progetto che prevede l’implementazione di un sistema integrato di implementazione degli itinerari naturalistici e della fruizione del tratto di costa prospiciente la falesia di Punta Giglio.

Continuano, come da programma, gli interventi per la messa in sicurezza e la valorizzazione del Monte Rudedu, promontorio all’interno del compendio di Punta Giglio. Negli scorsi giorni c’è stato un sopralluogo del componente del consiglio direttivo e delegato dallo stesso per le opere pubbliche dell’Azienda speciale Parco di Porto Conte Adriano Grossi insieme al responsabile Gare e Appalti dott. Pasquale Sinis. Una verifica rispetto alle varie azioni in essere a partire dalla delimitazione ai fini della sicurezza e del monitoraggio con il ripristino e adeguamento, realizzato dalla ditta aggiudicataria, della vecchia recinzione. L’intervento progettuale prevede inoltre la sostituzione dei cancelli e l’inserimento di nuovi accessi che sarà completato entro il prossimo mese di Ottobre. L’intervento mira al mantenimento delle caratteristiche paesaggistiche dell’area senza pregiudicare lo stato originario dei luoghi in quanto la consistenza delle opere non va ad interferire con gli elementi sensibili del contesto ambientale e paesaggistico. Altro intervento previsto, ed in parte già realizzato, è quello importante e atteso da anni del ripristino del così detto “Moletto Finanza”. In questo caso l’impresa aggiudicataria ha provveduto alla riqualificazione del molo con la sostituzione di elementi in pietra ammalorati e la ricostruzione della parte sommitale del molo crollata.

Successivamente si provvederà alla realizzazione di un prolungamento del moletto con nuovo elemento rimovibile in legno fino ad una successiva messa a regime da destinare prioritariamente ai mezzi della AMP, ma anche all’attracco delle attività autorizzate di trasporto visitatori che potranno così contribuire ad aumentare le ricadute economiche ed occupazionali del territorio. Per quanto riguarda le azioni riguardanti la implementazione dei “camminamenti naturalistici” all’interno del compendio si sta provvedendo ad integrare la segnaletica orizzontale e verticale utile al fine di raccordare la fruizione tra terra e mare. La segnaletica verticale sarà realizzata in legno naturale e sarà articolata in pannelli informativi e diversi picchetti segnavia. Inoltre, per chiudere gli interventi per la parte marina, sono in corso i lavori per la realizzazione di nuovi ormeggi con boe che saranno messa a disposizione ed uso esclusivo da parte degli operatori economici autorizzati dalla AMP; queste ultime saranno dedicate alle attività di snorkeling, immersioni subacquee in apnea e con autorespiratore, trasporto collettivo passeggeri.

“Al netto delle solite e oramai sempre più strumentali polemiche, la nostra gestione del Parco di Porto Conte e Area Marina Protetta continua a produrre risultati tangibili che, sotto diversi aspetti, creeranno un notevole miglioramento dei servizi e dell’offerta ambientale e turistica del territorio e questo sempre coniugando la tutela degli ecosistemi esistenti e delle unicità naturalistiche con la crescita, lo sviluppo e la creazione di occasioni per nuovi posti di lavoro”, commenta il delegato delle opere e componente del consiglio direttivo Adriano Grossi.

Tutto pronto per San Teodoro Jazz

SAN TEODORO – Tutto pronto in Gallura per l’ottava edizione del festival San Teodoro Jazz, il tradizionale appuntamento di fine estate dedicato al genere di matrice afroamericana e alle sue immediate derivazioni, con la direzione artistica del clarinettista teodorino Matteo Pastorino.

Cinque giorni ricchi di concerti nel suggestivo borgo alle pendici orientali del massiccio di monte Nieddu, con il quartetto di Gabriel Marciano, l’ensemble “Perennials” di Chase Elodia, il progetto “Lightside” di Matteo Pastorino, il duo “KARI-OKA” di Margherita Lavosi e Cristian Ferlito, il trio di Antonio Floris e il quintetto di Federica Piu, tra gli altri. Ad arricchire gli appuntamenti del festival le STJ Sessions, concerti arricchiti dalla formula della jam session con Elias Lapia, Rebecca Ginatempo, Paolo Addis, Luca Crusco e Marco Indino.

Nato da un’idea del suo direttore artistico, il clarinettista teodorino Matteo Pastorino (da anni trapiantato a Parigi), e patrocinato e supportato con forza dal Comune di San Teodoro e da questa edizione sponsorizzato e pubblicizzato da Henri Selmer Paris, azienda francese produttrice di strumenti musicali a fiato, il festival nelle passate edizioni ha ospitato sul suo palcoscenico alcuni tra i più importanti artisti del panorama nazionale e internazionale, come il cantante David Linx, i batteristi Roberto Gatto, Francesco Ciniglio e Greg Hutchinson, il bassista Dario Deidda, i chitarristi Paolo Angeli e Angelo Lazzeri, i sassofonisti Francesco Bearzatti, Gavino Murgia e Massimo Carboni, il pianista e fisarmonicista Antonello Salis, il sassofonista statunitense Logan Richardson, i contrabbassisti Ameen Saleem e Salvatore Maltana, il fisarmonicista Luciano Biondini e il batterista Jarrod Cagwin, i pianisti Danny Grissett e Domenico Sanna e il trombettista Raynald Colom, tra gli altri.

«L’ottava edizione del festival San Teodoro Jazz ci rende orgogliosi e pronti ad affrontare una nuova sfida. Quest’anno ospiteremo giovani artisti provenienti, oltre che dalla Sardegna, da diverse parti del mondo, ognuno portatore di un messaggio originale. La scelta artistica ha voluto puntare soprattutto su progetti musicali giovani, autentici e con spirito di ricerca, che rappresentano bene il jazz contemporaneo e che lo spingono verso nuovi livelli di creatività. La fascia di età dei nostri artisti quest’anno andrà dai 20 ai 25 anni, talenti puri che continueranno la loro ascesa», spiega Matteo Pastorino, direttore artistico del festival San Teodoro Jazz. «Il jazz è una lingua che unisce persone di diverse età e culture, e siamo felici di proporre una varietà di concerti che riflettono ed esaltano questa diversità. Circondati dalle bellezze di San Teodoro, abbiamo creato uno spazio in cui i musicisti possono interagire, in comunicazione diretta con il pubblico e la comunità. Un ambiente che rivivremo in piazza Gallura e nei consueti e splendidi luoghi sul mare, come la spiaggia di Isuledda, di Punta Est e di Cala d’Ambra. Senza dimenticare i concerti chiave nei locali notturni del borgo e nelle nuove realtà che hanno raggiunto il San Teodoro Jazz, permettendo di ampliare la programmazione che quest’anno conta ben tredici concerti in cinque giorni. Siamo convinti che questo scambio possa portare a nuove idee e nuove collaborazioni, che arricchiranno l’offerta culturale e musicale regionale. A tale proposito il San Teodoro Jazz è felice di avviare un connubio con un’altra realtà locale, il “Cala d’Ambra Music Festival”, per l’organizzazione di due appuntamenti, nell’ottica di rafforzare una filiera culturale locale e regionale, stimolandola verso una maggiore interattività e intraprendenza. Sono molto fiero che il festival abbia creato una salda rete di volontari, artisti, sponsor e collaboratori che lavorano per rendere possibile la sua esistenza. Lo migliorano e contribuiscono alla sua crescita, coltivando un pubblico sempre più appassionato, curioso e numeroso.»

San Teodoro Jazz è organizzato dall’Associazione Culturale San Teodoro Jazz San Teodoro Jazz con il supporto e il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di San Teodoro. Sponsor e collaborazione servizi: Henri Selmer Paris, San Teodoro Turismo, Ass. Culturale La Jacia, 2B Bistrobar, Lu Impostu, Bar l’Esagono Cala d’Ambra, la Posta Art-Pub, il Gallo Blu, Attimo, Bellavista Punta Est, Blue Bar Punta Est, la Bottega Alimentare Punta Est, Ristorante Punta Est, Rental Home Punta Est, Geoinvest Punta Est, Piccola Libreria Giardino Mondadori Point, Hotel Stella Marina, la Mesenda, Sognando Vacanze, Mousiké Live, GMN Print.

Tutti i concerti saranno a ingresso gratuito con offerta libera a sostegno dell’Associazione Culturale San Teodoro Jazz. Maggiori informazioni e aggiornamenti nel sito www.santeodorojazz.com e sui social network del festival.

IL PROGRAMMA – L’ottava edizione del festival San Teodoro Jazz prenderà il via venerdì 1 settembre nella spiaggia di Isuledda, vero e proprio gioiello della costa nord-orientale della Sardegna nella marina di Tavolara: alle 18 in scena ci sarà il pianista e polistrumentista spagnolo Ignacio Plaza Ponce con “Arrullos” nuovo progetto di jazz da camera, con il contrabbasso e la voce di Sélène Saint-Aimé e il clarinetto basso di Matteo Pastorino. Il trio dialoga improvvisando in un’atmosfera onirica e di costante ricerca, facendo sbocciare paesaggi dimenticati e composizioni dalla dolcezza enigmatica.

Alle 20 gli appuntamenti continueranno presso l’Esagono di Cala d’Ambra, spiaggia dal mare turchese e dalla sabbia finissima, con la STJ Session, vero e proprio momento d’incontro e di scambio musicale, che vedrà tra i protagonisti ospiti a sorpresa e il sassofonista Elias Lapia, con Paolo Corda alla chitarra, Lorenzo Agus al contrabbasso e Carlo Sezzi alla batteria.

Il giorno dopo (sabato 2 settembre) sarà ancora una volta l’Esagono di Cala d’Ambra a ospitare alle 18 il quintetto della cantante Federica Piu con il progetto “Dedicated to”, un viaggio attraverso una selezione di brani-dedica verso gli amici, gli amori e i mentori degli stessi autori che li hanno composti. Ad accompagnarla ci saranno Marco Maltalenti alla tromba, Paolo Corda alla chitarra, Lorenzo Agus al contrabbasso e Jacopo Careddu alla batteria.

Gli appuntamenti all’Esagono di Cala d’Ambra sono realizzati in collaborazione con il Cala d’Ambra Music Festival.

Alle 21 il festival tornerà nella storica cornice della piazza Gallura, dove alle 21 a salire sul palco sarà il trio della contrabbassista e cantante Sélène Saint-Aimé, con Boris Reine-Adélaïde (tamburo bèlè e percussioni) e Rafael Aguila Arteaga (sax tenore). La musicista, poetessa afro-francese di origini caraibiche, ha studiato con bassisti di fama internazionale come Ron Carter e Lonnie Plaxico e con il sassofonista Steve Coleman. Nel suo primo album, “Mare Undarum”, ha trascritto poeticamente l’influenza della Luna sulla sua musica. Al San Teodoro Jazz presenterà il suo secondo lavoro discografico “Potomitan”, ispirato alle sue origini caribiche e pubblicato nel marzo 2022. Il lavoro beve dalla fonte spirituale e musicale che irriga la cultura afrodiscendente, generando un nuovo folklore e vivificato dall’improvvisazione.

La musica continuerà alle 23 presso l’Attimo di San Teodoro con la STJ Session all’insegna del groove con al centro il batterista Paolo Addis, con Andrea Budroni alle tastiere e Lorenzo Sabattini al basso.

Domenica 3 settembre gli appuntamenti della giornata inizieranno alle 18 a 2B Bistrobar di via Lù Impostu 49 (a ridosso dalla spiaggia di Lu Impostu) con il progetto “KARI-OKA” della cantante Margherita Lavosi e del chitarrista Christian Ferlito, un vero e proprio viaggio nel Brasile e nella sua enorme varietà di culture e generi musicali, sublimati in un concerto carico di ritmo, bellezza melodica e sofisticata raffinatezza. Il duo arrangia e reinterpreta sapientemente brani e stili della musica popolare brasiliana.

La piazza Gallura si accenderà alle 21 per il quartetto del brillante sassofonista campano Gabriel Marciano, affiancato da Vittorio Esposito al pianoforte, Alessandro Bintzios al contrabbasso e Cesare Mangiocavallo alla batteria. Le influenze di Marciano sono molto chiare ed evidenti, e affondano naturalmente le proprie radici nella tradizione afroamericana e nel jazz contemporaneo newyorkese. Gli elementi compositivi e improvvisativi si rifanno sia ai grandi maestri della tradizione, sia alle innumerevoli ispirazioni di stelle contemporanee come Ambrose Akinmusire, Immanuel Wilkins, Walter Smith III, Kurt Rosenwinkel, Logan Richardson e molti altri. La formazione ha suonato in diversi club e festival italiani, come la “Corte dei Miracoli“ di Milano in occasione del famoso JazzMi, uno dei jazz festival più importanti in Italia. La presenza della band nella scena romana è molto attiva, portando la propria musica nei maggiori club e teatri di spicco della capitale come il Gregory’s Jazz Club , Alexander Platz Jazz Club, Casa Del Jazz, solo per citarne qualcuno. Nel maggio di quest’anno il quartetto ha inciso il disco “A reason to believe” in collaborazione con l’etichetta Parco della Musica Records.

La serata continuerà alle 23 presso il Gallo Blu con il consueto appuntamento dedicato alla STJ Session in cui protagonista sarà la cantante Rebecca Ginatempo, con Saverio Zura alla chitarra, Lorenzo Agus al contrabbasso e Juri Altana alla batteria.

Il penultimo giorno del festival San Teodoro Jazz (lunedì 4 settembre) si aprirà alle 18 nella cornice della spiaggia di Isuledda con il trio del chitarrista Antonio Floris, formazione che si caratterizza per l’approccio costantemente rivolto a ricerca e sperimentazione. Ad affiancarlo ci saranno Alessandro Bintzios al contrabbasso e Cesare Mangiocavallo alla batteria, sezione ritmica tra le più richieste nella scena jazzistica romana, già protagonista la sera prima nel set di Gabriel Marciano.

In serata un’altra stella infiammerà la piazza Gallura: alle 21 protagonista sarà il batterista e compositore newyorkese Chase Elodia, acclamato dal magazine Downbeat come “artista ambizioso, la cui musica e le cui produzioni prendono spunto dalla Media Theory, dalla poesia, dai cantautori americani e dai grandi compositori del jazz”. I suoi scritti sulla musica sono stati pubblicati su Music & Literature, Drum! Magazine e Percussive Arts Society. Al festival presenterà il progetto Perennials, fondato nel 2020 e sbocciato nel 2022 con l’album “Portrait Imperfect”, pubblicato da Biophilia Records, nominato come uno dei migliori nuovi album dell’anno da Downbeat. La band, formata da Claire Dickson alla voce, Theo Walentiny al piano/tastiere e Alessandro Mazzieri al basso, combina una sensibilità collaborativa e improvvisativa con un orientamento estetico che si nutre di cantautori ed artisti elettronici come Meshell Ndegeocello, Norma Winstone e Becca Stevens.

La Posta, nel largo Emilio Lussu di San Teodoro, ospiterà alle 23 la STJ Session con Saverio Zura alla chitarra, Salvatore Maltana al contrabbasso e Armando Luongo alla batteria.

Il sipario sull’edizione numero otto del San Teodoro Jazz calerà martedì 5 settembre a Capo Coda Cavallo (piazza Punta Est) a ridosso di uno degli scenari costieri più suggestivi del Mediterraneo, caratterizzato da spiagge di sabbia bianca, calette, isolotti, lagune e infinite sfumature di colori con vista su Tavolara. Alle 18 il direttore artistico e clarinettista Matteo Pastorino presenterà il progetto Lightside, con una formazione d’eccezione che vedrà Domenico Sanna al pianoforte, Dario Deidda al basso elettrico e Armando Luongo alla batteria. Dopo due album, “V” e “Suite for Modigliani”, registrati con la sua formazione transalpina, “LightSide” esprime la voglia del clarinettista teodorino di riallacciare e rinforzare il legame con le proprie origini. Immaginare una narrazione musicale dove il movimento, l’emozione, l’equilibrio possano confluire mettendone in risalto il loro lato luminoso. Il progetto è stato commissionato dal Time In Jazz diretto da Paolo Fresu e presentato durante l’edizione del festival berchiddese nel 2021.

Il festival saluterà il suo pubblico, fissando l’appuntamento per la prossima edizione, alle 23 presso La Posta, con la partecipazione del sassofonista Luca Crusco, del trombettista Marco Indino con Paolo Corda alla chitarra, Jacopo Sgarzi al contrabbasso, Jacopo Careddu alla batteria e tanti ospiti, pronti ad alternarsi per dare vita a nuove musiche e suggestioni con l’improvvisazione come comune denominatore.

IL FESTIVAL – Il festival San Teodoro Jazz nasce nel 2016 da un’idea del clarinettista di San Teodoro Matteo Pastorino, in stretta collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di San Teodoro e le associazioni Musicultura Sardegna e San Teodoro Jazz, con il chiaro obiettivo di creare nella suggestiva zona della Gallura e dell’intero Mediterraneo un appuntamento destinato a crescere ed evolversi negli anni con proposte qualitative, di spessore, costantemente aperte alla contaminazione: aspetti congeniti in un genere ibrido e geneticamente aperto a nuove influenze come il jazz, genere che in terra sarda ha attecchito prolificamente conquistando il favore del pubblico e vantando un numero sempre più elevato di musicisti di spessore e qualità.

IL LUOGO – San Teodoro, conosciuto in Gallura come Santu Diàdoru, è un borgo abitato da poco meno di cinquemila residenti in inverno, animato da decine di migliaia di turisti d’estate. Il centro prese vita nel XVII secolo, nell’immediato entroterra alle pendici orientali del massiccio di monte Nieddu, quando pastori e pescatori popolarono la splendida porzione di terra, frequentata comunque sin dalla preistoria. Il nuraghe della borgata Naracheddu è la testimonianza più rilevante. Esisteva un centro abitato anche in età romana: i reperti archeologici sono documentati nel Museo del Mare. Fra gli appuntamenti da non perdere, le feste del patrono San Teodoro, la cui chiesa fu ricostruita a metà XX secolo, e quella di Sant’Andrea, che si svolge nel quartiere di Montipitrosu. Molto suggestivi i fuochi di Sant’Antonio Abate, festa detta Lu Fuculoni, durante la quale la popolazione si raccoglie attorno ai falò in onore del santo.

Sinergia sempre più forte tra l’Azienda Speciale Parco di Porto Conte e la Compagnia Barracellare

ALGHERO – Sinergia sempre più forte tra l’Azienda Speciale Parco di Porto Conte e la Compagnia Barracellare. Su indirizzo del Direttivo del Parco, nei giorni scorsi è stato siglato un importante accordo per rafforzare le attività di vigilanza e repressione degli illeciti e dei reati ambientali in materia di pesca all’interno dell’Area Marina Protetta di Capo Caccia – Isola Piana.

Rapporto ancora più solido e operativo tra Parco di Porto Conte, l’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana e i Barracelli di Alghero. Nell’ultima seduta del mese di luglio, su indirizzo specifico del Presidente Raimondo Tilloca e dei componenti del Direttivo, Pasqualina Bardino e Adriano Grossi, sono stati approvati gli schemi di accordo con la compagnia barracellare algherese e conferito mandato al Direttore Mariano Mariani per la sottoscrizione degli stessi accordi con il Comandante Riccardo Paddeu. Gli accordi prevedono la prosecuzione della collaborazione tra le due realtà, già avviata negli anni scorsi, ed una particolare attenzione allo svolgimento delle funzioni di prevenzione, vigilanza e repressione delle attività di pesca illegale all’interno del dell’Area Marina Protetta e della Zona Speciale di Conservazione. Le esigenze di tale potenziamento sono legate alla attuazione di uno specifico progetto, di cui è beneficiaria l’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana, finanziato dal Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP) e riguardante la Misura 1.40 “Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi marini e dei regimi di compensazione nell’ambito di attività di pesca sostenibili”.

Entro tale ambito, alla Compagnia Barracellare è stato affidato: a) il servizio di vigilanza e repressione di illeciti e reati riguardanti le attività di pesca professionale, diportistica e ricreativa; b) il servizio di vigilanza e repressione di illeciti e reati perpetrati ai danni del patrimonio naturale dell’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana e l’irrogazione delle conseguenti sanzioni amministrative e denunce penali laddove possibile individuare i responsabili; c) il servizio di sorveglianza durante il periodo di fermo della pesca professionale e sportiva disciplinato da apposito Disciplinare 2023 della AMP; d) l’effettuazione di specifiche azioni di monitoraggio del territorio dell’Area Marina Protetta e della ZSC con la pronta segnalazione di attività ed opere sospette che possano compromettere le risorse ittiche e la conservazione degli ambienti naturali tutelati, con particolare riguardo alla flora e alla fauna marina protette e ai rispettivi habitat; e) l’effettuazione del servizio d’ordine nella regolamentazione del traffico dei natanti e delle imbarcazioni all’interno della AMP e della ZSC. Per queste attività, previste dal progetto FEAMP, sarà riconosciuto alla Compagnia un contributo economico per le spese pari a complessivi 20.000,00 euro. La Compagnia Barracellare garantirà i servizi richiesti di sorveglianza in tutto il territorio protetto della AMP e della ZSC con l’impiego di pattuglie e mezzi già in dotazione della Compagnia e con i mezzi nautici messi a disposizione dell’Area Marina Protetta.

“La Lega dei Sardi cresce e piace sempre di più, entra Corrias”

SASSARI – “Salutiamo l’ingresso nel nostro Partito di Vincenzo Corrias, già capo della Segreteria dell’allora Ministro dell’Interno Pisanu e sempre con lui Consigliere nella Bicamerale Antimafie, nonché, in tempi più recenti Capo di Gabinetto ai Lavori Pubblici della Regione Sardegna” – così il coordinatore regionale della Lega Sardegna per Salvini premier Michele Pais.

“Vincenzo, che ha sempre portato avanti il suo credo politico nel centrodestra, ha maturato significative esperienze politiche di livello nazionale ma vanta anche una lunga esperienza nel mondo sindacale quale responsabile della pubblica amministrazione regionale in un Sindacato Confederale”.

“Vincenzo è persona conosciuta per il suo equilibrio, per la sua versatilità e capacità di coinvolgimento, doti che, unite alla sua professionalità, fanno di lui un esponente d’interesse per rafforzare il nostro impegno organizzativo in termini di qualità, onestà, trasparenza e vicinanza alla gente.” – conclude Pais.

La fase riorganizzativa della Lega Sardegna con il coordinamento affidato all’On. Michele Pais sta vedendo una nuova partenza fortemente voluta da Matteo Salvini con l’obiettivo di un consolidamento del movimento in tutto il territorio regionale, in maniera capillare, anche in vista dei prossimi appuntamenti elettorali a partire dalle regionali 2024, anche forti della posizione centrale della Lega e del Ministro e Vicepremier Matteo Salvini all’interno del Governo nazionale che si sta traducendo in azioni concrete in favore della Sardegna, specie per tutte le opere pubbliche finanziate per centinaia di milioni di euro mai come nel passato.

Museo “Brigata Sassari”, medaglie al valore per due algheresi

ALGHERO – Le medaglie d’argento al valor militare del capitano Raffaele Catardi e del colonnello Celestino Manunta, ufficiali algheresi che militarono nei ranghi della Brigata “Sassari” durante il Primo conflitto mondiale, sono state donate al Museo storico della Brigata. La donazione è stata effettuata nella caserma “La Marmora”, sede del Comando Brigata, alla presenza di Cristina Catardi, Laura Manunta, Raffaele Bogliolo e Gianfranco Russino, nipoti dei due decorati, del sindaco di Alghero Mario Conoci e del comandante della Brigata “Sassari”, generale Giuseppe Bossa. Nel corso dell’incontro il generale Bossa ha ripercorso la vita dei due ufficiali, ricordandone le gesta e il ruolo di spicco da essi rivestito non solo nella “Sassari” ma anche nella comunità algherese. Il generale Bossa ha infine espresso gratitudine agli eredi per la donazione delle medaglie, di alcuni cimeli storici e preziosi documenti che faranno bella mostra di sé al museo della Brigata. Inserito nel circuito dei musei dell’Esercito Italiano, il Museo storico della Brigata “Sassari” ha lo scopo di custodire la memoria e le tradizioni dei “Diavoli rossi”, i leggendari “Dimonios”, soldati prevalentemente reclutati su base regionale, esempio unico per compattezza, abnegazione e valore militare dimostrati nel corso del Primo conflitto mondiale, che contribuirono in modo determinante al processo di unificazione dell’Italia. Il sindaco di Alghero ha ringraziato il comandante della “Sassari” per l’attenzione che la gloriosa Brigata dedica sempre alle persone che l’hanno resa grande. “Per noi è un onore poter annoverare tra queste anche due algheresi” ha rimarcato Mario Conoci, che sottolinea la vicinanza, anche personale col generale Giuseppe Bossa e il legame, sempre più stretto, tra la città di Alghero e la “Sassari”.

NOTE BIOGRAFICHE

Classe 1892, nato e cresciuto ad Alghero, Raffaele Catardi frequentò la Scuola Militare di Modena (si chiamava così, in quei tempi, l’Accademia Militare). Divenuto ufficiale, prestò servizio presso il 45° Reggimento fanteria, con il quale combatté nel corso del Primo conflitto mondiale. Seguendo il destino di tantissimi sardi, anche il capitano Catardi approdò tra le fila della Brigata “Sassari”, quando ormai questa unità aveva raggiunto una certa notorietà per il valore dei suoi uomini negli aspri combattimenti. L’Ufficiale brillò particolarmente in due fatti d’arme. Il primo, durante l’epica Battaglia dei Tre Monti, sull’Altopiano di Asiago. L’azione fu quella che decretò la ripresa delle armi italiane dopo i tragici fatti di Caporetto, divenendo – di fatto – la prima vittoria nel cammino per la riscossa. L’indiscussa protagonista del fatto d’arme fu senza dubbio la Brigata “Sassari”, all’interno della quale il capitano Catardi, inquadrato nelle fila del 152° Reggimento, ricevette una medaglia d’argento per il valore dimostrato in battaglia. Egli, nel corso dell’azione, in cui peraltro rimase ferito, fornì un importantissimo contributo per l’espugnazione delle posizioni di Col d’Echele, conclusasi con la cattura di prigionieri e il sequestro di materiali. Il capitano Catardi partecipò a un’altra importantissima battaglia, quella del Solstizio, nel basso Piave, volta a frenare una pericolosissima avanzata nemica, nel corso della quale gli austro-ungarici costituirono una testa di ponte nella zona di San Donà. Si rese necessario bloccare l’azione per i drammatici esiti che la stessa avrebbe potuto avere. Per questo motivo venne impiegata una brigata di punta: la “Sassari”. Anche nel corso di questo fatto d’arme l’ufficiale algherese brillò, ricevendo una seconda medaglia d’argento al valor militare, in quanto, alla testa della sua compagnia, diede l’esempio lanciandosi all’assalto e strappando al nemico un importante caposaldo. La sua carriera militare proseguì anche al termine del conflitto. Venne assegnato all’istituto Geografico Militare di Firenze, nel quale effettuò numerosi lavori, e prestò servizio anche in Africa e in Albania. Nel 1937 transitò nel Corpo di Polizia dell’Africa italiana con il grado di questore, dicendo poi quello di generale. Andato in pensione con il grado di generale, ritornò ad Alghero, città nella quale divenne uno dei punti di riferimento per la comunità nello svolgimento di numerose attività in diversi settori. Si dedicò infatti all’effettuazione di ricerche archeologiche e di recupero del patrimonio artistico (ha infatti scoperto e valorizzato con propri interventi finanziari i siti nuragici Anghelu Ruju e Palmavera), alla cartografia (è noto il suo progetto dalla scala del Cabirol a Capo Caccia e una pianta dell’Alghero storica), alla fondazione del Rotary club di Alghero (il terzo nato in Sardegna), trovando persino il tempo di scrivere numerose poesie in lingua catalana. L’ufficiale, deceduto ad Alghero nel 1974, all’età di 82 anni, ha lasciato un segno nella sua amata Alghero, che, riconoscente, gli ha intitolato un molo del porto.

Il colonnello Celestino Manunta, invece, algherese di nascita (gran parte della propria vita la trascorse altrove) ha comandato il 152° Reggimento di fanteria dove si rese protagonista di numerose importantissime azioni, ricevendo alcune medaglie d’argento al valor militare e il prestigiosissimo titolo di cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia, divenendo una delle figure di maggior spicco della Brigata “Sassari”.

“Ciogghitta d’Oro”, appuntamento a Sassari il 27 luglio

SASSARI – La sala conferenze della sede di Camera di Commercio del nord Sardegna di via Roma, ha ospitato la presentazione ufficiale dell’edizione 2023 della “Ciogghitta d’Oro” – manifestazione giunta alla sua 13^ edizione organizzata dall’Associazione “Abbì” di Lillo Carboni e inserita nel quadro degli eventi promossi dal bando “Salude e Trigu” – attesissima sfida “all’ultima lumaca” in programma a Sassari in piazza Santa Caterina il prossimo 27 luglio.

Un appuntamento da rosso su calendario per centinaia di “provetti” mangiatori di lumachine, appassionati, cultori del gusto e della tradizione, addetti ai lavori e semplici curiosi giunti a… bordo ring e pronti a cimentarsi sul ring per conquistare l’ambitissima ciogghitta d’oro, nel senso vero della parola. L’evento, ricco di novità, è stato presentato alla presenza dei responsabili del bando “Salude e Trigu” di Camera di Commercio del nord Sardegna, del presidente dell’Associazione Abbì Lillo Carboni e dei commentatori della serata evento: gli attori Laura Calvia e Daniele Coni (Bobo’Scianel). Martedì 11 luglio in Confcommercio a Sassari era già stata raccontata – occasione di confronto sul tema del marketing e promozione delle tradizioni eno gastronomiche e culturali locali – l’edizione 2023 della CioGguida, pubblicazione che rilancia e unisce gli intenti volti all’esaltazione del prodotto lumaca di una Associazione e di ben 23 ristoratori e ristoranti della città e dintorni.

Lillo Carboni: “Siamo veramente felici di essere riusciti a riportare la Ciogghitta d’oro tra le mura cittadine, grazie all’impegno del team della Camera di Commercio che ha collocato la nostra manifestazione tra le più rappresentative del nord Sardegna inserendoci nel progetto quadro Salude e Trigu. Un ringraziamento speciale lo dobbiamo anche alla Fondazione di Sardegna e al Comune di Sassari. Tra le novità di quest’anno, grazie alla collaborazione dei 23 ristoranti protagonisti della Ciogguida, a chiunque si iscriverà alla gara di succhiatura sarà offerta una cena. I concorrenti inoltre dovranno anche sostenere una prova di conoscenza della cultura sassarese, confrontandosi con la prima intelligenza artificiale inventata e Sassari che porta il nome di Z-I-Beddu (impersonata dall’attore Carlo Valle), per vincere l’ambitissimo Gremio Award. Ingresso alla manifestazione e iscrizione alla gara sono gratuite: per partecipare basta contattare il numero 3493327913, anche via Wathsapp”.

Una serata tra amici, e tutto comincia per scherzo. Ma il tempo passa e la Ciogghitta d’Oro si prepara ormai a vivere la sua alla tredicesima edizione, segno che nella cultura e nella tradizione sassarese il richiamo della ciogghitta (la lumachina) è forte e sentito quasi come fosse l’apertura ufficiale dell’estate che ha nella Faradda dei Candelieri la sua maggiore espressione. La Ciogghitta d’Oro è letteralmente una gara di suzione di lumachine: i contendenti dovranno estrarre la lumachina dal guscio in un tempo prestabilito, rigorosamente senza ausilio di stecchini o altri utensili e solo con l’utilizzo di mani e denti come richiede la tradizione “a succiaddura”. Ad assicurarsi della avvenuta suzione delle lumache saranno i giudici dei R.I.S.S. (Reparto Investigativo Succhiatori Sassaresi). Negli anni, a cimentarsi nella gara sono stati tantissimi: da personaggi della strada a politici a esponenti dell’arte e della cultura locale. A vincere più edizioni (10) è stato Antonio Pintus, componente dello storico duo “Sala giochi Las Vegas”- periodo pre Covid – prima dell’introduzione della gara singolare. Il premio è una lumachina in oro a grandezza naturale, da sempre creato dalle mani del maestro orafo Roberto Fanari. La trasmissione TV Linea Verde Va in città (il sabato su Rai Uno) ha dedicato un importante spazio alla manifestazione, evidenziandone l’originalità e l’efficacia nel promuovere tradizioni e culturale locale. Giusta dose di musica folk affidata alla Ciogghitta Band.

La gara è sempre più avvincente e sentita. La formula è vincente perché unendo il gioco alla tradizione ha reso popolare l’evento. “Questo ha permesso di approfondire l’argomento nelle sue innumerevoli sfaccettature antropologiche e culturali – spiega Carboni -, dando vita ad una serie di appuntamenti dibattito dal nome CioggEat che accantonando momentaneamente il gioco hanno dato il giusto spazio alla componente culturale, alla riscoperta di una tradizione alimentare che da parecchi secoli caratterizza la nostra città. Oggi siamo in grado di tracciare l’esatto percorso storico di una delle risorse alimentari che più rappresentano i sassaresi, attirando in città una moltitudine di turisti incuriositi da questo cibo strisciante. Non bastano le spiagge ad attirare i turisti, c’è bisogno della ricerca di un’identità reale spesso viene confusa o dimenticata”.

Ingresso di Alghero, FI: “Ottimo lavoro dell’assessorato Opere Pubbliche”

ALGHERO – Il Gruppo consiliare di Forza Italia, il direttivo e tutto il coordinamento plaudono all’importante intervento di riqualificazione dell’ingresso cittadino di Alghero lungo via Aldo Moro. Ieri la consegna dei lavori alla città, alla presenza del Sindaco, dell’Assessore alle Opere Pubbliche Antonello Peru unitamente a quello del Demanio, Giovanna Caria. Presente anche la consigliera comunale Tatiana Argiolas, componente della Terza Commissione.

A breve verrà avviato l’ultimo lotto con la realizzazione di una rotatoria tra via XX Settembre e via Barracu che garantirà una migliore circolazione dei veicoli in questo importante snodo stradale.

“Si tratta di un progetto su cui Forza Italia ha creduto fin dall’inizio – sottolineano dal gruppo azzurro – tant’è che l’importante opera pubblica ha avuto il sostegno del Consigliere regionale Marco Tedde che, fatta propria l’istanza dei cittadini algheresi, con un emendamento in Finanziaria regionale ha portato nelle casse del Comune un milione di euro da utilizzare per la realizzazione dell’area di sosta con annesso giardino urbano in via Aldo Moro”.

Grande è la soddisfazione in casa azzurra, soprattutto alla luce del fatto che sono in cantiere e stanno per approdare in Giunta altri progetti di riqualificazione di aree urbane a lungo degradate come quella di Largo Costantino, nel quartiere di S. Agostino, dove è previsto un intervento di oltre 500mila euro.

Nuovi Ospedali, “Le risorse ci sono e si faranno”

CAGLIARI – “Il tema della realizzazione dei nuovi ospedali deve essere riportato in un perimetro di verità”. Così il Presidente della Regione Christian Solinas è intervenuto questa mattina in Consiglio regionale. “Certamente la sanità è un sistema complesso, ci sono problemi e questioni molto difficili da affrontare, che non riguardano solo il livello locale. Con la delibera approvata stiamo dando attuazione a una legge regionale che affronta un segmento del problema, quello delle risorse strutturali e strumentali, e per la prima volta dopo cinquant’anni – il Brotzu è stato realizzato tra il 1970 e il 1971 – c’è una maggioranza, una Giunta e un Presidente, che hanno previsto quattro grandi nuovi ospedali, non con le chiacchiere, non per campagna elettorale, ricordo che il percorso parte dal primo giorno di legislatura, ma lasciando la copertura finanziaria per la realizzazione delle opere”.

Proprio sulle risorse il Presidente ha precisato il perché dell’assenza di qualsiasi riferimento nel provvedimento di Giunta: “La deliberazione riguarda esclusivamente la realizzazione dello studio di fattibilità da cui sarà possibile avere il corretto dimensionamento delle opere e in base a questo potranno essere indicate in modo puntuale le somme destinate per ciascun intervento. Ma a presidio dello stanziamento complessivo – sottolinea il Presidente – abbiamo il residuo dell’accordo da 900 milioni di euro siglato con lo Stato per il quale non è stato chiesto anticipo alla Cassa depositi e prestiti per il solo fatto che è inutile chiedere l’anticipazione di denari che verranno spesi in maniera pluriennale, con il rischio di fare lo stesso errore della passate legislatura con il muto dell’allora assessore ai Lavori Pubblici che ha dimostrato di essere assolutamente inefficace oltre a rappresentare un costo elevato per la Regione. A queste risorse andremo ad aggiungere l’applicazione dell’avanzo di amministrazione nei modi e nella misura necessari fino al raggiungimento dalla copertura di 1,5 miliardi di euro”.

“Le risorse ci sono, per la prima volta. Gli ospedali verranno realizzati e mi dispiace se questo potrà scontentare chi fino ad oggi ha fatto il tifo contro. I nuovi ospedali sono un investimento per il futuro e quando si parla di ritardo vorrei capire, in ritardo rispetto a cosa, agli ultimi cinquant’anni?”

In particolare sul nuovo ospedale di Cagliari il Presidente ha precisato: “Il Dea di secondo livello, in Sardegna, è il Brotzu con il Businco, centro di riferimento regionale per l’oncologia: se c’è una struttura, un presidio che ha bisogno di strumenti più forti e più moderni è proprio questo ed è da qui che si deve partire”.

Il Presidente ha risposto quindi alle polemiche sollevate sui tempi di realizzazione: “Il nuovo ospedale – ha detto – si farà ci vorrà il tempo necessario. Ventiquattro-trenta mesi sono i tempi di costruzione dell’ospedale, questo secondo le normali stime tecniche e ingegneristiche. L’ipotesi di complicazioni e ostacoli però non possono bloccare tutto perché diversamente è inspiegabile come mai ci sia stata una levata di scudi a favore della Piastra tecnologica del Brotzu, che sarà anch’essa realizzata. Ricordo che l’opera non ha ancora i permessi necessari alla sua realizzazione e quindi perché i lavori i lavori sulla Piastra dovrebbero durare pochi mesi mentre per l’ospedale i detrattori gli stimano in vent’anni? Sotto il profilo delle risorse strumentali e strutturali daremo ai sardi il meglio che si possa avere oggi a livello internazionale”

Infine il Presidente ha voluto fare un ulteriore chiarimento: “C’è un altro tema e riguarda Il terzo pilastro: il territorio. I nuovi presidi non interferiscono con la realizzazione delle Case della Comunità, non impattano sull’esigenza di una riforma della medicina del territorio che resta l’unica soluzione vincente se si vuole filtrare l’arrivo negli ospedali di un carico non più gestibile. Il tema della continuità assistenziale ospedale-territorio è una cerniera da costruire, ma se non c’è le ragioni vanno ricercate indietro nel tempo, abbondantemente prima di noi”.

“Questa maggioranza in attuazione della legge approvata dall’attuale Consiglio regionale ha portato avanti un progetto epocale di realizzazione di quattro ospedali. Vorrei ricordare, inoltre, che chi ha sbloccato i lavori dell’ospedale del Medio Campidano, che viene realizzato ora, dopo vent’anni d’attesa, è stata proprio questa maggioranza. In termini di accelerazione della spesa e di attenzione alle strutture credo non si possa eccepire nulla. Qualcuno taglierà il nastro di questi ospedali, ma noi abbiamo il dovere di mettere in cantiere opere che verranno realizzate nel tempo, avendo il senso della prospettiva”, ha concluso il Presidente.

Scadenza pagamento Tari ad Alghero, rinvio al 16 agosto

ALGHERO – I competenti uffici del Comune di Alghero, di concerto con la S.E.C.AL. S.P.A., considerato il ritardo con il quale sta avvenendo il recapito degli avvisi di scadenza della Ta. Ri. 2023, al fine di agevolare il puntuale assolvimento dell’obbligazione tributaria da parte dei contribuenti, ha disposto il differimento del termine di pagamento della prima o unica rata al 16 agosto 2023; restano invariate le scadenze delle rate successive.

Di seguito le nuove scadenze previste dalla Deliberazione di Giunta Comunale n. 236 del 14/07/2023: prima e seconda rata o rata unica: scadenza 16 agosto 2023; terza rata: scadenza 18 settembre 2023; quarta rata: 16 ottobre 2023. Restano invariate alla data del 17/07/2023 le scadenze previste per le richieste di riduzione del tributo.

Grande evento musicale a Sassari, arrivano i Placebo

SASSARI – I Placebo, a Sassari il 01 agosto 2023, h 21.30. Si rafforza la sinergia con la prestigiosa agenzia D’Alessandro e Galli, un legame forte e funzionale alla declinazione dell’idea al presente (Placebo) e alla realizzazione concreta di quelle future. Data zero di una idea che guarda lontano / progetto Stadio, da zero a infinito zero. Dicono di loro i grandi media musicali: “Giocano da sempre un campionato a parte”. “Never Let Me Go” è l’ottavo ed ultimo disco dei Placebo: una flotta da 13 tracce (17 nella versione deluxe) potente e imponente, lanciata alla conquista dei festival, degli stadi, dei grandi palasport, dei big events di livello planetario e capace di far saltare le platee del mondo intero con un repertorio ultra ventennale e la devastante hit “Bautiful James”

Dall’incrociarsi di due volontà nasce questa incredibile sfida griffata Insula Events. La società sassarese operante nel settore grandi eventi scommetteva su un’Isola e su un palcoscenico capace di ospitare le grandi star deflagrante musica italiana e internazionale. L’Amministrazione comunale puntava a riportare Sassari sulla mappa delle grandi manifestazioni, sulla rotta dei grandi concerti estivi, sulla scia di un passato ormai troppo lontano per non sfumare lontano all’orizzonte dell’estate 2023. Ed è in risposta a questa spiccata volontà manifesta che i Placebo porteranno il loro sound al “Vanni Sanna”, impianto che in considerazione dei lavori sulla tribuna coperta sarà testato a capienza ridotta (verranno utilizzate solo alcune porzioni dello stadio) ma nel rispetto dei canoni di un grande evento di caratura internazionale.

Quasi 20 anni dopo il Vanni Sanna ri-apre le sue porte al pubblico. Quasi 20 anni dopo un palco sarà lo sfondo sulla scena dello stadio sassarese. Per la prima volta nella storia i Placebo saranno catapultati dall’Europa e dall’America su Sassari.. nulla sarà più come prima. Vendite aperte sul circuito TicketOne e BoxOffice. Posto unico parterre 60 euro + prevendita; gradinata numerata 78 euro + prevendita. Saranno disponibili al pubblico 5mila biglietti.

Uno è nato in Belgio, l’altro in Svezia. Si sono conosciuti a scuola in Lussemburgo. Sono due quarantenni britannici di South London, Brian Molko e Stefan Olsdal. Nel 2024 saranno 30 anni che scatenano le folle fronte palco con un sound fluido, impattante, inimitabile e riconoscibile fra voci suadenti, testi ruvidi e ballad avvolgenti, chitarre meravigliosamente distorte e una pulizia del suono che mantenendo intatta la forza del live rasenta la perfezione del digitale. Eleganti e austeri, androgini, carismatici e disturbanti. Guardano al mondo e lo raccontano senza filtri in tutti i suoi errori e orrori, la bellezza della natura e la sua resilienza, la responsabilità e il futuro.

“Too Many Friends”, “Song to Say Goodbye”, “The Bitter End”, “Pure Morning”, “Special Needs”, “Special K”: canzoni da playlist dominatrici delle classifiche mondiali. In Sardegna i Placebo sono passati all’inizio della loro storia poi sono stati primi attori sulla scena di Glastonbury, Firenze Rock, Mad Cool (Madrid) e Collisioni. Ci sono tornati per girare un ormai epocale video clip fra Mamuthones e la spiaggia di Scivu. Ora tutto accadrà di nuovo.

Dichiara Brian Molko a una nota rivista musicale online: «..magari fra dieci anni mi ritroverete su un’isola con il mio pezzo di terreno, sarò il tizio che si fa la doccia con l’acqua piovana e che coltiva l’orto. Ecco come voglio diventare». Corsi e ricorsi.

Parlano a tre generazioni di fan, ma anche ai goth e ai millennial, agli amanti del rock inglese miscelato a new wave e post punk britannico, agli amanti del mood international di una band che ha calcato tutti i palchi più importanti del globo. Amano i Velvet Underground e David Bowie, PJ Harvey e Björk. Esplodono negli anni novanta, poi non escono più di scena. Condividono il palco – fra gli altri – con i Muse e gli Smashing Pumpkins. Sconvolgono l’Italia del festival di Sanremo

Scrive la popolarissima rivista di musica internazionale Rolling Stone nella sua versione UK: “Si sentivano come scimmie ammaestrate mandate in giro per il mondo a intrattenere il pubblico suonando sempre le stesse hit. Hanno fatto tabula rasa e ora cantano e parlano di un mondo che si sta autodistruggendo, di sorveglianza, del desiderio di scomparire”. Placebo a Sassari.. da ora in avanti nulla sarà più come prima. Data zero di una idea che guarda lontano / progetto Stadio, da zero a infinito zero