Flop nuovi treni: Deiana fa il comico

ALGHERO – “Che l’assessore dei trasporti in giovane età facesse il comico non é mai stato un segreto.
Il dramma é che continua a farlo”. E’ ancora una volta il Deputato di Unidos Mauro Pili a porre in evidenza l’atteggiamento particolare dall’assessore regionale ai Trasporti Deiana.

“Ieri si è esercitato in un pezzo esclusivo. A mezza mattina ha dichiarato: abbiamo costituito una commissione d’inchiesta sui ripetuti fermi dei treni veloci. La commissione – ha annunciato l’assessore – ha già accertato che i guasti sono superiori rispetto a quelli degli altri treni”. Appunto, comicità allo stato puro”,e per Mauro Pili “il dramma é che per stabilire questo comico primato ha dovuto nominare una commissione”.

Questione, quella del trasporto su ferro, che si riverbera in diversi centri dell’Isola, Alghero compreso. Dove, nonostante gli annunci degli scorsi mesi, i nuovi mezzi sono ancora fermi e non utilizzati, a fronte di un collegamento tra la Riviera catalana e Sassari di pessimo livello e precario che condanna a viaggiare in condizioni arcaiche soprattutto i pendolari, come studenti e lavoratori, che hanno necessità di spostarsi.

Nella foto uno dei nuovi treni

S.I.

Trivelle: Pigliaru sta coi petrolieri

CAGLIARI – “Le dichiarazioni del Presidente della Regione sul cosiddetto Referendum contro le trivelle, e il suo malcelato invito all’astensionismo, aprono uno scenario cupo”. Cosi Noi con Salvini Sardegna sull’uscita del presidente Pigliaru riguardante il referendum che tante polemiche ha sollevato [Leggi].

“La reale intenzione delle sinistre, con l’autorizzazione dello sfruttamento dei giacimenti di petrolio interessati, concessi già per tantissimo tempo alle multinazionali del petrolio senza apprezzabili riscontri economici per lo Stato, fino all’esaurimento, celano forse la volontà di introdurre nuove tasse sulla produzione e l’utilizzo dei combustibili fossili?”

“Se non ci fosse malizia dietro l’intenzione della sinistra di invitare all’astensione o al voto negativo al referendum, il Presidente della Regione avrebbe dovuto invitare tutti gli elettori sardi a votare decisamente SI al Referendum, senza cercare di confondergli ulteriormente le idee, dato che lui stesso prevede una rapida transizione verso l’utilizzo delle fonti rinnovabili”.

“Per quanto riguarda il referendum, sì, non interessa direttamente la Sardegna, seppure è una delle 9 regioni che hanno sottoscritto la proposta di referendum. Ma ciò che interessa a noi è che, alla scadenza delle concessioni, le multinazionali del petrolio smettano immediatamente di approfittarsi di convenzioni già obsolete a discapito degli interessi della cittadinanza per la salute, per l’incontaminazione del territorio e, dunque, per la propria economia. Per questo motivo invitiamo gli elettori sardi a votare SI contro le trivelle, al referendum del 17 aprile”.

Nella foto un gazebo di Noi Con Salvini

S.I.

Roghi e degrado: Fertilia abbandonata

ALGHERO – “La notte del 7 aprile, alcuni ignoti hanno dato alle fiamme il piano terra dell’hotel Bellavista. Ci sono stati importanti danni anche al primo piano. Nello stesso momento la squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Alghero era impegnata nello spegnimento di un ennesimo incendio doloso presso la pineta, o meglio la discarica che ha preso il posto dell’ex campo nomadi“. Così dal Comitato di Borgata di Fertilia riguardo i preoccupanti atti incendiari di questi giorni che hanno visto protagonista, in negativo, anche Fertilia [Leggi].

“Sul posto sono intervenute più squadre di soccorritori, anche da Sassari. Chi è responsabile di quanto accaduto? sarebbe riduttivo addossare la colpa esclusivamente ai piromani. La responsabilità di quanto accaduto è del Comune, di tutte le amministrazioni che si sono susseguite negli anni, che non si è mai battuto fattivamente per salvaguardare il patrimonio di Fertilia. La responsabilità è anche della Regione, proprietaria dei locali, per aver lasciato che, con una politica irresponsabile e superficiale, Fertilia diventasse aggregato di ruderi fatiscenti, a cominciare dal Palazzo Doria, proseguendo per l’ex Casa del Fascio, l’ex Cinema-Teatro e gli altri immobili del demanio pubblico. Ma la situazione non cambia lungo le strade, basti guardare lo stato delle ringhiere lungo il mare, pericolose, pericolanti e fatiscenti”

“Fertilia ormai ha troppi edifici denominati come ex-qualcosa e a questi si aggiungono terreni in stato di abbandono che in estate si riempiono di zecche e spazzatura, per non parlare della pineta presso la quale erano presenti ben due campi nomadi e che attualmente è da considerarsi un bomba ambientale, frequente zona di incendi dolosi, e discarica ancora piena di bombole di gpl abbandonate e carcasse di auto bruciate. Con la loro stanchezza burocratica e lentezza amministrativa, sia il Comune che la Regione hanno fatto si che per anni non partisse nessun piano di recupero o di bonifica e che i fondi venissero dirottati per altri fini. Dal 2008 si parla di un Piano di Riqualificazione Urbana, inspiegabilmente arenato nel 2010 senza valide motivazioni”.

“Si parlava di un piano di vendita di edifici e aree che avrebbero dovuto finanziare, impiegando il cento per cento dei ricavi, lavori di recupero per la Città di Fondazione di Fertilia, il cui centro è già avviato ad una china di degrado e abbandono, forse un primo passo verso una nuova speculazione. Ora c’è da chiedersi quanto possa essere il ricavo previsto dalla vendita di un bene, quale il Bellavista, già abbandonato e fatiscente, ora dato alle fiamme, e chi possa, e con quale reale fine, volerlo acquistare. Le amministrazioni, a questo punto dovranno iniziare a dare risposte reali, smettendo quell’atteggiamento inaccettabile e inconcludente tenuto fino ad ora e cercando serie e rapide azioni da intraprendere per questa comunità”.

Nella foto l’incendio all’Hotel Bellavista

S.I.

Alghero: Deiana fora de jana

ALGHERO – “La manifestazione organizzata sabato scorso da Mauro Pili a cui abbiamo partecipato e che abbiamo sostenuto ha avuto fra i vari pregi quello di far comprendere chi ha davvero a cuore la questione dei low-cost e dell’aeroporto e chi invece con tattiche incomprensibili ed assurdi silenzi ha favorito l’assessore Deiana nel disegno di smantellare l’aeroporto di Alghero”. Nuovo intervento sulla cruciale questione dell’aeroporto da parte di Patto Civico, Ncd e Psd’Az. Tre forze politiche da settimane hanno deciso di intraprendere un percorso comune utile a puntare i riflettori sulle problematiche del territorio suggerendo anche soluzioni per esse.

“In particolare ha destato più di una perplessità il comunicato stampa congiunto dei due sindaci di Alghero e Sassari che, con un poco credibile “ora basta” hanno voluto dare un segnale di risveglio dal proprio torpore andando contro Deiana, il quale a stretto giro di posta ha loro risposto schiaffeggiandoli in malo modo. Ciò che disorienta e fa riflettere sono alcuni passaggi della risposta dell’assessore Deiana e che riportiamo all’attenzione dell’opinione pubblica: “entrambi conoscono perfettamente tutti i dettagli della questione Ryan Air e della crisi dell’aeroporto ‘Riviera del Corallo’, sia per averli appresi e discussi innumerevoli volte con il sottoscritto sia per averli compresi e condivisi in altrettante numerose occasioni”.

“Viene quindi da pensare che il sindaco di Alghero conosce, comprende e ha sempre condiviso lo schema della Regione su Ryanair e Sogeaal. Se fosse cosi sarebbe molto grave, perchè il sindaco di una città deve difendere gli interessi dei propri cittadini ed evitare di assecondare, in il disegno di un assessore regionale, che a tutti oramai risulta palese, ovvero quello di smantellare l’aeroporto di Alghero. Il PD governa da due anni la nostra regione e in questo lasso di tempo abbiamo avuto modo di considerare una assoluta immobilità sul tema trasporti, e se davvero il sindaco Bruno ha a cuore la vita della propria città, lo sviluppo dell’aeroporto ed un ritorno di Ryanair ad Alghero lo dimostri da subito con i fatti. Non è pensabile sentire dire che va tutto bene e che dopo Ryanair ci saranno altre compagnie aeree del mondo dileggiando chi protesta in piazza, per poi affermare che non è cosi, che si può riaprire il discorso con Ryanair, che i soldi ci sono, promettendo un “forte impegno”, da alternare all'”impegno forte” dei comunicati precedenti”.

“Sulla questione Ryanair era giusto protestare contro il governo Cappellacci, così come faceva Mario Bruno nel 2013, quando era consigliere regionale di opposizione. Invitiamo Mario Bruno, a fare altrettanto oggi, come sindaco di Alghero, di andare oltre la sua appartenza al PD renziano, e ad opporsi per davvero contro il disegno folle del’assessore Deiana. Chiediamo al sindaco di partecipare alla manifestazione del 9 aprile all’aeroporto di Alghero, in occasione dello sciopero indetto dai sindacati e dai lavoratori dalle 10,00 alle 14,00 e di continuare a sostenere la protesta di tutti gli algheresi, così che “ora basta” lo possa dire la nostra comunità forte e compatta, compreso il sindaco, e possa chiedere a gran voce le dimissioni di Deiana mettendo alla porta il peggior assessore della storia dal dopo guerra in qua, gridando forte e chiaro “Deiana fora de jana”.

Nella foto i consiglieri dell’Ncd Piras e Salaris

S.I.

“Uno tsunami, ma si deve resistere”

ALGHERO – Nonostante sia noto a tutti che per far scendere in piazza gli algheresi è quasi un’utopia, la drammaticità del momento inizia ad essere sentita anche dalla cittadinanza tutta. E la dimostrazione lo sono state le due manifestazioni realizzate negli ultimi tempi per l’aeroporto di Alghero che, com’è noto, riveste un ruolo fondamentale per la sopravvivenza del territorio. Non solo per le dinamiche tangibili legate al tessuto sociale, dunque economia e lavoro, ma è anche un simbolo. E oggi questo simbolo rappresenta il totale decadimento in cui si trova la Riviera del Corallo.

Per questo, dopo la marcia da Porta Terra allo scalo, la mobilitazione continua. E ieri pomeriggio, sotto la torre di Sulis, a chiamare alle armi la gente è stato il deputato Mauro Pili che ha evidenziato proprio che su questo territorio sta arrivando uno “tsunami”. In particolare, oltre i passaggi tecnici per evidenziare ancora come il “modello Alghero” sia un format virtuoso messo all’angolo da una politica regionale miope, ha ricordato che non è necessario attendere un parlamentare, IL politico di turno, ma “Alghero deve portare in alto la bandiera della sua comunità e oggi la massiccia presenza ne è una testimonianza, per questo vi chiedo di resistere e non mollare perchè questa parte della Sardegna non può soccombere alle scelte nefaste di qualche politico affarista oppure incapace che oggi si trova a gestirne le sorti”.

L’incontro, davanti a tante persone, è andato avanti con altri interventi atti a testimoniare la gravità del momento. Ma ciò che resta di ieri è la chiara ed evidente volontà degli algheresi di non mollare e non abbassare la testa. Il prossimo appuntamento sarà il 9 aprile all’aeroporto durante lo sciopero proclamato da tutti i lavoratori.

Nella foto la partecipata manifestazione di ieri in Piazza Sulis

S.I.

“Malasanità figlia della politica”

ALGHERO – “Sempre più spesso ci si ritrova a leggere o sperimentare di persona episodi di malasanità. La realtà algherese non sfugge a questo tipo di evenienza e allora anche noi, a casa nostra, dobbiamo domandarci dove risiedano le cause del fenomeno, allo scopo di trovarne i giusti rimedi”. Cosi dalla segreteria dei Riformatori Sardi.

“Il fatto è che a fronte di una domanda di salute che progressivamente in aumento per ogni fascia d’età, e che pertanto postulerebbe il potenziamento dei servizi, della ricerca e dei finanziamenti sanitari, la politica non riesce a dare altra risposta che quella dei tagli, basata nella maggior parte dei casi sulla freddezza dei numeri e non sulle esigenze vive delle persone. E i tagli, è fin troppo facile verificarlo ogni giorno e in un qualsiasi contesto sanitario, comportano strutture inadeguate e pericolanti; la riduzione di posti letto che vanno a danneggiare soprattutto reparti come la medicina, dove i pazienti più critici non trasportabili presso altre strutture vengono ricoverati in barella; personale sempre in inferiorità numerica in rapporto al numero di pazienti, e che si trova costretto a lavorare in situazioni di pericolo per sé e per i pazienti stessi, i quali, anche in situazione di emergenza, vengono sempre più spesso appoggiati in altri reparti costringendo il personale medico ad avere pazienti distribuiti in piani diversi della struttura”.

“Sono, infatti, i tagli alla spesa sanitaria a determinare una cronica carenza strutturale di personale medico ed infermieristico, costretto a saltare riposi e ferie per deficit di organico; personale esausto per il troppo carico di lavoro; personale al quale viene negato il diritto al recupero psicofisico: fattori che compromettendo la salute psicofisica del professionista sanitario non contribuiscono certamente a garantire al meglio la salute del paziente. Si è letto dappertutto in quest’ultimo periodo dei tanti buoni propositi in merito all’apertura della lungodegenza ad Alghero: qualcuno ne ha visto traccia? La politica dei tagli non la consente. Ne consegue che il reparto di medicina del nostro ospedale risulta perennemente saturo di pazienti cronici da lungodegenza, tanto che per gli acuti (pazienti con patologia di nuova insorgenza da studiare) difficilmente si riesce a trovare un posto. Si ha, a questo punto, addirittura l’impressione che si sia perso per strada il significato nonché la valenza della medicina internistica”.

“Questi fenomeni, diciamo strutturali, coniugati con i gravi disagi di carattere economico che oggi investono violentemente le nostre famiglie, vanno sempre più frequentemente generando abitudini e comportamenti, che sia pure comprensibili sul piano delle difficoltà individuali di chi li assume a propria difesa, rischiano però di compromettere ancor più le possibilità di una risposta sanitaria generale efficiente da parte del sistema. Si prenda ad esempio l’utilizzo del Pronto soccorso, di per sé un reparto d’eccellenza. Da una parte i tagli alle visite domiciliari dei medici di base; dall’altra la crisi economica delle persone concorrono sempre più ad una fruizione del Pronto Soccorso stesso come vero e proprio ambulatorio di medicina di base, facendo perdere al servizio, in questo modo, il ruolo suo proprio di medicina di urgenza/emergenza”.

“Identico discorso si potrebbe ripetere per i servizi resi dalle ambulanze del 118, troppo spesso utilizzate come veri e propri taxi gratuiti della salute: la gente in difficoltà, si sa, si arrangia e si difende come può. Sono le istituzioni, e la politica con esse, quelle che con opportuni provvedimenti ed atti legislativi dovrebbero individuare i rimedi e le soluzioni. Tempo addietro in Regione fu presentata una proposta per il pagamento del ticket sanitario sulla base del codice di dimissione ospedaliera: che fine ha fatto? Per mancanza di personale medico e infermieristico non esiste, nel nostro ospedale, un Triage e neppure un reparto di Osservazione breve che si rispetti e di conseguenza i pazienti sono costretti a lunghissime attese”.

“Opportuno intervenire in qualche modo per risolvere queste e tante altre problematiche inerenti la nostra piccola realtà ospedaliera; creare una rete di maggiore collaborazione con i medici di base ed i pediatri; velocizzare i tempi delle ristrutturazioni; concentrare la lotta politica sull’apertura della lungodegenza e della rianimazione; creare spazi legislativi per l’assunzione di nuovo personale, perché vedere ed assistere chi soffre non logora soltanto i parenti ma anche chi lo assiste in condizioni indecenti o comunque non ottimali. Lottare perché il Centro trasfusionale rimanga tale e non declassato ad Emoteca, è giusto; alzare ogni voce possibile per il riconoscimento di Alghero come Ospedale di primo livello è sacrosanto, ma, insieme a questo, e forse prima ancora viene una lotta forte e determinata per l’efficientamento dei servizi essenziali: quelli che sono delegati in primis a dare risposte di buona salute in loco, senza costringere pazienti con gravi o complesse patologie a rivolgersi a Sassari o addirittura in luoghi più lontani, con comprensibili gravissimi disagi per l’utenza e sicuramente dei pazienti”.

Nella foto un incontro dei Riformatori Sardi

S.I.

Pul e agro: plauso dei Riformatori

ALGHERO – “Come gruppo dei Riformatori di Alghero vogliamo esprimere soddisfazione per gli ultimi risultati ottenuti, e da noi recentemente sollecitati, a seguito dell’incontro promosso dal Partito Democratico nella propria sede, alla presenza anche del sindaco Mario Bruno, tra l’Assessore Erriu ed una rappresentanza degli operatori Balneari”. Cosi dal coordinamento cittadino dei Riformatori Sardi riguardo quanto annunciato dalla tappa nella sede del Pd dell’assessore Erriu [Leggi].

“Le rassicurazioni dell’Assessore riguardo le restrittive norme della L.R. n° 8 e la presa d’atto dell’amministrazione riguardo l’improrogabilità di portare a compimento lo strumento di pianificazione delle spiagge in tempo brevi (Pul) rappresentano un buon punto di partenza per la rinascita di un settore fondamentale per la nostra economia. A tal proposito ribadiamo quanto già da noi espresso lo scorso maggio 2015 sulla necessità, affinché interessi pubblici e privati possano collimare, di avere al più presto un quadro certo è definito delle aree pianificabili con il Piano Utilizzo dei Litorali”.

“Altrettanto importante, quasi storico, l’atto che verrà presentato in regione riguardo la rimozione dei rigidi vincoli del Piano Paesaggistico Regionale per quelle zone dell’agro Algherese che da tempo attendevano risposte concrete e che premia gli sforzi e la tenacia dei comitati di borgata e delle forze politiche protagoniste (la proposta del PD fu votata all’unanimità da tutto il consiglio comunale). Come Riformatori continueremo a tenere i riflettori puntati su questioni che, come in questo caso, riteniamo debbano essere risolte con il vero partecipato coinvolgimento di tutti e con la capacità di, attraverso l’unione, creare veramente quel filo diretto con le stanze Regionali che aspettavamo da tempo”.

Nella foto un incontro dei Riformatori alla presenza del sindaco Bruno

S.I.

Tragedia Erasmus: Sassari solidale

SASSARI – “La nostra Città di Sassari è da molti anni culla e rifugio di una vasta comunità di Studenti Erasmus provenienti da tutta Europa ed in particolare modo dalla Spagna e viceversa moltissimi giovani Sassaresi hanno potuto beneficiare di preziosi scambi interculturali”. Cosi il consigliere comunale di Sassari Manuel Alivesi sulla tragedia avvenuta in Catalogna dove hanno perso la vita 13 giovani, tre cui 7 studentesse italiane.

“Riteniamo doveroso esprimere profonda commozione per la tragedia di Tarragona, in cui ieri hanno perso la vita 13 studentesse universitarie e numerose altre sono rimaste ferite. Sentiamo il dovere di essere vicini alle famiglie delle vittime e alle Università direttamente coinvolte. Abbiamo proposto alla Presidente del Consiglio Comunale di Sassari, in occasione del Consiglio convocato per oggi 22 marzo 2016, in segno di solidarietà per il grave lutto, di ricordare le vittime con un minuto di silenzio.
Sentiamo anche il dovere di tutelare questo Progetto preziosissimo per i giovani studenti sassaresi, affinche tali tragedie possano non verificarsi mai piu in qualsiasi parte del mondo”.

“Il Progetto Erasmus è il desiderio di novità, oltre alla naturale inclinazione personale a viaggiare. Il desiderio di conoscenza di nuove persone, incontro con una nuova cultura, che è una cosa molto importante nella vita di una persona, e quindi un arricchimento personale, non solo materiale o culturale, ma proprio personale, di crescita. Concede la possibilità di incontrare gente diversa dal mondo in cui sei sempre vissuti, cosa fondamentale, che ci rende diversi da tutti gli altri studenti”.

“E’ un momento di passaggio, un momento che segna la fine dell’adolescenza e l’ingresso nell’età adulta, un momento in cui metti alla prova la tua persona. Ci obbliga a fare i conti con noi stessi, gli altri e la cultura d’origine. È scoprirti in mezzo agli altri, all’interno di una comunità nuova. Questo caos di incontri, sentimenti, confronti non riguarda solo i protagonisti di tale esperienza. Con Erasmus ci rendiamo conto che il concetto di mobilità e quello di cittadinanza europea sono strettamente connessi l’uno all’altro, in quanto il primo non avrebbe senso senza il secondo e viceversa”.

Nella foto Manuel Alivesi

S.I.

Proteste e intervista con Dettori |video

ALGHERO – La vertenza delle operatrici sociali, come detto, è stata seguita fin dal principio dal segretario territoriale della Cgil Funzione Pubblica Paolo Dettori. Il sindacalista ha provato in tutti i modi a dare suggerimenti e consigli all’amministrazione, ma visti i risultati, ha portato in piazza le lavoratrici. E, come già illustrato, ieri armate di fischietti, bandiere e anche altro materiale utile il dramma del loro momento, hanno protestato sotto il Municipio durante il consiglio comunale. Dure accuse nei confronti del sindaco che sono state sintetizzate anche da Dettori nell’intervista che segue.

Maria Pia, Pul e Puc: tempo finito

ALGHERO – Terza puntata per “Cosa succede in città” l’approfondimento che va in onda su Catalan Tv (venerdi, sabato, domenica e lunedi alle ore 21.00) e poi nel canale you tube di Algheronews. Protagonisti questa volta due politici già da anni protagonisti della vita sociale cittadina: Vittorio Curedda e Maurizio Pirisi.

Diverse le tematiche affrontate, ma nello specifico si sono toccati gli argomenti rientranti nello sviluppo della città di Alghero. Dal turismo all’urbanistica passando per le infrastrutture. In particolare i due esponenti si sono soffermati su Maria Pia, Pul, porto, Puc e programmazione turistica oltre che discutere anche di politica. Passaggio sul tema del momento ovvero il rapporto col Partito Democratico su cui Curedda ha ricordato come sia importante giungere ad una sintesi in ottica di una ricostruzione del centrosinistra, ma soprattutto nella definizione di progettualità che la città attende oramai da anni.

In particolare sul progetto di Maria Pia, Pirisi ha incalzato Curedda rispetto a quanto detto in campagna elettorale e poi invece in trasmissione detto dal consigliere di maggioranza. Il nodo resta il solito: parco urbano o meno. Ma Curedda è stato chiaro: noi vogliamo realizzare delle strutture ricettive che sicuramente siano adatte ai tempi rispetto anche ai posti letto, oltre che garantire delle aree per servizi, verde e intrattenimento. Altro punto il Pul. Viste anche le normative vigenti urge l’approvazione del documento che pianifica i litorali. Su Maria Pia, Pul e Puc Curedda ha ribadito la volontà sua e del suo gruppo (Democratici per Alghero) a fare in fretta, ma, ovviamente, le decisioni ultime sono dell’intera maggioranza.

Nella foto il Consiglio

S.I.