ALGHERO – “Eravamo convinti che la tragedia scampata nell’aprile di quest’anno avesse suonato la sveglia all’amministrazione Cacciotto sulla necessità di mettere a norma il cimitero cittadino. Allora una cittadina algherese cadde all’interno di una tomba dopo il cedimento di una lastra e fu trasportata d’ urgenza al pronto soccorso dal 118. Il primo cittadino garantì una manutenzione immediata e la messa in sicurezza. Solita promessa da marinaio: a distanza di sei mesi nessuna manutenzione immediata e la messa in sicurezza, ossia l’impedimento all’accesso e la transito, permane. Una situazione di incuria e negligenza da condannare con fermezza. Il cimitero non è solo uno spazio di sepoltura dei defunti, ma è il luogo in cui si conserva la memoria delle persone scomparse e di una intera comunità. Impedire agli algheresi di visitare i propri cari defunti è uno schiaffo alle loro radici, alla loro storia e ai loro sentimenti. Il cimitero merita attenzione, sicurezza, cura e rispetto che oggi gli vengono negati da una amministrazione distratta e tesa a fare propaganda sterile. Ancora una volta assicuriamo il nostro sostegno politico verso finanziamenti e interventi che vedano al centro il cimitero cittadino e vadano verso obbiettivi di civiltà” Lo ha dichiarato il consigliere nazionale di Forza Italia Marco Tedde.
POLITICA
Voto Metropolitano, odissea Opere Pubbliche, Porto e Regione: parla Tedde | video
ALGHERO – “Basta limitarsi all’ordinario, bisogna cambiare passo e creare economie”. Un mantra che ripetiamo da anni e che oggi, purtroppo, è sempre più rappresentativo di una realtà che, se non subisse degli scossoni dalle consultazioni elettorali, più o meno previste o più o meno dirette e democratiche, potrebbe cristallizzarsi in eterno.
Ha ragione il segretario regionale della Cisl a stimolare la Regione. Medesimo pungolo sarebbe utile anche a livello locale e territoriale da parte delle sigle sindacali e rappresentative che, però, paiono anche loro essere avvolte dal flusso di ordinaria amministrazione che, come una comodo plaid, mette al caldo dai freddi invernali.
Per fortuna (almeno nella sfera democratica del globo), come già accennato, esistono ancora i momenti elettorali: occasioni che, come una scrollata data a un albero carico di foglie secche, ne mettono a nudo la vera struttura, facendo emergere sia i frutti maturi sia i difetti nascosti. E così è accaduto anche per l’elezione del primo “Consiglio Metropolitano” della storia. A parte la pessima e anti-democratica scelta del voto di “secondo livello”, atto ad allontanare il popolo dal Palazzo, già piuttosto marginalizzato e sempre meno ascoltato, anche in questo caso sono emerse delle verità.
Da troppo tempo la Politica, ancora di più quella partitica, è quasi inesistente. Tutto ruota attorno ad un paio di bar e qualche telefonata o poco di più. Per questo chi, nei vari schieramenti, attua anche un’anticchia dell’arte di governare riesce a raggiungere, solitamente, gli obiettivi prefissati. Del resto fare politica e amministrare dovrebbero andare di pari passo, ma, da tempo, pare non essere più così e i risultati sono evidenti.
In tutta questa situazione, volenti o nolenti, almeno per lo scrutinio tra consiglieri comunali e sindaci, si è rivista una Forza Italia in buona salute che (appunto), grazie all’azione dei suoi leader di tessere rapporti, è riuscita nell’intento, assolutamente non previsto, di eleggere l’unico consigliere comunale di Alghero: Nina Ansini.
Di questo passaggio, fino all’odissea della opere pubbliche nel centro catalano, che sembrano essere vittima di una maledizione o forse della caratteristica “llua”, ad arrivare al “caso decadenza” della Todde, del Centrodestra d degli asset principali del territorio, ne abbiamo parlato col consigliere nazionale e comunale, già sindaco, Marco Tedde.
“Cimitero di Alghero in pessime condizioni”
ALGHERO – “Fare politica è anche (soprattutto) interessarsi delle cose che toccano la quotidianità, non solo grandi temi di geopolitica.
Questa è la grave situazione del cimitero di Alghero, dove ampie aree sono interdette da oltre 5 mesi, rendendo impossibile un fiore ai propri cari: che i cittadini, a rischio della propria incolumità, fanno lo stesso!
Naturalmente riporterò, per l’ennesima volta, il tema in Consiglio comunale. Sempre che serva a qualcosa…”, così il consigliere comunale della Lega Sardegna, Michele Pais.
La Cisl alla Todde: “Basta limitarsi all’ordinario, bisogna creare economie”
CAGLIARI – “La Sardegna non può più limitarsi a gestire l’ordinario – ha dichiarato il Segretario generale CISL Sardegna, Pier Luigi Ledda –. Con oltre 70.000 abitanti persi in dieci anni, un tasso di occupazione fermo al 57,7%, stipendi e pensioni inferiori alla media nazionale, disoccupazione giovanile al 35% e liste d’attesa sanitarie che superano i 12 mesi, serve un cambio di passo. La Manovra 2026 deve diventare un atto politico coraggioso, capace di tradurre le risorse disponibili in crescita inclusiva, lavoro stabile e sviluppo dei territori”. Così il segretario generale della Cisl, Pier Luigi Ledda, nel primo incontro con l’assessore alla Programmazione e Bilancio sulla Manovra di Bilancio 2026.
Per la Cisl restano prioritari la ricostituzione della Cabina di Regia della Programmazione Unitaria e l’istituzione di un cruscotto pubblico di monitoraggio per garantire trasparenza e velocità della spesa, un Piano straordinario per l’occupazione giovanile e femminile e per la formazione professionale, la piena attuazione del Protocollo di Buggerru. Tra le richieste del sindacato, un Fondo di riequilibrio da 100 milioni per le aree interne e incentivi fiscali mirati per famiglie e imprese nei piccoli comuni, un piano per 2.000 alloggi in cinque anni e progetti di co-housing intergenerazionale, l’incremen
Regione, Todde soddisfatta dell’adesione allo sciopero
Tedde plaude a Comandini: “Linguaggio di Di Nolfo violento, svilisce la Regione”
CAGLIARI – “Il post pubblicato dal consigliere Valdo di Noldo sui social, accompagnato da una immagine indegna, in cui si accusa la Presidente Giorgia Meloni di essere complice del genocidio” ha provocato la giusta reprimenda del Presidente del Consiglio Comandini. Il linguaggio intriso di odio di Di Nolfo è pericoloso. E’ una incitazione alla violenza e alla barbarie. Bene ha fatto Comandini a “tirare le orecchie” al consigliere della lista Uniti per Todde. Le offese gratuite e gli insulti di Di Nolfo possono essere giustificati solo dalla inesperienza e dalle evidenti difficoltà culturali. Ma non sono accettabili in un momento di forti tensioni internazionali e in una società civile nella quale ci si confronta politicamente ma con rispetto e con obbiettivi di crescita della comunità. Ora attendiamo fiduciosi analogo intervento da parte della Presidente Todde. Non è possibile tollerare che un rappresentante del popolo sardo interpreti il suo ruolo svilendo la principale assise sarda”, l’ha dichiarato il consigliere nazionale di Forza Italia Marco Tedde
Di Nolfo contro tutti e insiste: “Meloni è complice, querelatemi pure”
CAGLIARI – Il consigliere regionale Valdo Di Nolfo risponde duramente alla polemica strumentale del consigliere Paolo Truzzu sull’accusa del sostegno al genocidio rivolta al governo Meloni.
L’onorevole Di Nolfo non ha timore di affrontare la polemica strumentale architettata da Fratelli d’Italia e dal loro capogruppo regionale: «Mi dispiace per il collega Truzzu ma c’é chi da sempre sa da che parte stare e mantiene salda la propria posizione, contro l’apartheid in corso nei territori palestinesi occupati abusivamente e con la forza, contro le segregazione razziale utilizzata come attività istituzionale da parte del governo Netanyahu, contro chi brucia i bimbi vivi, contro chi bombarda ospedali, contro chi ammazza 65.000 civili, di cui 20.000 bambini».
Non si nasconde Di Nolfo: «Si, caro Truzzu, sì cari Fratelli d’Italia: gli ignavi durante un genocidio in corso sono complici. Complice è chi si gira dall’altra parte, complice è la presidente Meloni che mai ha voluto riconoscere lo Stato di Palestina, che mai ha utilizzato il termine genocidio nei confronti dello sterminio in atto nei confronti del popolo palestinese che sta puntando dritto alla soluzione finale. Complice è chi – solo nel 2024- ha acquistato dallo stato genocida di Israele ben 154 milioni di euro di armi. Soldi delle tasse dei sardi e degli italiani, che verranno gestiti dal Ministro delle Finanze israeliano, quello stesso Smotrich secondo il quale “serve l’annientamento totale della popolazione Palestinese” e si è offerto come boia per farlo».
«Le vigliacche minacce di querela non mi intimidiscono -continua-. Se sono così convinti delle loro idee, invito il capogruppo FDI regionale e la Prima Ministra Meloni a querelarmi.»
Ancora, il consigliere regionale afferma: «Che quello in atto sia un genocidio non lo sostengo io ma lo ha certificato la Commissione indipendente delle ONU».
Conclude Di Nolfo: «Il movimento a sostegno del popolo palestinese e contro il genocidio di Netanyahu non si fa intimidire da dei politici ignavi. Continueremo a dirlo sui social e nelle piazze: il governo Meloni è complice del genocidio messo in atto da Netanyahu. E adesso querelateci tutti!»
Post di Di Nolfo, esplode il caso. Il presidente Comadini: “Offende chi crede nella Democrazia”
CAGLIARI – “Come Presidente del Consiglio sono profondamente rammaricato per il post pubblicato dal consigliere Valdo di Noldo sui social, accompagnato da una immagine indegna, in cui si accusa la Presidente Giorgia Meloni di essere complice del genocidio”.
Il Presidente Piero Comandini invita tutti ad abbassare i toni: “I linguaggi violenti non fanno parte di una società civile e a maggior ragione non devono appartenere ad un rappresentante dell’ Assemblea del popolo sardo. Il Consiglio deve essere la casa della pace, della democrazia e del rispetto di tutte le opinioni”.
Per il presidente Comandini le parole pesanti utilizzate dal consigliere di Uniti per Todde offendono chi crede nella democrazia : “La dialettica può essere anche vivace, rappresentare uno spunto di riflessione, ma mai scadere nell’offesa e nell’insulto. La guerra in Medio Oriente e il clima di tensione su quanto accaduto alla Flotilla possono generare un dibattito anche acceso – conclude il Presidente – ma sempre nel rispetto delle persone, anche se esprimono opinioni diverse dalle proprie”.
“Attacchi social alla Meloni, linguaggio indegno da Di Nolfo”
CAGLIARI – “È gravissimo che anche i rappresentanti delle Istituzioni facciano irresponsabilmente il verso alle piazze violente, accusando, in un post sui social, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di essere ‘complice del genocidio’. Valdo Di Nolfo ha utilizzato un linguaggio indegno e inadeguato per un consigliere regionale. Un modo abietto di fare, strumentalmente, propaganda politica sulla pelle del popolo palestinese. Sarebbe opportuno che la presidente Todde, visto che Di Nolfo è stato eletto nella lista ‘Uniti per Todde’, e il centrosinistra prendessero immediatamente le distanze da questi toni e da queste accuse, che nulla hanno a che vedere con la legittima polemica politica e che configurano il reato di diffamazione”. Così Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha commentato un post social pubblicato dal consigliere Di Nolfo in cui il l’onorevole di Alghero diffonde tramite una grafica il seguente messaggio: “”Io sono Giorgia. Io sono donna. Sono madre. E sono complice di un genocidio”.
Elezioni provinciali e metropolitane: democrazia senza popolo
ALGJERO – “Le recenti elezioni “provinciali” svoltesi in Sardegna hanno mostrato, ancora una volta, il volto grottesco di un sistema politico che esclude il popolo per rafforzare i giochi di potere delle consorterie partitiche. È doveroso dirlo con chiarezza: ciò che si è appena consumato non è un momento di democrazia, ma la rappresentazione plastica della sua negazione.
Il meccanismo elettorale adottato – privo di reale partecipazione popolare, ridotto a una conta numerica di voti ponderati – ha trasformato un’istituzione teoricamente rappresentativa in un teatro imbarazzante, dove a decidere non sono i cittadini ma le segreterie di partito e gli equilibri interni alle loro filiere di potere. Soltanto in alcuni casi, grazie all’impegno e al coordinamento di amministratori non allineati alle segreterie, il sistema perverso è stato sconfitto e ha portato all’elezione di consiglieri indipendenti.
I numeri esibiti come trofei da una classe politica autoreferenziale, se confrontati con la reale partecipazione del popolo, fanno sorridere amaramente. C’è ben poco da esultare. Questa non è democrazia, è partitocrazia allo stato puro: un meccanismo che conserva, distribuisce e spartisce potere con una legittimazione soltanto formale, priva di reale mandato popolare.
Per i piccoli comuni, cuore pulsante della nostra Isola, il danno è ancora più grave: il voto ponderato li marginalizza, riducendone il peso politico e svilendo ulteriormente il loro ruolo. È un segnale chiarissimo di come lo Stato consideri i suoi territori: periferie da amministrare, non comunità da rappresentare.
Per noi indipendentisti, questo è un campanello d’allarme. Non possiamo accettare che la sovranità popolare venga progressivamente esautorata, che la voce del nostro popolo venga messa a tacere in nome
di logiche estranee agli interessi della Sardegna. Dobbiamo avere il coraggio di denunciare questa deriva, di smascherare il paradigma coloniale che si perpetua attraverso queste pratiche, di ribadire che la democrazia senza popolo non è democrazia”.
La Sardegna merita istituzioni realmente rappresentative, fondate sulla partecipazione diretta dei cittadini e sul rispetto delle comunità locali, non l’ennesima caricatura di democrazia imposta da un
sistema che ha come unico scopo quello di mantenere se stesso. O si avvia un percorso di autogoverno fondato sulla partecipazione popolare, oppure i nostri territori resteranno ostaggio di decisioni imposte dall’esterno.
Repùblica è e resterà la voce di chi non si rassegna a questa farsa e agirà affinché queste dinamiche vengano superate e tutti gli enti locali possano ritrovare rappresentanza e connessione reale con i territori”.
Repùblica