Criticità Sanità, il PD si scaglia contro il Centrodestra: “Ereditati errori e problemi”

ALGHERO – Nel corso del Consiglio comunale aperto dedicato alla sanità, la capogruppo del Partito Democratico Gabriella Esposito ha richiamato l’attenzione sulla difficile situazione del sistema sanitario algherese, frutto di anni di scelte sbagliate e mancate programmazioni.

“La Giunta Solinas – ha ricordato Esposito – ha lasciato un’eredità pesantissima: ospedali in difficoltà, reparti di lungodegenza chiusi, carenza di personale e servizi territoriali indeboliti. Ora lavoriamo uniti affinché l’ amministrazione regionale in carica rafforzi il cambio di direzione: il lavoro per ricostruire la sanità è già iniziato e deve proseguire con serietà, trasparenza e confronto con i territori.”

Pietro Sartore ha sottolineato come l’Ospedale Marino rappresenti oggi una struttura di eccellenza che funziona bene e che va preservata. Sartore ha precisato di non essere interessato alla questione formale della dipendenza amministrativa – se AOU o ASL – “per i pazienti ciò che conta è l’efficienza del servizio, non la direzione a cui la struttura afferisce”.

Ha ricordato, però, come il passaggio del Marino all’Azienda Ospedaliero-Universitaria abbia creato un “ibrido gestionale”: un ospedale civile sotto l’ASL e un ospedale marino sotto l’AOU. Tale situazione, peraltro, ha impedito ad Alghero di ottenere il riconoscimento di ospedale di primo livello, poiché senza i posti letto del Marino questo non è possibile.

Nel suo intervento, il consigliere Luca Madau ha sottolineato “la necessità di una governance sanitaria integrata e coerente, capace di unire Marino, Civile e Ozieri in un’unica regia territoriale, condizione indispensabile per dare piena attuazione al progetto del Dea di I livello, la vera soluzione alle carenze che oggi riscontriamo”
Ha poi aggiunto alcuni dati: “la Sardegna dispone di un numero di medici superiore alla media nazionale, ragion per cui le criticità del sistema derivano da un’errata gestione e distribuzione del personale, più che da una reale carenza di professionisti”.

Il Partito Democratico, continuerà a essere una forza vigile e propositiva, avanzando proposte concrete per migliorare i servizi e restituire fiducia ai cittadini: dal ripristino dei posti letto e delle lungodegenze, all’assunzione di pediatri e personale sanitario, fino al potenziamento del Civile e del Marino e al rilancio della sanità territoriale.

“Non ci limitiamo alla denuncia – hanno concluso –. Vogliamo contribuire a costruire soluzioni. Chiediamo un tavolo permanente tra Regione, Comune, ASL e rappresentanze sanitarie per monitorare gli impegni e garantire che Alghero torni ad avere una sanità efficiente e vicina alle persone.”

“Sanità, Bartolazzi snobba il Consiglio Comunale di Alghero: fatto grave”

ALGHRO – «Oggi ad Alghero si è tenuto un importante Consiglio comunale aperto, alla presenza dei vertici della Aou e della Asl di Sassari, ma con un’assenza che pesa come un macigno: quella del governo regionale». Così il consigliere comunale della Lega, Michele Pais, commenta con amarezza l’esito della seduta dedicata alla sanità del territorio.

«Non solo non si è presentato l’assessore regionale alla Sanità – spiega Pais – ma neppure il capo di gabinetto ha ritenuto opportuno partecipare. Una scelta che considero irrispettosa nei confronti del Consiglio comunale e della città di Alghero, che avrebbe meritato risposte chiare sulla politica sanitaria per il Nord Ovest della Sardegna».
Secondo Pais, l’assessore avrebbe potuto illustrare la visione del governo regionale per il futuro della sanità territoriale e, soprattutto, spiegare le ragioni dell’unico atto compiuto finora: «l’annullamento delle deliberazioni del precedente governo regionale, con cui si disponeva la costruzione dei nuovi ospedali di Alghero e di Sassari. Una decisione gravissima – sottolinea – di cui gli algheresi ancora non hanno pienamente compreso la portata. Quegli atti rappresentavano la risposta sanitaria dei prossimi cinquant’anni».
Durante la seduta, i direttori generali della Aou e della Asl di Sassari hanno confermato la prosecuzione delle attività programmate e l’utilizzo di circa 40 milioni di euro per l’ammodernamento tecnologico e infrastrutturale degli ospedali Civile e Marino. «È importante ricordare – aggiunge Pais – che questi investimenti derivano da finanziamenti del precedente governo regionale di centrodestra».
Il consigliere cita anche l’intervento del professor Palermo, che ha ribadito l’eccellenza dell’Ospedale Marino con le sue specialità in ortopedia, traumatologia, riabilitazione ed endocrinologia: «Una struttura che oggi vanta numeri record di interventi e prestazioni, ma il cui futuro resta incerto a causa del passaggio di gestione dall’Università alla Asl, scelta ritenuta da molti fortemente rischiosa».
Pais ha ricordato inoltre come il Marino fosse stato formalmente chiuso dal governo regionale di centrosinistra nel 2017: «Se oggi è tornato a essere un presidio vitale, lo dobbiamo alla determinazione dell’allora primario dottor Gianni Lubrano e della sua equipe, di cui faceva parte anche l’attuale primario, dottor Giuseppe Melis».
Altro nodo irrisolto è quello del personale medico. «Solo grazie alle scuole di specializzazione avviate dal 2020 – spiega – si inizia oggi a vedere qualche risultato concreto. Le borse di studio regionali sono passate dalle 34 del 2020 alle 500 finanziate con 100 milioni di euro dal governo di centrodestra: un salto epocale nella programmazione sanitaria».
Ma restano situazioni critiche, come i reparti di chirurgia e soprattutto il pronto soccorso, «ormai al collasso», denuncia Pais.
«L’assenza dell’assessore regionale ha impedito di fare chiarezza e di tracciare una rotta per il futuro. Una rotta, purtroppo, che oggi sembra non esserci» conclude Pais.

 

 

Sanità, ennesimo Consiglio: “Fronte unito per difendere Alghero”

ALGHERO –  “Non per polemizzare, ma per responsabilità e per difendere la dignità del nostro territorio.” Con queste parole il presidente della Commissione consiliare Sanità di Alghero Christian Mulas è intervenuto in aula per rimarcare le criticità rilevabili nella sanità cittadina e sottolineando gli aspetti positivi emersi degli interventi in consiglio comunale.
“I numeri e i fatti parlano chiaro: il reparto delle nascite è ancora chiuso, la Cardiologia e la Pediatria operano solo 12 ore al giorno, e molti reparti soffrono per la cronica mancanza di personale medico, pur apprezzando gli sforzi dei vertici e le nuove assunzioni. I concorsi vanno deserti e i nostri professionisti resistono in condizioni difficilissime”, ha sottolineato il presidente.
Non tutto però è negativo: tra le eccellenze che continuano a garantire risultati di rilievo, è stata ricordata la Chirurgia 2 sotto la guida del dott. Carlo Pala e il suo team, che con circa 600 interventi e 800 ricoveri l’anno rappresenta un punto di riferimento provinciale. Tuttavia, l’imminente scadenza dei contratti dei quattro chirurghi a convenzione del 31 dicembre si rischia di compromettere il futuro stesso del reparto.
“Non possiamo permettere che un presidio che funziona venga lasciato senza medici. È indispensabile intervenire subito per garantire continuità operativa e tutelare i professionisti che tengono in vita il nostro ospedale”, ha dichiarato.
Particolare preoccupazione è stata espressa dal presidente della commissione Christian Mulas per il trasferimento dell’Ospedale Marino dall’AOU all’ASL chiedendo,  garanzie sul mantenimento del livello dei servizi e delle prestazioni mediche.
“Parliamo di una struttura che, con una sola sala operatoria, ha effettuato oltre 1300 interventi ortopedici in un anno, attirando pazienti da tutta la Sardegna e dal continente. È un’eccellenza che non vogliamo venga smantellata, quanto piuttosto rafforzata e rilanciata. Il completamento delle tre nuove sale operatorie, già finanziate, è fermo da due anni ed è necessario completarle e renderle operative.”
Il presidente ha ricordato come il Marino, con la riapertura della sala operatoria nel marzo 2024, sia tornato a essere un punto di riferimento non solo per Alghero ma anche per il pronto soccorso di Sassari, che oggi si appoggia al presidio algherese per le urgenze ortopediche.
“Dal 1° gennaio, con il passaggio all’ASL, non è chiaro cosa accadrà al personale medico e infermieristico. Questa incertezza rischia di paralizzare un reparto che oggi funziona. Facciamo in modo che ciò non avvenga e Alghero non torni indietro di quindici anni.”
L’intervento si è concluso con un appello forte a tutto il Consiglio comunale:
“Serve un fronte politico e territoriale unito, al di là delle appartenenze, per difendere il diritto dei cittadini a curarsi vicino a casa. Difendere il Marino e il Civile significa difendere la salute, il lavoro e la dignità della nostra comunità. Non è una battaglia di parte, ma di responsabilità e di coscienza.”
Chiude la nota il presidente della commissione consiliare sanità Christian Mulas

“La Politica torni ad ascoltare i bisogni della gente: basta con slogan e urla”

ALGHERO – “C’era un tempo in cui la politica italiana aveva un altro stile: più lento, più complesso, ma anche più umano. Era lo stile dei democristiani, oggi ricordati, spesso con nostalgia, talvolta con ironia, per la loro capacità di trovare soluzioni di compromesso e, soprattutto, per un certo garbo istituzionale che oggi sembra del tutto scomparso.
Il linguaggio era misurato, anche quando le tensioni erano alte. Non si faceva politica per slogan, ma con il peso delle parole, dei gesti, delle relazioni personali. La pazienza era una virtù politica. Il silenzio, talvolta, era più eloquente di mille dichiarazioni.
La Democrazia Cristiana conosceva la società e sapeva tradurne i bisogni in azioni politiche. Non governava guardando i sondaggi, ma attraverso una fitta rete di relazioni, di ascolto diretto, di presenza capillare nei territori. Le sezioni di partito erano luoghi di confronto reale, non comitati elettorali temporanei.
Oggi, al contrario, assistiamo a una politica urlata, spesso rancorosa, dove la mediazione è vista come una debolezza, il confronto come una perdita di tempo e l’avversario come un nemico.
Questo non vuol dire idealizzare il passato. La Democrazia Cristiana aveva i suoi difetti, le sue opacità, i suoi compromessi discutibili. Ma aveva anche una cultura politica solida, una capacità di governo concreta, e una visione del potere che includeva responsabilità, rispetto e cura del linguaggio.
Forse oggi non guasterebbe riscoprire almeno un frammento di quello stile: la capacità di ascoltare, di cercare soluzioni condivise. In fondo, lo stile politico non è solo una questione di forma, ma anche di sostanza, perché influisce sul clima civile di un Paese. E di questo, oggi, avremmo un disperato bisogno”.
Francesco Sasso, avvocato e presidente dell’associazione culturale e politica Iniziativa Alghero

Da ottobre Alghero isolata, “sveglia” alla Todde: “Tagliare tasse aerei”

ALGHERO – La stagione estiva da record non può bastare a nascondere un problema che, per il nord-ovest della Sardegna, è ormai cronico: la mancanza di collegamenti nei mesi invernali. È da qui che parte il nuovo appello di Michele Pais, che torna a intervenire sul tema dei trasporti aerei rilanciando la sua proposta già discussa in Consiglio comunale.
“Per le compagnie low cost, non solo per Ryanair, l’unica proposta davvero efficace per incrementare i voli su Alghero è l’eliminazione totale della tassa d’imbarco per tutto l’anno. Non ci sono scorciatoie,” dichiara Pais. “Oggi l’aeroporto di Alghero rappresenta il vero anello debole del sistema aeroportuale sardo — spiega — e l’unico modo per invertire la rotta è creare condizioni realmente attrattive per le compagnie. L’abolizione della tassa d’imbarco permetterebbe di garantire da subito almeno 250 mila passeggeri in più, con la pretesa da parte della Regione di avere almeno due aerei in base, uno dei quali operativo tutto l’anno.”
Secondo Pais, la proposta della Regione di eliminare la tassa solo nei mesi invernali e nei mesi di spalla (aprile e ottobre) “è un’azione insufficiente e non appetibile per nessuna compagnia aerea, a cominciare da Ryanair. Bisogna essere chiari: gli aerei in base devono essere annuali, non solo estivi, e devono essere nuovi aerei per la Sardegna, non sottratti a Cagliari o Olbia.”
Pais sottolinea anche la necessità di affrontare con decisione l’emergenza dei collegamenti internazionali: “Per la stagione invernale saranno ulteriormente ridotte le frequenze dei già minimi collegamenti internazionali. Una situazione gravissima, che condanna il nord-ovest dell’isola all’isolamento sociale e compromette l’economia del territorio.”
“L’obiettivo deve essere chiaro: ridurre la stagionalità, garantire il diritto alla mobilità dei sardi e tutelare i livelli occupazionali che oggi, nei mesi invernali, rischiano di crollare. Non possiamo limitarci ad attivare ammortizzatori sociali, dobbiamo creare ricchezza e lavoro stabile,” prosegue Pais.
“Le decisioni vanno assunte subito — avverte — perché entro la metà di novembre le compagnie definiscono la programmazione di voli ed equipaggi. Se si perde questa finestra, sarà impossibile pianificare qualsiasi strategia. Serve coraggio e visione.”
Pais rilancia anche la necessità che la misura sia strutturale: “Il taglio delle addizionali per lo scalo algherese deve valere almeno tre anni, e da Ryanair dobbiamo pretendere un impegno di lungo periodo, con un contratto chiaro e stabile.”
Infine, il consigliere algherese riconosce il valore dei bandi “nuove rotte” ideati dal centrodestra e portati avanti dall’assessore regionale: “È una misura giusta, ma va accompagnata da modulazione tra gli scali, così come è stata pensata. Solo così Alghero potrà tornare ad essere base Ryanair e non solo, garantendo collegamenti tutto l’anno e occupazione stabile, con effetti positivi per l’intera economia del nord-ovest e per la Città metropolitana di Sassari.”

Aerei, taglio addizionale: Forza Italia indica la rotta alla Todde

ALGHERO – L’interesse oggi manifestato da alcuni esponenti del centrosinistra verso la necessità di abolire o ridurre l’addizionale per i diritti di imbarco ci riempie di soddisfazione. Così facendo confermano che l’azione politica avviata da alcuni anni da Forza Italia e dal cdx è quella giusta. Azione qualificata ulteriormente anche da un Ordine del Giorno proposto da Forza Italia in Consiglio Comunale. Oggi, grazie all’abolizione dell’addizionale comunale per gli aeroporti minori in Sicilia Ryanair triplicherà i voli da Trapani e vi installerà una propria base, con significativo incremento dei collegamenti e la creazione di nuovi posti di lavoro. I benefici che deriverebbero per la Sardegna dall’abolizione dell’odioso balzello sono costituiti da due milioni in più di passeggeri l’anno solo da parte di  Ryanair. A cui si aggiungerebbero le maggiori entrate derivanti dagli introiti Iva e dal fatturato del comparto dei servizi e della ricettività turistica. Abbiamo come esempio gli incrementi di traffico in Friuli, Abruzzo e Calabria  che già hanno investito nell’azzeramento del balzello da 6.50 euro che niente lascia ai Comuni e tutto porta nelle casse dell’Inps, a sostegno delle gestioni previdenziali. Siamo invece preoccupati perché il consigliere regionale del territorio ha dimostrato di non conoscere il meccanismo della tassa e l’azione svolta dalle quattro regioni che hanno stanziato fondi per “regionalizzarla”. Anche se abbiamo apprezzato l’intervento dell’assessore regionale al turismo che ha dimostrato di avere ben capito i meccanismi del balzello e gli strumenti per azzerarlo. Auspichiamo che nella prossima finanziaria la Todde stanzi i fondi necessari per proporre al Governo la “regionalizzazione” della tassa e la  contropartita finanziaria per compensare i mancati introiti. Magari prevedendo una riduzione per gli aeroporti “forti” di Cagliari e Olbia, e l’eliminazione per l’aeroporto di Alghero”, lo hanno dichiarato Tedde, Caria, Peru, Bardino e Ansini del Gruppo consiliare di Forza Italia

“Cimitero di Alghero, degrado e caos personale: cosa aspetta Cacciotto?”

ALGHERO –  “Allo stato di abbandono e degrado del cimitero cittadino, cui l’amministrazione tenta maldestramente di porre rimedio con delle “pezze peggiori del buco”, ora si aggiunge il forte disagio degli operatori cimiteriali. Che ricevono la retribuzione con fortissimi ritardi e vivono in una situazione di perenne incertezza economica e sociale. Con le loro famiglie che non hanno la certezza di arrivare alla fine del mese. Oltre a ciò la loro attività procede in un quadro di gravi carenze in materia di sicurezza del lavoro, con la mancanza di dispositivi di protezione individuale e l’assenza di controlli sulle condizione operative nel cantiere. Cosa che mette a rischio l’incolumità dei lavoratori e crea una situazione di tensione e disagio che incide negativamente sulla loro produttività e sulla loro serenità lavorativa e sociale. Non è accettabile che un servizio pubblico dell’importanza del cimitero venga abbandonato dall’Amministrazione e lasciato in balia di pratiche di gestione da terzo mondo. Siamo convinti che i lavoratori meritino rispetto. E siamo altrettanto convinti che il Sindaco e l’Amministrazione debbano intervenire in modo determinato sull’azienda che gestisce il servizio affinché questi inadempimenti e queste gravi negligenze vengano a cessare. Rimaniamo in attesa di un urgente intervento del sindaco affinché la memoria dei nostri defunti venga protetta in un quadro di dignità e affinché i lavoratori non vengano abbandonati a loro stessi e vengano trattati in modo dignitoso”, così  Tedde, Caria, Peru, Bardino e Ansini del Gruppo consiliare di Forza Italia.

“Capodanno, dalla Regione ad Alghero: che confusione! Cacciotto batta un colpo”

ALGHERO – “Sul Capodanno in piazza, la confusione, a tutti i livelli, sembra rappresentare l’unica certezza. Vediamo un po’ di fare ordine.

La Regione, a guida Todde/Cuccureddu, così come l’anno scorso, ha stanziato 3 milioni di euro per finanziare i capodanni nelle città e nei paesi sardi scatenando una vera e propria gara a chi riesce a “firmare” l’artista più “Cool” del momento, il cui unico risultato è quello di far lievitare i cachet degli artisti. L’idea della regione a trazione cinque stelle è quella di creare un nuovo brand, Il capodanno di Sardegna (che sia un brand di cui si fregiava, a ragione Alghero, parleremo dopo) ma anziché assumerne la regia e porre in essere le condizioni perché il pubblico, e soprattutto gli ospiti non sardi, possano godere di questi spettacoli, demanda tutto ai singoli comuni, col solo risultato che la promozione non è ancora realmente iniziata e che si tradurrà non in un prodotto unitario ma un tutti contro tutti, con il solo, magro risultato, che le varie città si porteranno via ognuna una piccola fetta di pubblico, a costi estremamente elevati (visto che il 50% dovrà essere finanziato con denaro dell’ente locale ) e senza un reale ritorno, non solo in termini di promozione e di immagine ma anche di indotto economico.

La Città metropolitana di Sassari, di recente costituzione per l’amor del vero, ospiterà tre “capodanni” la notte del 31 dicembre, Sassari, Alghero e Castelsardo, nel raggio di nemmeno 100 chilometri, tre città che, plasticamente, cercheranno di “rubarsi”, a caro prezzo, qualche centinaio di persone per potersi fregiare del titolo di capodanno del nord ovest. Eppure, anche in questo caso, una cabina di regia avrebbe sicuramente contributo non solo a razionalizzare le risorse economiche ma anche a creare un vero prodotto turistico, con artisti adatti ad attrarre divere fasce di pubblico, nei tre giorni 30, 31 e 1, con un percorso culturale nel quale ogni città avrebbe proposto un grande nome, in giorni diversi dedicandosi invece negli altri due a proposte mirate e di qualità volte, perché no a valorizzare artisti locali. Una promozione unica della tre giorni e del territorio avrebbe sicuramente attratto non solo un turismo interno ma anche, (trasporti permettendo) di avere, come ad Alghero nel capodanno 2023/2024, un turismo di cultori della musica. Ed invece niente, tutto lasciato all’improvvisazione

Ed Alghero? Alghero, la città che trent’ anni fa ha inventato il capodanno in piazza, e che a ragione si fregiava del nome di capodanno di Sardegna, che appena due anni era su tutti i tg nazionali per la sua offerta cultural musicale, spalmata su tre giorni, al fine di accontentare le diverse fasce di pubblico, oggi è al palo, in attesa ancora che scadano i termini per ricevere proposte dalle agenzie (i termini son scaduti oggi 23 ottobre SIC!,) Le visioni completamente differenti all’interno della maggioranza su che impronta dare al capodanno, avranno un’unica conseguenza, ossia che il ruolo di regina del capodanno, già purtroppo messo in discussione lo scorso anno, sarà definitivamente compromesso ed il lavoro di anni e anni andrà completamente perduto.

Si aveva un’idea di cambiare il format del capodanno? Poteva anche essere una via da seguire, ma, se così si fosse deciso, occorreva comunicarlo perlomeno tre mesi fa, anziché invece lasciare tutto all’improvvisazione, alle beghe fra consiglieri e al caso

E’ tardi? Si oramai è tardissimo e la città di Alghero non può permettersi tutto questo ma speriamo che, last minute il sindaco dia un colpo di reni dando direttive immediate che consentano di salvare il salvabile e non compromettere interamente il lavoro di anni, sarebbe un danno enorme anche per il tessuto economico della nostra citta”.

Il segretario cittadino di Forza Italia

Andrea Delogu

Addio Ryanair, “Porta Terra e Regione dormono, urgono azioni immediate”

ALGHERO – Le ultime notizie sul rischio di un ridimensionamento di Ryanair in Sardegna devono far suonare un campanello d’allarme forte e chiaro. La compagnia irlandese ha già tagliato rotte in Spagna e Germania a causa dell’aumento delle tasse aeroportuali. Senza un intervento immediato, anche Alghero e gli altri scali sardi rischiano di pagarne le conseguenze.

“Lo diciamo da tempo: la chiave per rafforzare i collegamenti e la competitività dei nostri aeroporti è l’eliminazione dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco, almeno nella stagione invernale. È una misura concreta, già applicata con successo in altre regioni come Friuli e Calabria, che ha prodotto crescita, lavoro e nuove rotte” – dichiarano Pino Cardi, coordinatore cittadino.

Fratelli d’Italia è stato il primo gruppo politico a proporre la misura a livello regionale. Una linea che trova pieno sostegno nel lavoro del Governo Meloni, che ha già dato il via libera a strumenti di flessibilità fiscale e sostegno alla connettività nelle regioni insulari.

“Mentre il Governo lavora, la Regione a guida grillina resta ferma. Serve un piano strutturale: sterilizzare la tassa sui diritti di imbarco per almeno sei mesi all’anno, garantendo collegamenti nella bassa stagione e nuovo respiro all’economia turistica”  aggiunge il vice coordinatore Alessio Auriemma.

La misura avrebbe un costo tra i 10 e i 35 milioni di euro, ma porterebbe oltre 400 milioni di indotto e due milioni di passeggeri in più, secondo le stime degli operatori.

“La sinistra regionale – aggiunge Marco Di Gangi, responsabile del Dipartimento Turismo di FdI – deve smettere di tergiversare. Il taglio dell’addizionale non è un favore alle compagnie, ma un investimento sul futuro della Sardegna. Non intervenire rischia peraltro – prosegue Di Gangi – di azzoppare qualsiasi politica di destagionalizzazione.”

Nei giorni scorsi, a Cagliari, Fratelli d’Italia ha promosso un incontro tecnico con esperti del settore, amministratori ed economisti, per analizzare l’impatto reale della misura e costruire una proposta sostenibile.

“Ora anche l’Amministrazione comunale di Alghero deve fare la sua parte – conclude il capogruppo Alessandro Cocco –. Non può limitarsi a osservare: servono scelte chiare a difesa del nostro aeroporto e dell’economia locale, in collaborazione con la società di gestione. Chi resta fermo oggi, domani rischia di vedere aerei e turisti volare altrove.”

Finanziaria, vertice in Regione: “Approvazione entro l’anno”

CAGLIARI – Si è tenuto oggi in Consiglio regionale il vertice di maggioranza convocato per fare il punto sulla prossima legge finanziaria. “L’obiettivo condiviso – ha sottolineato la presidente della Regione, Alessandra Todde – è arrivare all’approvazione della finanziaria entro la fine dell’anno, in modo da permettere a Comuni, Province e a tutti gli enti intermedi di programmare in maniera concreta e con basi solide”.

Durante l’incontro sono stati affrontati i temi legati ai margini di manovra, all’adeguamento al Fondo Sanitario Nazionale e alla necessità di garantire una gestione efficiente e responsabile della spesa pubblica. “Una buona programmazione – ha evidenziato la presidente – è sempre il risultato di una buona gestione della spesa”.

Nel corso del confronto è stata inoltre ribadita l’urgenza di riaprire il tavolo con il Governo nazionale. “La Sardegna vanta un credito di circa 1 miliardo e 700 milioni di euro – ha ricordato Todde – risorse che non sono state riconosciute negli ultimi anni. Abbiamo chiesto un incontro al ministro Giorgetti per chiarire quante di queste somme potranno essere utilizzate già nella prossima manovra e, soprattutto, per superare un meccanismo che da troppo tempo blocca i fondi spettanti alla nostra Regione nelle maglie dello Stato centrale”.

La presidente ha poi annunciato che è stato predisposto un documento articolato di richieste, che comprende anche la revisione dei tetti di spesa del 2009, ormai superati e non più adeguati alla realtà economica e istituzionale di una Regione a statuto autonomo come la Sardegna.

“Ci tengo a ringraziare – ha concluso Todde – il vicepresidente e assessore del Bilancio Giuseppe Meloni per il lavoro approfondito e di grande competenza svolto in queste settimane. Un lavoro condiviso e prezioso, che ci consente di affrontare con responsabilità la fase di preparazione della legge finanziaria e di costruire una manovra coerente con le priorità della Sardegna”.