Pesca al Calich, rischia l’arresto

ALGHERO – Continuano le attività di vigilanza ambientale e di tutela dell’ecosistema lagunare del Calich da parte del locale Comando dei Barracelli, al fine di garantire il rispetto delle vigenti norme in materia di pesca ed in particolare del Regolamento del Parco Naturale Regionale di Porto Conte. I controlli, sia diurni che notturni, hanno praticamente disincentivato le attività di pesca illegali nella laguna, in molti casi nelle postazioni di pesca venivano abbandonati rifiuti di ogni genere.

I giorni scorsi infatti, durante un’attività di controllo pianificata nella Laguna del Calich, l’equipaggio della pattuglia dei barracelli ha individuato una persona con attrezzi di pesca in un’area ove questa pratica non è consentita. Alla richiesta di documenti e generalità, è seguito un netto rifiuto da parte del pescatore tanto che, per poterlo identificare, è stato necessario l’intervento di una pattuglia dei carabinieri.

Per tale motivo è stata notificata alla Procura della Repubblica di Sassari una notizia di reato nei confronti del pescatore, essendosi reso responsabile della violazione dell’art. 651 del codice penale e rischiando pertanto l’arresto fino ad un mese o un’ammenda fino a 206 euro, per essersi rifiutato di fornire le proprie generalità a dei pubblici ufficiali. I barracelli infatti, al pari degli altri corpi di polizia locale, agiscono in qualità di agenti di pubblica sicurezza, agenti e ufficiali di polizia giudiziaria.

Nella foto la compagnia Barracellare

S.I.

Furti a Decathlon, due denunce

SASSARI – Nel pomeriggio di ieri, personale della Sottosezione di Polizia Ferroviaria di Sassari, nell’ambito di un servizio di prevenzione finalizzato alla repressione dei reati accorrenti lungo la linea ferroviaria, ha proceduto al controllo di due giovani sassaresi, C.F. di 31 e un minorenne.

I due sono stati trovati in possesso di un giubbotto completo di relativa etichetta, risultato essere provento di furto dal negozio “Decathlon” di Sassari, e di una pinza di medie dimensioni, presumibilmente utilizzata per rimuovere la placca antitaccheggio dal capo d’abbigliamento. Entrambi sono stati segnalati in stato di libertà per ricettazione in concorso e possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli.

S.I.

Addio a Carlo Perella

ALGHERO – “Ci vediamo da Perella”: fino all’inizio del duemila ci si dava appuntamento a Piazza Porta Terra, il salotto buono di Alghero, all’angolo con via Roma, davanti all’esercizio commerciale di Foto Ottica Perella.
Quando Nino Perella lasciò il fratello Carlo con cui aveva il negozio e lo studio fotografico a Sassari, per trasferirsi ad Alghero dove viveva la nonna Gennarina Corbia, e gestire da solo un’uguale attività già impiantata, gli dettero tutti del matto. All’inizio degli anni cinquanta Alghero era un semplice borgo di pescatori e il boom turistico era ancora da venire.
Invece l’Ottica Perella crebbe grazie al lavoro di Nino che fu uno dei soci fondatori del locale Rotary Club e i Perella erano i fotografi ufficiali della Casa Reale. In famiglia si conservano ancora le foto del Principe Umberto in visita ad Alghero e della sua gita in barca alle Grotte di Nettuno.
Nino Perella vinse anche un concorso mondiale di fotografia a Città del Messico con un ritratto fotografico della sorella Angelina, intitolato”Anima sarda”.
Carlo Perella, il figlio con lo stesso nome dello zio, dopo gli studi classici al liceo Manno di Alghero si diplomò a Milano in ottica e così il negozio di Foto-Cine divenne un centro di Ottica specializzato che grazie alla sua bravura e dedizione, si affermò anche fuori dalle mura cittadine.
Erano in tanti da tutto il Nord Sardegna ad arrivare all’Ottica Perella di Alghero per le prime applicazioni di lenti a contatto o semplicemente per un paio di occhiali con il montaggio eseguito a regola d’arte.
L’Ottico di Alghero era Carlo Perella e con la sua gentilezza, professionalità e pazienza si può dire che abbia “fatto vedere” meglio almeno un componente di ogni famiglia algherese, dai bambini agli anziani. Era anche ammesso al Convento di clausura delle Clarisse per misurare la vista alle suore anziane. E questo compito lo svolse sempre con il massimo riserbo e dedizione.
Allestì il suo studio di optometrista con I più moderni macchinari per la misurazione della vista anche quelli computerizzati, così come cominciavano a presentarsi alla fine degli anni ottanta.
Tanti giovani oculisti, per impratichirsi, sono passati nel suo studio di optometrista al primo piano della palazzina storica di Piazza porta Terra dove l’Ottica Perella era diventata quasi un pezzo di arredo del centro storico, di rimpetto all’altrettanto storica macelleria dei Fratelli Tedde ed il tabacchi di “Sigaretta”.
Carlo Perella è cresciuto alla scuola di onestà e serietà professionale del padre Nino, nonché a quella più sportiva e “dinamica” della madre Concetta, atleta di basket e insegnante di educazione fisica.
Amante dei lunghi viaggi, dall’Egitto alla Cina, dal Messico ai Caraibi, alla Tailandia, non avrebbe però potuto vivere lontano…da Porta Terra, perché Carlo Perella è stato uno dei tanti algheresi che hanno fatto grande, oltre che la loro famiglia, anche la loro città, orgoglioso della sua Alghero e tanto legato alla sua terra da cui si è staccato soltanto per …volare in cielo!

Condoglianze a tutta a famiglia da Algheronews

Olbia, arrestata banda di rapinatori

OLBIA – Alle prime luci dell’alba di oggi i Carabinieri del Reparto Territoriale di Olbia, insieme allo Squadrone Cacciatori di Sardegna e al Comando Provinciale di Nuoro, al termine di un’indagine di circa tre mesi condotta anche grazie alla preziosa ricostruzione affidata al RIS di Cagliari, hanno dato esecuzione a un’ordinanza nei confronti di cinque soggetti emessa dal Tribunale di Tempio Pausania su richiesta della stessa Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini nei confronti degli esecutori della rapina a mano armata, perpetrata con l’uso di pistole e fucili ai danni dell’Ufficio Postale di Vaccileddi lo scorso 04 dicembre.

Quella mattina, poco prima delle 9, tre persone, di cui due armate di pistola e una di fucile, tutte travisate con un passamontagna, hanno fatto irruzione nell’Ufficio Postale al cui interno si trovavano il direttore, un impiegato e due clienti. I tre hanno fatto sdraiare a terra i clienti ed hanno utilizzato il direttore e l’impiegato per farsi consegnare il denaro. La rapina, a causa dell’apertura temporizzata della cassaforte, è durata molto tempo, circa 40 minuti, ma fortunatamente, a parte la minaccia delle armi, non è stata usata violenza nei confronti di alcuno e nessuno ha riportato lesioni. Una volta incassato il bottino i tre si sono dati alla fuga utilizzando una utilitaria che, dalle prime confuse testimonianze, era sembrata una Fiat Punto bianca. Alla fine la rapina ha fruttato ai malviventi circa 40mila euro. Le indagini del Reparto Territoriale di Olbia sono iniziate appena è stato diffuso l’allarme, ma ormai dopo la fuga della banda. Grazie alle testimonianze raccolte e alla ricostruzione dei percorsi attraverso la visione delle telecamere di sicurezza del Comune è stato possibile individuare il percorso effettuato dai rapinatori durante la fuga e le auto utilizzate.

Quella che dalle testimonianze sembrava essere una Fiat Punto bianca, si è trasformata in una Mazda 2 di colore grigio chiaro, rubata a Sassari nel mese di ottobre u.s., mentre durante la fuga la banda era preceduta da un’altra auto, poi risultata di proprietà di uno di loro, utilizzata come apripista per evitare eventuali posti di blocco delle Forze di Polizia. Grazie alla collaborazione del RIS è stato possibile “pulire” i video delle telecamere di sorveglianza e risalire alle targhe e ai modelli delle auto utilizzate.

I tre rapinatori emersi dalle risultanze investigative sono Franco Paolo Chessa, pregiudicato cl 82 di Lula (NU) (attualmente in carcere perché arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri di Nuoro durante la rapina all’Ufficio Postale di Onifai il 2 febbraio scorso), Carlo Gusinu, pregiudicato cl 84 di Padru (SS) e Pier Franco Muscau, incensurato cl 89 di Lula (NU). Questi ultimi sono stati arrestati nel corso dell’operazione di oggi, mentre S. C., pregiudicato cl 63 e R. P., incensurato cl 95, entrambi di Lula, risultano indagati e questa mattina sono stati oggetto di una attenta perquisizione, anche con l’uso di unità cinofile per la ricerca di armi ed esplosivi perché hanno fatto parte dell’organizzazione della rapina. Le perquisizioni, tuttora in corso, hanno dato esito positivo e al momento sono state trovate cartucce di diverso tipo e calibro, i cellulari utilizzati per i sopralluoghi prima della rapina e nel corso della stessa, nonché uno scanner verosimilmente utilizzato per la ricerca di microspie. I due tratti in arresto nella mattinata odierna saranno tradotti presso le case circondariali di Nuoro e Sassari a disposizione del Pubblico Ministero.

Nella foto le operazioni dei carabinieri

S.I.

Rom pesta la moglie, arrestato

ALGHERO – Proprio nella giornata internazionale della donna, I Carabinieri della Stazione di Olmedo sono dovuti intervenire per l’ennesimo caso di violenza nelle mura domestiche. L’episodio risale alla scorsa notte quando in quel comune, il convivente ha picchiato la sua compagna alla presenza dei figli. Il protagonista è un rom di 34 anni che per futili motivi, al termine di una lite familiare, è passato alle vie di fatto malmenando la convivente 35enne, madre di 6 figli. All’arrivo dei carabinieri, la vittima presentava ancora i segni dei calci e dei pugni subiti.

La donna è stata trasportata all’ospedale civile di Alghero, dove è stata medicata e giudicata guaribile con sette giorni di prognosi. L’arrestato ha trascorso la notte presso le camere di sicurezza della caserma di Alghero; nella mattinata odierna, in sede di udienza di convalida, il Tribunale di Sassari, concordando con l’operato dei carabinieri, ha convalidato l’arresto e disposto l’allontanamento dalla casa familiare, il divieto di avvicinamento alla parte offesa e ai luoghi da lei frequentati, nonché il divieto di dimora nel comune di Olmedo.

Nella foto la caserma ad Alghero

S.I.

Market della droga: un arresto

LANUSEI – Continua l’impegno della Polizia di Stato nell’attività di contrasto del traffico di sostanze stupefacenti nella provincia dell’ogliastra, voluta e pianificata dal Questore di Nuoro Massimo Alberto Colucci. I poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Lanusei, nell’ambito di mirati servizi finalizzati a contrastare il fenomeno diffuso soprattutto tra i giovanissimi, a seguito di perquisizione domiciliare, hanno trovato nell’abitazione dell’ilbonese M.R., pregiudicato, cocaina (gr. 63,8), marijuana (gr. 325,89) e anfetamine (gr. 43,49) nonché sostanza da taglio (gr. 131,93). Rinvenuti anche un bilancino di precisione, vario materiale per il confezionamento delle dosi nonché diverse cartucce calibro 7.65, illegalmente detenute. Presenti anche diverse banconote di vario taglio. Da qui l’arresto del M.R. per violazione degli artt. 73 D.P.R. 309/1990 e 697 c.p., con successiva sua traduzione presso la Casa Circondariale di Lanusei.

Nella foto le droghe sequestrate

S.I.

Rapina in villa, è giallo: indagini

ALGHERO – Si colora di giallo, l’episodio di cronaca avvenuto questa notte ad Alghero. A quanto risulta alle forze dell’ordine e poi diffuso dalla stampa, c’è stata una rapina nella villetta di proprietà dell’imprenditore algherese Angelo Scognamillo in via Laconi, mentre la famiglia starebbe negando quanto accaduto. Ai giornalisti giunti sul posto le presunte vittime dicono che “non è successo niente, solo un malore” della moglie del titolare della struttura ricettiva Sa Cheya. Ma, questa versione non torna, perchè sarebbe stato proprio l’imprenditore, nella notte, a recarsi dai Carabineri (ancora in pigiama e senza i telefoni, perchè sottratti) a denunciare il fatto. Segnalando tra l’altro il furto di una somma di 6mila euro ed evidenziando la presenza di una banda vestita in tenuta militare.

I Carabinieri, che da subito si sono attivati nelle ricerche e che hanno saputo dell’episodio, risultato da un primo momento una rapina, stanno accertando i fatti e vagliando tutte le possibilità. Infatti pare ci possano essere altri aspetti connessi all’intrusione della banda della casa dell’imprenditore. Diversi elementi sul tavolo degli inquirenti che troveranno, come fanno sapere dal Comando di Sassari, una sintesi nelle prossime ore.

Nella foto la villetta che sarebbe stata oggetto della rapina

S.I.

Terrore ad Alghero, rapina in villa

ALGHERO – Questa notte c’è stato un grave fatto di cronaca ad Alghero. Ignoti, per adesso, si sono introdotti all’interno di un’abitazione in via Laconi, nel quartiere di Sant’Anna, a ridosso di una delle sedi del Comune di Alghero, per compiere una rapina. Si tratterebbe di una banda di sei persone che, dopo essere entrati nella villa di proprietà Angelo Scognamillo, un noto della Riviera del Corallo, hanno prima immobilizzato tutta la famiglia e poi hanno proseguito all’interno della casa andando a portare via ogni tipo di valore soprattutto, ovviamente, gioielli e contanti. Una volta realizzato il furto, i banditi si sono dati alla fuga attraverso un auto che li attendeva fuori. L’imprenditore appena si è liberato è riuscito a chiamare i soccorsi. Le operazioni sono affidate ai Carabinieri che stanno dando la caccia alla banda nell’intero territorio facente capo al comune catalano.

Notizia in aggiornamento

Nella foto i carabinieri

S.I.

Maxi-operazione di droga: arresti

ALGHERO – I carabinieri delle compagnie di Carbonia, Cagliari, Nuoro, Lanusei, Sassari, Bonorva, Macomer, Iglesias, San Vito e Quartu in collaborazione con, le unità cinofile, i Cacciatori di Sardegna hanno arrestato 15 persone percheè sarebbero responsabili di associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di droga. La Banda si sarebbe spartita il traffico di droga in Sardegna collaborando per far arrivare lo stupefacente dalla Penisola. Da settembre dello scorso anno a febbraio 2018, ha movimentato 85 chili di cocaina e 1,5 chili di eroina.

Proprio per questa ragione i carabinieri e la Dda di Cagliari sono intervenuti tempestivamente eseguendo 15 fermi. In manette questa mattina sono finiti Sandro Arzu, 49 che insieme ai fratelli Italo, 52, Luca 44 anni, Roberto, 51 e Andrea Ferreli, 41 anni, tutti di Arzana, erano al vertice del gruppo criminale che gestiva il traffico di cocaina nel Sud Sardegna. Nel nord dell’isola lavorava, fanno sapere i militari, invece, il gruppo capitanato da Alessandro Ghisu, 30 anni, di Ghilarza fermato insieme agli altri componenti della banda: Pietro Fadda, 32 anni di Alghero, Sebastiano Nuvoli, 33anni di Sindia, Graziano Obinu, 33enne di Nuoro e Giovanni Piu 34 anni, sassarese. In manette anche Bruno Fanni, 60 anni di Tortolì, Salvatore Muntone, 34 anni di Nuoro, Vincenzo Piras 38 anni di Arzana, Alessandro Tedde 32 anni, sassarese, e Luca Zedde, 28 anni di Sorgono.

L’indagine ha permesso di stimare che, dal mese di settembre ad oggi, gli indagati avrebbero acquistato oltre 85 kg di cocaina ed eroina con un investimento in denaro pari a 3 milioni e 200mila euro. L’operazione, conclusasi oggi con l’esecuzione delle misure nei confronti dei 15 associati, aveva già portato all’arresto di 5 persone in flagranza di reato, al sequestro di 16 kg di cocaina, denaro contante pari a 22mila euro e 2 autovetture di grossa cilindrata. Nel corso delle operazioni di oggi sono stati rivenuti una pistola illegalmente detenuta e 40 grammi di cocaina nascosta nella camera da letto di Fadda a Thiesi.

Nella foto la conferenza stampa dei carabinieri

P.S.

Chiuso locale ad Alghero

ALGHERO – Il Nucleo Commercio Annona Sicurezza Territorio Ambiente, ha esordito con un’articolata operazione che ha coinvolto il Dipartimento di Prevenzione della ASL di Sassari (con i due servizi di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione; Veterinario Igiene degli Alimenti di Origine Animale), e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Fortemente voluto dal Comandante Guido Calzia, il Nucleo, appena costituito, raccoglie competenze professionali di Polizia Locale differenti, capaci di interagire in maniera ottimale, così da effettuare approfonditi controlli sulle Attività Produttive che, anche a seguito di esposto, risultano operare in difformità di legge e con grave compromissione degli interessi legittimi dei cittadini.

L’operazione ha avuto inizio a seguito di un esposto denuncia nel quale, un gruppo di cittadini, lamentava una impossibile convivenza con un pubblico esercizio (nei pressi del quale, lo scorso anno, sono stati sparati per altro alcuni colpi di arma da fuoco). A seguito del primo accesso, avvenuto prima dell’alba, e della conseguente ricognizione del locale (ubicato in via Vittorio Emanuele nei pressi del distributore Esso), sono emerse alcune criticità (tra tutte la presenza di una spada e di una katana, la presenza di carni nei freezer di dubbia provenienza, la presenza di slot machine), che hanno reso necessario invitare il titolare del pubblico esercizio a fornire ogni documentazione amministrativa concernente l’attività. A causa del non adempimento all’intimazione, il personale del nucleo ha proceduto ad un secondo sopralluogo che ha coinvolto il personale di vigilanza dell’ASL e dell’AAMS.

Le attività di indagine hanno prodotto una corposa attività sanzionatoria per oltre 60.000 euro ed il deferimento all’Autorità Giudiziaria a causa della presenza delle armi bianche e per il disturbo delle occupazioni delle persone e del riposo. Le sanzioni riscontrate sono state: Mancata esposizione del cartello indicante l’orario di apertura e di chiusura al pubblico; Mancata esposizione della tabella indicante i prezzi e l’elenco delle bevande; Assenza delle tabelle etilometriche; Assenza dei precursori etilometrici; Emissione sonore a mezzo sistemi di amplificazione elettrici in assenza di perizia fonometrica; Omessa predisposizione di procedure di autocontrollo HACCP; Presenza di un totem privo di titolo concessorio; Gestione illecita degli alimenti presenti nel locale (pane, carni); Mancata della DUAAP;

Nella foto il sequestro nel locale

S.I.