Depuratore, stop all’uso delle acque reflue: è (di nuovo) allarme Calich

ALGHERO – Le acque trattate dal depuratore di Alghero, da oggi, non serviranno più per irrigare le produzioni agricole e così circa due milioni di metri cubi di preziosa risorsa idrica finiranno nel Calich, con tutte le problematiche di tipo ambientale che si possono immaginare per il delicato sistema lagunare e per le vicine acque di balneazione.
Il Consorzio di Bonifica della Nurra ha infatti disposto l’interruzione immediata del conferimento dei reflui affinati a San Marco. Con una lettera inviata ad Abbanoa e, per conoscenza anche al sindaco di Alghero e all’Arpas, il direttore dell’area tecnica agraria del Consorzio, l’ingegnere Francesco Paolo Naccari, ha avvisato gli enti competenti che la ripresa dell’immissione irrigua dei reflui verrà disposta non appena il gestore dell’impianto di depurazione, quindi Abbanoa, avrà provveduto a aggiornare i Piani di gestione, così come prevede il regolamento UE n.741 del 2020.

L’impianto di San Marco mette a disposizione del comparto agricolo i reflui depurati e il Consorzio di Bonifica della Nurra, che gestisce circa 27 mila ettari attrezzati per l’irrigazione tra i territori comunali di Alghero, Sassari, Porto Torres e Olmedo, utilizza la preziosa risorsa che altrimenti sarebbe destinata a essere dispersa.

Nuovi Ospedali, “Confronto con gli operatori è doveroso”

CAGLIARI – “I lavoratori del Brotzu hanno espresso dubbi sulla proposta dei nuovi ospedali ed è quindi giusto e corretto mettersi a disposizione per dare loro le delucidazioni in una riunione aperta a tutti e la cui partecipazione è libera”. Lo dichiara l’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria, in risposta alle polemiche sollevate dall’on. Silvio Lai, in merito all’incontro in programma per domani e convocato sul tema dei nuovi ospedali dalla stessa Arnas Brotzu.

“Alzare i toni della dialettica – precisa l’assessore – fino a parlare di riunioni clandestine e sediziose mi pare che sia stravolgere la verità dei fatti a solo uso e consumo ancora una volta propagandistico, che non serve né ai cittadini, che meritano una sanità moderna ed efficiente, né tantomeno agli operatori sanitari con i quali il confronto deve essere sempre aperto”.

“Realizzare i nuovi ospedali – sottolinea l’assessore Doria – porterebbe modernità ed efficienza al nostro sistema sanitario regionale. Chi attacca oggi il piano dei nuovi ospedali si è lamentato fino a ieri delle carenze strutturali di presidi sanitari vecchi di oltre cinquant’anni.

Mentre il mondo va nella direzione opposta, nel terzo millennio, oggi in maniera strumentale ci si oppone ad un progetto che mira ad offrire ai Sardi quelle strutture nuove e moderne che anche noi potremmo avere e che i nostri pazienti sardi trovano quando scelgono di andare a curarsi in altre regioni che offrono strutture nuove e moderne. Questo è un autentico cortocircuito alimentato ogni giorno di più da forzature e strumentalizzazioni, come quella sul Brotzu, dove gli investimenti di cui si parla tanto non vanno a ristrutturare nemmeno un metro quadro del vecchio ospedale.

Gli investimenti sugli attuali ospedali in attività devono proseguire nell’ottica di mantenerli al massimo delle loro funzionalità fino alla realizzazione delle nuove strutture sanitarie che offriranno percorsi più performanti e moderni nonché una migliore ottimizzazione anche delle risorse umane”.

“Realizzare nuovi ospedali – conclude l’assessore – non è quindi un capriccio della politica, ma è un dovere morale verso i sardi e negare questo diritto solo per scelta ideologica è da irresponsabili”

La Pedrera, via alla riqualificazione della scuola: parlano Conoci e Peru |video

ALGHERO – “Si chiude la fase burocratica di appalto e si affida un nuovo intervento pubblico dal grande impatto sul territorio e la qualità della vità degli algheresi, andando incontro alle esigenze più volte manifestate dal mondo scolastico, così da rendere sempre più sicure e moderne le strutture che accolgono i nostri ragazzi durante l’insegnamento”. Così il sindaco di Alghero, Mario Conoci, presente questa mattina (mercoledì) in occasione della consegna dei lavori di riqualificazione della scuola Primaria e dell’Infanzia “La Pedrera”, nel popoloso quartiere della Pietraia di Alghero. Col primo cittadino presenti l’assessore ai Lavori pubblici Antonello Peru, accompagnato dai tecnici e dirigente del settore Gianni Balzano e dal responsabile unico del procedimento Salvatore Chelo, oltre al progettista, l’arch. Vittorio Carta, ed il responsabile della ditta che ha vinto l’appalto da 535 mila euro.

Il sindaco ha poi portato i saluti dell’Amministrazione al collegio docenti riunito, complimentandosi con tutti i professori per l’importante lavoro svolto durante l’anno scolastico. Gli interventi previsti dal progetto prevedono il completo risanamento di tutta la recinzione dell’isolato con calcestruzzo e ferro d’armatura, il rifacimento del cavedio dell’edificio, i solai e la riqualificazione di tutte le facciate dello stabile. Lavori che avranno una durata di 180 giorni, saranno effettuati tenendo conto della sospensione dell’attività didattica durante il periodo estivo e si impreziosiranno con la prossima apertura del nuovo micronido di recente realizzazione, adiacente al plesso. “Si tratta soltanto del primo di una serie di interventi previsti sul territorio comunale grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che ha permesso al comune di Alghero di realizzare progetti per oltre 4 milioni di euro d’investimento sulle opere pubbliche e la messa in sicurezza del territorio” ha sottolineato l’assessore Antonello Peru, che si è complimentato con la struttura comunale per il grande lavoro portato avanti per intercettare i finanziamenti ministeriali. Venerdì prossimo è prevista la consegna del cantiere per la riqualificazione della scuola del Sacro Cuore, a cui seguirà l’avvio di altre importanti opere.

Voli per Milano e Roma, ultima volta con l’attuale Continuità: si cambia

CAGLIARI – Quattro offerte in totale per i collegamenti in continuità territoriale da e per l’aeroporto di Alghero con Roma-Fiumicino e Milano Linate, due da parte di Ita e due da parte di Aeroitalia. È il primo risultato dell’apertura delle buste, negli uffici dell’assessorato regionale dei Trasporti a Cagliari, per l’affidamento del servizio di trasporto aereo in continuità territoriale da e per Alghero per il periodo dal 29 ottobre 2023 al 26 ottobre 2024.

La commissione aggiudicatrice dovrà ora verificare la documentazione presentata per procedere all’esame delle offerte tecniche e per valutare le offerte economiche, procedendo successivamente all’aggiudicazione provvisoria delle rotte. Resta infatti possibile, fino al 27 settembre 2023, che un vettore comunitario accetti di effettuare le rotte senza esclusiva e senza compensazione. Per la rotta Alghero-Roma Fiumicino la base d’asta era stata fissata in 5.236.440,33 euro netti (5.760.084,36 euro lordi), per la Alghero-Milano Linate la base d’asta era di 2.997.955,57 euro netti (3.297.751,13 euro lordi).

“Con la gara per Alghero – sottolinea l’assessore regionale dei Trasporti, Antonio Moro – mettiamo in sicurezza il sistema del trasporto aereo per quanto riguarda gli oneri di servizio pubblico per la Sardegna. Abbiamo così mantenuto l’impegno con Alghero, con il territorio, con l’intera Sardegna. Non ho ricordi di gare che si siano concluse quattro mesi prima della scadenza degli oneri di servizio pubblico. Ora lavoreremo ancor più alacremente per completare gli strumenti nella disponibilità della Regione per garantire un servizio di collegamento aereo all’altezza delle aspettative dei sardi”.

“Vogliamo realizzare un nuovo modello sardo del trasporto aereo – ha aggiunto l’esponente della Giunta Solinas – che si compone di tre elementi fondamentali, a cominciare da quello centrale degli oneri di servizio pubblico, cioè la continuità territoriale così come l’abbiamo conosciuta fino adesso, con tariffe residenti, frequenze prestabilite, fasce orarie predeterminate nei collegamenti da e per i tre aeroporti sardi con Roma Fiumicino e Milano Linate. A questi vogliamo aggiungere gli aiuti diretti ai vettori per l’abbattimento delle tariffe aeroportuali, per l’apertura di nuove rotte per la Sardegna, per i quali abbiamo approvato un apposito disegno di legge e che è già all’esame della competente commissione, e la sperimentazione dei cosiddetti aiuti sociali che si configurano nel contributo diretto al passeggero per l’abbattimento del costo del biglietto aereo”.

Giovane algherese scommette su Piazza dei Mercati, apre il Bar Tambè

ALGHERO – Ridare anima e vita a Piazza dei Mercati, promuovendo prodotti locali e inclusività in un nuovo locale: è la mission di Pietro Delogu, giovane imprenditore algherese che ha deciso di aprire il També Alghero – Aperitif Bar & Food, rilevando degli spazi che risultavano fermi da tempo.
Nonostante la giovane età – ha solo 22 anni – Pietro ha le idee chiare e ha deciso di cogliere una sfida importante. La sua volontà è quella di restituire alla città uno dei suoi spazi di incontro più rappresentativi, attraverso una presenza quotidiana e l’apertura di un locale che diventi uno spazio per iniziative musicali, culturali e gastronomiche.
«Credo che Piazza dei Mercati sia uno degli angoli più interessanti e suggestivi della mia città. Negli ultimi anni è stata un po’ lasciata a sé stessa: amo molto Alghero e perciò, quando si è presentata l’opportunità di gestire questo locale, ho deciso di correre il rischio e coglierla».
Sin dall’inizio il giovane imprenditore si è adoperato per ripristinare gli spazi circostanti il bar, intervenendo su alcune situazioni di degrado: «Perché venga frequentato, un luogo deve avere un bell’aspetto e un’aria sicura. I primi giorni sono stati complicati, ho dovuto confrontarmi con situazioni molto “particolari” e delicate: ho deciso di rimboccarmi le maniche, pulire tutto e provare a restituire alla città un luogo dove potersi rilassare, bere qualcosa e passare dei bei momenti, in tranquillità».
Una volta ripristinati gli spazi, Pietro ha iniziato a dedicarsi alla proposta di També. «La nostra proposta va dalla colazione al pranzo, passando per gli aperitivi. Abbiamo scelto di puntare principalmente sui prodotti locali, per premiare le eccellenze di Alghero e della Sardegna, puntando in particolare sugli aperi. In più, avremo un occhio di riguardo per tutte le persone che – come me – hanno delle intolleranze alimentari e non sempre trovano ciò che possono mangiare: qui ci saranno delle proposte anche per loro».
Oltre a essere un luogo di incontro e piacere per la comunità locale e i visitatori, il bar També vuole proporsi come un promotore della cultura locale attraverso eventi e degustazioni, ora in fase di programmazione.
La storia di Piazza dei Mercati è quella di un luogo altamente suggestivo ma dalla vita tormentata: nel corso dell’ultimo anno, con l’apertura degli uffici INPS e una nuova gestione dei parcheggi, questo spazio cerca un nuovo slancio che può diventare realtà anche grazie alla forza di volontà di un giovane algherese.
«Spesso si parla della mia generazione come quella di chi “non ha voglia di lavorare” o di mettersi in gioco. Credo che invece non sia così, e nel mio piccolo vorrei provare a dimostrarlo. L’apertura di També vuole essere un atto d’amore verso la mia città e un modo per far capire che anche noi giovani siamo capaci di darci da fare sul serio».
Il També Alghero – Aperitif Bar & Food ha aperto proprio in queste settimane: chi volesse venire a visitarlo può farlo e restare in contatto sui social, cercando Tambe_Alghero su instagram.

Ploaghe, al via lavori pubblici per oltre 4milioni di euro

PLOAGHE – Sarà un’estate all’insegna delle opere pubbliche quella del comune di Ploaghe. Nell’ultimo periodo sono infatti stati appaltati nuovi lavori per oltre 4.5 milioni di euro, tutti destinati a partire entro l’estate. Si tratta di importanti interventi di ammodernamento, ampliamento o adeguamento del patrimonio comunale esistente. L’intervento più consistente dal punto di vista economico, riguarda il programma “Sicuro, verde, sociale” con cui il comune di Ploaghe si è aggiudicato un finanziamento regionale di 1.140.000 euro per la sistemazione dell’area della pineta del prato superiore in cui verranno sistemati i viali interni, realizzati spazi ricreativi, completato il campo polivalente e per l’efficientamento degli alloggi a canone sociale. Importanti anche gli interventi destinati all’area artigianale con la messa in sicurezza e l’ampliamento del Piano degli insediamenti produttivi, con realizzazione di nuovi lotti , e il completamento dello stadio per l’Atletica leggera “Lello Baule” i cui investimenti valgono complessivamente 1.5 milioni di euro. Sono in procinto di partire anche i lavori di realizzazione della nuova pavimentazione in pietra della zona di Via Don Felis per 400 mila euro mentre sono iniziati nei giorni scorsi i lavori di manutenzione straordinaria del campo di calcio a 5 il cui finanziamento è pari a 200 mila euro. Già appaltati anche i lavori di restauro della chiesa di San Timoteo e il completamento della casa comunale. Sul fronte dell’istruzione sono tre i cantieri che inizieranno nei prossimi giorni: il primo, dell’importo di 440 mila euro, riguarda l’ampliamento dell’asilo nido mediante fondi Pnrr che consentirà di portare da 20 a 31 i posti disponibili; il secondo è riferito alla messa in sicurezza del primo piano della scuola media per 196 mila euro, il terzo riguarda opere relative alla prevenzione incendi per un totale di 210 mila euro.

Una decina di interventi, per un importo complessivo di 4.086.000 di euro pronti ad essere accantierati, che contribuiranno in modo significativo, a portare avanti i programmi di rigenerazione urbana attuati dall’amministrazione comunale, e che andranno a sommarsi a lavori in essere del valore di 1.5 milioni di euro, quali l’ampliamento del cimitero, la sistemazione di Piazza Repubblica e della rete di acque bianche, il restauro dell’ex Orfanotrofio e della piazza Valverde. Visibilmente soddisfatto il sindaco di Ploaghe Carlo Sotgiu ha dichiarato: “Con questi importantissimi interventi puntiamo a modificare radicalmente il volto del nostro paese. Le risorse destinate ai cantieri che verranno aperti o completati durante il periodo estivo ammontano a 6 milioni di euro, una cifra notevole per un comune come il nostro ma che rappresenta solo una porzione degli investimenti già programmati dall’amministrazione e che troveranno attuazione dopo l’estate. Dalle attività produttive allo sport, dal tempo libero alle attività sociali sono innumerevoli i settori della vita quotidiana che beneficeranno del programma di investimenti voluto dall’amministrazione comunale”.

Nuovi Ospedali, “slegare beghe maggioranza dal via libera alle strutture”

CAGLIARI – Si approfondisca tema del nuovo ospedale cagliaritano e dello stadio, ma non si perda tempo per la realizzazione dei nuovi ospedali di Sassari, Alghero e del Sulcis Iglesiente-. Questa è la posizione del Consigliere regionale Marco Tedde sulla delibera del 1 giugno con la quale la Giunta ha deciso di realizzare 4 nuovi ospedali. Delibera che sta provocando polemiche fra le forze politiche regionali del sud Sardegna, comprese quelle di maggioranza. Secondo l’esponente politico non si può perdere altro tempo, posto che la delibera oggetto di pesanti critiche bipartisan avrebbe dovuto essere adottata entro sessanta giorni dall’approvazione della legge di riforma e, quindi, entro il novembre del 2020. “E’ vero –precisa Tedde- che la delibera richiede qualche integrazione procedimentale. Quale, ad esempio, l’acquisizione da parte della Giunta delle relazioni tecniche di quantificazione economica degli interventi da realizzare sui vecchi ospedali da mantenere in efficienza. E, inoltre, ai sensi della legge di riforma del 2020 occorre che la Giunta proponga al Consiglio regionale di apportare le opportune modifiche alla “Ridefinizione della Rete ospedaliera della Regione Autonoma Sardegna”, ancora vigente, approvata dal Consiglio regionale il 25 ottobre 2017 dopo un iter complesso e tormentato. Detto questo –evidenzia Tedde- le contrapposizioni emerse fra le forze politiche del sud Sardegna in relazione alla realizzazione del nuovo “Ospedale di città” a Sant’Elia, con lo spostamento dello Stadio a “Su Stangioni”, non possono paralizzare l’iter realizzativo dei nuovi ospedali di Sassari, Alghero e del Sulcis Iglesiente”. Secondo il consigliere regionale algherese questa partita, purtroppo influenzata dalla realizzazione dello stadio, in relazione all’ospedale di Cagliari deve essere completata per passi successivi, cercando i necessari aggiustamenti e le utili armonizzazioni fra le forze politiche del sud dell’isola. Ma è evidente che il procedimento per la costruzione degli altri ospedali deve procedere spedita. Ed è altrettanto evidente che i vecchi presidi ospedalieri debbono essere riqualificati e mantenuti in perfetta efficienza fino alla realizzazione dei nuovi, per la quale saranno necessari dai 5 ai 10 anni. Ma una volta realizzati potranno garantire efficacia, efficienza e sostenibilità dei servizi sanitari offerti. “Si prosegua la discussione sull’ospedale di Cagliari, si corregga il procedimento anche in relazione alla ridefinizione della Rete ospedaliera di competenza del Consiglio Regionale, si riqualifichino i vecchi ospedali che nelle more della realizzazione dei nuovi debbono garantire servizi sanitari efficaci ma non si perda inutilmente altro tempo per la realizzazione degli ospedali di Sassari, Alghero e Sulcis Iglesiente. La Sardegna non può attendere oltre –chiude Tedde-.”

“Sui nuovi ospedali strumentalizzazione miope e dannosa”

CAGLIARI – “Quello della realizzazione dei nuovi ospedali è un impegno che abbiamo preso con i sardi già dal 2019, ancora prima del voto, ed è stato apprezzato dagli elettori che ci hanno conferito il mandato di realizzare strutture più moderne ed efficienti. Da allora abbiamo governato la Sardegna passando attraverso un evento epocale e drammatico come la pandemia che ha portato via due anni e mezzo a questa legislatura. Il Covid non ha però cancellato la promessa fatta ai sardi”.

Lo dichiara il Presidente della Regione, Christian Solinas in risposta alle polemiche politiche dei giorni scorsi sollevate attorno alla decisione della Giunta di procedere alla realizzazione dello studio di fattibilità tecnica ed economica per la realizzazione di quattro nuovi ospedali, a Sassari, Alghero, Cagliari e nel Sulcis Iglesiente.

“Oggi alcuni fra gli ospedali più importanti dell’Isola – sottolinea il Presidente – sono ospitati in strutture vecchie di oltre cinquant’anni, spesso fatiscenti, in edifici che si sviluppano in verticale in una concezione ormai superata. Tutto questo mentre negli ultimi 15 anni Cagliari, ad esempio, ha perso ben 3 ospedali. Abbiamo bisogno di strutture moderne, con uno sviluppo orizzontale che consenta un’organizzazione dei servizi e dei percorsi più razionale e performante, con standard che non potranno mai essere raggiunti nelle condizioni attuali. Il nostro sistema sanitario ha bisogno dei nuovi ospedali anche per ottimizzare le risorse economiche e professionali che avrebbero così la possibilità di essere allocate in modo più efficiente in un momento storico in cui tutta l’Italia deve fare i conti con la carenza di medici e personale del comparto sanitario”.

“È impensabile – dichiara il Presidente – che oggi possa esserci qualcuno disposto a mettere un freno a tutto questo. Abbiamo individuato le risorse necessarie, oltre 1,5 miliardi di euro, frutto di una contrattazione con il Governo da me portata avanti in questi anni. Dire “no” alla realizzazione dei nuovi ospedali significherebbe lasciare indietro la Sardegna e i sardi, mentre il mondo corre in avanti. La strumentalizzazione che si sta facendo su questo delicatissimo tema, pur di trascinare il discorso sul piano dello scontro politico fine a sé stesso è poco utile alla collettività, così come le tante affermazioni non veritiere che continuano a essere ripetute”.

“Realizzare i nuovi ospedali – prosegue il Presidente Solinas – non significa certo abbandonare le vecchie strutture. Queste verranno mantenute in perfetta efficienza fino all’apertura delle nuove. Solo allora, quando tutto il personale ed i pazienti saranno nei nuovi ospedali, si procederà alla riqualificazione e rifunzionalizzazione dei vecchi ospedali da destinare a nuovi servizi sanitari, socio-assistenziiali e amministrativi. Questa scelta consentirà di evitare l’enorme disagio di aprire cantieri con i pazienti ricoverati e con l’esigenza di ridurre o chiudere a turno l’operatività di interi reparti. Pensare e sostenere che intervenire sulle vecchie strutture, rinunciando a realizzare le nuove, possa essere una garanzia per il futuro del nostro sistema sanitario è una contraddizione in termini.

La cortina fumogena sollevata sul Brotzu per alimentare confusone e paure è l’emblema di questo corto circuito. La piastra tecnologica di cui si parla è un edificio nuovo di cui attualmente non esiste nemmeno una progettazione esecutiva approvata, né un permesso di costruire, e che andrà a impattare su spazi interni già pesantemente sacrificati, con ulteriori criticità sulla viabilità interna, sui parcheggi e sulla complessiva logistica del plesso, distante persino dalla stessa superficie dell’elisoccorso. Al di là delle perplessità che la piastra può generare a fronte di un costo importante, la realtà è che questo intervento non riqualificherà nemmeno un metro quadro del vecchio ospedale, né un euro degli investimenti previsti a questo scopo andrà a migliorare la vecchia struttura su cui oggi si registrano i problemi più gravi. Pur di avvelenare il clima si è arrivati a mettere in contrapposizione il nuovo stadio con il nuovo ospedale pubblico d’eccellenza da 1.000 posti letto , che accorperebbe Brotzu e Businco, dando ai sardi il meglio della tecnologia e delle cure con un polo oncologico di riferimento regionale, un polo pediatrico ed il più importante centro di alta specializzazione (DEA di secondo livello) dell’Isola. Bene, non esiste alcuna contrapposizione tra stadio e nuovi ospedali e fare chiarezza è un obbligo per impedire che continuino strumentalizzazioni che fanno male a tutti e non rispondono agli interessi dei cittadini”, conclude il Presidente.

Bolkenstein, iniziativa salva-Grotte di FI

ALGHERO – L’atto di sindacato ispettivo viene proposto in quanto secondo la Regione la concessione della Grotta di Nettuno a favore del Comune di Alghero, sulla base della Direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno (Direttiva Bolkestein) e alla luce delle recenti sentenze del Consiglio di Stato in adunanza plenaria, scadrà il 31 dicembre 2023 e deve essere messa a gara così come le concessioni delle altre grotte sarde appartenenti al Demanio. Secondo il consigliere regionale Marco Tedde “la Sardegna e i Comuni non possono rischiare di perdere la gestione delle grotte e che l’affidamento delle grotte venga deciso a seguito di gare pubbliche. La gestione imprenditoriale privata votata al legittimo tornaconto economico rischia di ledere in maniera profonda lo stesso “corredo genetico – storico” della nostra isola.” A tal fine l’ex sindaco di Alghero ed i colleghi del Gruppo al fine di escludere l’applicazione della Direttiva Bolkestein dal futuro affidamento delle Grotte (a seguito di procedura competitiva) propongono al Presidente Solinas una serie di soluzioni normative e una rapida interlocuzione con il Governo centrale. Evidenziando a chiare lettere che la Direttiva Bolkestein non riguarda la liberalizzazione dei servizi d’interesse economico e non economico generale riservati a enti pubblici o privati. Fra i quali dovrebbe essere annoverata la gestione delle grotte.

Ma il Gruppo di FI segnala anche che comunque il Decreto legislativo del 2010 che attua la Direttiva Bolkestein dispone che allorché sussistono motivi imperativi di interesse generale l’accesso e l’esercizio di un’attività di servizio possono essere subordinati al rispetto di alcuni requisiti. E che la stessa Direttiva Bolkestein annovera fra i «motivi imperativi d’interesse generale» i motivi riconosciuti come tali dalla giurisprudenza della Corte di giustizia, tra i quali la tutela dell’ambiente e la conservazione del patrimonio nazionale storico ed artistico.

“Con l’interrogazione chiediamo all’ Amministrazione regionale di promuovere in tempi brevissimi ogni necessario procedimento amministrativo e ogni opportuna interlocuzione col Governo al fine di escludere l’applicazione della Direttiva Bolkestein dal futuro affidamento delle grotte sarde a mezzo di gara competitiva, consentendo ai comuni di tutelarle, promuoverle e valorizzarle. O, in subordine, di determinare regole di gara stringenti e coerenti con le esigenze di protezione dell’ambiente e della salvaguardia del patrimonio culturale ai sensi dell’art. 12 dalla Direttiva Bolkestein -chiude l’ex sindaco di Alghero-.”.

Palazzo bruciato con discarica e miasmi: una vergogna all’ingresso di Alghero

ALGHERO – “In questi giorni di caldo particolare gli abitanti vicini al palazzo bruciato di “Risparmio Casa” hanno ripreso a sorbirsi gli effluvi nauseabondi dei residui della combustione di carta, plastica, detersivi e altri prodotti potenzialmente cancerogeni. Così come ogni estate, come torna il caldo. Col vento le polveri combuste si depositano ancora sui davanzali delle finestre delle case circostanti. La pioggia, spinta dal vento, entra nei locali e causa il percolato che finisce sul marciapiede e nelle strade adiacenti. Tutto è rimasto come quel maledetto giorno: all’aperto, senza una schermatura di protezione a salvaguardia della salute pubblica.
Un sito altamente inquinato ed inquinante ignorato da tutti: autorità giudiziarie (?), di pubblica sicurezza (Polizia, Polizia Urbana, Carabinieri, Guardia di Finanza, Barracelli), sanitarie (ASSL, NAS), Prefettura, organizzazioni ambientaliste (tutte le sigle), sindacati (tutti). E dal Sindaco Conoci.
Pare che un’ordinanza, per mettere in sicurezza l’area, dell’allora Sindaco Mario Bruno, sia stata ignorata da chi aveva l’obbligo di provvedere.
Ora, come se non bastasse, attorno al fabbricato si è formata una discarica di rifiuti di ogni genere (come documentano le foto scattate questo pomeriggio) dentro ma anche fuori la recinzione dove la competenza per la rimozione credo spetti alla ditta che ha l’appalto. Ma nessuno vede…
Chissà se alla luce di tanto a qualcuno viene voglia di fare una comunicazione alla ASSL di Sassari o, in via alternativa, ai Carabinieri per la tutela della salute NAS per le eventuali verifiche del caso”.

Antonio Pirisi