Ceas Porto Conte e Ute, Memo riparte: si è parlato del falco

ALGHERO – Prosegue anche quest’anno il progetto “M.E.M.O in Rete – Metodo, Esperienze, Mission, Obiettivi del Parco di Porto Conte e dell’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana”, proposto e coordinato dal CEAS Porto Conte e rivolto all’UTE Alghero – Università delle Tre Età. Si rinnova la collaborazione tra Ceas Porto Conte – Centro di Educazione all’Ambiente e alla Sostenibilità del Parco di Porto Conte e dell’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana – e UTE Alghero. Dopo il successo riscosso nel 2021, dunque, si ridà il via ad un nuovo ciclo di incontri, per condividere esperienze passate, presenti e future in ambito di tutela, gestione, ricerca scientifica promozione del territorio, fruizione sociale ed educazione ambientale. Il primo appuntamento (Giovedì 17 Marzo) presso la sede UTE di Alghero: ad aprire la nuova serie di incontri la dott.ssa Antonella Derriu, Responsabile del CEAS Porto Conte, e la presidente dell’U.T.E., la dott.ssa Marisa Castellini. “Un affezionato del Parco: il Falco pescatore”, questo il tema dell’incontro: un approfondimento a cura di Antonella Derriu e David Pala, incentrato sul ritorno alla nidificazione dopo oltre mezzo secolo del Falco Pescatore.

L’evento straordinario è stato il volano per l’inserimento della nostra area protetta in un gruppo di lavoro internazionale composto dal Parco naturale regionale della Corsica, dal Parco della Maremma, dal Parco Nazionale Arcipelago Toscano e in Sardegna dal Parco Nazionale dell’Asinara – Area Marina Protetta. Nel corso dell’incontro si è narrato delle ultime vicende della coppia di falchi pescatori che per la quarta stagione riproduttiva consecutiva hanno scelto il Parco di Porto Conte per la nidificazione, quest’anno sotto l’occhio vigile di un sistema di video monitoraggio in continuo collegato in remoto con la stazione operativa del parco di Porto Conte e con gli osservatori dell’Asinara e della Toscana. Il sistema permette di acquisire e modellizzare importanti informazioni che verranno impiegate per definire le nuove strategie di conservazione nel Parco.

Pescatori: “Vogliamo continuare il lavoro con la Commissione Ambiente”

ALGHERO – “Noi pescatori dell’associazione Banchina Millelire siamo rammaricati per la disdetta dell’incontro con il presidente Cristian Mulas, fissato per il giorno venerdì 11 Marzo, insieme alle commissioni congiunte dell’assessorato dello sviluppo economico e assessorato ambiente per discutere dei problemi riguardanti il comparto pesca già espressi da noi in un precedente incontro.

Temiamo che questa decisione sia dovuta dalla nostra scelta di consegnare le licenze di pesca nella sede del sindaco Mario Conoci nella giornata di martedì 8 Marzo. Non era certamente nostra intenzione interrompere un lavoro che, con l’impegno di tutte le parti, potrebbe dare i frutti sperati e tanto meno irritare il presidente Mulas che ci ha dato voce invitandoci nel precedente incontro. Gli operatori della piccola pesca hanno bisogno di risposte immediate perché le attrezzature della stagione autunno-inverno richiedono del tempo per essere preparate”.

Pescatori algheresi, associazione Banchina Millelire

Premio per l’itinerario sportivo tra Punta Giglio e Capo Caccia

ALGHERO – Ancora un riconoscimento per l’area facente capo al Parco di Porto Conte. Un itinerario sportivo fra Punta Giglio e Capo Caccia è stato premiato dal concorso Fuoriporta di Altroconsumo. Tre i progetti selezionati a livello nazionale.

La proposta si è concentrata su luoghi già amati e frequentati da chi ama la vita all’aria aperta, con percorsi adatti a ogni tipologia di utenza. Il voto popolare ha sancito la bellezza dell’idea nata dalla collaborazione fra due progetti che inizialmente correvano separati. Ma la cooperazione vince sempre e le due attività (corsa o passeggiata sui sentieri di Punta Giglio + kayak nella splendida cornice della Baia di Porto Conte) si sono fuse in un’unica offerta sportiva capace di accontentare tutti, dalle famiglie agli sportivi più accaniti.

Si tratta anche di un bel riconoscimento nazionale per Alghero e per il Parco di Porto Conte, splendida cornice per le attività outdoor. Ora la fase successiva prevede la creazione di un evento sportivo che vedrà la luce grazie alla collaborazione delle realtà che, insieme ad Altroconsumo, hanno contribuito a Fuoriporta: TriO Events, Centro di Ricerca Tecnologie Avanzate per la Salute ed il Ben-Essere IRCCS Ospedale San Raffaele e Decathlon Italia

Oggi (sabato) Alghero e il Parco di Porto Conte su La 7 con Eden

ALGHERO – Oggi (sabato 12 Marzo) andrà in onda su La 7 la puntata di “Eden – Un pianeta da salvare” condotta da Licia Colò e dedicata alla scoperta delle bellezze e peculiarità di Alghero e del Parco di Porto Conte.

Andrà in onda oggi alle 22.30 la puntata di “Eden – Un pianeta da salvare”. Il programma condotto da Licia Colò sarà dedicato alla scoperta di Alghero e del Parco di Porto Conte.  Il viaggio della presentatrice de La 7 aveva fatto tappa nel territorio protetto di Alghero e nei suoi luoghi più affascinanti lo scorso Settembre: dalle acque dell’Area Marina Protetta alla spettacolare Grotta di Nettuno, dal villaggio nuragico di Palmavera fino alla liberazione di una giovanissima Caretta caretta nei mari di Alghero.

In occasione della visita della nota conduttrice e autrice televisiva, infatti, l’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana, in collaborazione con il Centro Recupero Animali Marini del Parco Nazionale dell’Asinara, aveva rilasciato in mare aperto la tartaruga marina recuperata nel mese di Aprile in stato di galleggiamento e ospitata per le dovute cure presso il Centro dell’Asinara.

Nella foto (da facebook) i direttori di Porto Conte (Mariani) e Asinara (Gazale) e Licia Colò

Pescatori, protesta a Porta Terra. Commissione col Parco

ALGHERO – Protesta di una rappresentanza dei pescatori algheresi. Ieri si sono recati dal Sindaco per restituire le licenze e chiudere l’attività. “Tra restrizioni e costi alle stelle non riusciamo ad andare avanti”, ha detto un pescatore “per questo chiediamo di essere ascoltati dall’Amministrazione e dal Parco di Porto Conte”. E proprio per provare a trovare un punto di incontro tra le istanze del comparto e le regole nazionali della tutela delle acque che insistono nelle aree marine protette, come quella di Capo Caccia – Isola Piana, il presidente della quinta commissione, sentiti i vertici di Casa Gioiosa, ha fissato un Commissione per venerdi (alle ore 16 a Lo Quarter).

In questa occasione, alla presenza dei vertici dell’Ente Parco, saranno ascoltati nuovamente i pescatori che hanno avanzeranno le loro proposte, anticipate nella protesta di ieri che ha visto la consegna di 23 licenze (dunque non poche come qualcuno paventava qualche giorno addietro). “La nostra proposta si articola principalmente in due richieste, la prima rivolta all’amministrazione comunale perché se ne faccia carico, visto che tempi sono maturi, e dare una svolta al nostro comparto, con punti ed obbiettivi da perseguire in modo unitario”.

E ancora, all’Amministrazione Conoci “viene chiesto attivazione di uno sportello per la pesca algherese per l’intero comparto; partecipazioni ai bandi sui fondi europei regionali nazionali; corsi formativi, sia di aggiornamento sulle normative e opportunità sia per i giovani che da poco hanno intrapreso o intraprenderanno questa attività; raccolta rifiuti e monitoraggio del pescato; pulizia mari e spiagge, collaborazione a progetti di tutela con le associazioni ambientali; incontri informativi aperti per la conoscenza della tradizione e della storia marinara della città di Alghero; progetti di ripopolamento delle specie che sono in sofferenza e promozione e valorizzazione del pesce povero”.

Mentre la seconda proposta è rivolta ai vertici dell’Area Marina Protetta e consiste nel rivedere “gli articoli relativi alla pesca artigianale nel Disciplinare Attuativo (art 10) in vigore, e del Regolamento di Attuazione (art.23) in via di approvazione; ridiscutere la chiusura della zona C ora in vigore”.

Degrado e incuria sull’isola dell’Asinara in Parlamento

ROMA – La parlamentare del Movimento 5 stelle Paola Deiana ha presentato un’interrogazione per chiedere al Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani “quali iniziative intenda assumere, anche attraverso accordi o protocolli d’intesa con la Regione Sardegna e i Ministeri interessati, per il recupero e la riqualificazione del patrimonio immobiliare dell’Isola dell’Asinara, al fine garantire l’integrità dei beni e la sicurezza delle persone e di sostenere la gestione e la tutela del territorio da parte dell’Ente parco nel perseguimento degli obiettivi istitutivi di conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale e paesaggistico presenti sull’isola”.

La deputata spiega che “nonostante l’isola dell’Asinara faccia parte del Comune di Porto Torres, circa il 95% di immobili, strade e terreni sono in buona parte di proprietà della Regione Sardegna, e in parte di Ministeri e altri enti. Tale circostanza si traduce in una significativa limitazione della libertà di azione e gestione dello stesso Comune e dell’Ente Parco Nazionale, quest’ultimo ulteriormente gravato dalla mancata nomina, negli ultimi sei anni, di un Presidente. E’, infatti, guidato da un commissario straordinario, la dottoressa Gabriela Scanu, che da febbraio 2020 ha impresso un forte impulso all’attività di tutela di questo nostro enorme patrimonio”.

“La gran parte del territorio dell’Asinara – precisa Paola Deiana – comprendente terreni e immobili, è stata trasferita dal Demanio dello Stato alla Regione Autonoma della Sardegna e con deliberazione della Giunta regionale n. 48/1 del 9 settembre 2008 affidata alla gestione integrata dell’Agenzia regionale ‘Conservatoria delle Coste’. Dunque, a rigor di logica, se la manutenzione straordinaria e ordinaria dell’isola è di competenza per lo più regionale e si registra un progressivo degrado degli edifici presenti e uno stato di abbandono significa che gli interventi di pulizia e manutenzione non vengono svolti periodicamente”. Ma le criticità non si limitano a questo. “Bisognerebbe parlare delle opportunità mancate rispetto ai bandi a cui la ‘Conservatoria delle Coste’, per imprecisati motivi, non ha aderito – sottolinea Paola Deiana – fino ad arrivare alla problematica relativa all’assenza del sistema idrico e fognario.

“È doveroso che tutti i soggetti istituzionalmente coinvolti si facciano carico delle proprie responsabilità, Regione Sardegna in primis, vista la quota di competenza: agisca immediatamente per ridare splendore agli edifici dall’indubbio valore storico e culturale che necessitano di interventi urgenti. Riguardo all’acqua, invece, è importante che Regione, Ente di governo dell’ambito e il gestore Abbanoa portino a compimento la effettiva realizzazione del servizio idrico integrato nell’isola, fondamentale per uno sviluppo sostenibile”, conclude la deputata algherese del Movimento 5 stelle.

Pulizia canali della Nurra, 2milioni. Incontro con le borgate

ALGHERO – Grazie all’accordo tra Comune di Alghero e  Regione, che destina  apposite risorse  trasferite al Consorzio di Bonifica della Nurra, le opere di pulizia dei canali  dovranno essere messe in atto senza  ormai intoppi. Chiarite le competenze sulla gestione dei canali, competenze a carico del Consorzio   che ha il compito di redigere un progetto per occuparsi alla messa in sicurezza e alla manutenzione ordinaria del sistema dei corsi d’acqua che hanno dato più di un problema nel 2020 a causa di pericolosi allagamenti di terreni e abitazioni,  “è sicuramente opportuno  far partire i lavori – afferma il Sindaco Mario Conoci.    “Le risorse sono state  programmate nel  bilancio regionale, con l’obiettivo – commenta il Sindaco di Alghero –  di dare una soluzione stabile ad un problema per troppi anni lasciato senza soluzione”. Al tavolo che nel 2021 ha finalmente sboccato la situazione di stallo e di emergenza  parteciparono a più riprese  il Sindaco di Alghero e il Presidente del Consiglio regionale Michele Pais, con  l’Assessore all’Agricoltura Gabriella Murgia,  l’Amministratore della Provincia Pietro Fois, gli rappresentanti del Consorzio di Bonifica, del Genio Civile, dell’Adis. Ancora prima, nel corso dell’emergenza, l’Amministrazione comunale  si fece carico dei problemi di protezione civile  rivolgendosi all’Assessorato all’Ambiente  ottenendo una convenzione con Forestas per interventi immediati, con l’obbiettivo di affrontare l’emergenza.

“Siamo convinti che gli interventi del Consorzio di Bonifica della Nurra, in un quadro chiaro di competenze,   con l’utilizzo di due milioni di euro finanziati nella Omnibus dalla Regione saranno tempestivi e efficaci, per avere finalmente la rete dei canali in piena sicurezza”. Sollecitato per lunedì un incontro da parte del Consorzio di Bonifica della Nurra   con i comitati di borgata “perché – chiarisce il Sindaco –  su questo intervento abbiamo puntato molto, reperendo le risorse, e ora è indispensabile avviare una fase di condivisione delle iniziative con i diretti interessati residenti nel territorio”. 

Nido falchi a Capo Caccia, telecamere aiutano la scienza

ALGHERO – La tecnologia in aiuto alla scienza. Il monitoraggio con telecamere h 24 sul nido del falco pescatore restituisce importanti informazioni che con un’osservazione tradizionale non si sarebbero rilevate. Ridotto a zero anche il potenziale disturbo. La telecamera installata recentemente sul nido dei falchi pescatori all’interno del parco naturale regionale di Porto conte e dell’Area Marina protetta Capo Caccia – Isola Piana ha già prodotto ottimi risultati. Informazioni importanti che probabilmente con un’osservazione tradizionale non si sarebbero ottenute. Per prima cosa ha consentito di accertare che il maschio, membro della coppia che ha nidificato negli ultimi 2 anni frequenta regolarmente il nido. È stato facilmente identificato grazie all’anello colorato verde apposto 8 anni fa in Corsica, dall’inanellatore Flavio Monti membro del progetto “Falco pescatore”, quando aveva meno di due mesi di età e non aveva ancora spiccato il primo volo. Ma il dato più eccezionale che è stato possibile accertare, proprio grazie alla telecamera, riguarda il fatto che negli ultimi giorni il falco ha perso l’anello colorato. Non è una cosa rarissima con gli anelli colorati di vecchia generazione (con quelli nuovi è quasi impossibile), ma l’evento si è potuto accertare solo analizzando il comportamento h 24 del falco e potendo confrontare in maniera meticolosa le immagini che confermano che si tratta dello stesso esemplare. “Senza la telecamera, utilizzando un cannocchiale a distanza – spiegano gli esperti – si sarebbe visto un falco senza anello colorato e si sarebbe presa come ipotesi più probabile quella che il maschio fosse cambiato. Una dimostrazione ulteriore dello straordinario ed unico apporto che forniscono le telecamere per monitorare e conservare questa rara specie.

Pescatori in Commissione, comparto in crisi. Urgono sostegni

ALGHERO – La V Commissione riguardante il regolamento dell’Area Marina Protetta, si è svolta ieri pomeriggio con grande partecipazione e responsabilità da parte di tutti i Commissari, allo stesso tempo è stata data udienza, come richiesto negli scorsi giorni, all’Associazione pescatori della piccola pesca artigianale. “Con rammarico non posso non rilevare le assenze, non comunicate preventivamente, del Direttore del Parco e del Presidente del Parco, nonostante l’invito di convocazione fosse stato inviato per tempo e tramite canali ufficiali”, scrive Mulas. In Commissione è stato ascoltato il delegato dell’Area Marina Protetta il dott. Alberto Ruiu che ha soddisfatto le varie richieste rispondendo in maniera esaustiva a tutte le domande poste dai commissari e i pescatori. Gli interventi sono stati numeroso e tutti interessanti da parte di tutti i commissari e il presidente Christian Mulas, dopo aver illustrato il regolamento dell’Area Marina Protetta, ha invitato ad intervenire il rappresentante dei  pescatori  della piccola pesca artigianale Carmelo Mura che ha evidenziato la  grave situazione che si è venuta a creare in seguito all’applicazione del regolamento  dell’Area Marina protetta di Capo Caccia Isola Piana il quale impone il blocco della pesca per sei mesi. Tale provvedimento priva i pescatori anche del minimo guadagno durante i mesi invernali, quando le condizioni meteo-marine non permettono, alle loro imbarcazioni di piccola stazza, la pesca in mare aperto e dunque devono “riparare” in specchi acquei più sicuri.

“E’ evidente a tutti che la condizione critica del comparto dei pescatori, e nello specifico degli operatori che ci hanno chiesto di essere ascoltati, negli ultimi due si è ulteriormente aggravata a seguito della diffusione della pandemia Covid-19, con la chiusura di ristoranti, hotel, varie attività e coi mercati poco frequentati; tutto ciò non ha permesso loro di svolgere il lavoro nella misura di soddisfare le spese quotidiane e di fatto acuendo la crisi sociale”, ha detto Mulas.

Infine, in accordo con la Presidente della Commissione Attività Produttive Monica Pulina, presente all’incontro, e  i commissari della Commissione e i rappresentanti dei pescatori, si è preso l’impegno di programmare degli incontri specifici e sistemateci per provare a trovare una soluzione al problema dei pescatori.

Decoro ambientale, boom di sanzioni grazie alle foto-trappole

SASSARI – Dall’inizio del 2022 il nucleo ambientale della Polizia locale di Sassari ha sanzionato 228 persone per illeciti legati al mancato rispetto delle norme sul conferimento dei rifiuti. Un triste record, che polverizza tutti i precedenti report, e che in alcune zone registra anche cinque illeciti in una sola ora. Se da una parte il dato indica un aumento degli incivili e una diminuzione del senso del bene comune in città, dall’altro è sicuramente dovuto anche alle nuove tecnologie di cui dispone ora l’Ente.Il Comando può infatti contare su quattro nuove trappole, a cui se ne aggiungeranno altre nelle prossime settimane, di ultimissima generazione, per consentire un controllo totale e capillare del territorio: dal centro città alle borgate. Acquistate dal settore Ambiente coi proventi delle multe, sono alimentate con pannelli solari per restare sempre attive e non scaricarsi. Le immagini, a elevata risoluzione, sono trasmesse in tempo reale e senza soluzione di continuità direttamente al Comando. Inoltre hanno un ampio raggio di azione e riprendono uno spazio più vasto. Non solo: si tratta di vere e proprie videocamere utili anche per la sorveglianza e quindi per potenziare il livello di sicurezza della cittadinanza. Le nuove, come le precedenti, sono mobili e sono quindi spostate nelle varie zone della città e dell’agro, individuando le aree più critiche anche grazie alle segnalazioni che arrivano dai cittadini attraverso i canali istituzionali dell’Ente (alla Polizia locale ai numeri 079279115 e 079274100, al settore Ambiente all’indirizzo mail ambiente@comune.sassari.it e all’Ufficio relazioni con il pubblico, attraverso la mail urp@comune.sassari.it o con un messaggio privato nella pagina Facebook del Comune @ComunediSassari raggiungibile anche dal nuovo sito [http://www.comune.sassari.it)]www.comune.sassari.it) .Tra le sanzioni, il maggior numero – ben 125 su 228, quindi più della metà – sono legate al mancato rispetto del servizio di ritiro dei rifiuti porta a porta. Un illecito amministrativo che causa un danno al decoro ambientale e per tutta la comunità: occupando lo spazio destinato ai cittadini che abitano in quelle zone si sovraccaricano di fatto i contenitori che non possono più essere usati da chi ne ha diritto, quando addirittura gli incivili non abbandonano i loro rifiuti per terra. Tra questi, un uomo ha portato a casa una doppia sanzione: oltre a conferire nei cassonetti di strada, li urinava anche. 51 sono state le multe per conferimento usando buste nere (vietato dalle norme sul conferimento dei rifiuti, che devono essere buttai in buste trasparenti e per quanto riguarda carta e cartone soltanto in contenitore dello stesso materiale). Tra queste, una signora ha conferito nel cassonetto del secco residuo un bustone talmente pesante (la percentuale di raccolta differenziata si calcola sul peso totale dei rifiuti conferiti) che faceva fatica a sollevarlo, il tutto ripreso dalle videocamere. Ben 40 le persone che arrivano dai paesi vicini per buttare i propri rifiuti nei cassonetti di Sassari e sette i depositi a terra. Tra questi, anche un enorme scaldabagno, nascosto in bustoni neri e abbandonato vicino ai cassonetti. Infine cinque le attività commerciali e in generale non domestiche che hanno conferito nei cassonetti di strada, mentre per loro è previsto un ritiro porta a porta ad hoc .A queste violazioni, si aggiungono quelle commesse da un uomo di origine nigeriana che nei giorni scorsi ha svuotato un appartamento abbandonando per strada tutti i mobili, gli oggetti e perfino tre bombole del gas. Il successivo tentativo di dare fuoco a tutto (le indagini per identificare l’autore del gesto sono ancora in corso) ha messo gravemente in pericolo gli abitanti del quartiere del centro storico dove il fatto è avvenuto e soltanto l’intervento tempestivo degli agenti della Polizia locale ha evitato la tragedia. Due giorni dopo, lo stesso uomo ha reiterato il comportamento. Per lui mille euro di sanzioni più l’obbligo di risarcire al Comune la spesa che l’Ente ha affrontato per far ripulire la zona dal gestore dell’appalto rifiuti.