“Campo da calcio si, campo da rugby no. Ad Alghero due pesi e due misure”

ALGHERO – “Per il calcio la vicenda dello stadio Mariotti è stata affrontata in maniera limpida e trasparente: l’Amministrazione ha scelto di procedere con un Avviso Pubblico per la concessione temporanea dell’impianto, la definizione di una graduatoria e la successiva assegnazione all’ASD Alghero Calcio, garantendo comunque anche alla seconda società classificata, la FC Alghero, la possibilità di usufruire del campo per gli allenamenti settimanali. Un metodo corretto, che dimostra come la trasparenza e l’applicazione di criteri oggettivi siano possibili quando si vuole.

Un metodo che ha inoltre deciso di rendere lo stadio ad esclusiva fruizione dello sport del calcio, estromettendo così la possibilità che l’Alguer Rugby potesse allenarsi al Mariotti, nonostante avesse presentato formale richiesta in tal senso pur di dare continuità all’attività sportiva della propria squadra. Una scelta che dimostra come, quando l’Amministrazione vuole, sappia imporre regole chiare e criteri definiti.

Ma perché allora non si applicano le stesse regole al rugby? Il campo di Maria Pia, infatti, continua a essere occupato da una sola società, senza alcuna assegnazione formale. A oggi, nonostante le ripetute segnalazioni, non è mai arrivata una smentita ufficiale: chi utilizza l’impianto lo fa senza titolo, e quindi in modo abusivo.

La domanda sorge spontanea: perché il Sindaco non interviene? Perché non si apre anche per il rugby una procedura pubblica, con criteri trasparenti e accessibili a tutti? È davvero così difficile applicare lo stesso metro? Se l’occupazione è abusiva, l’unica strada è quella della legalità e della chiarezza: si pubblichi subito un Avviso Pubblico che dia a tutte le società la possibilità di concorrere regolarmente, oppure si disponga lo sgombero. Non possono esserci scorciatoie: o tutti, nelle stesse condizioni, o nessuno.

Non si tratta di una polemica di parte, ma di una questione di principio. Perché se oggi si lascia passare questa situazione, si legittima di fatto l’idea che domani chiunque possa occupare un bene pubblico senza titolo, restando indisturbato nell’attesa che la politica si decida. Ripetiamo quanto già più volte dichiarato: Si tratta di equità, di trasparenza, di regole. E soprattutto è una questione che chiama in causa direttamente l’amministrazione comunale, che ha il dovere – prima morale, poi politico – di garantire equo accesso ai beni pubblici. Invece oggi ci troviamo davanti un’amministrazione che tace, che non chiarisce, che non decide. E questo silenzio fa più rumore di tante parole.

E a proposito di parole ricordiamo al Sindaco le sua dichiarazioni del giugno 2024, quando da candidato incontrava le società sportive della città e dichiarava: “Non si può più verificare che la concessione sia ad uso esclusivo, occorre rivedere le regole e aggiungere una clausola che consenta alle società sportive, soprattutto quelle che svolgono campionati a livello nazionale, di accedere alle strutture anche usufruendo della quota parte di ore che spetta all’Amministrazione.”

E ancora: “Occorre, oltre a rinnovati strumenti normativi, avere uno spirito più sportivo ed essere solidali e disponibili anche tra società. E se c’è un’esigenza, compatibilmente con le priorità di ciascuno, mettersi a disposizione. Nell’immediato bisogna trovare soluzioni che vadano incontro alle diverse richieste, senza resistenze o paletti.”

Chiediamo quindi cosa sia rimasto di quegli impegni e dove sono le soluzioni “immediate” evocate in campagna elettorale. Dove, soprattutto, è finita la volontà di intervenire con equilibrio e fermezza?”

Destra Democratica Italiana, Forza Italia e Riformatori Sardi