Bruno in crisi: fine del “cerchio magico”

ALGHERO – “L’ennesimo passo falso di una maggioranza sempre più in difficoltà è stato anche questa volta mascherato da fiumi di parole tranquillizzanti da parte del sindaco e dei suoi più stretti collaboratori.
Ma ormai ogni tentativo di nascondere la verità su una maggioranza solo di facciata ed egemonizzata dal sindaco e dai pochi suoi fedelissimi è sempre più inconsistente. Appare evidente, anche nella comunicazione, che a decidere tutto è il sindaco con il suo “cerchio magico”.” Cosi i rappresentanti dell’Ncd Emiliano Piras, Maria Grazia Salaris e il coordinatore cittadino del Psd’Az Giuliano Tavera riguardo la crisi del sindaco Bruno.

“Ad un anno e mezzo dalla vittoria della coalizione che lo ha sostenuto il sindaco ha nei fatti annientato ogni possibilità di confronto interno e fatto ingoiare ai partiti e ai gruppi politici tutte le sue scelte e quelle concordate con l’ala sinistra della coalizione. Ma a questo atteggiamento dispotico del sindaco ne è corrisposto uno accondiscendente e sottomesso di molti gruppi e consiglieri. Infatti l’atteggiamento dominante del sindaco deve essere inquadrato anche nella responsabilità di chi non ha fatto e non fa nulla per impedirlo. È svanito nel nulla, ad esempio, il tentativo di Curedda, Fadda e Carta di differenziarsi dalla lista del sindaco e incidere in modo autonomo sulle scelte dell’amministrazione. I tre esperti consiglieri sono entrati al galoppo su cavalli bianchi sulla scena politica per cambiarla, nella convinzione di farsi rispettare dal sindaco su temi importanti, come ad esempio lo sviluppo dell’area di Maria Pia, senza ottenere però nemmeno una risposta, ed oggi sembrano piuttosto seduti al rovescio su modesti asinelli trascinati ben ultimi al seguito della carovana della maggioranza”.

“Oggi finalmente , grazie al coraggio di rompere il silenzio dei suoi consiglieri, scoppia il caso politico dell’UDC, partito che ha sempre avuto come caratteristica quella di far valere con forza le proprie posizioni politiche e le proprie scelte programmatiche. Questa caratteristica normalmente non avrebbe consentito di subire le dimissioni dell’assessore al bilancio per i contrasti politici col sindaco e non per “motivi personali” come comunicato alla città; non avrebbe consentito in silenzio di far trasformare la ex caserma dei Carabinieri nel cuore della città in un “centro sociale”; non avrebbe consentito che non si facesse nulla sull’applicazione del “quoziente familiare” a difesa delle famiglie Algheresi che invece hanno subito aumenti di imposte e appesantimento di tariffe comunali come quella per la mensa scolastica; non avrebbe consentito in silenzio che Alghero diventasse maglia nera nella raccolta differenziata e la città fosse sporca e mal curata come ora”.

“Potremmo continuare perché l’elenco è lungo, ma questi esempi sono sufficienti per dimostrare la scelta dell’UDC di svolgere un ruolo politico “dimesso” forse per dare, senza clamori, la possibilità al sindaco di cambiare, in senso più democratico, il suo operato. Naturalmente, visto da fuori , l’atteggiamento dell’UDC sembrava incomprensibile vista la tradizione del partito e non abbiamo mai pensato che questo atteggiamento, anche poco comprensibile dall’elettorato di riferimento, fosse dovuto all’attesa della attribuzione della presidenza della fondazione Meta ad Antonello Usai che, seppur legittima, non avrebbe giustificato la rinuncia ad una storia politica. Oggi i consiglieri Udc spazzano via ogni dubbio e fanno chiarezza con coraggio squarciando il velo di ipocrisia sotto il quale il sindaco copre ogni cosa.
Parliamo del velo ipocrita della “partecipazione”.

“Nei fatti è ormai evidente che non esiste nessuna partecipazione, né degli assessori, completamente oscurati da Bruno, né dei consiglieri per i quali non esiste nessuno spazio decisionale, ridotti come sono a semplici alza mano, né della città nel suo complesso che assiste attonita agli annunci vuoti del sindaco rispetto all’immobilismo totale sulle scelte importanti e all’occultamento sistematico delle mille cose che non funzionano nell’amministrazione. Dopo l’iniziativa dei consiglieri UDC sarà più difficile per la mastodontica e costosissima macchina comunicativa di Bruno mascherare tutto questo raccontando una favola amministrativa che esiste solo nell’immaginario. Oggi i consiglieri UDC, finalmente dall’interno della maggioranza, hanno detto a tutti che il re Bruno è nudo, e non è nemmeno bello da vedere”.

Nella foto in primo piano Emiliano Piras e Maria Grazia Salaris

M.S.R.