Aerei, tasse sui sardi: pazzesco

CAGLIARI – “La boutade del Partito dei Sardi è solo una delle tante dichiarazioni di una maggioranza che pensa solo agli effetti mediatici anziché affrontare questioni vitali, come quella dei voli Ryanair e della cancellazione della continuità aerea”. Così Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, commenta le dichiarazioni del segretario del Partito dei Sardi, Franciscu Sedda.

“La questione – prosegue l’esponente azzurro- è comunque sintomatica della linea politica della Giunta regionale e di una maggioranza sedicente sovranista. A costoro rivolgiamo alcune domande. Vi sembra giusto che, per esempio, su un normale volo andata e ritorno Cagliari-Roma le tasse superino il 40% del costo del biglietto (57,58 euro su 137,58 complessivi)? Vi sembra giusto che mentre la Regione, che a causa dell’accordo Soru-Prodi del 2006 paga di tasca propria la continuità aerea, spenda per abbassare il prezzo del biglietto e poi questo aumenti nuovamente perché lo Stato centrale fa cassa a spese nostre a suon di tasse? Vi sembra giusto che il Governo abbia riesumato e aumentato l’addizionale sui diritti di imbarco, un ulteriore balzello che penalizza non solo Ryanair ma qualsiasi compagnia voglia investire nell’isola? Se la risposta a quest’ultima domanda è quella data dal Partito dei Sardi – evidenzia Cappellacci-, ovvero far pagare ai sardi l’eliminazione della tassa di imbarco, è evidente che siamo su fronti opposti”

“In primo luogo, sulla reale volontà di affrontare la questione, perché la soluzione da lui proposta è incompatibile con la necessità di tempi rapidi ed è priva di copertura finanziaria. In secondo luogo, perché la via deve essere quella opposta: ridurre le tasse e farlo a spese dello Stato, non certo di un popolo che ha già dato. La nostra condizione insulare deve essere un divario da colmare, non un fattore di cui il Governo centrale approfitta cinicamente per fare cassa. Perfino la Germania ha introdotto delle esenzioni per i passeggeri delle zone insulari, ottenendo il via libera dell’Unione Europea, ma evidentemente l’idea non passa neppure per l’anticamera del cervello a politici e burocrati romani. Esiste la volontà di proseguire o fare una battaglia in questa direzione? Se sì, allora si cominci dalla pretesa che vengano mantenuti gli impegni del Governo. Non mi stupirei – ha concluso Cappellacci- se su tali questioni ancora una volta fossimo più avanti noi, che riconosciamo lo Stato nazionale, dei sovranisti a intermittenza”.

Nella foto un incontro con Cappellacci a Cagliari

S.I.