Tassa di soggiorno per il low-cost

ALGHERO – Mario Conoci, già assessore al Turismo e vice-Sindaco, interviene sulla questione della tassa di soggiorno in relazione al taglio dei voli low-cost. Un tema molto caldo che vede la società sarda reagire ma in netto ritardo vista anche la quasi totale assenza di programmazione della Regione in tema di trasporti e soprattutto di turismo, unica vera industria della Sardegna. Di seguito la nota integrale di Mario Conoci in cui l’ex-assessore si rivolge all’amministazione Bruno.

“Destinare la tassa di soggiorno al sostegno del nostro aeroporto per i voli low cost, si può e si deve. Una cosa semplice da realizzare, concreta, che consentirebbe di far assumere alla politica un ruolo di esempio e di guida rispetto ad un dramma che sino ad oggi ha guardato con distacco come non riguardasse la vita della nostra gente e delle nostre imprese. Le modalità per realizzare questa scelta appaiono piuttosto semplici ed ogni “scusa tecnica” rispetto alla sua fattibilità servirebbe solo a mascherare la mancanza di volontà politica. Basterebbe, ad esempio, lasciare la tassa nella disponibilità delle imprese che finanzierebbero direttamente la società di gestione dell’aeroporto, senza, quindi, trasformarla in risorsa pubblica con i vincoli che ne deriverebbero, seppure anch’essi superabili. Potrebbe essere il Consiglio Comunale, nello svolgimento del proprio ruolo istituzionale, che analizza e risolve gli aspetti politici e tecnici e di questa scelta facendola propria e realizzandola col voto. La drammatica eccezionalità della situazione richiede interventi decisi che non lascino il campo a dubbi e sopratutto richiede non parole ma fatti concreti.
Parliamo del caso low cost, ovvero della sopravvivenza del nostro aeroporto, il più debole dei tre sardi, dell’economia del nostro territorio, di tante aziende che in questi anni sono cresciute o sono nate, hanno investito, hanno creato posti di lavoro dai quali molte famiglie traggono spesso l’unica fonte di reddito. Proviamo a farne il conto. Hotel, Case vacanza, residence, agriturismo, b&b, ristoranti, pubblici esercizi, discoteche, attività commerciali, attività artigianali, aziende agricole e agroalimentari, aziende di trasporto, noleggi di auto, moto, bici, gommoni e imbarcazioni, charter nautici, escursioni e diving, concessionari demaniali, sia portuali che dei litorali, società e cooperative di produzione gestione dei siti archeologici e dei beni culturali, operatori culturali e di spettacolo, artisti. Ed è facile aver dimenticando molti che operano al fianco delle attività sommariamente elencate. Inoltre, naturalmente, c’è l’apertura e la connessione con il mondo che i voli low cost hanno rappresentato per i nostri giovani e le nostre famiglie, una crescita sociale e culturale straordinaria. È evidente anche ai più sprovveduti che stiamo parlando della vita del nostro territorio in senso lato, nel quale Alghero svolge un ruolo di primo piano ma non certo esclusivo. Stiamo parlando della più grande leva economica e di crescita sociale che abbiamo attivato negli ultimi decenni. Di fronte a tutto questo ormai è drammaticamente evidente che il problema, questa volta, non sta né a Bruxelles né a Roma, ma sta a Cagliari, lo abbiamo in casa e governa la Regione. Si tratta del duo Pigliaru – Deiana. È anche vero che è stata una disgrazia l’abbandono nel 2010 del sistema del co-marketing, dichiarato legittimo dalla UE, per passare alla nefasta legge 10 voluta dalla giunta Cappellacci con l’Assessore Lorettu e i vertici dell’assessorato ai trasporti, e sulla quale pende oggi il giudizio comunitario. Tuttavia questo non giustifica l’immobilismo assurdo e sospetto della Regione che potrebbe tranquillamente ritornare a sostenere il sistema aeroportuale con il co-marketing senza correre alcun rischio di quelli paventati dall’assessore Deiana, il quale se non ha il coraggio di difendere la Sardegna dovrebbe almeno fare il gesto di dimettersi. Questo anche sulla spinta di ciò che ormai, buon ultimo, perfino il segretario del PD Soru ha dovuto ammettere, cioè che le linee low cost sono legittimamente sostenibili senza infrangere le regole europee. Di fronte a questo disastro annunciato ed all’immobilismo regionale c’è stata l’iniziativa importante delle imprese alle quali hanno aderito personalità e cittadini comuni, a testimonianza, se ce ne fosse stato bisogno, della distanza che esiste fra chi governa e il mondo reale. Dall’immobilismo regionale per la verità non si discosta molto quello comunale. L’amministrazione algherese non è andata oltre qualche protesta di maniera ed è stata scavalcata dal sindaco di Sassari nel convocare i sindaci del territorio, seppure senza alcun risultato concreto. Insomma l’unica iniziativa vera viene dal mondo “reale”, quello delle imprese e della gente comune senza che una sola istituzione pubblica abbia preso una iniziativa concreta. Anzi assistiamo alla reiterazione della tassa di soggiorno e a proposte di polizia fiscale sul controllo delle presenze di turisti, proprio ora che si rischia di non avere turisti da tassare o b&b da ispezionare. Esiste tuttavia questa possibilità di riscatto della amministrazione comunale, un segno che riavvicinerebbe politica e mondo reale, trasformando una tassa fino ad ora inutile e improduttiva in una soluzione utile e condivisa. Il sindaco e l’amministrazione hanno questa grande responsabilità: porsi davvero alla guida della città che amministrano, unendola e unendo le forze attorno ad una battaglia che riguarda il futuro stesso di Alghero e della Sardegna.

Nella foto Mario Conoci

S.I.