Il Centrosinistra algherese non entra a Palazzo Sciuti, forti malumori

ALGHERO  – Come spesso accade, ma viste la liquidità, per non dire altro, della politica locale, le elezioni fungono ancora una volta da sveglia. Perfino da doccia fredda, per alcuni. Ed è così che, anche il voto di “secondo livello” per l’elezione del primo Consiglio Metropolitano ha gli stessi effetti: un vero scossone.

E questo in entrambi gli schieramenti anche se, una bislacca narrazione ha cercato e cerca continuamente di annacquare. Gli italiani, oramai da tempo, sono abituati a votare scegliendo tra due poli più, al massimo, forze civiche locali e centriste che, volta per volta, decidono i candidati da sostenere in base ai programmi, nei casi più virtuosi, e in base a prebende varie, nei casi meno onorevoli.

Per questo, anche il voto per Palazzo Sciuti, ha visto questo orientamento che, senza ombra di dubbio, è stato sviato dalla presenza di forze di una parte (Centrodestra) all’interno del listone facente capo al sindaco dem di Sassari. Questione che, è innegabile, ha visto e vede diverse ripercussioni in particolare nei rapporti tra i vari leader nello specifico Antonello Peru, Marco Tedde, Piero Maieli e gli altri esponenti di spicco del territorio come Nicola Lucchi e Barbara Polo.

Strappi che, secondo alcuni, si andranno sicuramente a ricucire quando gli inevitabili scossoni del post- voto si saranno meno presenti. Anche se, in vista di sempre più probabile elezioni regionali (e non solo) anticipate, qualche riflesso potrebbe esserci. Stesso discorso, ma più nell’immediato, riguarda quanto avvenuto ad Alghero. Un vero e proprio caso politico che, come in quasi tutte la questioni spinose, vede giù un’afflato di minimizzazione tipico della nouvelle vague della contemporanea gestione pubblica.

Forza Italia, partito di Centrodestra e di opposizione, è riuscito a far eleggere una rappresentate (Nina Ansini), mentre della maggioranza algherese di Centrosinistra, allargata ai Civici, non è stato eletto nessuno. In corsa c’erano Giusy Piccone (5 Stelle) e Alberto Bamonti  (Noi Riformiamo Alghero). Ma, il loro sprint, non è andato oltre Rudas. E questo anche contro i pronostici che vedevano, almeno la prima, vista anche le guide regionali e locali targate sinistra e 5 stelle, poterci riuscire. Invece niente. Neanche un dem. Nessuno della maggioranza del sindaco Cacciotto è riuscito a varcare la porta di Palazzo Sciuti. E ciò a fronte del fatto che i numeri della maggioranza del “Campo largo”, o larghissimo come dice qualcuno, avrebbero potuto fare eleggere tranquillamente almeno due consiglieri, se non addirittura tre. Un vero peccato e un occasione persa per Alghero.

All’interno della compagine di Cacciotto, è evidente che sono mancati dei voti, a quanto pare,  “dirottati” altrove, fuori le mura, almeno.  E ciò non potrà che aprire una situazione, almeno, di verifica, se non di crisi. Questo se si ragiona nei termini tradizionali della politica, ma, come detto, viviamo una “nouvelle vague” che, quasi certamente, vedrà pochi o assenti riflessi a fronte di segnali che, invece, nell’ottica anche del blasone che dovrebbe avere una città come Alghero, andrebbero presi in forte considerazione. Tradotto: c’è il rischio forte che il centro catalano d’Italia sia messo sempre più in un cantuccio, per non dire in uno sgabuzzino.

 

 

“Ottimo risultato per Forza Italia. Il grande sconfitto è il Centrosinistra algherese”

ALGHERO – “Come Forza Italia Alghero siamo estremamente soddisfatti del risultato ottenuto che ha visto la nostra rappresentante Nina Asini eletta nel Consiglio della Città Metropolitana con un risultato molto significativo oltre 4.200 voti e soprattutto è stata rilanciata la leadership azzurra con Nina Ansini unica algherese a Palazzo Sciuti, un bel risultato per Forza Italia, per Alghero, dunque, nonostante le divisioni che vi sono state, c’è una rappresentanza eletta di grande livello che porterà avanti le istanze del territorio di appartenenza. Inoltre queste elezioni ci danno un dato importante ovvero che la maggioranza algherese, questo campo largo, anzi apparentemente larghissimo, non riesce a esprimere una consigliere di maggioranza e questo nonostante i centri più grandi, Sassari, Alghero e Porto Torres, siano guidati dallo stesso Centrosinistra, è una sconfitta sonora frutto delle divisioni, dell’incapacità probabilmente di creare relazioni col territorio. Due candidati, Giusy Piccone e Alberto Bamonti bocciati da queste elezioni”.

Andrea Delogu, segretario cittadino Forza Italia Alghero

“Città Metropolitana, ottimo risultato per Sardegna al Centro 20venti”

SASSARI  – “Un successo netto e inequivocabile per Sardegna al Centro 20venti alle elezioni della Città Metropolitana di Sassari: oltre 9.200 voti ponderati conquistati, pari a circa il 40% di una lista che ha totalizzato 26.000 preferenze complessive, permettendo l’elezione di quattro consiglieri metropolitani.
Il dato assume un valore ancora più significativo se letto alla luce della scelta politica che lo ha preceduto: rifiutare le logiche di spartizione tra partiti e promuovere una consultazione realmente partecipata. Una scommessa vinta, come dimostra l’affluenza record degli amministratori locali, superiore al 92% del voto ponderato.
Sardegna al Centro, promotore convinto della legge per la nascita della Città Metropolitana di Sassari, ha voluto dare sostanza democratica a un’elezione che, per sua natura istituzionale, esclude i cittadini dal voto diretto. Abbiamo trasformato un limite in un’opportunità, spiegano dal movimento, dando voce al territorio attraverso i suoi amministratori,
L’unica nota stonata in un quadro altrimenti brillante è la mancata elezione del secondo candidato, sfumata per soli 16 voti, nonostante Sardegna al Centro 20venti abbia fornito il contributo decisivo per il raggiungimento del quarto quoziente elettorale.
Un risultato che evidenzia anche alcune crepe nel fronte del centrodestra, dove non tutte le forze hanno mostrato la stessa trasparenza: troppi calcoli di convenienza, troppo opportunismo al posto della coerenza.
Il successo ottenuto a Sassari, così come nelle altre province sarde, certifica la nostra identità, dichiarano con orgoglio i vertici del movimento. Sardegna al Centro è una forza politica libera, che non risponde a logiche di apparato ma unicamente ai territori e ai cittadini. Il nostro protagonismo nasce dal basso e lì continuerà a crescere”.

Antonello Peru, consigliere regionale Sardegna al Centro

“Forza Italia si riprende la leadership del territorio”

ALGHERO – “La Consigliera di Forza Italia Nina Ansini è l’unica eletta algherese. Circostanza che mette sotto la giusta luce il radicamento e l’impegno di Forza Italia ad Alghero e nella ex Provincia di Sassari, pur in una situazione “ambientale” difficile. Con Nina Ansini Forza Italia ha eletto anche il bravo sindaco di Nughedu Michele Carboni. Sulla base dei risultati odierni Forza Italia nel territorio è il primo partito del Centrodestra allargato ai civici. Un’ impresa che ci riempie di orgoglio e che son certo sarà un ottimo viatico per i prossimi snodi politico-amministrativi. I ringraziamenti non rituali vanno al Segretario Regionale on. Pietro Pittalis per la “giobbiana” pazienza, al Segretario Provinciale Nanni Terrosu, al consigliere regionale Piero Maieli, a tutti i consiglieri elettori, alla segreteria provinciale e regionale e al Gruppo consiliare regionale che ci è stato vicino e ci ha sostenuti. Grazie di cuore.  E adesso avanti tutti assieme”

Marco Tedde, Forza Italia Alghero

verso più prestigiosi traguardi

Consiglio Metroplitano, Ansini di Forza Italia l’unica algherese eletta. Maggioranza Cacciotto al palo

ALGHERO – Nina Ansini  è  l’unica algherese ad essere stata eletta nel primo consiglio metropolitano del Nord Ovest Sardegna. Ma non solo, la notizia è anche un’altra: il Centrodestra tra eletti nella lista Identità e Territorio e quella riferibile al Centrosinistra avrà’ ben 6 rappresentanze  a fronte delle 8 della parte avversa.  Dunque, di fatto, un sostanziale equilibrio in seno a quella che sara l’amministrazione provinciale a Palazzo Sciuti.

Caso politico. Mentre nessun eletto tra i consiglieri comunali della maggioranza guidata da Cacciotto, fatto politico piuttosto particolare vista la corrispondenza di “colore” con le guide di Sassari e Regione. All’asciutto anche i 5 Stelle che non eleggono, nonostante sia il partito della presidenza isolana,  neanche un rappresentante.

 

“Meno scatolette da aprire, meno leggi Delrio e molta più Democrazia”

ALGHERO –  “Oggi si è votato per eleggere i presidenti e i consigli delle Province in Sardegna. Per la nostra regione è la prima volta, ultima regione in Italia a svolgere queste elezioni da quando esiste la legge e dopo un decennio di commissariamenti.
In questo momento sono in corso gli spogli, ma a prescindere dai risultati:
Ai presidenti e a tutti i consiglieri che verranno eletti i miei più grandi auguri di buon lavoro.
È stato un voto di secondo livello, che coinvolge solo sindaci e consiglieri comunali. È un meccanismo fragile, odioso, che rende difficile persino costruire le liste e che allontana i cittadini da un’istituzione che dovrebbe invece appartenergli pienamente. È un meccanismo che a seconda di dove abiti vali di più o di meno.
Credo che questo sia il vero limite: la rappresentanza si indebolisce quando viene ridotta a una somma di equilibri, senza la partecipazione diretta delle comunità.
Eppure, io continuo a credere che le Province possano e debbano avere un ruolo decisivo. Sono l’ente intermedio che può tenere insieme territori, bisogni e servizi: dalle scuole alle strade, dalla pianificazione al sostegno alle aree interne, e con nuove funzioni che spero vengano finalmente trasferite dalla Regione.
Non ho mai definito né mai definirò le istituzioni dei carrozzoni né tantomeno luoghi di spreco o mangiatoie. Anzi, man mano che gli spazi democratici ed elettivi stanno diminuendo (negli anni sono stati ridotti gli eletti nei consigli comunali, in parlamento, in consiglio regionale) i cittadini vanno meno a votare e si fidano meno delle istituzioni. E i costi non sono diminuiti. Quindi: meno scatolette di tonno, meno leggi Delrio e più democrazia.
Per questo mi auguro che si torni presto al voto dei cittadini, perché senza democrazia non c’è forza né legittimazione.
Oggi più che mai abbiamo bisogno di democrazia di prossimità, di istituzioni vicine alle comunità, capaci di contrastare i nuovi centralismi di Cagliari e di Roma e di dare voce ai territori che rischiano di restare ai margini.
Le Province possono essere questo: uno spazio di rappresentanza, di coesione e di sviluppo condiviso.
A patto che tornino ad essere davvero dei cittadini”.
Daniela Falconi, presidente ANCI Sardegna

Provinciali, attesa per gli “eletti”: probabili sorprese e scossoni

CAGLIARI – Mentre da una parte il presidente è stato già eletto e grazie ad unico listone (Settimo Nizzi),, dall’altra l’ufficialità arriverà questa mattina, quando Giuseppe Mascia sarà il primo presidente della Città Metropolitana di Sassari. Nella speranza che questo nuovo ente trovi al più presto un’assise eletta dal popolo e non dai consiglieri e sindaci, passaggio non propriamente di elevata democrazia e soprattutto nell’auspicio che non diventi l’ennesimo “carrozzone” guidato da burocrati e uffici, c’è grande attesa per i 14 che andranno a comporre il “Consiglio Metropolitano”.

Per gli algheresi, come già comunicato, sono in lizza Giusy Piccone (5 Stelle), Alberto Bamonti (Noi Riformiamo Alghero), Nina Ansini  (Forza Italia) e Lelle Salvatore (Udc / Lega). Difficile prevedere chi la spunterà, certamente sarà piuttosto facile comprendere il voto di ognuno, o quasi, dei consiglieri comunali e da qui fare delle opportune valutazioni che, nonostante le solite, reiterate e oramai consolidate “minimizzazioni” che giungono dal “palazzo”  potrebbero portare a diffusi scossoni, anche interni alla maggioranza. A partire dal fatto che alcuni esponenti oggi in maggioranza  per Cacciotto potrebbero, nella giornata di voto di ieri, aver espresso la propria preferenza per un candidato della lista avversa composto dal centro-destra civico guidato, localmente, da Antonello Peru, Piero Maieli e Nicola Lucchi e dalla deputata Barbara Polo.

Intanto dalla Regione, fanno sapere che, conclusa la tornata elettorale di secondo livello per l’elezione dei nuovi organi delle Province isolane, la Regione rinnova e rafforza il proprio impegno a sostegno degli enti intermedi e delle circoscrizioni territoriali, con risorse certe e strumenti di collaborazione.

“Alle nuove amministrazioni provinciali e metropolitane elette in queste ore rivolgo un sincero augurio di buon lavoro”, dichiara l’assessore regionale degli Enti locali, Finanze e Urbanistica, Francesco Spanedda. “La Regione – assicura – sarà al loro fianco, garantendo supporto e collaborazione per dare risposte concrete alle esigenze dei territori e dei cittadini”.

“Diamo stabilità e funzioni agli enti di area vasta – afferma Spanedda – con oltre 30 milioni di euro all’anno per ciascuna annualità del triennio 2025-2027, rafforziamo il coordinamento con i Comuni e garantiamo servizi più efficienti ai cittadini”.

“Abbiamo messo in campo interventi mirati per dare ossigeno ai Comuni, accelerare i progetti già avviati e sbloccare iniziative ferme da troppo tempo. Liberiamo risorse e incentiviamo lo sviluppo economico, valorizzando i territori”, aggiunge l’assessore.

“Il rinnovo dei rappresentanti delle Province e delle Città metropolitane coincide con una fase in cui la Regione sta investendo con decisione negli enti locali e nelle aree vaste. È un’occasione per lavorare insieme, in modo ancora più efficace, per la crescita e la coesione dei nostri territori”, conclude l’assessore.

Regione, 40milioni al Consorzio Industriale di San Marco

CAGLIARI – È imminente la firma delle convenzioni tra l’Assessorato regionale dell’Industria e il Consorzio Industriale Provinciale di Sassari (CIPS) per il trasferimento dei 40 milioni di euro dei fondi Fsc assegnati lo scorso maggio alla Regione Sardegna dal CIPESS (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile). L’accordo rappresenta un passaggio fondamentale per sbloccare gli investimenti previsti nel programma di rigenerazione delle aree industriali di Porto Torres, che ha come obiettivo il rilancio del sistema produttivo in chiave sostenibile.

L’incontro tra l’assessore dell’Industria, Emanuele Cani, e la presidente del CIPS, Simona Fois, tenuto ieri a Cagliari nella sede dell’Assessorato, è stato l’occasione per fare il punto sui cronoprogrammi dei principali interventi.

“La firma delle convenzioni e l’avvio operativo dei cantieri segnano un passo concreto verso la rigenerazione del polo industriale di Porto Torres, con interventi mirati alla valorizzazione delle aree, alla sostenibilità ambientale e al rilancio economico del territorio”, spiega l’assessore Cani.

“L’assessore ha manifestato grande attenzione verso il rilancio della nostra area industriale – sottolinea la presidente Fois – e abbiamo condiviso una visione chiara sugli obiettivi strategici. Se tutti gli attori istituzionali lavorano in sinergia, i risultati non tardano ad arrivare. Le attività avviate confermano che siamo sulla strada giusta”.

In particolare, è in fase di pubblicazione la gara per i lavori di demolizione del lotto ex Cementir, con l’obiettivo di affidare le opere entro la fine dell’anno. Il progetto, attualmente in fase approvazione da parte della Conferenza dei Servizi, riguarda un’area strategica in zona retroportuale e costituisce il primo tassello del più ampio e atteso piano di decommissioning di circa 46 ettari di aree industriali dismesse.

Per le altre aree retroportuali, il CIPS sta completando le acquisizioni ed è in fase di predisposizione la gara per la progettazione dei lavori, che sarà seguita dagli affidamenti per la realizzazione degli interventi di bonifica secondo la tempistica prevista.

Parallelamente, sono in avvio le gare di progettazione per ulteriori interventi infrastrutturali finanziati con i fondi FSC: manutenzione straordinaria della viabilità consortile nei tre agglomerati industriali, completamento della rete del gas a Porto Torres e potenziamento del settore terziario del depuratore consortile

“San Martino, smontati i macchinari: un colpo durissimo”

SASSARI –  “Apprendiamo oggi, 27 settembre 2025, che tutti i macchinari per l’imbottigliamento e il confezionamento dell’Acqua San Martino sono stati smontati e sono pronti per essere spediti in Germania. La società Deutsche Leasing, titolare del patto di dominio-riscatto, si è ripresa ciò che restava di valore nello stabilimento, del valore di circa dieci milioni.

Questo significa una cosa molto semplice: senza il cuore degli impianti, la ripresa dell’attività è un miraggio. Resteranno soltanto immobili vecchi, con parti in eternit e in cattivo stato, mentre i dipendenti si trovano in una condizione sempre più fragile: il progetto-ponte dura solo otto mesi, poi cosa succederà?

Che cosa metterà a bando la Città Metropolitana? Non un’azienda funzionante, ma soltanto una concessione di acqua, senza impianti e con strutture inutilizzabili. E allora la domanda è inevitabile: quanto tempo servirà per reperire nuovi macchinari, riottenere tutte le autorizzazioni sanitarie e riportare l’acqua San Martino sui tavoli dei ristoranti e nelle case dei sassaresi? Non meno di tre o quattro anni, se tutto andrà bene.

Oggi il rischio è evidente: i lavoratori, le famiglie e un pezzo importante della storia e dell’identità del territorio rischiano di sparire.

Non voglio entrare negli aspetti giudiziari del fallimento, che spettano agli organi competenti e che stanno svolgendo con serietà il loro lavoro. Ma politicamente e istituzionalmente non si può far finta di nulla: la Regione, i consiglieri regionali, gli assessori e le istituzioni locali devono andare subito a vedere con i propri occhi la situazione reale nello stabilimento San Martino.

Invito la politica a fare una visita immediata, per prendere coscienza della drammatica realtà. Perché senza impianti, senza un piano industriale credibile e senza garanzie occupazionali, parlare di rilancio è solo un’illusione”.

 

Tore Piana, Psd’Az

Chiavi di Sassari all’Albanese, “Chiaro e netto no” da Fratelli d’Italia

SASSARI  – “No chiaro e netto alla consegna delle chiavi della città di Sassari alla dottoressa relatrice ONU Francesca Albanese”. Inizia così un comunicato del gruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale di Sassari composto da Roberto Cadeddu, Pietro Pedoni e Maurizio Usai e del Coordinatore Cittadino Luca Babudieri.

“Una relatrice –  attacca Pedoni – che ha perso più di un’occasione nei suoi numerosi interventi pubblici, per definire Hamas una forza criminale e per la quale sono state chieste le dimissioni, insieme ad alcune osservazioni,  da parte di esponenti proprio delle Nazioni Unite e da  alcuni governi europei per il suo ‘linguaggio fortemente politicizzato” e aggiungerei – sottolinea Pedoni ricordando quanto detto da alcuni rappresentanti ONU – nettamente di parte.

Il capogruppo Roberto Cadeddu,  evidenzia che “la consegna delle chiavi della Città, deve essere un riconoscimento consegnato dal Sindaco in rappresentanza di tutta la città e non di una parte di essa. Deve essere quindi – continua –  motivo  di unione  e di condivisione  tra tutti i cittadini  e non una imposizione di una parte politica che – conclude – forte della sua superiorità numerica in consiglio comunale usa questa onoreficenza in maniera arbitraria e stumentale per attaccare il governo Meloni.

Maurizio Usai sottolinea che “dire no alla consegna delle chiavi della città, non significa sottrarsi al tema dei diritti umani, che ci sta a cuore, ma preservare il valore autentico di questo riconoscimento. Le chiavi – precisa –  non sono un premio personale, ma il simbolo con cui Sassari si racconta all’esterno: devono trasmettere l’immagine di una comunità coesa, rispettata e capace di parlare con una sola voce. Per questo è giusto riservarle a figure che rappresentino un patrimonio condiviso, senza entrare in ambiti che rischiano di dividere.

Chiudono la nota le parole del Coordinatore cittadino Luca Babudieri:”Avevamo chiesto al Sindaco di essere il primo cittadino di tutti i Sassaresi, invece ha scelto, per l’ennesima volta, di usare Sassari per attaccare in maniera strumentale il Governo Meloni.

Rimane l’amarezza perchè siamo convinti che questa scelta non sposti di un millimetro la situazione attuale e riteniamo che il dibattito sulla tragedia che sta avvenendo a Gaza, meriterebbe certamente di non essere inquinato da interessi elettorali e tentativi di arrivare alla ribalta nazionale”.