“Votare No per sfratto a Bruno”

ALGHERO – “E’ chiaro ed evidente, vista la sua palese scelta di campo, che il voto referendario con l’auspicata vittoria del No sarà anche un avviso di sfratto per il sindaco Bruno“. Ad una domanda giunta dai sostenitori, questa è la risposta che è giunta dal tavolo di Forza Italia in cui erano presenti i consiglieri comunali e il rappresentante regionale Marco Tedde. Ciò durante l’incontro di lunedi che, al netto di definire gli aspetti organizzativi dei comitati del No, ha confermato quello che è un effetto palese della consultazione referendaria.

Del resto il voto del 4 dicembre non potrà non avere anche dei risvolti politici. Nazionali, sicuramente, ma anche regionali e locali. A Roma, qualsiasi sia il risultato, il Partito Democratico subirà sicuramente uno “stop and go” che poi lo vedrà prendere nuova forma tra chi ammicca al centro e coloro che avversano Renzi e si riverseranno verso i lidi della sinistra. Riflessi che si stanno già vedendo anche in Sardegna dove i dem si stanno (ri)organizzando. E proprio domani a Cagliari, ad esempio, ci sarà il battesimo della corrente facente capo al Ministro Martina alla presenza, tra gli altri, dei leader maximi sardi Antonello Cabras e Giacomo Spissu.

Dall’altra parte Berlusconi (apparentemente) ha frenato Parisi, ma essendo un “volpone” ha fiutato che se non serra le fila potrebbe sfuggire la vittoria (che pare certa) nel referendum che invece, ovviamente, premia le posizioni radicalizzate e non i moderatismi. Ma a urne chiuse sono in molti a giurare che verrà subito creato un governo di scopo, col supporto anche della nuova realtà di Prisi, si cambia la legge elettorale e si va al voto anticipato con la nascita di una nuove aggregazioni in linea col ritorno (quasi certo) del proporzionale.

Un ritorno al passato utile ad arginare i 5 Stelle (loro stessi ancora poco convinti di poter prendersi l’Italia), ma soprattutto a riportare un legame maggiore coi territori e con le forze politiche. La prima ipotesi, dicono i bene informati, vede il paradosso che lo stesso Grillo sarebbe conscio dell’impossibilità di poter, ora come ora, governare l’Italia. Mentre nel secondo caso è chiaro che si andrebbero a fare delle “grosse coalizioni” stile Prima Repubblica e, più di recente, come nella Germania della Merkel. Sono tutti conosci che il maggioritario, del resto, non è la formula ideale per il frammentato panorama politico nazionale.

Ma ritornando all’inizio, i forzisti algheresi chiedono un voto contrario al referendum non solo per i risvolti oltre le mura, ma perchè sarebbe anche un (ulteriore) segnale all’amministrazione Bruno e nello specifico al Primo Cittadino che, anche di recente sabato scorso in un incontro, ha manifestato il suo appoggio al “Si” alla presenza anche del suo primo mentore Renato Soru, e ieri durante la convention di Renzi a Sassari, non nasconde il suo voto affermativo che per alcuni è finalizzato, anche, a prenotare un eventuale posto per Roma, vicende cagliaritante e algheresi permettendo.

Nella foto l’ultimo incontro di Forza Italia con comitati per i No e altri gruppi di lavoro

S.I.