Sassari off-limits, allarme migranti

SASSARI – “E’ ormai da diversi anni che i governi del nostro Paese stanno cercando di gestire (male) l’emergenza dei migranti che, quasi quotidianamente, sbarcano sulle nostre coste nella falsa speranza di trovare il Paese di Bengodi. Tutto ciò avviene nell’indifferenza più totale da parte dell’Unione Europea che, al contrario, dovrebbe farsene carico in prima battuta”. Cosi il Giampietro Miscali – Cecilia Cherchi e Vice Coordinatori Forza Italia Sassari riguardo la condizione dei migranti.

“Ora, uno dei problemi fondamentali direttamente connessi con le politiche di accoglienza indiscriminata attuate dal nostro Paese, consiste nell’impossibilità di identificare chi ci stiamo mettendo in casa e la prova più tangibile sta nel fatto che, sempre più spesso, i protagonisti dei fatti di cronaca sono proprio i migranti. Costituiscono storia recente le notizie dello sgombero di una palazzina del centro di Roma, sfociato in una vera e propria battaglia tra immigrati protagonisti di un’occupazione abusiva e le forze dell’ordine impegnate a fare il proprio dovere e dello stupro perpetrato, sempre ad opera di migranti, ai danni di una turista polacca sul litorale riminese, sotto gli occhi dell’amico”.

“Per non essere da meno, anche qui a Sassari i migranti ci mettono tutto il loro impegno per conquistare popolarità: è di ieri la notizia di due extracomunitari che, nel primo pomeriggio ed in pieno centro, se le sono date di santa ragione rischiando di coinvolgere qualche passante occasionale. Questo è l’ultimo degli episodi che, soprattutto nella zona del centro storico in cui l’insediamento dei migranti è stato più rilevante, sono divenuti abbastanza ricorrenti”.

“E allora è necessario che l’amministrazione comunale studi le soluzioni più appropriate per rivitalizzare il centro storico che, dopo una certa ora, diventa off limits per coloro che, soprattutto d’estate, vogliano farsi una passeggiata notturna per il Corso e le zone limitrofe. La pretesa che vengano garantite legalità e ordine pubblico non è una forma di razzismo, ma la logica conseguenza di quella che, nei paesi civili, viene chiamata democrazia.

Nella foto un gruppo di migranti che prende l’autobus a Sassari

S.I.