No violenza donne: odg a Sassari

SASSARI – La decisione è stata univoca e unanime: tutto il Consiglio comunale ha votato a favore dell’ordine del giorno presentato oggi dai capigruppo durante l’Assemblea e con il quale il Comune «si impegna a continuare nella pratica di azioni significative di contrasto alla violenza e di prevenzione attraverso la diffusione di una cultura di parità fra i generi». Il documento e la sua votazione si inseriscono nella serie di iniziative organizzate dall’Amministrazione di Sassari in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il 25 novembre.

«La scelta di discutere oggi, in questa seduta, un ordine del giorno che celebri questa giornata è un gesto a cui diamo un forte significato – ha commentato la presidente del Consiglio Esmeralda Ughi -. È importante ricordare la ricorrenza del 25 novembre anche qui, a Sassari, con gesti capaci di portare fuori da questa sala il nostro comune sentire per attestare che Sassari è una città amica delle donne e che si batte concretamente da anni contro la violenza di genere». Nel testo si legge che il Consiglio comunale si impegna, inoltre, a dotarsi del Piano d’azione per la parità delle donne e degli uomini in attuazione della Carta europea per l’uguaglianza e le parità delle donne e degli uomini nella vita locale e regionale. Sassari, come sottolineato nello stesso ordine del giorno, da tempo attua politiche e mette in campo iniziative di sensibilizzazione sul tema. È stata la prima città in Sardegna a dedicare uno spazio a una donna vittima della violenza maschile. Il 25 novembre del 2012 è stata inaugurata piazza Monica Moretti, in ricordo della giovane urologa trucidata il 22 giugno del 2002 da uno stalker che la ossessionava da mesi. La piazza «è, nella nostra città, il simbolo della repulsione verso ogni forma di violenza contro le donne» si legge ancora nel documento.

A Sassari, secondo i dati raccolti dal 2000 fino al giugno 2014, il centro antiviolenza ha ricevuto 1.243 richieste di aiuto e la Casa Aurora ha ospitato più di 126 nuclei madre-bambino. Le persone che chiedono aiuto sono prevalentemente donne italiane (circa il 20% sono straniere) che, nell’85% dei casi, sono vittime di violenza perpetrata nei loro confronti dal partner o ex partner, senza distinzione di classe sociale o di livello di istruzione. Durante il suo intervento, la presidente Ughi ha anche ricordato il premio per la migliore tesi di laurea magistrale sul tema del contrasto alla violenza contro le donne ricevuto stamattina a Montecitorio da Gabriella Taras, laureata all’Università turritana. Nell’elaborato la dottoressa analizza, partendo proprio dai dati del centro antiviolenza e della casa Aurora, la situazione della città di Sassari. «È anche grazie al progetto Aurora che possiamo dire che la città è in prima linea nella lotta alla violenza di genere – ha detto il primo cittadino Nicola Sanna –. Il centro antiviolenza, realizzato dal Settore Servizi sociali in collaborazione con il mondo dell’associazionismo, offre una serie di interventi finalizzati ad aiutare tutte le donne e i nuclei familiari che si trovano a vivere situazioni di maltrattamento, violenza, conflittualità di coppia. È un importante esempio di progettazione integrata e condivisa». Durante i lavori dell’Assemblea, consiglieri e consigliere hanno indossato un fiocco bianco, come simbolo del rifiuto a rimanere in silenzio davanti alla violenza contro le donne.

Nella foto il Consiglio Comunale di ieri a Sassari

M.S.R.