No ai ricchi fondi per l’accoglienza

ORISTANO – Apprendiamo da alcune testate giornalistiche di come la Regione Sardegna abbia dedicato per il nuovo piano lavoro, destinato ovviamente al business dell’accoglienza, i fondi aggiuntivi ricevuti dalla comunità europea. “A quanto pare, il nuovo progetto messo in atto dalla giunta Pigliaru alla fine dell’anno scorso sta portando i suoi frutti, come riferisce l’assessore agli Affari generali Filippo Spanu, che si arroga il diritto di far passare il messaggio, secondo il quale i migranti stanno portando lavoro – dichiara il responsabile regionale Fabio Corrias -, non fa altro invece che andare a discapito degli abitanti Sardi che sono costretti ad abbandonare le loro case e la loro Terra per cercare altrove, spesso e volentieri fuori dai confini nazionali, un posto di lavoro che possa permettere di vivere degnamente la loro esistenza”.

“Negli ultimi due anni è presente un aumento del tasso di disoccupazione in tutta l’Isola, in controtendenza rispetto alla media nazionale e quindi un calo occupati che arriva a quota 562mila, ponendo il sud Sardegna al primo posto regionale in questa triste classifica – continua nella nota Corrias -, dando vita a uno spopolamento progressivo dei paesaggi dell’isola, territori disabitati che sono candidati ad assumere sempre più le sembianze fosche delle terre abbandonate, che gli assessori regionali hanno ben pensato di popolare col piano accoglienza, invece di garantire un futuro ai migliaia di Sardi costretti all’esodo”.

“Ecco qui come il tanto amato progetto LavoRas, annunciato pochi giorni fa dalla giunta regionale, veda l’assunzione di tanti giovani disoccupati, di incentivi all’assunzione e di assegni formativi – conclude il responsabile regionale -, destinati al raddoppio degli Sprar per garantire la possibilità di ospitare più migranti e inserirli a pieno regime nel progetto che vedrà sicuramente più lavoro, purtroppo non a vantaggio dei cittadini Sardi”.

Nella foto una manifestazione di Casapound

S.I.