“Mi dimetto, si, no, forse”

ALGHERO – “Mi dimetto, si, no, forse”. Siamo punto e a capo. Passano gli anni, ma la il racconto non cambia. Una maggioranza avulsa in mille problematiche, nata per cercare di vincere le elezioni, riuscirci, di poco, ma, come detto da tutti, viste le esperienze lontane, opposte e differenti, impossibilitata a governare o almeno a farlo bene e con la necessaria attività utile a garantire le risposte attese dagli algheresi. E così è stato anche ieri con Mario Bruno che a margine della seduta (non svoltasi) di ieri avrebbe detto ai suoi dell’intenzione di dimettersi. Ma, per i più, tale decisivo passo, anche se la situazione è oramai fuori controllo, difficilmente sarà compiuto.

Ed invece bisognerebbe fare i conti che nonostante quanto diffuso, sono mancate in questi anni le azioni utili a raggiungere obiettivi prefissati che, a detta dello stesso Sindaco, dovevano sopperire anche i problemi emersi con le Amministrazioni precedenti. E invece il Consiglio si trova, quasi da subito, impantanato e legato alle dinamiche di una maggioranza frammentata e connessa anche a problemi personali e lavorativi. In questi casi, però, in altri momenti storici, i protagonisti probabilmente si sarebbero dimessi per dare spazio ai colleghi di partito, ma questi passaggi, per dinamiche politiche che avrebbero messo ancora più all’angolo il Primo Cittadino, non sono stati fatti ed ecco i risultati.

Moro, assente perchè impegnato col lavoro, visto che risiede abitualmente fuori dalla Sardegna, si è subito affrettato a fare sapere che il “suo impegno continua” e che l’assenza non era politica. Lo stesso vale per Alessandro Nasone, anch’esso assente per impegni improrogabili di lavoro. Per assurdo coloro che erano presenti erano entrambi i consiglieri del Partito Democratico. Mimmo Pirisi ed Enrico Daga hanno, ancora una volta, forse una delle ultime, garantito la loro presenza in “accordo” a quanto definito col Sindaco sui già noti impegni programmatici che, però, soprattutto il segretario dem Salis, come già ricordato, evidenzia che ancora, nonostante la fine del mandato sia dietro l’angolo, “non siano ancora stati raggiunti”.

In tutto questo, poi, chi ne paga sempre è la città. Del resto il Consiglio Comunale e dunque l’Amministrazione, da sempre, è lo specchio di una comunità che mai, come questo periodo, e per mille risvolti, pare spaesata e legata solo a contingenze e poco altro. Il caldo avrebbe dovuto far dimenticare tutto. Ma le temperature alte paiono presentarsi a singhiozzo e così l’oblio delle tante problematiche tarda ad arrivare e queste restano presenti. Cosi come i punti che si sarebbero dovuti discutere ieri tra cui l’attesa mozione sulla Ludopatia, il posizionamento dell’Ecocentro a Santa Maria La Palma, che dunque subirà ulteriori rimandi con buona pace degli abitanti dell’agro, poi la stra-annunciata modifica allo statuto della Fondazione Meta che, a pochi mesi dalla fine del consiliatura, è poco spiegabile visto che non potrà essere definita come divulgato.

Senza considerare che sarebbe stato necessario, nonchè urgente, discutere della condizione del Turismo, Igiene Urbana e in particolare dell’Aeroporto di Alghero dove ci sono dei “movimenti” noti praticamente a tutti, ma ancora non discussi nella massima assise cittadina. Resta una condizione di stallo che in un momento storico come questo e soprattutto nella stagione più importante, quella estiva, per un località turistica, pesa in maniera inaudita e non sarà certo un calcio di pallone sulla sabbia, seppur spettacolare, a cambiare le sorti della storia.

Nella foto il Consiglio Comunale di Alghero

S.I.