Giudice di Pace: Alghero non riapre

ALGHERO – Fare tagli, risparmiare, attuare la famigerata montiana “spending review” vuole dire spesso anche una diminuzione dei servizi fin’anche alla desertificazione del territorio in oggetto. Per questo è necessario che gli enti locali facciano il possibile per mantenere vivi dei presidi che alimentano il tessuto sociale. Uno di questi era il Giudice di Pace. Alghero, tra le altre cose, negli ultimi anni, ha perso anche questo servizio. Ma ciò che lascia perplessi è che in questi giorni è in pubblicazione il decreto ministeriale, con la firma del Ministro della Giustizia Orlando al decreto dello scorso 27 maggio 2016, sul «ripristino degli uffici del giudice di pace soppressi ai sensi dell’art. 2, comma 1 bis, d.l. n. 192/2014, convertito, con modificazioni, con l. n. 11/2015», una cinquantina di uffici riprenderanno le loro attività da gennaio 2017.

In totale 51 sedi ripristinate. Tra queste quelle in Sardegna di Iglesias e Tortolì, mentre manca inspiegabilmente Alghero. “Fallimento Alghero su tutti i fronti: un’Amministrazione che, volontariamente e scientemente, decide di chiudere un importante presidio di Giustizia, come ha fatto Alghero con il Giudice di Pace, è inqualificabile. Ora, in Sardegna, solo Alghero non ce l’ha, ma è possibile che non si vergogna nessuno di ciò?”, questo il commento del consigliere d’opposizione Michele Pais alla notizia.

Questi gli uffici che saranno di nuovo operativi: Abbiategrasso, Acerra, Alì Terme, Amalfi, Amatrice, Barrafranca, Belvedere Marittimo, Capaccio, Cariati, Castel di Sangro, Castelnuovo di Garfagnana, Cetraro, Corato, Corigliano Calabro, Dolo, Empoli, Fasano, Ferentino, Fidenza, Filadelfia, Finale Emilia, Frattamaggiore, Gragnano, Grottaglie, Guardiagrele, Gubbio, Iglesias, Irsina, Lauro, Legnago, Legnano, Lungro, Macomer, Maddaloni, Melito di Porto Salvo, Molfetta, Montecorvino Rovella, Montevarchi, Nicotera, Oriolo, Ortona, Osimo, Pavullo nel Frignano, Polizzi Generosa, Pontecorvo, Portici, Rometta, San Benedetto del Tronto, San Giovanni in Fiore, San Giovanni Rotondo, San Sosti, Sansepolcro, Segni, Serra San Bruno, Sezze, Siderno, Subiaco, Taverna, Termoli, Tortolì, Tricarico, Venafro, Vizzini.

“Per ripristinare gli uffici gli enti locali si assumono gli oneri relativi alle spese di funzionamento ed erogazione del servizio di giustizia, compreso il fabbisogno di personale amministrativo. Una volta pubblicato il provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale, il Csm avrà sessanta giorni di tempo per determinare le piante organiche del personale di magistratura onoraria degli uffici”. Forse, la spiegazione la mancata riapertura degli uffici del Giudice di Pace è rinchiusa nelle direttive del Ministero illustrate in questo ultimo capoverso: tagli, spending review spesso sinonimo di desertificazione.

Nella foto un aula di Tribunale

S.I.