“Da Step a Secal si continua solo a fare cassa”

ALGHERO – “Al di là delle baggianate tipo “pace fiscale” comunicate da Porta Terra, in Alghero, purtroppo, si continua a fare cassa sulle spalle dei cittadini, inviando cartelle contenenti errori.
Ultimo esempio, molti cittadini che in questi anni si erano visti recapitare degli accertamenti Tari sballati, a causa di un calcolo errato della superficie imponibile vedono ora confermato quel calcolo nelle cartelle emesse dalla Secal.  Nello specifico prima Step e ora Secal sbagliano nel computo della superficie dei vani accessori e “incredibilmente” sbagliano sempre a favore del Comune. I cittadini così si vedono recapitare bollette Tari con superfici imponibili (e conseguentemente importi da pagare…) sovrastimati.  La norma stabilisce che “la superficie assoggettabile alla TARI è pari all’80 per cento di quella catastale determinata secondo i criteri stabiliti dal decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 1998, n. 138”.  Ecco, se Conoci e la sua giunta, tra un selfie e l’altro, trovassero il tempo di studiare, scoprirebbero che il DPR 138 del 1998 stabilisce che “la superficie dei vani accessori a servizio indiretto dei vani principali, quali soffitte, cantine e simili, deve essere computata nella misura del 50%, qualora comunicanti con i vani principali o del 25% qualora non comunicanti” ed eviterebbero di mandare prima accertamenti e ora bollette Tari con le superfici dei vani accessori calcolate al 100% con un notevole aggravio per i malcapitati contribuenti.  In sostanza, invece, per una cantina o simile la Tari andrebbe pagata nella misura del 40% qualora comunicante o del 20% se non comunicante (per chi si fosse perso con le percentuali, in base alle norme per calcolare la superficie imponibile bisogna fare l’80% del 50% o del 25% previsto per i vani accessori, ottenendo così il definitivo 40% o 20%).  Sempre, se nel cdx si avesse voglia di studiare e non si volessero solo spremere i cittadini, basterebbe leggere la risposta data dall’Agenzia delle entrate all’interpello n. 306 del 23 luglio 2019, in cui per i disattenti – come gli Amministratori algheresi –  tutto ciò viene ribadito. Ma la cosa ancora più incredibile è che per evitare di inviare cartelle gonfiate sarebbe sufficiente conoscere il regolamento del nostro Comune che all’articolo 11 spiega proprio che nel calcolo della superficie imponibile bisogna seguire il già più volte citato DPR 138.  L’unica speranza è che finalmente si inizi a studiare e si ponga rimedio, anche se purtroppo, come più volte sospettato e detto, il problema sembra semplicemente la volontà della giunta Conoci di fare cassa, indipendentemente da quale società, interna o esterna, gestisca il servizio di riscossione”.
Pietro Sartore, consigliere comunale lista civica Per Alghero