Maria Pia, Pul e Puc: tempo finito

ALGHERO – Terza puntata per “Cosa succede in città” l’approfondimento che va in onda su Catalan Tv (venerdi, sabato, domenica e lunedi alle ore 21.00) e poi nel canale you tube di Algheronews. Protagonisti questa volta due politici già da anni protagonisti della vita sociale cittadina: Vittorio Curedda e Maurizio Pirisi.

Diverse le tematiche affrontate, ma nello specifico si sono toccati gli argomenti rientranti nello sviluppo della città di Alghero. Dal turismo all’urbanistica passando per le infrastrutture. In particolare i due esponenti si sono soffermati su Maria Pia, Pul, porto, Puc e programmazione turistica oltre che discutere anche di politica. Passaggio sul tema del momento ovvero il rapporto col Partito Democratico su cui Curedda ha ricordato come sia importante giungere ad una sintesi in ottica di una ricostruzione del centrosinistra, ma soprattutto nella definizione di progettualità che la città attende oramai da anni.

In particolare sul progetto di Maria Pia, Pirisi ha incalzato Curedda rispetto a quanto detto in campagna elettorale e poi invece in trasmissione detto dal consigliere di maggioranza. Il nodo resta il solito: parco urbano o meno. Ma Curedda è stato chiaro: noi vogliamo realizzare delle strutture ricettive che sicuramente siano adatte ai tempi rispetto anche ai posti letto, oltre che garantire delle aree per servizi, verde e intrattenimento. Altro punto il Pul. Viste anche le normative vigenti urge l’approvazione del documento che pianifica i litorali. Su Maria Pia, Pul e Puc Curedda ha ribadito la volontà sua e del suo gruppo (Democratici per Alghero) a fare in fretta, ma, ovviamente, le decisioni ultime sono dell’intera maggioranza.

Nella foto il Consiglio

S.I.

Verde e rotatorie: cercasi sponsor

ALGHERO – “Imprese e Società, Ditte individuali, Cooperative, Consorzi, Operatori commerciali, Istituti di credito ed associazioni senza fini di lucro”. Annuncio ribadito da Sant’Anna riguardo il progetto dell’amministrazione finalizzato a trovare dei privati con la formula della sponsorizzazione.

“A loro è rivolta l’opportunità di candidarsi ad effettuare la manutenzione e gestione di una o più aree verdi o rotatorie attraverso la procedura di sponsorizzazione che l’Amministrazione ha varato congiuntamente a quella per eventi e immobili di proprietà comunale. L’allestimento a verde, infatti, consente la riqualificazione e la valorizzazione di un luogo e, specialmente nel caso di rotatorie poste all’ingresso dei centri abitati, rappresenta una sorta di “biglietto da visita” per la città. In cambio della sistemazione e la manutenzione e gestione delle aree, l’Amministrazione riconosce la possibilità di installarvi cartelli istituzionali finalizzati alla sponsorizzazione con garanzia di un ritorno di immagine”.

“Le aree a verde pubblico comunali e le rotatorie interessate alla sponsorizzazione sono diverse: dalla Piazza San Marco di Fertilia, con aree verdi annesse, alla Piazza Maria Carta, al parcheggio dell’Ospedale Civile; dalla rotatoria di Via Don Minzoni – Via Liguria al Lungomare Barcellona; dai Bastioni Cristoforo Colombo alla rotatoria con aree verdi annesse di Via Fermi e Via Don Minzoni. L’elenco completo delle aree individuate è contenuto nell’avviso pubblico con relativi allegati, disponibile sul sito istituzionale del Comune di Alghero, nell’Albo Pretorio, alla sezione Servizi al Cittadino/bandi avvisi e graduatorie. I soggetti interessati dovranno far pervenire le proprie proposte al Comune di Alghero, Via S. Anna 38, entro e non oltre le ore 12,00 del giorno 8 aprile 2016“.

Nella foto un alberto in aiuola allo Scalo Tarantiello

S.I.

Caos Zooprofilatico: pessima gestione

CAGLIARI – “Nonostante i richiami al risparmio e all’avvio laddove possibile delle procedure di stabilizzazione dei lavoratori precari, all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Sassari si continua a far fronte all’ordinario fabbisogno di personale ricorrendo al lavoro interinale notoriamente più costoso di qualsiasi altra forma contrattuale di lavoro.” A ritornare sulla questione è il Vice Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Marco Tedde, primo firmatario di un interpellanza e due interrogazioni rimaste senza risposta.

“Ormai lo sanno anche i sassi che è possibile ricorrere alla stabilizzazione del personale precario soprattutto per far fronte ad esigenze non temporanee ma strutturali. Stranamente presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Sassari si continua, invece, a preferire forme contrattuali flessibili molto più costose come il lavoro interinale per svolgere funzioni e compiti che rientrano nella normale attività dell’ente. Così facendo – precisa il Consigliere Regionale algherese – si spreca un inestimabile patrimonio di esperienze e professionalità, si dilapidano risorse pubbliche e si gettano letteralmente sul lastrico centinaia di lavoratori precari che per anni hanno prestato con dedizione la propria attività lavorativa presso l’IZS di Sassari e che attendono con preoccupazione un assunzione a tempo indeterminato peraltro già deliberata nel 2013 dall’allora direttore generale dell’ente. Questa è solo una delle tante anomalie che caratterizzano la gestione dell’IZS di Sassari. – prosegue l’ex Sindaco di Alghero – Nel settembre scorso presentai un’interrogazione in quanto la Giunta Pigliaru aveva conferito l’incarico di direttore generale dell’IZS di Sassari ad un ex dirigente in pensione con contratto di diritto privato riconoscendogli un compenso annuo di 123.950 euro, in violazione di un preciso divieto posto dalle leggi in materia”.

“Nel novembre 2014 presentai un’interpellanza per le continue ed illegittime ed indebite ingerenze dell’Assessore della Sanità sulla gestione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Sassari. Nessuna risposta è giunta da Cagliari. L’ente continua ad essere gestito – conclude Marco Tedde – come se non fosse parte della pubblica amministrazione ma fosse un soggetto privato, con la massima discrezionalità nelle assunzioni di personale, nella scelta del management e nelle più elementari scelte gestionali. Dimenticando che si tratta di un ente pubblico dotato di risorse che appartengono alla collettività. E, quindi, né a Pigliaru né alla sua Giunta.”.

Nella foto Marco Tedde

S.I.

Campo di alghe: spiaggia addio

ALGHERO – Tra le tante questioni ferme ad alcuni anni fa c’è anche quella relativa al manto di posidonia che ricopre una vasta porzione all’inizio della spiaggia di San Giovanni. Le località balneari concorrenti pagherebbero oro per avere un limbo di arenile bianchissimo a pochi metri dal centro città. Ma Alghero che potenzialmente lo potrebbe avere, si trova a scontrarsi con una montagna di alghe e inconsistenza politica.

In questi anni sono state avanzate tante soluzioni sull’eventuale riutilizzo di questo materiale che la legislazione europea, e dunque nazionale, identifica come rifiuto speciale e come tale va trattato. Ma, come per tutti i settori, se la politica si assumesse le sue responsabilità andando oltre lo svolgere l’ordinaria amministrazione, si potrebbero trovare nuove soluzioni e liberare un’area al fine di aumentare il godimento del litorale ovviamente anche a fini turistici.

In altre regioni d’Italia, vedi la Puglia, sono ritornati ad un uso agricolo, come facevano i nostri nonni. Ad Alghero siamo fermi alle discussioni, convegni e prime progettualità delle amministrazioni passate. In particolare con quella guidata da Tedde si era vicini a trovare una soluzione definitiva per ripulire quella zona che oramai, solidificandosi la posidonia, è divenuta quasi un nuovo vasta e arido terreno. Invece di valorizzare una spiaggia cittadina, andiamo a perderla per manifesta ignavia. Proprio l’opposto di quello che farebbe qualsiasi persona (privato o pubblico) di buon senso, soprattutto in un periodo di profonda crisi.

Eppure si continua a sbandierare il progetto (anche questo risalente a diversi anni addietro) dei nuovi chioschi bar. Un’iniziativa che oggi, com’è evidente, non avrebbe più la sostenibilità economica che aveva in passato e soprattutto quell’idea era collegata alla definitiva eliminazione delle alghe putrescenti. Altrimenti avremmo dei chioschi sorgere praticamente su una montagna marrone, quando invece sotto pochi centimetri si trova una spiaggia dai granelli finissimi e bianchi. Anche qui l’orologio è fermo ad un paio di lustri fa. Inutile adesso che arrivino le canoniche risposte. Siamo alle porte della stagione turistica del 2016. Il periodo degli annunci è abbondantemente finito.

Nella foto una parte dell’arenile ricoperto dalle alghe

S.I.

“Giunta Bruno scollegata dal Parco”

ALGHERO – “Chi ci accusa di aver evaso la richiesta ignora la norma, o si è come minimo espresso male, oppure mente”. Questo è un estratto della comunicazione mattutina di ieri, 24 febbraio 2016, del sindaco Bruno in merito al punto 2 scritto nella lettera redatta dal Presidente del Parco e dal suo Consiglio di Amministrazione e resa pubblica in data 19 febbraio 2016. Ci chiediamo se il sindaco di Alghero, con questa risposta, stia attribuendo al Presidente del Parco, non conoscenza della materia, superficialità o addirittura di mentire”. Cosi Patto Civico, movimento rappresentato dal’ex-sindaco Stefano Lubrano, ritorna su un altro tema caldissimo: il Parco di Porto Conte.

“Leggiamo ancora, nel post del sindaco Bruno quanto segue: “Non può esserci coincidenza fra gli amministratori del Comune e quelli del Parco (come avvenuto fino al 2014) e non ci può essere da statuto del Parco coincidenza fra i dirigenti comunali e regionali ed il direttore del parco.” A fronte di questa dichiarazione ricordiamo che la norma che vieta la coincidenza fra amministratori del Comune e quelli del Parco riguarda la nomina della parte politica; non è infatti più possibile, dal 2014, scegliere il presidente del Parco ed i membri del consiglio di amministrazione tra i consiglieri comunali, considerati incompatibili a quelle cariche, mentre non vi è alcun divieto a nominare direttore del Parco, in questo caso ad interim e per pochi mesi, un dipendente comunale”.

“Per quanto poi affermato dal primo cittadino che da statuto del Parco non ci può essere coincidenza fra dirigenti comunali e regionali ed il direttore del Parco ci limitiamo, semplicemente, a riportare l’articolo dello Statuto del Parco, che norma l’ordinamento degli uffici e dei servizi: Titolo III, articolo 14: “…L’Azienda Speciale si può avvalere di personale messo a disposizione per comando e/o distacco dagli enti consorziati, dalla Regione Sardegna o da altri enti.” Riportiamo inoltre quanto scritto nella legge n. 4 del 26 febbraio 1999 con cui si istitutiva il Parco, all’articolo Art.7, sulla figura del Direttore del Parco leggiamo: comma 2. Può essere nominato direttore anche un dipendente del Comune di Alghero o di altri enti pubblici che sia comandato o distaccato presso l’ente di gestione.”

“E’ chiaro quindi che un dipendente comunale, non per forza di cose un dirigente, possa diventare direttore del Parco, anche per un breve lasso di tempo; infatti proprio perchè nessuna norma lo vieta, vi sono oggi funzionari del Comune di Alghero, e non dirigenti, che ricoprono ruoli, anche apicali, nelle proprie partecipate (vedi la Fondazione Meta)”.

“Osserviamo sgomenti questo pauroso scollegamento tra l’amministrazione comunale ed i vertici del Parco; quanto accadrà in fase di approvazione o meno, da parte della maggioranza dell’assemblea del Parco, sul nome del nuovo direttore del Parco che il Presidente proporrà alla loro attenzione chiarirà a tutti se vi sia ancora sintonia tra Comune e Parco”.

Nella foto l’area interno di Villa Gioiosa sede del Parco

S.I.

Alghero: Superenalotto da 37mila euro

ALGHERO – La “Dea Bendata” si è fermata ancora una volta ad Alghero, nel tabacchino Marcella Pisanu in via XX settembre 201. Sabato scorso un fortunato cliente ha giocato al Superenalotto ed è riuscito a fare un “5” da 37mila euro con una schedina da appena 4 euro e 50. Tra Superenalotto e Gratta e vinci le apparizioni della dea bendata nel tabacchino e in città si ripetono, quasi a voler dare una mano ai cittadini in un momento come quello attuale.

Nella foto la titolare e una dipendente con l’annuncio della vincita

Esposito: Bandabardò ad Alghero

ALGHERO – “Succederà ad Alghero…a Pasquetta! Vi aspettiamo”. Così questa mattina l’assessore al Turismo Gabriella Esposito ha annunciato l’arrivo dei Bandabardò nella Riviera del Corallo. In realtà si tratta di un ritorno, infatti il gruppo di folk-rock ha già suonato ad Alghero e più volte in Sardegna, ma rappresenta comunque una band di forte richiamo soprattutto in Sardegna dove in passato ha sempre raccolto un numeroso pubblico

Nascono a Firenze nel 1993 e da subito si caratterizzano per essere un gruppo molto vicino alle tematiche di “sinistra” (sono usciti anche sul Manifesto sui fatti del G8 di Genova). Insieme ai Modena City Ramblers (con cui hanno condiviso gli “Appunti Partigiani”) hanno da sempre riportato nei loro testi e anche nelle scelte dei luoghi dove esibirsi una chiara denotazione politica tanto da poter essere definiti anche “combat rock”. Nello specifico il loro genere è una sorta di “melting pot” musicale che può ricordare ma certamente non arriva alla grandezza dei mitici Mano Negra.

I Bandabardò, guidati dal cantante-chitarrista Erriquez, hanno pubblicato nel 2014 l’ultimo album dal titolo “L’improbabile”. Ad Alghero, come appunto annunciato dall’assessore Esposito, andranno ad esibirsi per il giorno di Pasquetta (lunedi 28 marzo) che negli ultimi anni ha visto i concerti in Piazza Sulis di Almamegretta, Sikitikis, Train To Roots (organizzati dal connubio pubblico-privato con Primavera in Riviera e l’associazione Primigenia) e i Tazenda curati direttamente dalla Meta e amministrazione Lubrano.

Nella foto i Bandabardò

S.I.

Caos su Mariani. Decide l’assemblea

ALGHERO – Come diciamo spesso, deve essere il periodo, la “leggerezza” (per usare un eufemismo) della classe politica attuale, il tanto tempo libero e ovviamente la grande rivoluzione di facebook. Ed è così che anche l’indicazione di Mariano Mariani come direttore del Parco di Porto Conte sta diventando un caso. Se fino poco tempo fa di tali argomenti se ne occupavano solo i media e poco più, adesso tutti mettono bocca. E anche in maniera perentoria e velenosa. Non solo: commenti, dichiarazioni e soprattutto processi. C’è poco da fare, viviamo nell’epoca della “information overload” come cantavano i bravi Living Colour.

Mariani ha vinto il concorso per la direzione del Parco. In realtà è arrivato terzo, dopo la rinuncia di Vittorio Gazale (anche qui, forse per le tante polemiche sollevate in questi giorni) ha preferito lasciare e andare al Parco dell’Asinara sempre in qualità prima di rappresentante e poi di direttore e di Vincenzo Satta. Nessuno però, in preda alla foga da tastiera, ha ancora scritto e commentato il fatto che la nomina di Mariani deve essere comunque ratificata dall’assemblea del Parco ovvero dal Consiglio Comunale. E se tale organismo dovesse non votare a favore di della nomina, di fatto ci sarebbe una sfiducia all’intero cda, presidente del Parco compreso. Senza considerare che Mariani ha vinto un concorso e dunque ci sarebbero ricorsi e appendici varie.

Ma non solo. Oltre ad essere stati omessi questi passaggi, c’è stata un mini-sollevazione popolare (forse solo per la sua vicinanza a Forza Italia) riportando alcuni articoli riguardanti indagini (archiviate) e attacchi ricevuti in questi anni riguardo i suoi passati ruoli come direttore di Sardegna Promozione, poi commissario cittadino di Olbia e a guida del Parco di Molentantargius. Ma siamo sicuri che, in questa fase di estrema difficoltà dell’amministrazione algherese, delle partecipate e in generale del territorio, un manager come Mariano Mariani non possa essere utile? Ai posteri, anzi ai consiglieri, l’ardua sentenza.

Nella foto Mariano Mariani intervista da Videolina

S.I.

Accordo Bruno-Pd: eppur si muove

ALGHERO – Da Gif a mov. Ovvero da fotografia che ripete perennemente il medesimo movimento a un mini-video. E il passaggio non è da poco. L’incontro di ieri sera tra le due delegazioni di Pd e maggioranza ha visto questo mutamento. A prescindere dalle posizioni in campo si tratta, oggettivamente, di un passo avanti. Ma non verso nessuna delle fazioni in campo, ma in direzione della città. Perchè, come diciamo da tempo, la stasi di questi mesi è il peggior dramma che possa subire un territorio quando invece il resto del mondo corre alla velocità della luce.

La volontà di sbloccare tale paralisi, come del resto aveva già annunciato durante la conferenza stampa di fine anno, è partita proprio dal sindaco, il quale del resto, visti anche i numeri risicatissimi dell’aula, aveva ben poche scelte. Bruno ha ribadito la volontà di fare sintesi verso le posizioni espresse dal Partito Democratico. Inutile ripeterle, certamente non si può prescindere da un “restilyng” dell’intero organigramma amministrativo al fine di ripartire realmente con una nuova fase.

Una ripartenza che dovrebbe vedere il supporto non solo del Pd, ma anche dell’Udc ciò nell’ottica di creare veramente dei presupposti utili a garantire un governo cittadino sufficientemente forte e preparato per affrontare le tante sfide in atto. Questo almeno, a parole, quello che sarebbe emerso. Però, come si dice, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.

Adesso le parole non hanno più senso contano solo i fatti. E anche gli altri esponenti della maggioranza, presenti al tavolo di ieri, sono parsi intenzionati ad avviare questo nuovo percorso come garantito da Bruno agli interlocutori del Pd rappresentanti dal segretario Salis e dai dirigenti Peis, Santoro, Cardi, Balzani e Selva. Il gruppo consigliare, infatti, era assente.

La condizione generale, com’è evidente dalle ultime vicende emerse dalla cronaca, è molto difficile. Qualcuno, che spinge per l’accordo, non vede l’ora di dare il proprio contributo, ma è utile ribadire che nessuno ha la bacchetta magica e per governare oggi ci vogliono capacità ben oltre la media, visione, idee e soprattutto relazioni fuori dalla mura che permettano di risollevare Alghero.

Nella foto un recente incontro pubblico del Pd in via Mazzini

S.I.

Deruba anziana, arrestata sassarese

SASSARI – I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sassari hanno tratto in arresto Michela Paddeu, pregiudicata 34enne di Sassari, per una rapina commessa nel centro storico alle prime luci del mattino. Erano le 7.30 circa di questa mattina quando una 63enne, bidella presso la scuola elementare San Giuseppe, mentre transitava in via Enrico Costa per andare al lavoro, è stata avvicinata dalla giovane a bordo di uno scooter che, minacciandola, si è fatta consegnare la borsetta contenente denaro, documenti e un telefono cellulare, per poi dileguarsi a bordo del mezzo nelle vie limitrofe.

L’immediato intervento di una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile ha consentito di raccogliere in pochi minuti elementi preziosi per ricostruire i fatti e individuare la presunta responsabile della rapina.
Giunti sotto casa della sospettata, infatti, i militari dell’Arma hanno trovato lo scooter con il motore ancora caldo e, dopo essersi fatti aprire la porta dell’abitazione, vi hanno trovato al suo interno la giovane, che non è stata in grado di fornire un alibi convincente sulle attività svolte nei minuti immediatamente precedenti al controllo. Una volta riscontrati gli elementi a suo carico e raccolte le prove che rendevano evidenti le sue responsabilità, l’interessata è stata tratta in arresto e accompagnata in caserma. La sua posizione sarà valutata domani nel corso della direttissima che si terrà presso il Tribunale di Sassari.

Nella foto la pattuglia dei carabinieri