Rugby, l’Alghero gioca a Roma

ALGHERO – Domani, dopo un turno di stop per il “Sei Nazioni”, si ritorna in campo per  disputare la quarta giornata di ritorno (13^ del girone 3) del campionato di Serie A che offre due partite affascinanti visto che il calendario prevede le sfide tra le squadre di vertice.

Se a Roma, infatti, verrà giocato il match tra Capitolina e Alghero, in Sicilia si affronteranno Catania e Prato, ovvero le altre due squadre che insieme agli algheresi occupano la seconda posizione con 38 punti. E proprio i toscani sono riusciti a battere la capolista nell’ultimo turno in casa (28-18) stoppando così la sua serie positiva dei laziali, attualmente a quota 44.  Da ricordare però che la formazione romana e quella catanese devono ancora recuperare la partita che le avrebbe viste scontrarsi qualche tempo fa. Ritornando all’impegno di domani la gara, come detto, non si preannuncia assolutamente facile. La Capitolina vinse anche nella partita di andata disputatasi lo scorso 4 Novembre a Maria Pia (19-25) e proprio per questo i catalani vorrebbero restituire quanto subito in casa propria.

Serra e compagni bene si stanno comportando in questo campionato che li vede neo promossi. Un secondo posto che prova il valore della squadra algherese tra tante altre e che fa ben sperare per il proseguo della stagione.  Capitolina e Alghero si incontreranno nello stadio di via Flaminia con orario di inizio posticipato alle 16.00. Arbitrerà l’incontro il signor Massimo Salierno di Napoli.

Nella foto l’Amatori in azione da gioco

S.I.

Sant’Agostino deluso da Bruno

ALGHERO – Più si avvicina la fine del mandato, oramai agli sgoccioli, visto che oramai manca un mese circa alla scioglimento del Consiglio, più emergono le considerazioni e giudizi rispetto all’amministrazione uscente guidata da Mario Bruno. E, viste le tante questioni irrisolte e le altrettante ataviche incompiute, ecco che i nodi al pettine non mancano e anzi sono sempre più numerosi. A palesarli, in maniera chiara e schietta, è il Comitato di Quartiere di Sant’Agostino che, tra l’altro, è sempre stato considerato il “fortino” dei bruniani, compreso per il candidato Cacciotto. Una lettera aperta (pubblicata integralmente) firmata dal presidente del Quartiere, Maria Antonietta Alivesi che palesa una profonda delusione dei residenti del quartiere rispetto all’amministrazione Bruno e in generale riguardo le attese di questa porzione della città.

Nella foto il quartiere di Sant’Agostino

S.I.

Lettera del Comitato di Quartiere

Ora è un po’ più chiaro. Per essere ascoltati, capiti e aiutati bisogna essere nati dalle mani di chi ascolta. Il Comitato di Sant’Agostino nacque per volontà di un gruppo di abitanti del Quartiere e un sacerdote lungimirante, Don Pilu. Un comitato che ha sempre lavorato con riservatezza e attenzione avendo come unico scopo il bene del Quartiere e di Alghero. Non ha mai fatto politica ed ha accolto e accoglie sempre chiunque abbia voglia di mettersi in gioco per il bene comune. Per amore del quartiere e della città si è fatto portavoce presso l’amministrazione comunale di importanti iniziative, per: la sanità algherese, surigheddu e mamuntanas, il trasporto pubblico cittadino, una viabilità sicura nel quartiere, la costruzione nell’area dell’ex-mercato civico rionale di un centro di aggregazione, chiedere la riqualificazione della piazza tra le case popolari, una piazza sporca e caotica, mutilata dalla presenza dell’antenna Vodafone e ridare cosi dignità ad un pezzo della città, la costruzione di un sagrato davanti la chiesa di Sant’Agostino per rendere sicuro il passaggio e la sosta dei cittadini. E’ l’unica chiesa ad Alghero priva di uno spazio pedonale, l’ex-Cotonificio.

Le esigenze del nostro quartiere sono state sempre portate all’attenzione dei governanti del momento, un solo risultato positivo, una nuova viabilità. Oggi il quartiere ha strade più sicure: uno spartitraffico in via De Gasperi e sensi unici strategici. Siamo davvero costati poco alle casse comunali!!!

Cosa ne è stato del mercato rionale di Sant’Agostino?

Dato un affitto al proprietario della catena di supermercati Nonna Isa al prezzo esorbitante di 2.936,82 l’anno (correi ricordare che per i locali del Centro Documentale Siotto di via Marconi l’ammininistrazione spende 2.088,19 euro di canone al mese) è stato venduto agli stessi, a corpo, per 1.200.000 euro. Noi chiedemmo di lasciarlo nella disponibilità del quartiere. L’area che sovrasta l’edificio per costruire un centro di aggregazione, niente da fare. E’ stato dato via un patrimonio immobiliare per asfaltare alcune vie, anche nel quartiere. Vie che, ovviamente, dopo qualche mese sono state accantierate per la fibra ottica e per la condotta del gas.

Sagrato e piazze tra le case popolari?

Da una decina di anni nell’elenco triennale delle opere pubbliche, quest’opera, di vitale importanza per la sicurezza delle persone, vine rimandata di due anni in due anni.

Ex-Cotonificio?

IL comune di Alghero catturò un bando regionale, grazie al dirigente Masia, che prevedeva la rigenerazione di edifici regionali. Alghero scelse la ristrutturazione dell’ex-Cotonificio. Il progetto affidato alla facoltà di Architettura risultò vincente. Siamo alla fine 2015. Prese il via l’iter burocratico per l’assegnazione della progettazione e direzione dei lavori, contemporaneamente, per volontà del sindaco, si crearono dei tavoli tematici nel quartiere, con l’unico scopo di essere di supporto al progetto, attraverso idee consapevoli delle esigenze della comunità.

Arrivarono sul tavolo della commissione esaminatrice una decina di offerte e nel 2018 la Politecnica di Modena risulto vincitrice, iniziò l’iter del progetto da 3.350.000 euro. I progettisti della Politecnica realizzano il progetto di massima, che precede quello definitivo, che di discosta non poco da quello che scrisse il bando. Un progetto oltremodo oneroso rispetto al budget regionale, per la presenza di un edificio a torre con nove appartamenti che, a parere del Comitato, distorce il progetto iniziale qualificato come Centro di Aggregazione.

Dimostrammo la nostra contrarietà in un incontro avuto nel novembre 2018 con progettisti, assessore ai Lavori Pubblici e Responsabile Unico del Procedimento (Rup) e cercammo di vincolare il progetto definitivo a quello che era il contenuto iniziale, e vince, del bando. In quell’incontro il Rup si addossò la responsabilità delle onerose trasformazioni. Ci chiediamo: può il Rup permettersi di modificare un progetto per il quale si erano già fatte delle valutazioni in ordine ai costi da sostenere e come tale approvato e finanziato in sede regionale?

Questa intromissione sta costando un po’ cara alla comunità del quartiere: secondo il cronoprogramma stabilità dal Rup, nel 2019, cioè oggi, dovrebbero iniziare i lavori di riqualificazione dell’edificio e invece c’è solamente un progetto di massima, oltremodo oneroso che deve essere o no considerato? Un rup che deve vigilare sui costi programmati, cosa fa? Abbiamo perso due anni. Il Rup insegue i suoi sogni (o i sogni di altri) e il quartiere, signor Sindaco è cosi come lei lo ha trovato nel maggio 2014, senza sagrato, con la piazza tra le case popolari indecente, l’ex-cotonificio ridotto ancora ad un rudere. In effetti una cosa è cambiata: il quartiere non ha più la disponibilità dell’ex-mercato rionale e dell’area sovrastante.

Dati ufficiali, Solinas al 47,16%

CAGLIARI – I dati ufficiali arrivati all’Ufficio elettorale della Regione e riferiti a 933 sezioni su 1840 (il 50,7%). Superata la metà delle sezioni scrutinate questi i risultati parziali riferiti ai candidati alla Presidenza della Regione. Christian Solinas è di fatto il nuovo presidente della Regione Sardegna. Batosta per Zedda e il Centrosinistra e tracollo per 5 Stelle.

Christian Solinas (Centrodestra) 47,16%

Massimo Zedda (Centrosinistra) 33,61%

Francesco Desogus (Movimento 5 Stelle) 11,29%

Paolo Maninchedda (Partito dei Sardi) 3,16%

Mauro Pili (Sardi Liberi) 2,29%

Andrea Murgia (Autodeterminatzione) 1,84%

Vindice Lecis (Sinistra Sarda) 0,63%

Schede bianche 3400

schede nulle 394

schede contenenti errori 6821

38 voti contestati sul voto dei candidati alla carica di presidente della Regione

191 voti contestati sulle liste

 Per quanto riguarda le liste, questi i risultati parziali su 746 sezioni:

Centrodestra 51,98%

Centrosinistra 30,48%

Movimento 5 stelle 9,43%

Partito dei Sardi 3,41%

Autodeterminatzione 1,98%

Sardi Liberi 2,10%

Sinistra sarda 0,59%

Affluenza ufficiale: 53,75%. Ad Alghero il 52%

ALGHERO – Il numero complessivo dei votanti, registrato in Sardegna alle ore 22 di oggi, alla chiusura dei seggi, su 1 milione 470mila 404 elettori (dato aggiornato ad oggi), è di 790.347. La percentuale dei votanti nei 1.840 seggi della Sardegna è del  53,75%, 1,4% in più rispetto alle elezioni del 2014. Nelle precedenti consultazioni regionali del 2014 – 1 milione 480mila 332 i sardi chiamati al voto – alle ore 22 avevano votato 774.031 elettori, ovvero il 52,28% degli aventi diritto. Ad Alghero ha votato il 52% dunque oltre 20mila persone. Cifra notevole e superiore di oltre 2mila unità rispetto alle scorse regionali.

Questa l’affluenza registrata nelle singole circoscrizioni:
CAGLIARI – numero votanti  273.113 (55,47%)
CARBONIA IGLESIAS: – numero votanti  60.368 (51,32%)
MEDIO CAMPIDANO: – numero votanti 45.638 (50,85%)
NUORO: – numero votanti 74.944 (53,17%)
OGLIASTRA: – numero votanti 28.655 (54,26%) 
OLBIA TEMPIO: – numero votanti  69.945 (52,71%)
ORISTANO: – numero votanti 76.557 (51,26%)
SASSARI: – numero votanti 161.127 (54,65%)

S.I.

Cimitero in pessime condizioni |foto

ALGHERO – Non si contano più le segnalazioni riguardo la pessima condizione in cui si trova il cimitero di Alghero. Evidente segni di decadenza, sopratutto nelle pareti e parti murarie che ospitano i loculi e in generale in alcune parti del camposanto. Nonostante, anche in questo caso, diverse annunci riguardo mirabolanti interventi di riqualificazione che pareva dovessero trasformare “lo canzant” in una reggia, ad oggi ci troviamo in una condizione che merita interventi urgenti.

E non solo al suo interno, ma anche nei vari accessi, a partire da quello principale che, come noto, vide una colonna portante distrutta per un tempo interminabile. Oggi, come richiesto da tanti algheresi, è necessario metterci mano e, a parte una riorganizzazione complessiva che sarà in mano alla prossima amministrazione comunale, è urgente intervenire per dare maggiore dignità ai nostri cari estinti.

Nelle foto la condizione del Cimitero

S.I.

Barca a vela, allarme e salvataggio

BOSA – Durante il pomeriggio di ieri il personale in servizio presso la sala operativa della Guardia Costiera di Bosa ha intercettato sul canale 16 VHF una flebile richiesta di aiuto che proveniva probabilmente da un’imbarcazione presente in zona. Immediatamente è stato attivato il personale del mezzo nautico dipendente che, nel giro di pochi minuti, ha iniziato le ricerche. In breve tempo, navigando verso sud, ha individuato a largo di Turas il natante in balia del mare. Una barca a vela di circa 5 metri, con 2 persone a bordo, che imbarcava acqua e che aveva le vele ammainate.

I primi tentativi di approccio per portare in salvo le persone sono falliti a causa delle condizioni meteomarine avverse. Il vento, proveniente dai settori nord orientali di intensità pari a circa 35 km/h, sospingeva rapidamente il natante verso il mare aperto. Motivo per cui gli occupanti della barca si sono intimoriti e hanno lanciato il mayday.

Successivamente, grazie alla professionalità del personale della Guardia Costiera, con non poche difficoltà la barca è stata presa a rimorchio e condotta nel porto di Bosa. Il Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Bosa si raccomanda ancora una volta affinché tutti coloro che abbiano intenzione di prendere il mare consultino attentamente i bollettini meteomarini prima di affrontare la navigazione. Anche in questa occasione l’epilogo è stato felice ma affrontare il mare in maniera superficiale può portare a conseguenze ben peggiori.

S.I.

Cra, caserma e mercato: degrado

ALGHERO – “Le visite dei Ministri di questi giorni e ancora di più del Vice-Premier hanno messo nuovamente in luce, in questo caso solo su un paio di temi, quello che diciamo da tempo. Positivo che rappresentanti del Governo abbiano verificato di persona, ad esempio, le condizioni decadenti del mercato civico, della caserma dei Vigili del Fuoco e, fatto ancora più grave, del Cra di viale della Resistenza, oltre che della condizione in cui si trovano a vivere gli anziani ospiti dell’Ostello della Gioventù”. Cosi Forza Italia-Alghero, tramite il gruppo consiliare, interviene sulle visite di questi giorni da parte dei Ministri del Governo Nazionale che hanno toccato con mano la drammatica condizione di alcune delle tante incompiute di Alghero.

“Lo dicemmo da subito che era necessario fare i lavori di riqualificazione della struttura sede storica dei Servizi Sociali. Invece, oltre a perdere tempo, si è deciso di avviare percorsi stolti e privi di immediata sostenibilità almeno rispetto alle emergenze della “terza età”. Realizzare un nuovo Cra è un’idea fuori di senno visto che occorrerebbero almeno 5 anni e i nostri anziani, invece, non possono trascorrere altri mesi in un luogo nato (omen nomen) per ospitare i giovani e pure quelli svagati giunti qui per turismo e stare in condizioni opposte degli attuali ospiti”.

“Su questo tema, cosi come per la caserma, bastava seguire e accogliere le indicazioni di Forza Italia-Alghero e in particolare dell’allora sindaco Marco Tedde e poi consigliere regionale che, in più di un’occasione, non ha perso tempo per offrire consulenze gratuite alle amministrazioni di Centrosinistra che governano da anni Regione e Comune di Alghero. Invece niente, tali suggerimenti sono stati inascoltati. Si è proseguito a testa bassa. Ed i risultati sono palesi”.

“Per la caserma era stato individuato da oltre 10, durante l’Amministrazione Tedde, un terreno ritenuto idoneo per ubicare questo indispensabile presidio. Ma poi si è traccheggiato, con un rimpallo di responsabilità che ha condotto i Vigili del Fuoco, sempre troppo poco ascoltati, a ritrovarsi da tempo in un luogo inadatto e inospitale oltre che non congruo con l’importante lavoro che essi svolgono per la nostra comunità e tutto il territorio”.

“Mario Bruno invece di “imbucarsi” nelle verifiche ministeriali e incontri elettorali, fare show poco consoni al ruolo di Sindaco, avrebbe dovuto utilizzare la “fascia tricolore” per farsi sentire nelle giuste assisi per ottenere in questi 5 anni, trascorsi invano, le risposte che ancora oggi, a poche settimane della sua fine, tutti gli algheresi attendono, pure quelli più deboli come gli anziani”.

Nella foto la caserma dei Vigili del Fuoco di Alghero

S.I.

Alghero, occhio agli autovelox

ALGHERO – Dall’amministrazione Bruno fanno sapere che “continua l’attività di prevenzione della sicurezza sulle strade urbane da parte del Comando di Polizia Locale di Alghero, impegnato con una presenza capillare nelle zone nevralgiche con operazioni di rilevamento della velocità”.

Il servizio verrà svolto con l’apparecchiatura di ultima generazione Trucam, in grado di rilevare non solo l’eccesso di velocità ma anche altre infrazioni. L’attività è prevista nelle nelle giornate di martedì 19 febbraio e venerdì 22 febbraio sul Viale Burruni, Via Garibaldi, Via Vittorio Emanuele (SS127 bis tratto compreso tra la Via S. Mossa e Località Monte Agnese in tratto urbano).  Da parte del Comando di via Mazzini l’invito alla guida prudente e al rispetto del limite di 50 km/h, fondamentale per scongiurare e prevenire situazioni di pericolosità ed incidenti.

S.I.

Alghero, Riviera delle incompiute

ALGHERO – Un conto è portare avanti l’iter della “4 corsie”, altro discorso è farla passare come una grande conquista. A parte che, ad oggi, non c’è neanche un metro di asfalto in più rispetto a quello posizionato un paio di lustri fa dalle imprese che, seguendo indicazioni già dall’inizio finalizzate a favorire Sassari a discapito di Alghero fecero partire i lavori dal quarto lotto e non dal primo. Contorsioni della politica e lobby locali che hanno prodotto quello che abbiamo sotto gli occhi di tutti, annesso teatrino che ritorna in auge ogni qualvolta che c’è la tappa di un Ministro o si avvicinano le scadenze elettorali.

Altro che un paio di chilometri di “4 corsie”. Oggi questo territorio avrebbe già dovuto avere realizzata la riqualificazione completa del porto con in particolare la gestione del molo di sopraflutto che, da anni, è un grande incompiuta simbolo dell’ignavia e incapacità gestionale della cosa pubblica. Mentre, messo a reddito, avrebbe già garantito negli anni importanti flussi economici legati alle imbarcazioni e attività che potevano nascere in quell’imponente molo.

Ma non solo. Ad oggi dovevano già essere ultimati i lavori dell’aeroporto con la creazione degli attesi e più volte annunciati parcheggi (pure con un fantasmagorico multi-piano, ancora solo sulla carta). Senza considerare il traffico passeggeri che, solo qui, poteva avere una picchiata come accaduto in questi ultimi anni che, come tutti sanno, hanno visto altre mete turistiche concorrenziali avere enormi problemi come nel Nord-Africa.

Per non parlare della “Circonvallazione”. Altro che benessere dei cittadini e tutela ambientale. Oramai senza quel tratto di strada che avrebbe dovuto collegate il nord col sud della città ogni giorno si creano file interminabili con un tappo tra via Venti Settembre e gli altri tratti viari che inficiano una normale e adeguata viabilità. A questo si collega la mancata realizzazione del “Centro intermodale” dove ancora oggi sorge il campo Mariotti sempre più inutilizzato e abbandonato. Un’area estremamente preziosa che potrebbe rivedere rinascere lo stadio con annessi posti auto in multi piano e attività di vario genere, invece niente.

Il nuovo ospedale o anche la creazione di una porzione connessa al Civile. Quante campagna elettorali hanno visto questo tema al centro, salvo poi scomparire sotto i colpi di una riforma disconosciuta da tutti perfino dal candidato alle regionali del Centrosinistra Massimo Zedda che, addirittura, pare abbia ritenuto una sua scelta la ricandidatura dell’assessore alla Sanità Arru. E intanto la sanità locale, nonostante la domanda di interventi di vario genere sia sempre crescente, è sempre meno funzionale e sempre più marginale. Per non parlare delle mancate scelte riguardo una struttura del valore immenso qual è il Marino.

Tema sempre caldo quello della posidonia. Ancora c’è chi, nonostante abbia il timone della città da oltre un lustro, guarda indietro. A dieci anni fa e più. Un’invasione di materiale dal mare presente annualmente nelle varie concessioni e soprattutto degli stock (San Giovanni, pineta Maria Pia e Punta Negra) che stanno esplodendo già da un paio d’anni. Eppure si è arrivati ad oggi, grazie all’azione di cittadini, parte dei balneari e porzioni della politica, a puntare i riflettori sul tema in maniera pure allarmistica. Del resto la questione è emergenziale e solo con dei provvedimenti straordinari potrà essere risolta e non con atti che inseguono la cronaca.

Andando oltre le tematiche di maggiore risonanza mediatica sono tante le “incompiute” come la mancata riqualificazione del patrimonio immobiliare (Caval Marì, Balaguer, ex-Caserma di via Simon, immobili delle borgate, etc). Con l’ex-Cotonificio, cosi come su diverse pratiche, siamo ancora ai passaggi burocratici sui disegni e progetti, ma dopo oltre cinque anni, non è stato posato neanche un mattone e sopratutto ridato decoro ad un’area nel cuore di Sant’Agostino in totale abbandono da anni. Come segnalato anche nell’ultimo Consiglio Comunale (lo stesso Municipio aveva visto annunci sul restyling e invece mostra sempre più evidenti problemi), a parte qualche progetto ereditato, non sono state realizzate quelle abitazioni ad edilizia agevolata attese da tanti algheresi. Poi Fertilia. Un “progetto pilota” che metteva a disposizione diversi milioni di euro che è ancora fantasma, come la più volte annunciata bonifica dell’ex-campo rom. L’ex-Centro Anziani, complesso di enorme valore storico ed economico, chiuso e non utilizzato da luglio scorso.

Senza considerare la definizione e approvazioni di atti come il Puc, Pul e rinnovo del Piano del Commercio e tanti altri provvedimenti che, nell’arco di una consiliatura, avrebbero potuto e dovuto creare nuovi sbocchi all’economia utile a realizzare nuovi posti di lavoro come, ad esempio, i terreni Maria Pia. Da luogo di progetti per strutture ricettive, parchi, area per sport e intrattenimento a sito per accumuli di posidonia e parcheggi. E’ evidente che c’è una bella differenza e proprio quest’area rappresenta al meglio quello che Alghero sarebbe potuta essere e invece, ancora, non è. Con tutti gli effetti negativi che, purtroppo, ne derivano. Per chi arriverà, da fine maggio in poi, per questi e altri motivi, ci sarà tanto da fare.

Nella foto un foto della zona sud di Alghero

S.I.

Stintino, pulizia litorali. E Alghero?

ALGHERO – Che Alghero rappresenti una specialità e unicità è noto. Storia, lingua, tradizioni e tanto altro ne fanno un luogo raro e molto diverso dagli altri pure della stessa regione e nazione. Ma questo non vuole dire, almeno in apparenza, che le leggi siano diverse soprattutto da comuni limitrofi come Stintino.

“Continua il lavoro degli operai del comune di Stintino e dell’assessore Martino Cugusi per raccogliere la plastica portata dal mare e i rifiuti abbandonati nei cespugli da qualche incivile”, scrive il Sindaco di Stintino Antonio Diana mostrando anche le foto di diversi cumuli di immondizia raccolti e portati via attraverso mezzi del Comune.

Perchè ben vengano le azioni dei cittadini come “Spiagge pulite sempre”, che sarà replicata presto, ma esistendo un ente pubblico che vive di turismo, dunque di accoglienza, decoro e offerta di intrattenimento (pure sui litorali), alla pulizia degli arenili dovrebbero pensarci gli organismi pubblici preposti, dunque l’Amministrazione Comunale. Proprio come a Stintino. A prescindere dal problema delle alghe (ad Alghero sempre più grave e ad oggi irrisolto, nonostante l’invasione record di questi ultimi anni di posidonia), non è chiaro cosa impedisca al Comune di intervenire per ritirare (ciclicamente) i rifiuti dal litorale e pure, visto che ci siamo, dare anche una sistemata attraverso personale e mezzi “In-house”.