Mater Olbia ancora a rischio

CAGLIARI – Ieri, nei locali dell’assessorato della Sanità, l’assessore Luigi Arru ha interloquito, in video conferenza, con la Presidenza del Consiglio dei Ministri in relazione al Mater Olbia. L’incontro, fanno sapere dalla Regione, è scaturito dalla necessità di conoscere i reali tempi di attivazione dell’ospedale da parte della Qatar Fondation e della Fondazione Gemelli e di avere un quadro più chiaro, nel rispetto delle norme nazionale, delle risorse che devono essere messe a disposizione.

Da parte della Regione, che ha sempre sostenuto il progetto di alta ricerca pienamente integrato con il sistema regionale sardo e con il sistema delle Università, è stata ribadita con convinzione la volontà di procedere senza indugi nell’iniziativa. Come previsto dal contratto firmato nel 2014, è stato inoltre ribadito l’impegno contrattuale del tetto di spesa.

S.I.

Lavori al Brotzu, stop Pediatria

CAGLIARI – Nei giorni dal 3 all’8 maggio, per lavori di manutenzione sui quadri elettrici, le attività e i ricoveri dei reparti di Chirurgia Pediatrica e di Pediatria del Presidio San Michele subiranno alcune modifiche. In particolare i pazienti ricoverati nei suddetti reparti saranno trasferiti al 1° piano del presidio presso l’ex reparto di Chirurgia d’urgenza, mentre gli interventi in elezione e le attività ambulatoriali programmate in quelle date sono stati schedulati nei giorni immediatamente successivi.

L’attività ambulatoriale della Cardiologia pediatrica sarà svolta, nei giorni dello stacco, nell’ambulatorio sito al piano terra (Ex chirurgia d’urgenza) e in un locale appositamente individuato sito nel reparto di Ostetricia e Ginecologia. Anche l’attività della struttura Disturbi Pervasivi dello Sviluppo subirà delle modifiche e sarà svolta negli ambulatori del corpo staccato del presidio. Saranno naturalmente garantite le urgenze sia nel caso degli interventi sia per quanto riguarda l’attività ambulatoriale e si cercherà di limitare il rischio di disagi per i pazienti.

Nella foto il Brotzu

S.I.

Villa Sbs venduta a Banca Arborea

CAGLIARI – “La vendita della Villa del Presidente della Sbs alla Banca di Arborea è un traguardo importante. Abbiamo lavorato molto per raggiungerlo, ci abbiamo creduto e oggi siamo molto soddisfatti. È un bene identitario di enorme pregio che rimane nel territorio, acquistato da un soggetto ormai storicamente e solidamente inserito nella realtà locale e che ora potrà essere ulteriormente valorizzato”. Lo dice il vicepresidente della Regione, Raffaele Paci, che ha seguito tutto l’iter procedurale che dopo tantissimi anni ha portato alla firma di oggi ad Arborea fra il presidente della Banca Cooperativa di Arborea, Luciano Sgarbossa, e il liquidatore della Società Bonifiche Sarde, Antonello Melis, alla presenza del sindaco Manuela Pintus e dell’assessore Paci. La Villa del Presidente è stata venduta per un milione e mezzo di euro.

“Con il processo di liquidazione avviato, tutta l’amministrazione regionale è fortemente impegnata per garantire la valorizzazione e la piena fruizione dei beni Sbs a vantaggio della comunità locale. La Villa venduta oggi è un patrimonio per tutta la comunità locale che continuerà ad averla nella sua disponibilità”, sottolinea Paci. “Nei prossimi giorni uscirà il bando per il Centro Ingrasso, sono state avviate le procedure per la vendita delle abitazioni, che ci auguriamo possano rimanere tutte nella proprietà degli attuali affittuari. E poi ci sono le fasce frangivento, le strade e i canali. Un grande lavoro, un impegno che ha portato a risultati importanti come la vendita della Villa e che sono sicuro porterà ad altri importanti risultati a vantaggio dell’intera comunità”, conclude Paci.

Nella foto l’assessore Paci coi vertici Sbs e Baca Arborea

S.I.

Reis, la Giunta aggiunge 33milioni

CAGLIARI – La Giunta, su proposta dell’assessora del Lavoro Virginia Mura, ha approvato una delibera che interviene sul Reis (il Reddito di inclusione sociale) operando un’importante riorganizzazione e rimodulazione di spesa delle risorse del Programma Operativo Regionale del FSE (Fondo Sociale Europeo) 2014-2020, per un totale di oltre 32,8 milioni di euro. Il provvedimento riguarda la parte del Reis relativa alla riattivazione dei beneficiari del sostegno economico, attraverso azioni mirate e personalizzate di contrasto alla povertà da realizzarsi con politiche attive e di inclusione sociale. La delibera ha lo scopo di imprimere un’accelerazione della spesa, andando a risolvere alcune criticità sorte nella prima fase di applicazione dello strumento, rendendo più agili le procedure e immediati gli interventi.

Con il suo atto la Giunta conferma la strategia regionale volta ad arginare il fenomeno della povertà e della marginalità sociale attraverso un insieme di progetti integrati lavorativi e/o di tipo formativo multiprofessionale (percorsi formativi, work experience, etc.) rivolti, in particolare, a persone e famiglie in condizioni di disagio economico e sociale e di soggetti svantaggiati maggiormente vulnerabili e a rischio di discriminazione. In particolare, la delibera attribuisce 2 milioni di euro alla Direzione generale dell’Istruzione, per realizzare progetti (ad esempio di contrasto al bullismo e al vandalismo) che rafforzino la funzione sociale, inclusiva e aggregativa delle Scuole, oltre al loro ruolo istituzionale educativo e formativo.

Sono attribuiti alla DG Lavoro 10,2 milioni, per consentire l’immediato avvio di politiche di inclusione attiva: entro dieci giorni verrà pubblicato un Avviso pubblico per la formazione di un catalogo di azioni immediatamente attivabili che sarà messo a servizio delle attività dei tavoli multidisciplinari gestiti dai Plus. Le azioni saranno, naturalmente, in favore delle famiglie in condizioni di povertà per promuovere la loro attivazione sociale e lavorativa, volta a migliorarne le condizioni di vita. Ulteriori 20,5 milioni sono assegnati sempre alla DG Lavoro, per dare attuazione a progetti che prevedano percorsi integrati e multidimensionali di inclusione attiva rivolti a persone maggiormente vulnerabili per migliorarne il livello di occupabilità.

La rimodulazione è effettuata nell’ambito del processo di programmazione unitaria, e assegna, come detto, risorse finanziarie del Programma Operativo Regionale del FSE 2014-2020 per totali 32.853.682 di euro. Le risorse vengono trasferite dalla Direzione Generale delle Politiche sociali e ricollocate in capo alle Direzioni Generali del Lavoro e della Pubblica Istruzione con la finalità di accelerare la spesa (in vista delle importanti scadenze intermedie che attendono il Programma) per fornire risposte efficaci alle fasce più deboli della popolazione. Va ricordato, inoltre, che, accanto al Reis, è attivo dall’1 gennaio 2018 il Rei nazionale: uno strumento complementare a quello regionale, che non ha plafond predefiniti su base regionale e che gode di una dotazione complessiva di quasi 2 miliardi di euro che potrà contribuire, insieme al Reis, a dare sollievo alle famiglie in maggiori difficoltà.

Nella foto la Giunta Regionale

S.I.

Fermare sbarchi degli algerini

ROMA – “Nonostante le ripetute rassicurazioni del Governo, gli sbarchi di migranti provenienti dall’Algeria continua tutto l’anno”. Così Ugo Cappellacci, deputato e coordinatore di Forza Italia-Sardegna commenta l’ennesimo sbarco nell’isola di persone provenienti dall’Algeria. “Occorre bloccare la rotta dei clandestini – prosegue l’esponente azzurro- e approvare al più presto delle disposizioni che rendano effettivi, non più solamente teorici, i rimpatri. Nell’ultimo anno non solo gli arrivi non sono cessati, ma sono perfino raddoppiati. La politica del centro-sinistra anziché governare e arginare il fenomeno ha generato un’accoglienza che è sempre meno umanitaria ed è sempre più un business per soggetti bene individuati o bene individuabili. L’auspicio è che nasca un Governo orientato a superare questa logica, a bloccare l’immigrazione clandestina e ad aiutare chi veramente ha bisogno – ha concluso Cappellacci- nel suo paese”.

Nella foto degli algerini sulle barche vicino la Sardegna

S.I.

Pigliaru-Keynes: lavoro dai cantieri

CAGLIARI – Si parte con i cantieri di LavoRas, la parte che muove 45 dei 128 milioni complessivi messi in campo con il piano per il lavoro voluto dalla Giunta e approvato dal Consiglio attraverso la Finanziaria. Questa mattina, nella sala Lussu di Villa Devoto, il presidente della Regione Francesco Pigliaru con gli assessori della Programmazione Raffaele Paci e degli Enti Locali Cristiano Erriu, ha firmato con il presidente dell’Anci Emiliano Deiana, i rappresentanti di Aiccre e Asel Carla Medau e Antonello Atzeni e con il Cal, l’accordo quadro che dà il via a tutta la procedura. Nelle prossime ore Insar pubblicherà l’avviso: i Comuni possono immediatamente presentare il progetto che sarà valutato da Insar. Una volta approvato, verrà fatta la selezione dei disoccupati dalle liste comunali e a quel punto si potrà materialmente aprire il cantiere. Una procedura che, per obblighi di legge, ha delle scadenze in ogni sua fase fissate fra i 30 e i 45 giorni, ma che può essere chiusa nel giro di pochissimi giorni se le domande saranno presentate tempestivamente dai Comuni. Attraverso i cantieri, i Sardi occupati saranno circa 3500. I rappresentanti degli Enti Locali hanno espresso forte apprezzamento per LavoRas, sottolineando la correttezza dell’impostazione e la condivisione del percorso, che dà fiducia e risponde alle aspettativa dei Comuni.

“LavoRas è la nostra risposta a una ripresa che è ancora troppo lenta, e questo vale non solo per la Sardegna ma per tutto il Paese, soprattutto al sud. Quando il mercato non sostiene con sufficiente vigore la creazione di lavoro, la ricetta è quella che ci ha insegnato Keynes: il lavoro va creato anche con l’intervento pubblico”, ha dichiarato il presidente Francesco Pigliaru. “I cantieri di lavoro previsti e finanziati da LavoRas sono esattamente questo: la creazione di nuova occupazione subito su progetti mirati, che dunque avranno effetti permanenti con la realizzazione di servizi di cui le comunità avevano bisogno e che saranno un vantaggio per tutti. Grazie all’impegno di molti e con l’essenziale protagonismo dei Comuni – prosegue il Presidente – il percorso sta andando avanti in fretta ed efficacemente: la firma di oggi, che definisce i dettagli, dimostra che insieme si è lavorato bene, ed è un ottimo esempio di collaborazione tra Istituzioni che hanno come unico obiettivo aiutare chi ha sofferto e sta soffrendo di più la crisi.”

“Il percorso di LavoRas è stato fortemente condiviso con le parti sociali, economiche e istituzionali oltre che con il Consiglio regionale”, ha ricordato Paci. “Abbiamo fatto decine di incontri per raggiungere il miglior risultato possibile, accogliendo suggerimenti e integrazioni, perché ognuna delle parti ha portato il suo importante contributo. Abbiamo corso molto, lavorato su questo Piano ogni singolo giorno e ora bisogna continuare a correre per capitalizzare al massimo tutti gli sforzi che sono stati fatti: puntiamo su procedure snelle e rapide, e siamo sicuri che anche i Comuni saranno pronti, perché c’è grande voglia di ripartire e far ripartire la nostra regione. LavoRas è una risposta seria e concreta all’emergenza lavoro in Sardegna”, conclude Paci. “E, insieme ai 45milioni del Reis e alle politiche di programmazione territoriale, è una occasione straordinaria per uscire definitivamente dalla crisi”.

I 45 milioni destinati ai cantieri di LavoRas sono di provenienza Fsc e Fse. Un primo anticipo, pari al 30% dell’importo complessivo, sarà erogato dalla Regione al momento della firma della convenzione di approvazione del progetto fra Comune interessato, Aspal e Insar. Una seconda quota, il 50%, verrà stanziata all’apertura di cantieri (dunque al momento dell’assunzione dei disoccupati), il restante 20% a saldo dopo la rendicontazione finale. Sei le tipologie di cantieri previste: ambiente, compresi i litorali e le aree umide, e dissesto idrogeologico; beni culturali e archeologici; edilizia; reti idriche; valorizzazione attrattori culturali; patrimonio pubblico ed efficientamento delle procedure comunali.

“Questo programma straordinario – sottolinea l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu – riattiva i cantieri comunali per l’occupazione. I Comuni sardi sono abituati da tempo a dare risposte ai tanti fabbisogni e alle richieste di lavoro dei cittadini. Da oggi sarà possibile farlo anche attraverso i cantieri innovativi inseriti nel Catalogo, che rispondono a una domanda di occupazione e consentono ai Comuni stessi di risolvere alcune criticità amministrative: digitalizzazione di documenti, gestione degli archivi, attività legate all’archeologia e alla sistemazione del territorio. Sarà possibile sviluppare la micro-imprenditorialità locale e, in una certa misura, contenere lo spopolamento delle zone interne. I progetti potranno essere presentati anche in forma partecipata, all’interno di una o più Unioni di Comuni oppure in una porzione di un singolo territorio”.

Con LavoRas, che oltre ai cantieri contiene la parte dei bonus occupazionali, la Giunta conta di ridurre il tasso di disoccupazione di circa un punto percentuale, a condizioni stabili, e di dare lavoro complessivamente a oltre diecimila persone. Oltre ai 128 milioni per il 2018, il Piano stanzia 70 milioni ciascuno per il 2019 e il 2020, soldi e politiche che faranno aumentare ulteriormente il numero degli occupati.

Nella foto la firma dell’accordo di Lavoras

S.I.

Pesca cruciale. Milioni non spesi

OLBIA – Il mondo della Pesca, dell’Acquacoltura e della attività in laguna della Sardegna si è riunito oggi a Olbia in una ricca giornata di confronto sul futuro del comparto isolano alla luce degli sviluppi dei mercati locali e internazionali. I lavori si sono svolti nel Museo Archeologico nell’ambito del convegno: “La filiera ittica in Sardegna. Stato dell’arte e prospettive”. All’iniziativa, organizzata dai Gruppi di azione costiera (Flag nord Sardegna, Flag Sardegna orientale e Flag sud occidentale), in collaborazione con l’Agenzia regionale Laore, l’AMA (Associazione mediterranea acquacoltori), l’API (Associazione piscicoltori italiani) e il Comune, hanno partecipato l’assessore dell’Agricoltura, competente anche per la Pesca, Pier Luigi Caria e la vice presidente della Commissione Pesca del Parlamento europeo, Renata Briano. Al mattino le attività sono state scandite da numerose relazioni dei rappresentanti territoriali dei pescatori, da studiosi delle università e da imprenditori del comparto. Nel pomeriggio invece si sono tenuti workshop più specifici.

L’assessore. “Possiamo definire l’incontro di oggi come una sorta di Stati generali della Pesca in Sardegna”. Lo ha detto l’assessore, Pier Luigi Caria, in apertura del suo intervento. “La normalizzazione delle attività dei mitilicoltori olbiesi, raggiunta lo scorso anno da questa Giunta con le concessioni affidate agli operatori locali riuniti in Consorzio, ha favorito una stabilizzazione del comparto che si attendeva da anni. Il tema delle concessioni demaniali – ha proseguito l’esponente della Giunta – è stato affrontato dal nostro Assessorato e oggi, attraverso una legge approvata poche settimane fa, i costi sono stati regolamentati e aggiornati in modo più equo”.

Il titolare della Pesca ha poi fatto il punto sulla gestione delle risorse disponibili per sostenere gli investimenti nel comparto. “La precedente programmazione 2007-2013 aveva in disponibilità 15milioni di euro e ne sono stati rimandati indietro, non spesi, ben 9. In questa nuova programmazione FEAMP abbiamo un fondo da 36milioni e abbiamo dimostrato di voler cambiare rotta rispetto al passato. Con i 25 bandi lanciati dall’Assessorato sono stati stanziati circa 25milioni con richieste di finanziamento che superano i 21milioni: tre volte superiori alle risorse spese nel settennato precedente. Insieme agli operatori – ha aggiunto Caria – abbiamo lavorato fianco a fianco per costruire interventi che garantissero le attività d’impresa e la salvaguardia del prodotto: dai ricci di mare alle oloturie passando per il corallo. È vero che sul riccio e l’aragosta abbiamo regole più stringenti rispetto al resto d’Italia, ma forse questo ci ha permesso di conservare tali specie che in altri mari stanno scomparendo. Come Regione abbiamo investito 20milioni per le lagune e stiamo continuando a intervenire sui danni da delfini e da cormorani. Il problema di questo comparto, più dell’agricoltura, è legato all’anzianità degli operatori. Con il FEAMP – ha concluso l’assessore – abbiamo promosso interventi che favorissero il ricambio generazionale, e continueremo su questa strada coinvolgendo ancora di più i giovani”.

La vice presidente. “Sono venuta qui per ascoltare e porterò la voce della Sardegna in Commissione parlamentare”. Così la vice presidente della Commissione Pesca del Parlamento europeo, Renata Briano. “Un limite dell’Unione europea – ha spiegato l’europarlamentare – è dato dai vincoli che, se su base di principio sono condivisibili, all’atto dell’applicazione spesso non tengono conto delle peculiarità territoriali dove attività e tradizione di pesca sono diverse da regione a regione. Per far crescere il comparto – ha osservato Briano – è fondamentale collaborare e fare sistema fra i diversi soggetti coinvolti: pubblici o privati. Bisogna inoltre lavorare sull’etichettatura dei prodotti che finiscono nei nostri piatti favorendo così la pesca tradizionale. I controlli sulle frodi vanno intensificati non tanto nei confronti degli operatori in mare ma di chi commercializza il pescato”.

Il comparto sardo. Con 1709 chilometri di perimetro la Sardegna è la regione d’Italia con la maggiore estensione di coste, il 21,6% del totale nazionale, seguita dalla Sicilia con 1430 chilometri. Terza regione per numero di battelli, circa 1350, dopo i poco meno di 3mila della marineria siciliana e i circa 1500 della Puglia. Secondo i dati illustrati durante il convegno (fonte Camere di Commercio), sono circa 4500 gli addetti del comparto isolano che con l’indotto superano le 12mila unità. I pescatori sardi lavorano anche su poco meno di 9mila ettari di lagune costiere produttive a fronte di circa 40mila ettari presenti in tutta Italia. In tali superfici si trovano molte eccellenze della pesca isolana: dai mitili (cozze, vongole, ostriche), ai crostacei, cefali, spigole, orate e anguille. Le attività di pesca nelle zone umide hanno garantito in questi anni la tutela e la salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità.

Nella foto il vertice sulla pesca ad Olbia

S.I.

Agricoltura, Agea paga le aziende

CAGLIARI – L’Agenzia nazionale per le erogazioni in Agricoltura (Agea) ha firmato ieri sera il decreto 152 che stanzia per le imprese del comparto isolano 1.864.393,08euro. Buona parte dei fondi, 1.480.311,19euro, sono destinati a 29 domande della sottomisura 4.1 sugli investimenti nelle aziende agricole, mentre altri 258.659,87euro coprono cinque richieste di aiuto riguardanti la sottomisura 4.2 sugli investimenti a favore della trasformazione, commercializzazione e/o dello sviluppo dei prodotti agricoli. Dal 1 gennaio 2016, inizio ufficiale della programmazione 2014-2020 in tutta Italia, la Regione Sardegna ha speso 316milioni 268mila 846,14euro dei circa 1miliardo e 308milioni. Già dallo scorso gennaio, con 11 mesi di anticipo, la Sardegna ha raggiunto gli obiettivi di spesa, imposti dall’UE, che al 31 dicembre 2018 dovevano essere pari a 278milioni 543mila 800euro.

S.I.

Overdose di cocaina, due arresti

OLBIA – Sono stati individuati e arrestati dalla Polizia gli spacciatori che nel settembre scorso avevano venduto dosi di cocaina a un ragazzo gallurese il quale, dopo averne abusato, era finito all’ospedale San Francesco di Nuoro, ricoverato nel reparto di Neurologia.

Questa mattina gli uomini del commissariato di Olbia, coordinati dal dirigente Fernando Spinnici, hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di un giovane olbiese di 26 anni e di un pakistano di 22. Un terzo provvedimento – tutti emessi dal gip del tribunale di Tempio Pausania – a carico di un altro pakistano di 28 anni è andato a vuoto perchè l’indagato risulta all’estero.

L’accusa per i tre è di traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina, hascisc e marijuana. L’indagine era partita proprio da quel ricovero d’urgenza a Nuoro, poi gli accertamenti hanno permesso di risalire all’identità degli spacciatori e ai luoghi in cui operavano quasi ogni giorno, soprattutto vicino alle scuole cittadine, coinvolgendo nello spaccio anche alcuni minori.

S.I.

La Base: fare stalle nei porti

CAGLIARI – “Dal 2015 giace una nostra proposta di legge in Consiglio regionale per l’istituzione delle stalle di sosta nei porti sardi, per il controllo del bestiame importato nell’isola – afferma Efisio Arbau, presidente del movimento La Base e primo firmatario della proposta -. Una misura che avrebbe evitato i fenomeni denunciati questa mattina dal Consorzio IGP Agnello di Sardegna, di pirataggio con agnelli rumeni”.

“Tuttavia è inutile piangere sul latte versato – dice Arbau -. Il Consiglio regionale approvi immediatamente la nostra proposta di legge. A breve avvieremo una raccolta firme perchè questo è un provvediemento non più prorogabile. A maggior ragione se lo pensiamo come strumento per fare, legittimamente, politiche commerciali e di tutela dei prodotti sardi”.

Questa proposta deriva anche dalle ultime notizie rispetto al traffico di 12mila agnelli, provenienti dalla Romania e spacciati come sardi col marchio Igp, che è stato smascherato da un’ispezione del reparto Repressioni e Frodi del Consorzio dell’Agnello Igp che ha denunciato una truffa per un valore di oltre 1 milione di euro. I dettagli sono stati spiegati in una conferenza stampa che si è svolta a Macomer (Nuoro) nella sede del Consorzio di tutela dell’Agnello Igp, in collaborazione con la Coldiretti. “La scoperta è avvenuta venerdì scorso – hanno spiegato Luigi Nuvoli e Renzo Moro responsabili di Sardegna Icqrf – si tratta di agnelli, per la maggior parte di origine rumena, macellati in Sardegna e poi marchiati e spacciati come Igp di Sardegna.

Nella foto una stalla

S.I.