Ex-Marino, finalmente un hotel?

CAGLIARI – La Terza Sezione del Consiglio di Stato ha dichiarato inammissibile il ricorso per revocazione presentato dalla società ‘Prosperius in Sardegna Srl’, ultimo atto della vicenda dell’aggiudicazione dell’ex ospedale Marino di Cagliari. “Si chiude – sottolinea l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu – una lunga pagina legata alla controversia della precedente gara di concessione. Ora, di concerto con il Comune di Cagliari, la Sovintendenza e tutti gli enti preposti, con i quali non è mai venuto meno il confronto e con cui abbiamo avuto alcuni incontri preliminari, saranno avviate tutte le procedure per la nuova gara di affidamento della struttura. La valorizzazione di un bene pubblico ubicato in un luogo così sensibile e ad altissimo valore ambientale, al quale vogliamo restituire una valenza turistica esclusiva, dovrà avere la spiaggia del Poetto al centro del progetto di riqualificazione”.

“Accogliamo con soddisfazione – commenta l’assessore della Sanità Luigi Arru – il pronunciamento del Consiglio di Stato, che conferma quanto abbiamo sostenuto in questi anni: vale sempre la regola di programmazione sanitaria, secondo la quale gli interventi di realizzazione di nuovi presidi ospedalieri devono essere coerenti con i fabbisogni rilevati in ambito regionale. Merito di questa sentenza deve esser dato alla Direzione generale della Sanità, alla Direzione degli Enti Locali e all’Ufficio Legale della Regione”.

Nella foto il rudere dell’ex-Marino sul Poetto di Cagliari

S.I.

Piccoli comuni salvati dai prodotti

ROMA – Sono i piccoli Comuni, molti dei quali rischiano di scomparire a causa di una inarrestabile spopolamento, i custodi dei tesori agroalimentari. Un patrimonio inestimabile che contraddistingue la Sardegna e l’Italia, Paese europeo della biodiversità, che racchiude la storia e l’identità di un territorio e di un popolo. Oggi a Roma i tesori nascosti nei piccoli Comuni sotto i 5 mila abitanti sono stati protagonisti dell’iniziativa promossa da Coldiretti e Fondazione Symbola a Roma, per l’apertura dell’anno nazionale del cibo italiano nel mondo.

In Sardegna, la quasi totalità dei prodotti Dop e Igp della viene coltivato, allevato e trasformato sul territorio sardo: si va dal Carciofo Spinoso al Pecorino (Fiore sardo, Pecorino Romano, Pecorino sardo), dallo Zafferano ai Culurgionis d’Ogliastra, dall’olio extravergine all’agnello sardo. E’ quanto emerge dall’esclusivo studio Coldiretti/Symbola su “Piccoli comuni e tipicità” presentato questa mattina dalla Coldiretti a Roma a Palazzo Rospigliosi, per raccontare un patrimonio enogastronomico del Paese custodito fuori dai tradizionali circuiti turistici, che potrà ora essere finalmente valorizzato e promosso grazie alla nuova legge n.158/17 che contiene misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni.

I piccoli comuni sono lo scrigno di quelle produzioni tradizionali e di nicchia, che senza di loro andrebbe perso. A Palazzo Rospigliosi a Roma questa mattina è stata esposta la prima rassegna dei prodotti tipici dei comuni con meno di 5mila abitanti per far conoscere le specialità territoriali conservate da generazioni negli angoli più remoti del Paese. Tra queste anche alcuni prodotti tipici sardi come il torrone di Tonara, lo zafferano di Turri e il Dolcesardo di Arborea. “I piccoli Comuni sono una risorsa fondamentale per la nostra Regione – racconta il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -, sono i custodi delle produzioni di nicchia, che sopravvivano proprio grazie a questi comuni a rischio estinzione per via dello spopolamento”.

“Sono prodotti che racchiudono spesso una storia millenaria, la cultura e l’identità della nostra terra – evidenzia il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba -. Molti di questi prodotti li stiamo valorizzando con i mercati di Campagna Amica dove trovano mercato anche le piccole produzioni di nicchia. Ma occorrono politiche più incisive per salvaguardare i piccoli Comuni, dei quali i prodotti tipici e di nicchia ne sono l’espressione, che stanno invecchiando e perdendo di anno in anno tantissimi abitanti”.

Nella foto i prodotti sardi

S.I.

Porto Torres, al via ammortizzatori

CAGLIARI – Buone notizie per i lavoratori delle aree complesse di Porto Torres e Portovesme. L’Assessorato del Lavoro comunica che, dando seguito al Verbale di Accordo sugli ammortizzatori in deroga per le due aree siglato nel novembre scorso, a partire dal prossimo 15 gennaio i lavoratori e le Organizzazioni sindacali potranno predisporre ed inviare le istanze di prima concessione e proroga di mobilità in deroga esclusivamente attraverso i servizi on line del SIL Sardegna, mediante il portale www.sardegnalavoro.it.

La possibilità di beneficiare del trattamento è limitata solo ai lavoratori già occupati in aziende con sedi operative dislocate nei Comuni che rientrano nei territori qualificati come Aree di Crisi Complessa. Tutte le richieste dovranno essere inoltrate entro e non oltre le ore 18 del 14 febbraio di quest’anno. In merito alle richieste di prima concessione, sindacati e singoli lavoratori potranno presentare istanza esclusivamente per i beneficiari di mobilità ordinaria alla data dell’1 gennaio 2017. Pertanto, l’istanza di mobilità in deroga di prima concessione dovrà essere compilata indicando come “Altro ammortizzatore precedente” la mobilità ordinaria, e indicando come data fine della mobilità ordinaria uguale o successiva all’1 gennaio 2017.

Per le istanze di proroga, sindacati e singoli lavoratori dovranno invece obbligatoriamente indicare i mesi di prestazione in deroga precedentemente fruiti. Per ricevere supporto nell’utilizzo dei servizi on line del SIL Sardegna, è possibile consultare il manuale operativo disponibile nell’area dedicata “Manuali Operativi e Documenti di riferimento”. In alternativa è possibile contattare l’Help Desk attraverso i seguenti canali: e-mail all’indirizzo supporto@sardegnalavoro.it; Form web accessibile attraverso la selezione del link “Richiesta Supporto” presente nella homepage del Portale SardegnaLavoro e nell’area riservata di tutti gli utenti registrati nel SIL; oppure per telefono al numero 070 513922. L’Help Desk del SIL Sardegna è operativo dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 14 e dalle ore 15 alle ore 18.

Nella foto il porto di Porto Torres

S.I.

A Sassari, network ecoristoranti

SASSARI – Ridurre la produzione di rifiuti e lo spreco di cibo: questi i due obiettivi che si prefigge la rete Ecoristoranti, esercizi ristorativi che hanno deciso di valorizzare la loro attività con un impegno concreto nei confronti dell’ambiente e una maggiore attenzione agli sprechi alimentari. Il network, che comprende più di 130 esercizi commerciali in tutta Italia, approderà anche in Sardegna, grazie alla collaborazione tra il Comune di Sassari e Ambiente Italia, che promuovono l’iniziativa di concerto con la Cooperativa ERICA di Alba, leader nazionale nella comunicazione ambientale.

Il network degli Ecoristoranti vede la luce nel 2012, in occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei rifiuti, grazie ad un progetto proposto dalla Cooperativa Erica in collaborazione con il Covar 14 -Consorzio che opera nella zona sud di Torino- che ha coinvolto circa 35 esercizi del territorio consortile. Oggi il network comprende più di 130 ristoranti ed è in continua espansione. Aderire alla rete Ecoristoranti è molto semplice: il gestore dei rifiuti di un territorio o il Comune che vuole aderire stipula un accordo volontario con i ristoratori allo scopo di attivare pratiche di ristorazione sostenibile, in termini di prevenzione dei rifiuti e lotta allo
spreco alimentare.

Stipulando l’accordo i ristoratori si impegnano a promuovere alcune azioni di riduzione, come l’asporto delle pietanze non consumate dal cliente, utilizzare tovaglioli in stoffa, servire l’acqua in brocca, prediligere i prodotti con meno imballaggi, differenziare i propri rifiuti, effettuare il compostaggio, ecc. In cambio il ristoratore gode del prestigio di far parte di una rete nazionale, testimoniata dalla vetrofania che riceverà all’adesione e che potrà essere esposta all’ingresso del suo locale, la presenza sui canali social (Facebook e Instagram) della rete e una visibilità specifica dal punto di vista della sostenibilità ambientale. All’adesione i ristoratori ricevono un kit composto dalla vetrofania, l’attestato di adesione e un banner-espositore da collocare nei pressi della cassa.

In questi giorni il Comune di Sassari in collaborazione con le Associazioni di categoria, sta invitando tutti gli esercizi commerciali in possesso di una cucina e che forniscono pasti caldi in ambito ristorativo (ad esempio ristoranti, trattorie, osterie, tavole calde, pizzerie, agriturismi e rifugi) a partecipare. Per ulteriori informazioni: www.ecoristoranti.it oppure sulle pagine “Ecoristoranti” attive su facebook e instagram.

Nella foto l’incontro del sindaco

S.I.

Scoperto mercato oggetti rubati

SASSARI – Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Compagnia di Sassari hanno denunciato in stato di libertà D.P., 34enne, in quanto ritenuto responsabile del reato di ricettazione. L’attività svolta va inquadrata nel contesto di un’indagine portata avanti dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sassari, finalizzata ad individuare gli autori dei furti commessi in alcuni appartamenti ed esercizi commerciali in città, ma anche ad approfondire i ruoli svolti dalle figure ad essi collegate, ovvero quell’alveo di soggetti che acquistano e poi rivendono gli oggetti provento dei furti in questione.

Proprio in quest’ottica, è stata effettuata una perquisizione domiciliare presso l’abitazione di un cittadino bengalese residente a Sassari, all’interno della quale sono stati trovati numerosi capi di abbigliamento con tanto di cartellini e piastre antitaccheggio ancora attaccati, nonché svariati monili in oro. Di conseguenza il soggetto è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Sassari. Si segnala che allo stato attuale, presso la Caserma dei Carabinieri di Sassari, sono in corso le operazioni volte alla restituzione del materiale rinvenuto ai legittimi proprietari che hanno patito furti nelle proprie abitazioni o esercizi commerciali e che possono recarsi presso gli uffici del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sassari per procedere all’eventuale riconoscimento dei rispettivi beni di proprietà.

Nella foto i Carabinieri

S.I.

Vitivinicolo, 4milioni per zone interne

CAGLIARI – L’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, ha firmato il decreto che destina 3milioni 922mila e 871euro per gli investimenti destinati al comparto vitivinicolo isolano per l’annualità 2018: 2milioni 588mila e 241euro provengono da fondi dell’UE e da rimodulazioni di fondi nazionali (1milioni), mentre la Regione partecipa con 1milione 334mila e 630euro. Tali risorse saranno utilizzate prioritariamente per il pagamento delle domande di saldo biennale presentate nel 2017, mentre la restante parte sarà dedicata per i pagamento delle domande di durata annuale presentate nel 2018.

Per quest’anno potranno quindi essere inviate domande di investimento di durata annuale e di durata biennale. Il decreto prevede inoltre che il pagamento dell’anticipo, sulla misura massima del 40% del contributo ammissibile per le domande di durata biennale 2018, sarà effettuato solo in caso di disponibilità di risorse finanziarie dopo aver soddisfatto il fabbisogno delle domande di saldo biennali 2017 e annuali 2018, seguendo l’ordine di graduatoria. Il saldo delle domande biennali 2018 sarà invece pagato con lo stanziamento che verrà assegnato alla Regione Sardegna nella programmazione finanziaria del 2019.

L’assessore. “Abbiamo sempre creduto in questo comparto, in crescita ogni anno sul piano della qualità dei vini e delle opportunità di lavoro. Come Regione abbiamo il compito di creare le migliori condizioni affinché le nostre imprese possano operare con lo sguardo rivolto verso il futuro, facendo aumentare le produzioni e i mercati di vendita mondiali”. Lo ha detto Pier Luigi Caria che ha poi aggiunto: “Se da un lato le storiche cantine si stanno consolidando e stanno portando a casa i più importanti riconoscimenti internazionali, dall’altro le nuove realtà hanno la freschezza e la voglia di fare propria dei loro fondatori, spesso giovani e giovanissimi. Un esempio per tutti è quello di Mamoiada – ha concluso l’assessore – dove decine di ragazzi hanno deciso di combattere la battaglia contro lo spopolamento delle aree interne puntando sulla valorizzazione di uno fra i migliori Cannonau della Sardegna”.

Nella foto una vigna di uva bianca

S.I.

Pronto Soccorso al collasso

SASSARI – Una giornata al Pronto Soccorso di Sassari, esperienza al limite del tragicomico: “Uso il termine tragicomico, ma stiamo parlando di sanità, di salute, della vita delle persone e non è certo questa la parola che, normalmente, mi sentirei di accostare ad un contesto del genere. La situazione, comunque, è più tragica che comica, ed è per questo ho chiesto formalmente di convocare la V Commissione consiliare competente in materia chiedendo alla presidente della stessa di invitare al tavolo dei lavori il direttore generale dell’Aou D’Urso. Ho anche chiesto a tutti i commissari di opposizione di aderire all’iniziativa. I consiglieri di minoranza hanno risposto positivamente all’invito con tanto di firma apposta sul documento, e la richiesta è stata protocollata. Ho scelto di conoscere e di agire, non di attendere sempre e soltanto l’arrivo di tempi migliori”.

Desirè Manca, portavoce in Consiglio Comunale del Movimento Cinque Stelle trasforma le parole in atti, e fatti. Non è la prima volta che la consigliera focalizza l’attenzione sul tema della sanità, e non è la prima volta che al centro dell’attenzione finisce il Pronto Soccorso di Sassari. “Con il riordino della rete ospedaliera ci aspettavamo un miglioramento del quadro della sanità in Sardegna, di contro abbiamo assistito inermi ad un declino totale sotto tutti i fronti. Una giornata vissuta in Pronto Soccorso cambia radicalmente la prospettiva di chi non ha mai affrontato il problema e aggrava ulteriormente preoccupazioni e dubbi di chi, come me, già aveva denunciato una situazione che non è esagerato definire drammatica”.

Sassari ha un Pronto Soccorso al collasso. Dovevano essere applicate le nuove linee guida del triage, ma ciò non è mai accaduto. Manca tutto. Ci sono carenze sotto l’aspetto del numero dei medici e degli infermieri impegnati nella struttura, struttura che di suo non è assolutamente adeguata a soddisfare e accogliere materialmente l’utenza derivante da un bacino così territorialmente ampio: la sala d’aspetto è piccola; non bastano i posti a sedere; le stanze di accoglienza non sono sufficienti; mancano gli strumenti utili a garantire il minimo indispensabile; i tempi d’attesa sono folli e arrivano anche a 12 ore. “Tutto ciò, in una già conclamata situazione di malessere dell’utente, genera spesso conflitti, dando luogo a scene di violenza verbale fra utenti, infermieri e guardie di sicurezza. Un disastro dovuto ad una gestione fallimentare”.

Desirè Manca va dritta al bersaglio: “Esiste un programma sanitario a scadenza annuale e triennale (2018-2020) che ha fissato obiettivi importanti, ma il presente racconta tutta un’altra storia ed è drammatico. Nonostante la competenza sia regionale, questo disastro sta minando la sicurezza della nostra città, dei cittadini. Il problema riguarda Sassari, tutti i sassaresi e l’intero territorio del nord ovest – attacca -. Questo argomento va necessariamente discusso a palazzo Ducale. Gli amministratori non possono non entrare a gamba tesa su quello che è a tutti gli effetti un problema sociale, devono necessariamente chiedere conto alla Regione. Il diritto alla salute è garantito dalla Costituzione: non si può continuare a restare immobili mentre si va allo sfascio”.

Nella foto l’Ospedale di Sassari

S.I.

Trasporti locali, Careddu ascolta

SASSARI – La Regione prosegue il confronto con il territorio sulla riforma del trasporto pubblico locale. Stamattina a Sassari e nel pomeriggio a Olbia, l’assessore dei Trasporti Carlo Careddu, con i sindaci Nicola Sanna e Settimo Nizzi e il presidente di Anci Sardegna Emiliano Deiana, incontra i Comuni, le aziende e le parti sociali. “Una mobilità efficiente e di qualità consente la tutela di altri diritti come quello alla salute, all’istruzione, al lavoro: per questo il trasporto pubblico locale assume una valenza strategica straordinaria e per questo è necessario scrivere insieme l’importante riforma del settore”. Lo ha detto Careddu a Sassari presentando i lavori ai quali hanno partecipato numerosi sindaci e amministratori e gli advisor incaricati dall’assessorato di effettuare uno studio sulla definizione dei bacini di mobilità per il trasporto pubblico. Sono state individuate più ipotesi sulle quali si è aperto il confronto. Il metodo di ricerca degli advisor ha previsto la valutazione della domanda sistematica e potenziale, in base ai dati Istat e di Sardegna Statistiche, e dell’insieme dei servizi.

“Fatto salvo che i decisori finali saranno la Giunta e il Consiglio regionale, per noi è fondamentale fornire tutti gli elementi di conoscenza necessari, ascoltare e recepire le istanze di tutti gli interlocutori istituzionali al fine di elaborare una norma condivisa, al di là di qualunque particolarismo”, ha aggiunto Careddu. Il presidente dell’Anci Sardegna ha apprezzato l’approccio partecipativo della Regione ritenendo la riforma necessaria sia per gli ambiti urbani sia per quelli rurali.

Nella foto l’assessore Careddu

S.I.

Continuità, anche il Turismo rischia

CAGLIARI – “Un piano di emergenza per salvare la stagione turistica della Sardegna”. Lo chiede Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, raccogliendo l’allarme lanciato dalla Sogaer e dagli imprenditori turistici sulle note vicende della continuità territoriale aerea. “E’ un fatto certo che questa Giunta regionale, dopo aver soppresso la CT2 per le rotte minori, non sia riuscita ad avviare la nuova continuità per Roma e Milano. Quest’ultima, varata da noi nel 2013, ha assicurato per esempio alla città di Cagliari circa 2 milioni di passeggeri su 4 milioni complessivi”.

“L’assenza di un minimo di certezze sui voli estivi rischia di cagionare un danno catastrofico all’economia della nostra isola: basti pensare che, in media, ogni visitatore spende 100 euro al giorno per 4 giorni di permanenza. Chiediamo alla Giunta regionale – prosegue l’esponente azzurro- anzitutto di uscire dai vaghi comunicati stampa sulle presunte ‘interlocuzioni con l’Unione Europea’ e soprattutto, visto che finora non ha mai rispettato i tempi, che si valuti subito un piano di emergenza – ha concluso Cappellacci- affinché le imprese sarde non paghino l’immobilismo, la confusione e l’incapacità decisionale della Giunta di centro-sinistra”.

Nella foto l’aeroporto di Elmas

S.I.

Pesca tonno, Sardegna esclusa

CAGLIARI – “La Sardegna è stata esclusa ancora una volta dalla distribuzione delle nuove quote incrementali previste per la pesca del tonno rosso, nonostante i mari della nostra isola abbondino di questa specie ittica e le marinerie sarde siano le seconde a livello nazionale per organizzazione e dimensioni”. A dichiararlo è il Vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Marco Tedde”. “Lo sapevamo già da aprile, quando il Gruppo di Forza Italia aveva denunciato l’esclusione con una mozione ignorata da Pigliaru”.

“Oggi abbiamo anche la certezza che la Regione Sardegna niente sta facendo per far cambiare idea al Governo italiano, che generosamente e inspiegabilmente continua ad aumentare le quote di pesca di tonno a favore delle solite e note 42 marinerie campane e sicule. A Roma, – precisa il consigliere regionale algherese – hanno deciso che anziché destinare gli aumenti delle quote del tonno rosso alle marinerie della pesca artigianale, come quella sarda che ha i requisiti, è preferibile ingrassare le posizioni delle marinerie della Campania e della Sicilia che già sono autorizzate alla pesca di questo pesce. A Cagliari Pigliaru e i suoi paiono soddisfatti di questa singolare decisione del Governo e lasciano che il tonno dei mari della Sardegna venga pescato da campani e siciliani mente i sardi possono anche stare a guardare”.

“E a margine -denuncia Tedde- registriamo che l’Ass.re Regionale Caria invece di dialogare col sottosegretario Castiglione, che ha delega piena sulla pesca, annuncia trattative con altri soggetti con scarse o nulle competenze. E, per di più, inciampando in una richiesta di aumento delle quote delle tonnare fisse sarde, peraltro già previsto da un articolo del decreto mezzogiorno. In buona sostanza, invece di fare pressione per ottenere nuove quote tonno per le barche da pesca del pesce spada sarde caldeggia un aumento per le tonnare fisse che già l’avranno. Un comportamento che non va certamente nella direzione della tutela degli interessi dell’economia dell’isola. Ma che disattende anche le indicazioni del Parlamento e del Consiglio Europeo di procedere all’assegnazione delle quote contingentate in modo equo e, soprattutto, in favore della pesca artigianale.

“Sulla questione sono recentemente intervenute anche le associazioni di categoria delle marinerie di Sardegna, Liguria e Sicilia che hanno presentato al Ministero della Politiche Agricole e Forestali una proposta di ripartizione di nuove quote tonno in Italia in favore della pesca artigianale. Una proposta – prosegue l’ex Sindaco di Alghero – che consentirebbe anche di superare l’esclusione delle marinerie sarde. Con un’interrogazione presentata lo scorso dicembre – conclude l’esponente di Forza Italia – abbiamo chiesto al Presidente Pigliaru se sia intenzione dell’Amministrazione Regionale, come noi auspichiamo, di sostenere questa proposta e di difendere gli interessi delle flotte sarde a Roma dove l’assurda ed iniqua esclusione della Sardegna è maturata.”.

Nella foto del tonno rosso

S.I.