Interreg, Alghero il Comune con più progetti finanziati

ALGHERO – Alghero è il Comune con più progetti finanziati in Sardegna a valere sul P.O Interreg Marittimo 2021-2027 1° Avviso. “Un risultato straordinario raggiunto dai nostri uffici della programmazione, dalla struttura, da consulenti che ci collegano alle altre realtà europee” le dichiarazioni del sindaco Mario Conoci. Di seguito i dettagli.

“Una bella notizia arrivata dal comitato di sorveglianza che il 12 ottobre scorso si è riunito per valutare il finanziamento di alcuni progetti presentati dalle comunità transfrontaliere tra Sardegna, Corsica, Francia del Sud, Toscana e Liguria. Alghero è stato il Comune con più progetti finanziati in Sardegna, ben quattro: tre dell’amministrazione comunale e uno della Fondazione Alghero. Un risultato importante, soprattutto in riferimento all’oggetto dei finanziamenti: due riguardano, infatti, il nostro agro. In particolare il bacino imbrifero del Calich, con la prosecuzione del progetto Retralags, ma anche il progetto riguardante i cambiamenti climatici che, come sappiamo, hanno inciso anche di recente sulla delicatezza del nostro sistema agricolo. L’alluvione di qualche anno fa aveva messo in crisi le nostre colture, e in particolare le vigne. Il terzo progetto riguarda la valorizzazione dello sport quale veicolo di coesione sociale. Sono tre progetti importanti, ai quali si aggiunge quello della Fondazione Alghero legato al turismo. Un risultato straordinario raggiunto dai nostri uffici della programmazione, dalla struttura, da consulenti che ci collegano alle altre realtà. È una bella soddisfazione essere la città che complessivamente ha avuto più finanziamenti in Sardegna”. Lo dichiara il sindaco di Alghero, Mario Conoci, particolarmente soddisfatto per le risultanze del Comitato di Sorveglianza del P.O Interreg Marittimo 2021-2027 con l’approvazione dei progetti finanziati a valere sul 1° Avviso. Tutti progetti che saranno avviati nel primo trimestre del 2024.

Nonostante l’alta competizione, e la qualificata concorrenza, determinata dalla possibilità di partecipare all’avviso per tutte le amministrazioni pubbliche ed i soggetti privati della Corsica, Region Sud, Liguria, Sardegna e Toscana, il Comune di Alghero è risultato assegnatario del finanziamento per 3 progetti: RICREA, ADAPTWISE e SPORTACT (Amministrazione comunale sarda con più progetti finanziati). I progetti finanziati consentiranno al territorio urbano di Alghero di affrontare alcune sfide prioritarie attraverso la sperimentazione di soluzioni innovative finalizzate a gestire e risolvere problematiche che condizionano il territorio e che per la loro complessità non possono essere affrontati da soli con strumenti ordinari. Di seguito i dettagli dei progetti.

RICREA – Rete di collaborazione e sviluppo per la Capitalizzazione di REtrAlags.
L’obiettivo del progetto è il rafforzamento della capacità di adattamento e resilienza dei sistemi fluviali, lacuali, lacustri delle aree umide agli effetti dei cambiamenti climatici e, conseguentemente, alla prevenzione dei rischi di catastrofi. Il progetto prevede la valorizzazione di “innovativi” processi di governance basati sulla proattività delle comunità locali con l’obiettivo di fare acquisire agli stakeholder la consapevolezza della propria responsabilità nella gestione delle risorse territoriali, ambientali e paesaggistiche, ed il coinvolgimento attivo. Il Comune di Alghero focalizzerà gli interventi e gli investimenti previsti dal progetto sullo stagno del Calich. Il budget previsto per il Comune di Alghero è pari a 253,995.00 euro.

ADAPTWISE – Comunità per l’adattamento.
L’obiettivo è quello di dare nuovo impulso alla pianificazione, realizzazione e monitoraggio di azioni di adattamento alle conseguenze dei cambiamenti climatici nelle città italiane e francesi dell’area transfrontaliera dell’alto Tirreno attraverso 1) l’aggiornamento delle linee guida, del piano congiunto e del manifesto ADAPT alla luce della nuova Strategia Europea sull’Adattamento, del PNACC Italiano e francese, della politica di Coesione 2021-2027, dell’Agenda 2030, del Green Deal e del Nuovo Bauhaus europeo, 2) includendo il rischio siccità, oltre a quello delle alluvioni urbane da acque meteoriche, 3) attivando e sperimentando 8 comunità ADAPTWISE nelle zone urbane più vulnerabili a piogge intense e siccità, in cui gli stakeholder collaboreranno 4) all’identificazione e alla realizzazione / co-gestione degli interventi di adattamento più adeguati a tali contesti. Il budget previsto per il Comune di Alghero è pari a 172,200.00 euro.

SPORTACT – SupPORTare la competitività economicA e la Coesione sociale attraverso la valorizzazione dello sporT.
L’obiettivo del progetto è qualificare e valorizzare lo sport quale volano per assistere la nascita ed il rafforzamento dei processi di rigenerazione urbana valorizzando lo sport come volano di sviluppo economico (con particolare attenzione al turismo), promozione sociale e tutela ambientale, coerentemente con le priorità definite dall’Agenda 2030 e con gli obiettivi della Politica di Coesione 2021-2027. Il progetto sostiene l’integrazione dei potenziali creati dall’innovazione sportiva all’interno delle strategie di pianificazione e sviluppo territoriale e regionale. Il budget previsto per il Comune di Alghero è pari a 180.810,00 euro.

Mirabilia post tour, buyer internazionali alla scoperta del territorio

SASSARI – Da oggi e fino al 21 orrobre l’ente camerale sassarese in partnership con il Mirabilia Network – l’associazione che raggruppa le 18 Camere di Commercio del suolo nazionale accomunate dalla presenza nel proprio territorio di un sito o un bene materiale o immateriale riconosciuto dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità – ha organizzato un Post Tour nel Nord Sardegna.

Nel dettaglio, la Camera di Commercio di Sassari ospiterà in questi giorni un gruppo di buyer internazionali alla scoperta, in chiave culturale e turistica, delle peculiarità e delle bellezze paesaggistiche e culturali del territorio. L’ente camerale partecipa al Network grazie alla presenza dei Candelieri che rientrano nella rete delle grandi macchine a spalla (4 in Italia) dal 2013 Patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco.

Prendono parte al Post Tour sei buyers internazionali – agenzie di viaggio, tour operators e wholesaler – provenienti da Belgio, Repubblica Ceca, Germania, Inghilterra e Stati Uniti, accompagnati da un operatore IEG. La prima giornata ha visto coinvolti gli ospiti in una visita alla spiaggia de La Pelosa a Stintino ed è proseguita a Sassari con la visita guidata del centro storico per ripercorrere l’itinerario della discesa dei Candelieri. Tutti gli ospiti sono stati accolti in Camera di Commercio dal presidente Stefano Visconti e dall’assessore alla cultura e al turismo del Comune di Sassari, Laura Useri. Entrambi hanno ribadito l’importanza non solo delle relazioni ma soprattutto dello sviluppo di queste in termini di incoming per il territorio isolano a partire dal nord Sardegna.

Nella seconda giornata, giovedì, il programma prevede una visita guidata presso l’altare prenuragico di Monte d’Accoddi, per poi proseguire verso Alghero con la visita guidata al Nuraghe Palmavera ed effettuare una sosta per ammirare il panorama nella splendida cornice del Belvedere Capo Caccia. La giornata si concluderà con la visita del centro storico del centro catalano e delle sue strutture ricettive.

Infine, il 20 ottobre, con l’obiettivo di rendere ancora più ricco l’itinerario culturale dedicato ai buyers, si effettuerà una visita guidata della Basilica della SS. Trinità di Saccargia per poi spostarsi nelle coste del nord est per apprezzare non solo il paesaggio ma anche le strutture ricettive della zona.

Giornata del Pane, calano i consumi: supportare la filiera

CAGLIARI – Anche nelle tavole dei sardi c’è sempre meno pane. Come per il versante nazionale che vede il crollo dei consumi in Italia, al minimo storico, con appena 80 grammi a testa al giorno per l’addio a una pagnotta su 3 (-33%) in poco più di un decennio (analisi Coldiretti diffusa al Villaggio contadino di Roma). Cambiano consumi e prezzi, dunque, ma il tutto segue un’annata del grano che in Sardegna è stata di poche luci e tante ombre, dettate soprattutto da un calo della produzione per il 2023 di circa il 20%, secondo i dati Coldiretti Sardegna, che mostrano anche una media di 34 centesimi al chilo pagati ai cerealicoltori isolani. Prezzi ben al di sotto dei 40 centesimi al chilo individuati come soglia minima per non andare sotto i costi di produzione, contando anche i circa 30 quintali per ettaro come resa media nell’Isola.

GIORNATA DEL PANE. E proprio nella giornata dell’Alimentazione e del Pane il messaggio di Coldiretti Sardegna resta in scia rispetto al grido d’allarme lanciato quest’estate per una stagione cerealicola isolana in difficoltà. “Anche gli ultimi rilevamenti mostrano come stiamo affrontando una vera emergenza grano nell’isola e non solo – sottolineano Battista Cualbu e Luca Saba, presidente e direttore Coldiretti Sardegna – la marginalità dei nostri agricoltori è sempre più bassa e in tantissimi casi i guadagni restano al di sotto dei costi di produzione. Ecco perchè abbiamo lavorato alla creazione delle filiere isolane e al progetto ‘Solo Sardo’ che sostiene la giusta remunerazione ai cerealicoltori – concludono – considerata la forbice sempre più ampia tra il prezzo del pane e quello del grano, è necessario sostenere i produttori primari con ogni strumento a disposizione”.

COSTI. E proprio la differenza tra costi di pane e grano continua a preoccupare Coldiretti considerato che il prezzo aumenta di oltre 17 volte tenuto conto che il prezzo del pane al momento viaggia nel Paese tra i 3 e i 5 euro a seconda dell’area. In base all’elaborazione Coldiretti Sardegna sui dati dell’Osservatorio prezzi del Ministero dello Sviluppo economico ad agosto emerge che normalmente a Cagliari per comprare una pagnotta da un chilo, in media, ci vogliono quasi 4 euro (da un minimo di 3,3 euro a 5 euro) mentre un anno fa il costo era di 3,74 euro, contro i 4,21 euro di Sassari (da un minimo di 4 euro a un massimo di 4,5 euro) dato rimasto invariato rispetto al 2022. Cifre che si uniscono a quelle di città come Bologna (5,15 euro per una pagnotta da un chilo), Milano (4,33) o Palermo (4,14) che viaggiano ad alti costi del pane e altre dove va meglio come Roma dove la stessa pagnotta costa in media 3,25 euro o Napoli dove si paga mediamente 2,26. Numeri che gravano sui cerealicoltori considerato che per fare un chilo di pane occorre circa un chilo di grano, dal quale si ottengono 800 grammi di farina da impastare con l’acqua per ottenere un chilo di prodotto finito.

FOTOGRAFIA. Sempre sul fronte del pane a essere preferito, anche se il consumo è in costante calo, continua a essere il pane artigianale che rappresenta l’84% del mercato ma – sottolinea la Coldiretti – cambia la pezzatura più gettonata che scende del 50% nei dieci anni, da 1,5 chili ad un solo chilo. La spesa familiare in Italia per il solo pane ammonta a 6,7 miliardi all’anno, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. Il tutto legato a una situazione che vede il nostro Paese dipendere dalle importazioni straniere già per il 64% del grano tenero che serve per pane, biscotti, dolci. Per questo Coldiretti rilancia la richiesta di introdurre anche per pagnotte e panini l’obbligo dell’indicazione in etichetta, se confezionato, o sul libro degli ingredienti, se non confezionato, dell’origine del grano impiegato, proprio come accade per la pasta. Oggi il pane non confezionato non ha etichetta, ma nel punto vendita deve essere presente il libro degli ingredienti, a disposizione dei clienti.

La Sardegna alla Milano Wine Week, parla l’assessore Satta

CAGLIARI – I vini a marchio Dop e Igp della Sardegna saranno tra i protagonisti della sesta edizione della Milano Wine Week, la prestigiosa manifestazione internazionale in programma dal 7 al 15 ottobre prossimi, con una serie di eventi legati al mondo del vino e rivolti a consumatori e professionisti del settore. L’appuntamento con il “Sardegna Day” è fissato per il 10 e l’11 ottobre a Palazzo Bovara, al Circolo del Commercio, in corso Venezia 51, nel cuore di Milano. La Regione Sardegna, partner dell’evento, parteciperà con l’assessorato dell’Agricoltura tramite l’Agenzia Laore in collaborazione con i Consorzi di tutela dei vini a marchio Dop e Igp dell’Isola: Cannonau di Sardegna Doc, Malvasia di Bosa, Terralba Doc, Vermentino di Gallura Docg, Vermentino di Sardegna, Vernaccia di Oristano Doc, Vino Carignano del Sulcis Doc e Vini di Alghero Doc.

“I Consorzi di tutela – sottolinea l’Assessore regionale dell’Agricoltura, Valeria Satta, che questo pomeriggio ha presentato la manifestazione nel corso di una conferenza stampa organizzata dall’Agenzia Laore – andranno a Milano per presentare e far conoscere ancora di più, in un’ottica di promozione dei nostri territori e dei nostri vitigni di qualità.

In questa vetrina internazionale, la più importante del nostro Paese, i Consorzi rappresenteranno le radici del nostro vino in una due giorni che vedrà una serie di appuntamenti, tra cui quattro masterclass nella giornata dell’11 per far degustare, spiegare e raccontare il nostro vino, la storia e le tradizioni della Sardegna. Con la partecipazione alla Milano Wine Week prosegue l’impegno della Regione per sostenere nei mercati nazionali e internazionali le aziende di tutti i nostri comparti produttivi, e in questo caso di quello vitivinicolo, un settore all’avanguardia che può vantare produzioni di assoluta eccellenza e di elevata qualità”.

Ecco il programma dei due giorni del “Sardegna Day”. Martedì 10 ottobre è prevista in mattinata la conferenza “Vitigni e Vini di Sardegna: una storia millenaria”, mentre dal pomeriggio si terranno le degustazioni rivolte a consumatori e amanti del vino. Mercoledì 11 ottobre, nel corso di tutta la giornata si terranno quattro masterclass, una in collegamento con Londra, organizzate dei Consorzi di tutela dei vini a marchio Dop e Igp della Sardegna, che presenteranno i vini delle aziende produttrici al pubblico di buyers, distributori, esperti e stampa di settore.

Donne Coldiretti Nazionale, la sarda Serra nuova leader

CAGLIARI – È sarda, imprenditrice di un allevamento biologico a Usellus, nel cuore dell’Alta Marmilla (Oristano), la nuova responsabile nazionale delle Donne di Coldiretti. Mariafrancesca Serra, ingegnere edile-architetto con master a Vienna, è stata eletta questa mattina all’unanimità dall’Assemblea di Coldiretti Donne Impresa, riunita a Roma a Palazzo Rospigliosi con la presenza di centinaia di contadine da tutte le regioni assieme al presidente della Coldiretti Ettore Prandini, al ministro alle Riforme istituzionali Elisabetta Alberti Casellati e al ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.

LE PAROLE. “Il mio – dice la nuova responsabile Donne Coldiretti – è un lavoro, tradizionalmente considerato maschile, ma che oggi fa parte della nuova sfida sociale, per le tante donne che come me amano abbattere barriere e pregiudizi. Per le tante donne che guardano al futuro con ottimismo e armate di un grande ed importante bagaglio culturale ed esperienziale vedono nell’agricoltura il nuovo volano per la propria realizzazione professionale. Ho superato tante sfide – continua la neoresponsabile delle donne della Coldiretti – ma ho cercato sempre di non allontanarmi dalla mia realtà, dalla mia terra che amo in maniera incondizionata. Ora con grande sacrificio ma anche con tanta passione e volontà voglio mettere a frutto le mie conoscenze, quanto ho imparato nel mio percorso di studi e migliorare la mia azienda sempre di più, con importanti innovazioni e nuove tecnologie che possano aiutare me e i miei collaboratori”.

COLDIRETTI SARDEGNA. Dall’elezione di Mariafrancesca Serra al vertice dell’importante movimento di Coldiretti un grande riconoscimento per tutta la Sardegna. “Siamo orgogliosi e onorati che una sarda, pastora e gran lavoratrice sia la prima Donna leader del coordinamento nazionale – commentano subito dopo l’elezione Battista Cualbu e Luca Saba, presidente e direttore di Coldiretti Sardegna – si tratta di un premio al ruolo delle donne sarde che lavorano in un settore trainante dell’economia e siamo sicuri che saprà portare a livello nazionale il suo contributo e le sue idee a Donne Impresa di Coldiretti che in tanti anni è stata e continua a essere un punto di riferimento per la nostra associazione”, concludono. Anche per Maria Gina Ledda, coordinatrice regionale di Donne Impresa di Coldiretti “questa elezione rappresenta una conferma del grande impegno e innovazione che le donne sarde, quotidianamente, portano a tutto il comparto agricolo e non solo – dice – il ruolo della donna nel mondo del lavoro è ancora troppo sottovaluto ma sempre più, oggi, le donne svolgono un ruolo fondamentale e strategico per l’agricoltura italiana ed essere impegnate attivamente anche in ruoli decisionali, non solo in azienda ma anche nel mondo associazionistico, rappresenta un fattore di sviluppo determinante per mettere in campo idee e proposte innovative a vantaggio del mondo economico nazionale e isolano”.

SERRA. Quarantuno anni, dopo una maturità scientifica ottiene la laurea in Ingegneria Edile-Architettura. Prosegue quindi il percorso formativo all’Università di Arti Applicate di Vienna dove consegue un Master in costruzioni eco-sostenibili e una specializzazione come Tecnico competente in Acustica Ambientale all’Università di Architettura Roma Tre. Segue – continua Coldiretti – una intensa esperienza di qualche mese anche in Giappone che le consente di apprendere, con entusiasmo, attività agricole di realtà molto diverse e di portarle nel suo vissuto per incrementare lo sviluppo tecnologico nella sua azienda, che ha sempre seguito insieme alla sua famiglia, seppur da lontano.

Tra un’esperienza e l’altra il richiamo della sua terra si fa sempre più forte fino a quando decide di tornare definitivamente a casa. Mariafrancesca Serra – afferma Coldiretti – è l’esempio lampante di come le donne possano eccellere in qualsiasi campo, dalla cultura alla formazione, dall’agricoltura all’allevamento. I suoi allevamenti (ovini, bovini e suini) si basano sul rigoroso rispetto del benessere di ogni singolo animale. È questa la parola chiave della sua attività, basata sui principi della sostenibilità e dell’utilizzo delle risorse naturali e rinnovabili con l’obiettivo di trasferire nell’allevamento la passione per l’innovazione e applicazioni di tecnologie avanzate.

ONORATA. “Sono onorata e felice – continua Mariafrancesca Serra – di rappresentare le Donne della Coldiretti. Insieme saremo una squadra motivata dalla passione, dall’intraprendenza e dai valori del mondo contadino. Le tante e difficili sfide che ci attendono, in primis la lotta ai cibi sintetici, non ci fanno paura anzi ci stimolano a fare sempre meglio per amore della nostra amata campagna e del buon cibo made in Italy. Ma lavoreremo anche per superare le tante difficoltà che incontrano le donne in campagna, soprattutto quelle più giovani, a partire, ad esempio, dalla scarsa tutela soprattutto nell’ambito della maternità dove il sostegno è davvero irrisorio e non riesce a coprire i costi di un’altra persona, visto che il lavoro agricolo non si può certo fermare. Il movimento delle Donne Coldiretti da sempre vicino alle imprenditrici riserva una particolare attenzione alle donne, con strumenti e iniziative dedicate esclusivamente a loro e mira a creare opportunità concrete per quante desiderino lavorare nel settore green, anche tramite microcrediti con cui poter realizzare grandi progetti. Siamo pronte, siamo già alla linea di partenza!”.

ESECUTIVO. Assieme alla Serra l’Assemblea, che è composta da rappresentanti provenienti da tutte le Province e Regioni italiane, in rappresentanza di oltre 200mila donne contadine – conclude la Coldiretti -, ha eletto anche il nuovo esecutivo composto da Caterina Ricci (Lazio) e Francesca Gironi (Marche) in qualità di vice responsabili nazionali accompagnate da Santina Interrante (Sicilia), Anna Maria Cascone (Campania), Francesca Biffi (Lombardia), Valentina Galesso (Veneto), Antonella Di Tonno (Abruzzo) e Rita Tamborrino (Puglia).

Comitato pesca, si è parlato di anguille, aragosta e riccio di mare

CAGLIARI – Si è tenuta stamattina la riunione del Comitato Tecnico Consultivo Regionale per la pesca e l’acquacoltura, nel corso della quale sono stati affrontati diversi temi all’ordine del giorno. In particolare sono stati esaminate le problematiche relative alla pesca dell’anguilla e dei bertavelli. Questo tipo di pesca resta vietata sino al 30 settembre così come sono assolutamente vietati gli utilizzi dei bertavelli, un particolare attrezzo utilizzato proprio per la pesca alle anguille. Inoltre, l’assessore all’agricoltura, Valeria Satta ha esaminato insieme ai tecnici ed ai responsabili delle cooperative di pesca la proposta di proroga del periodo pesca all’aragosta. Sul Tavolo anche la proposta di riapertura della pesca al riccio di mare.

“Dopo aver ascoltato le richieste dei nostri pescatori – ha sottolineato la Satta – ed aver formalizzato una serie di proposte da questi formulate sulle questioni avanzate, incontrerò il Corpo Forestale e le associazioni di categoria per il controllo sullo stato dell’esercizio abusivo della pesca da parte di privati senza licenza e la richiesta di adeguamento degli indennizzi per danni causati dai cormorani”

Aeroporti, Tedde su stop fusione: “Occorre prudenza e buon senso”

ALGHERO – “Prudenza e buon senso. Questi sono i canoni che debbono informare da oggi le interlocuzioni della Regione con F2I-. Questo è il commento a caldo dell’ex sindaco di Alghero sul contenuto dell’ordinanza del Tribunale di Cagliari che fino a gennaio momentaneamente sospende gli effetti della sola delibera di approvazione del progetto di fusione assunta dalla assemblea straordinaria di Sogeaal, e non di quella di Sogaer, anch’essa impugnata dalla Regione. “A seguito di una prima superficiale lettura dell’ordinanza credo che le parti in contesa debbano tenere un atteggiamento collaborativo. Anche alla luce del fatto che il Tribunale ha sì sospeso la fusione, ma solo ed esclusivamente per inosservanza dell’art. 8 dello Statuto Sogeaal secondo il quale nei primi tre anni la parte privata non avrebbe potuto cedere la partecipazione senza il preventivo gradimento della Regione -sottolinea l’esponente di FI.” Ma secondo Tedde il Tribunale ha anche statuito che non può essere contestata la libera scelta delle compagini sociali di creare un unico soggetto imprenditoriale, né quella di non procedere alla fusione con procedura ad evidenza pubblica. Secondo l’esponente politico di centrodestra occorre grande prudenza nel valutare gli effetti dell’ordinanza, che non consacra principi di regia pubblica degli scali, sempre auspicabili, da taluni impropriamente branditi.

“Credo, invece, come ho più volte dichiarato a decorrere dal maggio di quest’anno, -sottolinea Tedde- che occorra grande prudenza e fattivo dialogo fra le parti. Ancor di più oggi, alla luce di una ordinanza che non statuisce l’esistenza di parti vittoriose, ma a titolo di cautela sospende il pronunciamento di una assemblea rigettando tre motivi di impugnazione su quattro. Occorre convinta collaborazione delle parti privata e pubblica per creare il sistema aeroportuale sardo. Sono ragionevolmente certo che F2I e Regione troveranno una intesa nell’interesse della Sardegna e dei Sardi. La politica e la parte privata emarginino peana di guerra o di vittoria, e lavorino per ammorbidire le fisiologiche ruvidità del confronto, in un’ottica di creazione di ricchezza e sviluppo della Sardegna -chiude Tedde-.”

Stop fusione Alghero-Olbia, “La regia dei trasporti deve essere pubblica”

CAGLIARI – Questa mattina il tribunale di Cagliari ha accolto la richiesta della Regione di sospendere gli effetti delle delibere che avevano stabilito il nuovo assetto societario di Geasar e Sogeaal, le società di gestione degli aeroporti di Alghero e Olbia, che di fatto metteva la Regione Sardegna ai margini della politica dei trasporti regionale.

“Il Tribunale di Cagliari ha stabilito che la fusione delle due società di gestione va sospesa ed è funzionale ad una più ampia valutazione della vicenda, finalizzata ad contemperare l’esigenza di una efficace gestione economica degli scali con l’interesse pubblico di garantire il diritto alla mobilità dei Sardi, tutelato dalla Regione, che deve mantenere la regia pubblica delle politiche dei trasporti” – commenta il presidente del Consiglio regionale Michele Pais.

“E’ necessario conoscere nel dettaglio il piano industriale: quali sono gli investimenti programmati, quali misure sono previste in tutela dei lavoratori, la proiezione dell’operazione e il programma di sviluppo delle rotte” – continua Pais -“Ma la domanda più importante a cui dare risposta è quale sia il ruolo che vogliamo abbiano gli aeroporti sardi. La mia risposta è che per noi garantire i diritti della Sardegna e dei sardi viene prima di qualsiasi conto economico. In quest’ottica, bene si inserisce l’azione del Presidente Christian Solinas e dell’assessore Moro tesa a tutelare gli interessi della Sardegna e il diritto alla mobilità dei sardi”.

“Gli aeroporti sono tra le più importanti infrastrutture economiche, ma soprattutto sociali, della nostra Isola, in quanto costituiscono le porte di accesso e di uscita, e garantiscono il diritto alla circolazione e il principio di Uguaglianza sanciti dalla Costituzione” – conclude il presidente Pais – “La Regione è sempre intervenuta per sostenere gli investimenti negli scali e le politiche di sviluppo. Ora, a maggior ragione dopo questa sentenza, deve essere vista come protagonista nella programmazione dei trasporti e dei flussi turistici della Sardegna, che investono anche profili occupazionali da difendere”.

Aeroporti, stop fusione con Olbia. Tagli Ryanair, Alghero la più colpita

ALGHERO – E’ ufficiale, come annunciato, nella mattinata di oggi in Consiglio Regionale da parte dell’assessore Moro, il tribunale si è dichiarato contrario alla fusione degli aeroporti di Olbia e Alghero In questo moto il tribunale accoglie la richiesta della Regione e sospende gli effetti delle delibere che avevano stabilito il nuovo assetto societario di Geasar e Sogeaal.

Intanto i tagli di Ryanair come reazione al Decreto del Governo Meloni, in totale 300mila posti in meno per la Sardegna, vedono la più colpita è Alghero viste le riduzioni di collegamenti essenziali. Questo è un ennesimo drammatico effetto dell’assenza di collegamenti alternativi anche nei mesi di bassa stagione quando, di fatto, da anni, Ryanair sopperisce alle lacune della Continuità Territoriale. Una condizione per il Riviera del Corallo e suo territorio molto preoccupante anche perchè è sempre più certo l’avvio dei collegamenti del vettore irlandese anche da Olbia.

Vendemmia in Sardegna: calo del 25/30%, ma ottima qualità

CAGLIAARI – Anche la vendemmia di quest’anno deve fare i conti con gli effetti dei cambiamenti climatici. Se nel 2022 la produzione di vino nell’isola aveva affrontato il problema delle gelate, quest’anno sono state siccità e grande caldo a frenare le produzioni. La raccolta delle uve è iniziata in tutta la regione e secondo un primo rilevamento Coldiretti Sardegna sull’andamento della vendemmia in corso, il calo produttivo si stima attorno al 25-30% su base regionale, dato leggermente superiore a quello stimato da Ismea che parla, per l’isola, di -20% con un passaggio dai 533 mila ettolitri di vino e mosto raccolti nel 2022 ai potenziali 427 mila del 2023.

COLDIRETTI. “Al di là di come si chiuderà l’annata 2023 e di quale sarà, su base regionale il dato produttivo finale, bisogna affrontare in modo decisivo il tema del clima – sottolineano il presidente e direttore di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu e Luca Saba – è necessario mettere in campo un serio dibattito che porti a proposte su larga scala per invertire l’effetto degli eventi avversi che stanno creando sempre più danni al nostro comparto – aggiungono – nel processo di difesa dalle avversità atmosferiche risulta determinante al contempo l’innovazione tecnologica – concludono Saba e Cualbu – è comprovato che le aziende più strutturate e che utilizzano strumentazioni di precisione, big data, tecnologie d’irrigazione all’avanguardia e sistemi informatici, si difendono meglio dall’impatto delle calamita naturali”.

SUD SARDEGNA. Nel Sud dell’isola un territorio altamente vocato al vitivinicolo è il Parteolla, che si sta attestando poco oltre il calo produttivo stimato da Ismea. Anche qui a incidere sono stati gli eventi atmosferici avversi tra la primavera e le gravi ondate di calore di luglio. “Stiamo registrando un calo rispetto all’anno passato che, al momento, si sta attestando tra il 25 e il 30% in attesa di completare con la vendemmia e avere un quadro ancora più preciso – sottolinea Sandro Murgia, presidente della Cantina di Dolianova – speriamo che il caldo che sta continuando anche in queste settimane non continui a colpire le uve già disidratate e quindi a non far peggiorare le percentuali di calo produttivo rispetto al 2022 – conclude – al momento confermiamo anche un’ottima qualità delle produzioni”.

GALLURA. In Gallura a farla da padrona è il Vermentino che, come anche le altre uve ha sofferto le ondate di calore. “La nostra azienda è circa all’80% della vendemmia e i dati che stiamo riscontrando parlano di un calo produttivo di circa il 30% rispetto alla passata annata – sottolinea Alessandro Mancini dell’omonima Cantina di Olbia – registriamo comunque un’uva di buona qualità e buon grado che fortunatamente ha superato abbastanza bene la siccità che aveva contraddistinto la prima parte della stagione e, poi, il grave problema del caldo che si è abbattuto nelle scorse settimane”.

NORD SARDEGNA. Sempre sul Nord Sardegna, ad Alghero alla cantina Santa Maria La Palma la situazione è in linea con la Gallura. “Finora riscontriamo una ottima qualità sia sulle basi per gli spumanti raccolte ad agosto e già ampiamente in fermentazione che sulle uve bianche (già l’80% di raccolta effettuata) – sottolinea il presidente Mario Peretto – in attesa dei rossi, di Cagnulari e Cannonau, al momento dalle prime lavorazioni ci sono ottimi risultati sia per qualità che per aromi” Di contro la produzione è in calo. “Con le tecniche colturali per sopperire ai caldi estivi e alle malattie abbiamo garantito una buona protezione alle piante, ma nonostante questo il calo attuale sfiora il 20% e stimiamo cali superiori nel proseguo della vendemmia – dice – in ogni caso abbiamo arginato le perdite”.

ORISTANESE. Va decisamente meglio nell’Oristanese con una situazione a macchia di leopardo ma che, comunque, non segnala grandi cali rispetto alla passata vendemmia. “Siamo appena partiti con il taglio ma al momento la situazione non è male – spiega Davide Orro dell’omonima azienda di Tramatza – nel territorio la situazione è a macchia di leopardo considerati i danni in alcune aree per peronospora e caldo. In generale con il supporto tecnico che si offre ai vigneti e l’aiuto dell’irrigazione abbiamo limitato i danni – dice – considerato che veniamo da un 2022 di basse produzioni, oggi, abbiamo migliorato anche se non siamo al massimo dei quantitativi possibili”.

NUORESE. Alti e bassi anche nel Nuorese dove gli effetti del clima hanno dettato la vendemmia 2023. In alcune zone il calo produttivo è stato molto forte a causa della grandine, del caldo torrido con temperature oltre 35 gradi e per gli ingenti danni della peronospora. Altre aree hanno retto bene gli eventi atmosferici. “Anche la Sardegna è davanti a evidenti annate del tutto anomale rispetto a quello a cui eravamo abituati – sottolinea Andrea Sedilesu dell’omonima e storica cantina di Mamoiada – ma le difficoltà sulla produzione (non sulla qualità) dell’annata dovrà essere utile per averla come punto di riferimento per metterci in moto e contrastare gli eventi avversi”.