ALGHERO – Vandali in azione sulla spiaggia di viale primo maggio. Le linee di protezione del cordone dunale, composte da staccionate installate recentemente con i Progetti Lavoras lungo tutta la fascia che costeggia la strada, sono state danneggiate pesantemente nel corso di alcune notti fa. “Una azione indegna e intollerabile – ha commentato l’Assessore all’Ambiente Raniero Selva – che vanifica il lavoro svolto con grande impegno e spesa di risorse pubbliche per preservare il nostro bene prezioso rappresentato dal sistema dunale”. Pesanti i danni, con interi segmenti di cannicciati divelti, rifiuti di ogni tipo depositati nei pressi. Il lavoro di ripristino verrà riavviato a breve, con l’auspicio che non si debba ancora attendere sgradite sorprese. A fronte degli atti vandalici, alcuni i giovani della città hanno deciso di mettersi a disposizione per ripristinare il decoro. Lo faranno con la tinteggiatura della parete dell’immobile sul colle del Balaguer, recentemente imbrattata
CRONACA
“Degrado e pericolo in Piazza Sulis, Cacciotto intervenga subito”
ALGHERO – Il Gruppo consiliare di Forza Italia interviene ancora una volta con una interrogazione per denunciare lo sconcio rappresentato dall’immobile fatiscente ubicato nella via XX Settembre ang. Via Fratelli Kennedy e Piazza Sulis, che rappresenta una chiara lesione del decoro urbano e un evidente pericolo per l’incolumità pubblica. “Un immobile che da tanti anni versa in completo stato di degrado e abbandono, transennato e con pali metallici che sostengono alcune parti della struttura che deturpa un’area di particolare pregio, ove insiste la nuova Piazza Sulis con la fontana, il Quarter, ed il rinnovato Largo San Francesco con la Piazza Pino Piras, tutte opere frutto dell’impegno della Giunta di centrodestra degli anni dal 2002 al 2011. Col marciapiede frontistante in evidente stato di cedimento, probabilmente a causa di pregressi lavori effettuati all’interno dell’immobile, e parzialmente recuperato nella scorsa consiliatura dall’assessorato alle manutenzioni. Inoltre, il piccolo giardino antistante l’ingresso dell’immobile sulla Piazza Sulis è pieno di erbacce e ricettacolo di insetti e rifiuti”.
Secondo Tedde, Caria, Peru, Bardino e Ansini l’immagine di Alghero, specie nella sua parte storica limitrofa alle antiche mura, deve essere tutelata anche imponendo ai proprietari degli immobili di mantenerli in stato di sicurezza e improntato al massimo decoro. “Con l’atto di sindacato ispettivo abbiamo chiesto al Sindaco di chiedere con urgenza l’intervento dei Vigili del fuoco ed assumere con ordinanza e/o far assumere i provvedimenti atti eliminare i pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e concretizzano questo stato di degrado che da troppi anni incide negativamente sull’immagine del prestigioso centro cittadino -chiudono gli azzurri algheresi-“.
Nella foto il palazzo in totale degrado in Piazza Sulis
Tentate truffe telefoniche da finti operatori comunali: avviso
ALGHERO – Il Comune di Alghero informa la cittadinanza che è stato segnalato un caso di tentata truffa ai danni di un utente, contattato telefonicamente da un soggetto che fingeva di essere un operatore comunale per cercare di ottenere informazioni personali e dati bancari. Si raccomanda la massima prudenza: Il Comune può contattare i cittadini, in particolare i beneficiari di misure o contributi, ma non richiede mai informazioni sensibili, come codici bancari, IBAN, PIN o credenziali personali tramite telefono, email o messaggi. In nessun caso viene richiesto di effettuare azioni immediate o comunicazioni riservate che riguardino il proprio conto corrente o altri strumenti finanziari.
Invitiamo tutti i cittadini a: Verificare sempre l’identità di chi chiama; Non fornire dati personali o bancari per telefono, via SMS o attraverso canali non ufficiali; Segnalare tempestivamente eventuali episodi sospetti alla Polizia Locale o agli uffici comunali competenti.
“Altro che Peba, sede Comunale con l’ascensore non funzionante”
ALGHERO – “Siamo purtroppo alle solite: l’Amministrazione Cacciotto esulta enfaticamente per risultati amministrativi risibili contrabbandati per grandi opere, ma dimentica di rendere utilizzabile l’ascensore degli uffici finanziari di Piazza Porta Terra utilizzati anche dalle Commissioni. Cosa che impedisce ai cittadini e a coloro che per problemi fisici hanno difficoltà a salire le scale di accedere agli uffici. E ad una consigliera comunale con disabilità motorie di partecipare ad importanti riunioni delle Commissione sanità. “Siamo sconcertati -attacca il Gruppo consiliare di Forza Italia-. Abbiamo più volte detto che è arrivato il momento di dire basta a questa politica fatta di annunci e propaganda, ma insignificante in tema di realizzazione di obbiettivi amministrativi anche modesti”. Tedde, Caria, Peru, Caria e Ansini ricordano il contributo dato dagli “azzurri algheresi” all’approvazione del Piano per la Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA), sia in Commissione che in Consiglio Comunale. Un Piano avviato nella precedente consiliatura nella quale fu finanziato e fu avviato il procedimento.
“E’ profondamente inutile e dannoso predicare bene ma razzolare male. Il Piano giace nei cassetti e l’Amministrazione Cacciotto non riesce neppure a riparare un ascensore che dallo scorso anno latita. Dopo un anno circa di celebrazioni è indispensabile che la Giunta Cacciotto affronti i problemi e metta in campo soluzioni per la città di Alghero che aspetta una testimonianza della presenza degli assessori del Campo Largo -chiudono Tedde, Caria, Peru, Bardino e Ansini-.”
Ingresso di Alghero sempre più in preda al degrado: furgone incendiato davanti al “palazzo bruciato”
ALGHERO – A degrado si aggiunge degrado. L’ingresso di Alghero di via Vittorio Emanauele, già caratterizzato da un’indecenza qual è il “palazzo bruciato”, ieri ha visto anche andare in fiamme furgone. Intorno alle 23, le fiamme hanno avvolto il mezzo, del mezzo che si trovava posteggiato proprio nei parcheggi a pochi metri dalla struttura in pieno decadimento da anni. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco, giunti sul posto insieme alle forze dell’ordine. Ancora da stabilire l’origine del rogo. Un “benvenuto ad Alghero” rappresentato da una vera immensa bomba ecologia, il palazzo bruciato, a cui si aggiunge, adesso, anche la carcassa di un furgone bruciato.
Alghero, ruba gioielli ad un’anziana: denunciato
ALGHERO – I Carabinieri della locale Stazione hanno deferito in stato di libertà un uomo poiché ritenuto responsabile del reato di ricettazione commesso ai danni di un’anziana del luogo. I militari sono intervenuti presso l’abitazione della donna in quanto uno sconosciuto era riuscito ad accedere all’interno del suo appartamento rubando due bracciali e quattro anelli in oro impreziositi da pietre di diversa natura, del valore di quasi 10.000 euro, monili che l’anziana custodiva all’interno della camera da letto.
“I carabinieri hanno avviato immediate indagini passando anche al setaccio numerosi compro oro della provincia sassarese e, proprio a seguito di prolungate e incessanti ricerche, i gioielli venivano individuati presso 2 diversi esercizi commerciali. I militari hanno quindi recuperato parte della refurtiva che è stata restituita alla legittima proprietaria, mostratasi estremamente felice e commossa in considerazione del grande valore affettivo rappresentato dai gioielli”.
“Il malfattore è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Sassari che coordina e dirige le indagini. Le ricerche avviate proseguiranno al fine di scovare la refurtiva mancante e accertare la sussistenza di eventuali responsabilità a carico di ulteriori soggetti coinvolti”.
Arresti “Mafia Nigeriana”, plauso alla Polizia da Fratelli d’Italia
SASSARI – Fratelli d’Italia Sassari esprime sincera soddisfazione e gratitudine per l’importante operazione di Polizia condotta questa mattina nel centro storico della nostra città, che ha portato all’arresto di trenta persone legate alla mafia nigeriana, attiva da tempo nel traffico di stupefacenti, nello sfruttamento della prostituzione e in altre attività criminali.
“Questa operazione — dichiara il Coordinatore Cittadino Luca Babudieri — rappresenta una risposta concreta e determinata dello Stato alla mafia nigeriana che, con metodi violenti e intimidatori, mina la sicurezza e la convivenza civile nei nostri quartieri.”
Anche i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia hanno espresso la loro soddisfazione e rilanciato l’urgenza di un intervento strutturale sul centro storico.
Il capogruppo Roberto Cadeddu sottolinea infatti che “la riqualificazione urbanistica del centro storico cittadino non può prescindere né dalla valorizzazione delle attività commerciali che vi operano, né tanto meno dal ripristino della legalità e della sicurezza.”
“Da anni-ricorda Pietro Pedoni- i cittadini sassaresi denunciano minacce e situazioni di costante paura, tradotte spesso in un naturale coprifuoco per le vie del centro storico, ormai in mano alla criminalità piuttosto che ai residenti e commercianti. Noi abbiamo denunciato da sempre questo crescente stato di insicurezza e ora ci auguriamo che questo sia solo l’inizio di un’opera di recupero delle bellissime vie del centro storico.”
Per Maurizio Usai, “il centro storico deve tornare ad essere il cuore pulsante di Sassari, non il quartier generale della criminalità. Il blitz di oggi è un segnale forte: lo Stato c’è e colpisce duro. Ora servono continuità, presenza costante e tolleranza zero. I sassaresi meritano sicurezza, decoro e orgoglio per la propria città. Non c’è più tempo da perdere: chi ama Sassari è dalla parte della legalità.”
Adesso è necessario non abbassare la guardia, sostenere gli operatori della giustizia e della sicurezza, e rafforzare tutti gli strumenti di prevenzione e contrasto sul territorio. Occorre che l’intera comunità, le istituzioni locali e la cittadinanza continuino a collaborare, affinché il centro storico — e l’intera città — tornino ad essere luoghi sicuri, vivibili e liberi dal giogo criminale.
Un sentito ringraziamento va, da parte di tutto il Coordinamento Cittadino, alle Forze dell’Ordine, alla Direzione Distrettuale Antimafia e a tutti coloro che ogni giorno lavorano con coraggio e dedizione per la tutela della legalità.
Mafia Nigeriana a Sassari, maxi-operazione: 30 arresti
SASSARI – Maxi blitz della Polizia di Stato, all’alba di oggi (martedì), nel centro storico di Sassari. Diversi i fermi e gli arresti, i controlli hanno interessato via San Donato e le strade interne, perquisizioni anche il rione di Li Punti. Decine i poliziotti in azione in tenuta antisommossa, con un elicottero che ha iniziato a sorvolare la zona sin dalle prime luci del giorno. Secondo gli inquirenti, l’organizzazione, che agiva in stretto contatto con la Nigeria, operava prevalentemente nella città di Sassari, con diramazioni a Cagliari, Genova, Isernia, Caserta, Verona, Siena e Terni, e anche all’estero, soprattutto in Mauritania, Francia, Olanda e Germania.
Sarebbero almeno trenta i provvedimenti di fermo disposti dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari, a carico di altrettanti soggetti di origine nigeriana indagati per associazione mafiosa, tratta di esseri umani, droga e prostituzione. l gruppo infatti, oltre a gestire i traffici di droga dall’estero e le piazze cittadine di spaccio, riciclava ingenti quantità di danaro occupandosi di gestire la tratta di esseri umani e lo sfruttamento della prostituzione.
Secondo l’ipotesi formulata, l’organizzazione, i cui componenti sarebbero stati sottoposti a precisi
riti di affiliazione dei tutto simili a quelli delle mafie italiane, avrebbe occupato il centro storico di Sassari creando numerose piazze di spaccio, con conseguente possibilità per il gruppo di
accumulare ingenti capitali, parte dei quali trasferiti in Nigeria per l’acquisto di immobili di lusso. Analogamente, sempre secondo tali ipotesi, grazie alla forza intimidatrice generata dal “cult”, il gruppo sarebbe riuscito ad acquisire nella zona centrale di Sassari diverse attività commerciali,
allontanando da quei luoghi gli storici residenti locali.
Gli abitanti che hanno cercato di opporsi alla situazione venutasi a creare sarebbero stati fatti oggetto di pesanti intimidazioni ed attentati. Nel corso delle attività sono state anche impiegate complesse tecniche di indagine e personale specificamente specializzato nelle attività di contrasto al traffico di stupefacenti, che hanno consentito una mappatura delle piazze di spaccio. Nell’ambito dell’indagine sono stati sequestrati oltre cinquanta chilogrammi di eroina e cocaina, parte dei quali trasportati in Sardegna con il sistema dei cosiddetti ovulato
Grauso, mente libera che ha cambiato l’immaginario di un popolo
CAGLIARI – “In memoria di Nichi Grauso
Una mente libera che ha cambiato l’immaginario di un popolo
La scomparsa di Nichi Grauso ci addolora profondamente. Uomo di visione e coraggio, Grauso è stato uno dei pochi sardi capaci di incidere in maniera profonda e duratura non solo nell’economia, ma soprattutto nell’immaginario collettivo della nostra terra.
Ha dimostrato, con l’esempio e con l’azione, che la Sardegna può essere avanguardia. Che da Cagliari, da questa isola spesso considerata periferica, possono partire rivoluzioni culturali e tecnologiche capaci di anticipare i tempi e sorprendere il mondo. Lo fece con Radiolina, Videolina, L’Unione Sarda online prima di qualsiasi altro quotidiano europeo, e ancora con Video On Line, quando la rete era appena agli inizi. Lo fece dando ai Sardi un linguaggio nuovo, una possibilità di racconto originale e libera, una voce propria.
Grauso è stato un pioniere scomodo, un innovatore radicale, un sardo che non ha mai cercato il permesso, ma ha costruito alternative. Ha aiutato la Sardegna a guardarsi allo specchio con maggiore consapevolezza, a percepirsi non più come terra isolata ma come protagonista possibile nel mondo globale. Ha reso evidente che le barriere non sono geografiche, ma mentali.
Repùblica rende omaggio a questa figura che ha saputo coniugare spirito imprenditoriale, passione civile e un’incessante sete di libertà. Per noi indipendentisti, Nichi Grauso è stato – anche con la sua indipendenza da ogni appartenenza – un alleato naturale nel costruire una Sardegna più forte, più libera, più cosciente di se stessa.
Ci lascia un’eredità preziosa: l’idea che innovare, resistere e sognare in grande siano atti profondamente sardi. A lui va il nostro ringraziamento. Ai suoi cari, la nostra vicinanza”
Repubblica
“Triste pagina giudiziaria, insolita attenzione per la nostra struttura”
ALGHERO – “In data 16 maggio, su richiesta della Procura, il Gip ha nuovamente sequestrato il beach club A-Mare che, dopo gli enormi danni economici e occupazionali subiti lo scorso anno, si accingeva a riaprire per la stagione balneare con nuove autorizzazioni. Con i lavori iniziati da poche ore, la tempistica ha il sapore di un accanimento feroce nei confronti di una attività che, con spirito leale collaborazione e trasparenza, ha visto negli scorsi mesi il rilascio di ben due nuove concessioni demaniali, che autorizzano oltre allo stabilimento anche la somministrazione di bevande ed alimenti; Concessioni rilasciate al termine di due Conferenze di Servizi che hanno visto coinvolti oltre venti enti, statali, regionali e comunali, i quali hanno tutti rilasciato rinnovate autorizzazioni per l’anno in corso. Il solo fatto che, nel corso del procedimento penale avviato dalla Procura, oltre venti dirigenti pubblici abbiano confermato le autorizzazioni, da solo basterebbe a spiegare quale ingiustizia stiamo subendo insieme a tutti i nostri dipendenti e fornitori”.
“Ma le numerose autorizzazioni evidentemente non sono bastate alla Procura per permetterci di riaprire, né a fare una doverosa riflessione sui gravissimi provvedimenti adottati lo scorso anno.
Nel sequestro dello scorso anno ci si accusava: che le strutture non fossero amovibili (da qui il reato di abuso edilizio); ebbene abbiamo ampiamente dimostrato sia nella realtà che nei procedimenti amministrativi che lo fossero, lasciando le aree libere e intonse in pochi giorni; che fossimo sprovvisti di autorizzazione paesaggistica, nonostante gli stessi enti preposti al rilascio della stessa avessero esplicitamente escluso occorresse; Ebbene quest’anno, oltre ad essere chiaramente scritto nelle nuove autorizzazioni che la autorizzazione paesaggistica non occorra, persino la PG ha verificato che tale autorizzazione non sia mai servita, come dimostra la SIT allegata al sequestro;
3. ci si accusava di aver spianato gli scogli rovinato irrimediabilmente l’area in concessione; Ebbene chiunque ha potuto verificare in questi mesi che non esistono scogli spianati e nemmeno scalfiti, ma anzi l’area risulta sistemata ed arricchita di flora autoctona come ha accertato l’ufficio Tutela del Paesaggio con apposito verbale di sopralluogo.
“Se avessimo, commesso abusi edilizi (con opere precarie?!) o scavato gli scogli come sostiene la Procura, qualcuno pensa che ci sarebbero state rilasciate nuove autorizzazioni? Che oltre venti enti ed autorità indipendenti non avrebbero accertato anche solo in minima parte quanto sostenuto dalla PG? Oggi, con un accanimento senza precedenti, qualcuno cerca evidentemente di difendere i gravissimi provvedimenti cautelari emessi lo scorso anno, che via via si stanno rivelando ingiusti e basati su elementi di fatto inesistenti. Basti pensare che l’accusa di aver scavato gli scogli non è presente neanche una foto nel fascicolo. Un atteggiamento, quello della Procura, che appare ancora più grave dopo che la stessa si è perfino opposta alla richiesta di incidente probatorio per la verifica in contraddittorio dello stato della scogliera asseritamente danneggiata; La realtà è che la scogliera è perfettamente integra, come in questi mesi ha potuto vedere una intera comunità che oggi è testimone di questa triste pagina giudiziaria, in cui Procura e PG dimostrano una insolita attenzione per la nostra struttura, che pur essendo una semplice pedana in legno uguale a tante altre nella zona, è stata oggetto di due sequestri con impiego di circa quaranta militari, vari mezzi ed addirittura un elicottero. Riteniamo tutto ciò inaccettabile in uno stato di diritto e con massima fiducia nella magistratura ci rimettiamo alle sedi competenti per il pieno accertamento della verità”.
Valentina Russo, amministratrice Bagni di Corallo titolati stabilimento al Calabona “A – Mare”