Fine stagione estiva, report della Polizia ad Alghero

ALGHERO – “Volge al termine la stagione estiva che, anche nel Comune di Alghero, ha visto impegnata la Polizia di Stato nell’assicurare legalità, sicurezza ed ordine pubblico”, cosi dal Commissariato di via Kennedy riguardo le operazioni messe in campo dalla Polizia di Alghero. 

“Anche tenuto conto del numero dei Comuni ricadenti nella giurisdizione del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Alghero, del numero di residenti e dei turisti che in tale periodo si riversano in questo territorio, lo straordinario impegno profuso dai poliziotti algheresi ha permesso di garantire a tutti un’estate serena e all’insegna del rispetto delle regole.  La particolare attenzione al controllo del territorio, in primis, ha infatti contribuito ad un tangibile innalzamento della percezione di sicurezza da parte dei cittadini. Grazie ad una strategica azione mirata, si è registrata, rispetto al passato, anche una drastica riduzione, tra gli altri, dei reati predatori nelle spiagge e nelle aree periferiche della città”.

“In proposito, durante l’estate sono stati predisposti numerosi servizi straordinari di controllo del territorio, con impiego di Volanti, equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Sardegna, unità cinofile e U.O.P.I.. Nel solo bimestre luglio-agosto sono state controllate circa 4.500 persone e 2000 veicoli, denunciati 24 soggetti ed altri 4 tratti in arresto”.

“Tra le varie operazioni di Polizia condotte in tale periodo si segnala l’arresto in flagranza di una cittadina straniera, trovata in possesso di 1170 grammi di cocaina, suddivisi in 80 ovuli, nonché l’arresto, avvenuto il giorno di Ferragosto a seguito di un’accurata attività d’indagine, di due soggetti responsabili di diversi furti su auto nelle aree di parcheggio dei lidi algheresi. Nello specifico, gli Agenti, avendo fondati motivi di ritenere che in tale giornata di festa i due, già noti per i precedenti anche specifici, avrebbero verosimilmente compiuto atti predatori, hanno svolto un minuzioso servizio di osservazione e pedinamento che ha permesso di trarre in arresto i malfattori e restituire ai legittimi proprietari, tra cui turisti, tutta la refurtiva asportata impropriamente dai veicoli in sosta nelle località Tramariglio e Mugoni”

“Nello stesso periodo, altresì, gli uomini del Commissariato di Pubblica Sicurezza sono stati impegnati in un’articolata attività di polizia amministrativa mediante controlli specifici, specie preventivi, che hanno riguardato la verifica di numerosi locali commerciali e strutture ricettive, con elevazione di sanzioni amministrative e l’adozione di misure mirate alla prevenzione di turbative per l’ordine e la sicurezza pubblica”.

“Da ultimo, ad esempio, si segnala l’articolata attività che ha portato all’emissione del provvedimento di chiusura di cui all’art. 100 T.U.L.P.S. da parte del Questore della Provincia di Sassari nei confronti di un esercizio, solitamente frequentato da persone gravate da precedenti penali e di polizia, che da tempo arrecava disturbo alla quiete pubblica ed in particolare ai residenti della zona. La mancanza di rispetto delle regole e degli orari per la diffusione di musica avevano infatti determinato una situazione di invivibilità per i residenti”.

“I controlli amministrativi si sono concentrati per lo più su discoteche e locali notturni, questi ultimi spesso impropriamente adibiti a discoteche di fatto, in spregio a norme ed ordinanze comunali. L’attività così condotta ha permesso di ristabilire in breve tempo un clima di legalità, mediante un approccio teso non alla mera repressione ma ad un propositivo intervento finalizzato al ripristino del rispetto delle regole, così tutelando cittadini, turisti ed esercenti”.

Alghero, gli rubano la bici mentre fa la spesa: fermato il ladro

ALGHERO – Nei giorni scorsi la Polizia di Stato di Alghero ha deferito alla competente Autorità Giudiziaria un uomo, ritenuto responsabile di furto. La vicenda risale a qualche giorno fa, quando il proprietario della bicicletta, dopo averlo parcheggiato nelle immediate vicinanze di un supermercato cittadino ed essere entrato nel negozio per fare la spesa, con triste disappunto, all’uscita, ne constatava la mancanza.

Immediatamente allertati, gli agenti del Commissariato P.S. di Alghero giunti sul posto dopo aver visionato le immagini del sistema di videosorveglianza hanno ricostruito l’esatta dinamica dei fatti.

Da queste è stato appurato che, un soggetto di sesso maschile arrivato a piedi in corrispondenza del supermercato, aveva dapprima adocchiato la bicicletta lasciata incustodita e successivamente ritornato sui suoi passi raggiunto il velocipede, dopo aver verificato che nessuno lo stesse osservando, con un unico e rapido movimento se n’è impossessato allontanandosi con disinvoltura in sella al mezzo e sparendo velocemente nel traffico.

Gli operatori hanno riconosciuto l’uomo, già noto per i suoi precedenti, il quale è stato rintracciato e denunciato alla competente Autorità Giudiziaria per il reato di furto.

Esplosione ristorante ad Alghero, indagini: non è escluso l’atto doloso

ALGHERO – La Procura di  Sassari vuole vederci chiaro. Per questo, alla Sartoria del Gusto, ristorante oggetto di una paurosa esplosione, domenica intorno alle 19.00 in piena battuta e in un orario in cui la parte vecchia di Alghero, è frequentatissima, sono stati posti i sigilli. Nastro bianco e rosso utile a delimitare l’area che sarà oggetto delle indagini da parte degli inquirenti, su disposizione del Pubblico Ministero Ermanno Cattaneo, che, pare, non escludano nulla, neanche l’atto volontario doloso. Fatto che, qualora fosse confermato, non farebbe che allungare l’ombra sulla gestione e compra-vendita di attività del centro storico che, come denunciato da più parti, è oramai invaso da ristoranti e similari.

Polizia ad Alghero, nuovo appello: “Urge potenziamento del Commissariato”

ALGHERO – “La Segreteria Nazionale del SIULP sente l’urgenza di portare all’attenzione di questo Ufficio la situazione estremamente critica in cui si trova da tempo il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Alghero. Questa realtà, fondamentale per il controllo della legalità in una zona strategica della provincia di Sassari, è stata colpevolmente trascurata da un piano concreto di potenziamento organico (oggi al netto dei colleghi aggregati conta poco più di 30 unità), nonostante le sue dimensioni e la complessità operativa.
Le segnalazioni che ci giungono dalla nostra struttura provinciale mettono in luce un quadro che non può più essere ignorato. L’attuale consistenza di personale del Commissariato è decisamente insufficiente per rispondere in modo efficace alle crescenti esigenze operative di un territorio che comprende aree urbane, rurali e costiere, con infrastrutture sensibili come l’aeroporto internazionale Riviera del Corallo e il porto turistico commerciale.
La mancanza di un piano strutturale di potenziamento ha portato a un progressivo impoverimento delle risorse umane e materiali, mentre la domanda di sicurezza continua a crescere. È sufficiente pensare che Alghero accoglie oltre un milione e mezzo di turisti all’anno, con un aumento costante che moltiplica il numero di persone da proteggere durante l’estate, in un contesto sociale ed economico sempre più complesso.
In aggiunta, c’è la gestione quotidiana di un carico di lavoro particolarmente pesante, che spazia dalle attività di polizia giudiziaria a quelle di polizia amministrativa e sociale, fino ai delicati compiti di ordine pubblico, alle indagini e al controllo del territorio. Senza dimenticare l’impegno costante nella lotta contro la microcriminalità e le forme più complesse di illegalità organizzata.
Nonostante l’impegno straordinario e la professionalità indiscussa degli operatori, è chiaro che la continua mancanza di personale ha ormai assunto i contorni di una vera e propria criticità strutturale. Questa situazione va ben oltre la normale gestione delle risorse e richiede un cambiamento immediato da parte dell’Amministrazione.
Per questi motivi, la Segreteria Nazionale si unisce alla richiesta già avanzata a livello locale, affinché nel prossimo piano di potenziamenti e trasferimenti previsto per dicembre venga finalmente riconosciuta l’urgenza di un rafforzamento significativo, stabile e duraturo del personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Alghero. Estendiamo la stessa richiesta anche all’Ufficio Polizia di Frontiera Aerea di Alghero/Fertilia, che da tempo sta affrontando analoghe difficoltà.
Confidiamo in una valutazione attenta e sensibile da parte del Dipartimento e restiamo disponibili per ogni confronto utile a trovare soluzioni concrete e tempestive, in grado di restituire dignità operativa ed efficacia a un presidio fondamentale per la sicurezza di un territorio che merita ben altra attenzione rispetto a quella finora ricevuta”.

 

 

 

Esplosione in ristorante ad Alghero, 3 feriti

ALGHERO – Una fuga di gas da una bombola ha causato un’esplosione nella cucina di un ristorante nel centro storico di Alghero. La deflagrazione, dall’interno dell’attività davanti alla Cattedrale, ha ferito due dipendenti del ristorante e una donna che passava davanti al locale e che è stata colpita a una gamba da una scheggia di vetro.

I tre feriti sono stati soccorsi dal 118 e portati all’ospedale civile di Alghero. Nessuno di loro sembrerebbe in gravi condizioni. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, la polizia locale e i carabinieri. La zona è stata circoscritta e l’intera palazzina di cui il ristorante occupa il piano terra è stata evacuata. Il ristorante è stato dichiarato inagibile.

Allarme criminalità, Cacciotto e Di Nolfo: incontro coi sindacati di Polizia

ALGHERO – Incontro oggi a Porta Terra del Sindaco Raimondo Cacciotto e del Vicesindaco Francesco Marinaro, con i rappresentanti sindacali della  Polizia di Stato del Siulp, Silp e Cgil, guidate rispettivamente dal Segretario provinciale Massimiliano Pala e dal Segretario regionale e provinciale Alessandro Cosso, con rispettive delegazioni. Presente all’incontro anche il Consigliere regionale On. Valdo Di Nolfo.
Il tema della riunione ha visto confrontarsi Amministrazione e Sindacati sulla sicurezza in città, con un obiettivo comune che guarda con indifferibilità al rafforzamento del presidio del territorio attraverso il potenziamento del personale. La necessità di incrementare la pianta organica del Commissariato di PS, già resa nota in questo periodo, attiene sia all’attività di controllo quanto agli altri settori dell’Ufficio di Polizia per assicurare un livello ottimale di sicurezza alla cittadinanza. “È un tema che ci impegna direttamente presso le sedi istituzionali competenti – dichiara il Sindaco Cacciotto –  accogliamo l’appello degli operatori e ci facciamo portavoce delle istanze del territorio coinvolgendo le rappresentanze parlamentari, affinché il Ministero dell’Interno riconosca le criticità evidenziate e riporti l’organico della Polizia di Stato a livelli adeguati, come in passato”. I numeri attuali del personale, è stato ribadito oggi dai sindacati, a fronte della mole di lavoro e della vastità delle competenze attribuite, certificano una condizione di grave e strutturale sottodimensionamento. La giurisdizione del Commissariato non si limita, infatti, al solo contesto urbano, ma comprende un territorio ampio e variegato: zone rurali, costiere, infrastrutture strategiche quali l’aeroporto internazionale “Riviera del Corallo” e il porto turistico-commerciale.
Il Sindaco e i rappresentanti sindacali, nel reciproco riconoscimento dei ruoli, hanno trovato convergenza anche sulla consolidata sinergia tra forze dell’ordine e amministrazione locale, “che –  ha ribadito il Sindaco –  afferma l’integrità e l’invulnerabilità istituzionale”. L’Amministrazione comunale mantiene un continuo e costante rapporto con le istituzioni dello Stato presenti sul territorio, a cominciare dal Prefetto, per favorire la più ampia collaborazione con tutte le forze dell’ordine al fine di un miglior presidio del territorio e un’ottimizzazione delle forze e dei servizi.
Nella foto l’incontro di questa mattina

“Infiltrazioni mafiose, fenomeno complesso: bisogna seguire i soldi”

ALGHERO –  “Ho conosciuto diversi mafiosi e camorristi. Con loro ho avuto un dialogo formale, come si conviene a chi, per mestiere, entra in contatto con loro. Li ho incontrati all’Asinara, ma ho avuto contatti anche a Nuoro, Oristano, Tempio e Sassari.
Se mi chiedessero un ritratto di un mafioso o di un camorrista, non riuscirei a farlo. Le persone non sono solo ciò che rappresentano, ma piuttosto il risultato di mille parole, gesti e silenzi. Quando qualcuno mi chiede di Riina, rispondo sempre che non aveva parole, mentre Cutolo ne aveva troppe. Erano l’alfa e l’omega, ma entrambi appartenevano alla malavita organizzata.
Cosa sta succedendo ad Alghero e, se vogliamo allargare lo sguardo, in altri luoghi della Sardegna? Davvero c’è il rischio di infiltrazioni mafiose?
Ricordo che l’allora ministro dell’Interno, Maroni, chiese di poter replicare alle accuse di infiltrazioni in Lombardia che, a suo avviso, non esistevano. Aveva, ovviamente, torto. La mafia, la ’ndrangheta e la camorra sono presenti da molti anni a Milano e fanno affari. Lo dice, da sempre, Roberto Saviano. Oggi ci sono anche le prove.
Qui, da noi, sono ancora sussurri, modi di essere, movimenti impercettibili. È necessario avere la massima attenzione, è vero, ma non si può chiedere ai cittadini di vivere nel sospetto costante. Sarebbe pericolosissimo. Un calabrese, un siciliano o un napoletano non appartengono alla criminalità organizzata in quanto tali. La quasi totalità della popolazione di queste regioni non ha mai avuto a che fare con la giustizia, come i sardi non sono tutti sequestratori di persona o rapinatori.
Se la camorra o la mafia si è infiltrata in una città come Alghero, è semplicemente perché si è messa in “affari”, non perché vi siano parenti presenti nel carcere di Bancali. Questa analisi è fuorviante e semplicistica. La fenomenologia dell’universo mafioso non è facile da percepire, analizzare o scoprire.
Non è vero, per esempio, che la Sardegna sia immune, e certamente non aiuta la scelta del legislatore di inviare i detenuti sottoposti all’articolo 41 bis nell’isola. La valutazione, però, non può essere superficiale. Le analisi devono portare a intensificare i controlli e a comprendere i movimenti non solo dei soldi, ma anche di quello che chiamiamo “patrimonio immobiliare”.
Affermare che la mafia investe dalle nostre parti perché alcuni loro esponenti sono a Bancali (o saranno a Uta) significa non comprendere un fenomeno complesso. Se fosse così facile, basterebbe trasferire i detenuti altrove – cosa che, peraltro, già avviene, perché non è assodato che un detenuto resti per anni nello stesso luogo – e la mafia sparirebbe.
Il problema è più complesso e occorre analizzarlo nella sua interezza: dai piccoli segnali, come un’auto bruciata, a un assalto a un portavalori. Ma anche questo non ci racconterebbe che una parte del fenomeno. I soldi, oltre a non avere odore, non fanno rumore. Dobbiamo seguirli”.

 

Giampaolo Cassitta, scrittore

Alghero sotto attacco speculativo, “Divieti e pale eoliche a Capo Caccia”

ALGHERO – “E’ stata pubblicata l’ordinanza della Capitaneria di Alghero che dal 2 settembre al 30 ottobre vieta il transito di chiunque nell’area oggetto delle indagini geologiche funzionali alla costruzione della centrale eolica a mare della multinazionale Hexicon che vuole devastare quel paradiso naturale con pale altre oltre 300 metri d’altezza! Lo sfregio delle pale offshore è pronto ad attaccare anche l’oasi naturalistica di Alghero, un vero e proprio paradiso terrestre, intonso ed esclusivo, protetto e irripetibile”.

E’ Mauro Pili, già presidente della Regione Sardegna e deputato, a rendere noto il nuovo divieto nello specchio d’acqua davanti a Capo Caccia di 382 km quadri: «ben 38.200 campi da calcio in mezzo al mare, per piazzare 54 pale eoliche alte 332 metri e un cavidotto marino di circa 41 km fino al molo sopraflutto del porto di Alghero! Queste aree saranno vietate sino al 30 di ottobre. e parliamo di un’oasi protetta sin dal 2002, istituita sotto la mia Presidenza, dichiarata tale per tutelare l’area tra Punta Giglio e Capo Caccia, un vero colpo letale per turismo, navigabilità e pesca, e persino per il Santuario dei Cetacei» incalza Pili che non fa giri di parole nel descrivere la situazione e i responsabili: «E’ una follia di Stato, con tanti complici, troppi silenzi. Mentre tutti continuano a dormire, con una Regione inutile e inesistente e uno Stato complice, continua la devastazione della Sardegna».

Sardegna, è nuovamente emergenza sangue

ALGHERO – L’Avis Regionale Sardegna lancia un appello urgente a tutti i donatori e ai cittadini affinché si rechino a donare il sangue in questi giorni di forte criticità.

“Gli ospedali dell’Isola sono in sofferenza, manca il sangue – spiega il presidente regionale Vincenzo Dore –. In queste settimane stiamo registrando una carenza diffusa di sacche, che sta rischiando di compromettere le terapie per i pazienti cronici e per chi si trova in condizioni di emergenza. Chiediamo con forza ai nostri preziosi donatori di non interrompere la loro abitudine e invitiamo chi non ha mai donato a compiere questo gesto di straordinaria solidarietà. Ogni singola donazione è fondamentale”.

La criticità è aggravata anche dalle difficoltà di approvvigionamento da altre Regioni. “Da quanto appreso – continua Dore – non stanno partendo gli aerei”. Secondo i dati del Centro Nazionale Sangue, nel 2024 il fabbisogno regionale è stato di quasi 105.000 sacche, a fronte di poco meno di 79.000 raccolte dai donatori sardi, con il resto garantito da forniture provenienti da fuori Sardegna. “Questi numeri – aggiunge il presidente di Avis Sardegna – dimostrano da un lato la sofferenza della parte istituzionale del sistema regionale sangue, ma anche quanto il sistema pubblico sia dipendente dall’attività della nostra associazione. Tutti noi volontari ci impegniamo ogni giorno nel sensibilizzare le persone, nel promuovere attività che avvicinino anche chi non è ancora donatore, con particolare attenzione ai giovani, per trasmettere il valore e l’importanza di questo gesto”.

Di fronte a tali criticità, il presidente Vincenzo Dore ribadisce la richiesta alla Regione di una maggiore attenzione verso i donatori da parte dell’assessorato competente e di una collaborazione sinergica e strategica tra le parti.

A rendere ancora più delicata la situazione c’è il fattore stagionale: l’estate riduce la disponibilità di molti donatori abituali, mentre nello stesso tempo aumentano i bisogni trasfusionali per via del maggiore afflusso turistico e del conseguente incremento degli incidenti stradali. A ciò si aggiunge la necessità costante dei circa mille pazienti talassemici in Sardegna, che hanno bisogno di trasfusioni regolari per vivere.

Con il rientro dalle ferie e con la preoccupazione legata alla ridotta disponibilità di sangue da altre regioni, l’appello di Avis è quindi chiaro: tornare a donare sangue subito, per garantire la continuità delle cure e sostenere la ripresa delle attività ospedaliere.

Avis Regionale ricorda che per donare è sufficiente rivolgersi all’Avis comunale di appartenenza e prenotare la propria donazione. “Donare sangue è un atto di responsabilità e di comunità – conclude il presidente Dore -. Ognuno di noi può fare la differenza: con un piccolo gesto si possono salvare vite. Vi aspettiamo nei centri Avis e Trasfusionali di tutta la Sardegna”.

“La Sardegna e Alghero non vogliono piegarsi alla criminalità”

ALGHERO – “Il tema delle infiltrazioni mafiose nel nostro territorio, in particolare ad Alghero, è tornato al centro del dibattito pubblico. È un argomento delicato, che non va sottovalutato né taciuto, perché riguarda non solo la sicurezza, ma anche l’immagine e il futuro della nostra comunità.

È noto come la decisione assunta diversi anni fa a livello nazionale di concentrare in Sardegna numerosi detenuti sottoposti al regime di 41 bis abbia avuto conseguenze significative. Tale scelta ha comportato il rischio di portare con sé ramificazioni, presenze e interessi della criminalità organizzata, che in una regione non sufficientemente attrezzata sul piano della prevenzione possono trovare terreno fertile per tentativi di infiltrazione economica e sociale.

Occorre dire con chiarezza che il contrasto alla criminalità organizzata non è nelle mani delle amministrazioni comunali. Gli strumenti investigativi e repressivi appartengono ad altri apparati dello Stato – magistratura, forze dell’ordine, strutture specializzate – dotati della competenza e delle capacità necessarie per affrontare fenomeni così complessi e sofisticati. Tuttavia, questo non significa che le istituzioni locali siano estranee: il loro ruolo, seppur indiretto, è importante. Un’amministrazione comunale può e deve accompagnare il lavoro delle autorità competenti, sostenere la società civile, incoraggiare il dibattito pubblico, senza cedere alla tentazione del silenzio.

La criminalità organizzata di oggi non si presenta più soltanto con la violenza, ma soprattutto con strumenti finanziari e imprenditoriali, attraverso i quali cerca di inserirsi nell’economia legale, di riciclare denaro e di condizionare lo sviluppo dei territori. Per questo serve la massima attenzione, la massima trasparenza e la capacità di reagire collettivamente.

In questi mesi, anche ad Alghero, si registra un elemento positivo: la discussione è aperta, la società civile, le istituzioni e le forze di polizia hanno mostrato sensibilità e reattività. È fondamentale che questo dibattito non si spenga. Non dobbiamo temere di parlarne: i danni d’immagine sarebbero ben maggiori se prevalesse il silenzio.

Resta, però, un nodo politico e istituzionale che non può essere ignorato. Non è accettabile che la Sardegna venga trasformata, di fatto, in una sorta di “Cayenna italiana”, concentrando qui i detenuti più pericolosi e con maggiori legami con la criminalità organizzata. È una scelta che espone l’isola a rischi ingiustificati e che deve essere affrontata con determinazione a tutti i livelli, dal governo centrale fino agli enti locali.

Il nostro compito, come comunità, è difendere il diritto a vivere in un territorio libero dalle mafie, facendo sentire la nostra voce e rafforzando la collaborazione tra istituzioni e cittadini. Non si tratta di individuare colpevoli, ma di affermare con forza che la Sardegna e Alghero non possono e non vogliono piegarsi a logiche di infiltrazione criminale.

Per questo occorre mantenere alta l’attenzione, alimentare il confronto pubblico e garantire una reazione collettiva, forte e costante. Solo così si potrà preservare la dignità del nostro territorio e il futuro delle prossime generazioni”.

Mario Conoci, ex-sindaco di Alghero