Giorno della Memoria, a Sassari seduta del Consiglio

SASSARI – A Sassari la pandemia non ferma la volontà del Comune di commemorare il Giorno della Memoria. Il 27 gennaio, alle 9.30, è convocato in modalità telematica il Consiglio in seduta solenne, che sarà trasmessa in diretta streaming e a cui parteciperanno alcuni istituti scolastici che presenteranno video e brani sul tema dell’olocausto. Interverranno anche la prefetta di Sassari Maria Luisa d’Alessandro, e Franco Perlasca, figlio di Giorgio Perlasca, e Gioia Bartali, nipote di Gino Bartali, entrambe figure che durante la Seconda Guerra mondiale hanno aiutato ebrei a mettersi in salvo e per questo sono stati insigniti del riconoscimento di “Giusto tra le nazioni” dallo Yad Vashem. Il memoriale ufficiale israeliano delle vittime dell’olocausto fondato nel 1953 ricorda i non ebrei che hanno rischiato la vita per salvare quella anche di un solo ebreo durante le persecuzioni naziste.

In apertura di seduta la consigliera Virginia Orunesu presenterà una mozione, di cui è la prima firmataria, sulla realizzazione di un giardino dei Giusti sardi tra le nazioni anche a Sassari. In Sardegna i “Giusti tra le nazioni” sono sette. Persone che hanno cercato di reagire al male in base alle attività che svolgevano. Durante la riunione alcune classi del liceo classico annesso al Convitto Canopoleno presenteranno un video creato da loro e successivamente altre del Polo tecnico Devilla leggeranno un brano, entrambi sull’olocausto. Chiuderanno la seduta gli interventi di Giuseppe Deiana, autore di diverse pubblicazioni sui Giusti in Sardegna, e Mario Carboni, presidente dell’associazione Chenabura, che toccherà lo stesso tema.

Dal 2005, ogni anno e in tutto il mondo, il 27 gennaio si commemorano le vittime dell’olocausto e si ricorda la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio del 1945. Anche quest’anno, nonostante i limiti legati alla pandemia, l’Amministrazione comunale ha scelto di organizzare un’iniziativa che coinvolgesse le generazioni più giovani. Una decisione legata alla consapevolezza che sia una necessità sociale e culturale farsi promotori di incontri che coinvolgano la cittadinanza, di ogni età, per ricordare cosa furono per tutta l’umanità il nazifascismo e lo sterminio – attuato con metodo scientifico – di ebrei, oppositori, omosessuali, disabili, zingari e ogni altra categoria ritenuta indesiderabile dal regime.

In una società dove sono sempre più frequenti gli atti di violenza a sfondo razzista, dove ancora si parla di tolleranza e intolleranza e non di uguaglianza tra individui, momenti di riflessione e condivisione come quello del 27 gennaio sono sempre più importanti, e renderne protagoniste le nuove generazioni diventa essenziale, per un impegno attivo.

Alloggi in via De Gasperi, pessima condizione: Area intervenga

ALGHERO – “La pandemia ha causato una grave crisi economica. Questa crisi che oggi sta colpendo il nostro paese ha generato nuove situazioni di fragilità. Chi ne paga il prezzo sono le famiglie e quelle che già affrontavano situazioni di fragilità sono ancora più a rischio”. Cosi Christian Mulas, Capogruppo Fratelli d’Italia riguardo la condizione degli alloggi popolari ad Alghero.

“Le famiglie che vivono nelle abitazioni di edilizia residenziale pubblica sono fra queste e da loro arrivano diverse denunce sulle condizioni degli edifici. Un esempio vicinissimo a livelli cittadino è quello degli edifici di Via Matteotti e Via De Gasperi: immobili ormai vetusti, con evidenti segni di degrado e di incuria da parte di AREA, l’azienda pubblica che si occupa di edilizia residenziale pubblica e che è preposta agli interventi di manutenzione straordinaria.

“Le segnalazioni riguardano pareti di balconi in cemento lesionate in maniera importante, con conseguente rischio di caduta dei blocchi; onduline in ferro dei terrazzi pericolanti; forti infiltrazione d’acqua dai terrazzi; isolamento a cappotto eseguito circa 15 anni fa danneggiato dall’acqua, con grave infiltrazione di umidità e di muffa”.

“Lo stato di degrado, il distacco di intonaco, le infiltrazioni: tutto questo crea un grande disagio alle famiglie che ci abitano. La situazione risulta aggravata dal fatto che in tanti nuclei familiari ci sono anche anziani disabili. Non è possibile aspettare oltre per intervenire. AREA, che è presente in 327 dei 377 comuni sardi, è vincolata dalla legge regionale a garantire adeguata risposta ai bisogni abitativi, qualificando il patrimonio di edilizia pubblica”.

“Nonostante le diverse segnalazione fatte dall’assessore Emiliano Piras verso l’AREA non ci sono stati interventi di riqualificazione degli stabili. Come capogruppo del partito fratelli d’Italia presenterò un’interrogazione urgente per il prossimo Consiglio Comunale per informare il Sindaco e l’amministrazione sullo stato attuale degli stabili di edilizia popolare di Alghero”.

Lavoratori autonomi, bando bis della Regione

CAGLIARI – Le attività economiche e produttive si trovano, nuovamente, smarrite e disperate. A nulla è valsa la posizione critica del Presidente Solinas verso l’inasprimento delle restrizioni decisive dal governo, l’isola si sveglia nuovamente arancione. Malgrado l’inaugurazione del  nuovo reparto di Terapia intensiva Covid dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari, gli indicatori che consentano di matenere la Sardegna in zona gialla, il passaggio  in zona arancione avviene per il superamento della percentuale dei ricoveri.

La Regione tenta di gettare le basi per la ripresa economica. Pubblicato oggi l’avviso a sportello  per la concessione di un’indennità una tantum per gli operatori della filiera turistica e del commercio, piegati dall’emergenza Covid. Nel corso dell’ultima seduta, la Giunta regionale, su proposta dell’assessore del lavoro, formazione e cooperazione sociale, Alessandra Zedda, ha approvato la delibera che integra il precedente bando, ampliando la platea dei beneficiari.

“La Regione – ha affermato l’assessore Zedda – ancora una volta si è dimostrata aperta al dialogo e ha perfezionato il bando, accogliendo le istanze dei lavoratori interessati, delle associazioni di categoria e delle imprese. Siamo al fianco dei lavoratori, in particolare di quelli più colpiti dalla pandemia in termini di impiego e di reddito”.

Le risorse complessive sono pari a 7.300.000,00 euro, a valere su fondi regionali. L’indennità compensativa del mancato reddito è di 7.000 euro per ciascun beneficiario. Il bando è rivolto agli operatori e ai lavoratori autonomi, con o senza partita iva, organismi, agenti e scuole professionistiche operanti in Sardegna nel settore dello spettacolo dal vivo, teatro, musica, cultura, danza, inclusi i professionisti e i tecnici del settore audiovisivo e cinema, spettacoli pirotecnici, organizzatori di feste e cerimonie, compresi i commercianti di abiti da cerimonia, agenzie di viaggio, palestre, discoteche, discopub, e ambulanti al dettaglio dei mercati locali che non usufruiscono di altri interventi.


“Non abbiamo escluso nessuno – ha affermato il presidente della Regione Christian Solinas – L’intento è quello di rendere tutti partecipi per porre le basi della ripresa economica. Considerato il protrarsi della crisi e la necessità di mettere subito a disposizione dei lavoratori le risorse stanziate, abbiamo accelerato le procedure necessarie per la pubblicazione del nuovo bando”. Possono presentare la domanda di indennità telematica (DIT) i lavoratori individuati dal bando, in grado di dichiarare di aver subito una riduzione dell’ attività lavorativa a causa dell’ emergenza epidemiologica da Covid_19, attivi al 31.12. 2019. La DIT dovrà essere inoltrata dalle ore 10:00 del 28/01/2021 e non oltre le ore 23:59 del 22/ 02/ 2021, utilizzando esclusivamente l’apposito applicativo reso disponibile dalla Regione Autonoma della Sardegna nell’ambito del Sistema Informativo del Lavoro (SIL) al seguente indirizzo: www.sardegnalavoro.it. L’ordine cronologico di invio telematico delle stesse costituisce unico elemento di priorità nell’assegnazione del bonus.

V. P.

Isola arancione senza preavviso, scelta sciagurata

ALGHERO – “Sardegna zona arancione? Come si può assumere una decisione così grave senza un minimo di confronto con la Regione e senza un preavviso adeguato”. E’ il sindaco di Alghero Mario Conoci, tramite social, a criticare le scelte del Governo Conte riguardo le improvvise limitazioni imposte all’Isola.

“A Roma sanno che una decisone così ha ricadute pesantissime sulla nostra economia già in grandissima crisi? A Roma hanno previsto “ristori” economici immediati che restituiscano alle categorie colpite quello che hanno perso e perderanno dopo questa decisone? Va bene la sicurezza sanitaria, va bene la responsabilità nei comportamenti, ma senza sicurezza e prospettive economiche la crisi sociale diventa insostenibile!”

Isola arancione, scelta aberrante: mazzata sulle attività

ALGHERO – “Per mestiere e per indole sono da sempre per il rispetto assoluto delle norme e delle istituzioni. Però questa ordinanza non la comprendo e non la condivido”. Cosi il dottore commercialista di Alghero Marco Spirito riguardo le recenti decisioni del Governo Conte e nello specifico sull’ordinanza del Ministro Speranza.

“Nell’ultima settimana registrati Circa 200/250 nuovi casi al giorno (su 1.600.000 abitanti), a fronte di circa 300 guariti al giorno. Inoltre, dopo le chiusure natalizie, molte attività avevano riaperto proprio questa settimana, per cercare di rialzare la testa e sopravvivere economicamente. Ora dovranno richiudere, magari con i frigoriferi pieni di roba che dovranno buttare. Dare una mazzata del genere, senza preavviso, è aberrante ed irrispettoso verso le categorie produttive. Ma Speranza è mai stato in Sardegna a gennaio? Non c’è comunque quasi nessuno in giro senza necessità di zone arancioni”.

Nella foto il dott. Marco Spirito

Isola arancione, Deiana (Anci): è immorale


CAGLIARI – “Non ho grandi strumenti per comprendere ‘sta cosa dei 21 parametri che decretano i colori di questo o quello né se i dati vengano trasmessi per tempo (corretti) o chi li riceve li carica in maniera idonea. Ma alcune cose posso dirle in maniera chiara anche senza vedere numeri e attiene alla vita delle persone, al lavoro delle attività economiche.

È IMMORALE che si comunichino aperture e chiusure – per attività con materie prime altamente deperibili – nel giro di 12 ore. Attività per le quali, è bene ricordarlo, da un anno sono state previste limitazioni come per nessun altro settore se non per quello messo al tappeto e calpestato della cultura e dello spettacolo oltre, ovviamente, a quello della scuola.

Di chi sia la colpa non interessa a nessuno: il fatto è che da domani questi eroi della nostra economia subiranno l’ennesima violenza insensata.

Ci potrà essere una politica – non la mia – di quelli che si ribaltano le responsabilità: è colpa del Governo | è colpa della Regione, ma posso assicurarvi che di questo balletto ai baristi e ai ristoratori non interessa proprio nulla.

È INACCETTABILE che dopo un anno di pandemia non si sia stabilito un protocollo dove i numeri vengono analizzati e, nel caso, confutati: lo è per il Governo lo è per le Regioni.

In questo tristissimo balletto ci saranno attività che non riapriranno né fra 15 giorni né mai adesso che appare chiarissimo a tutti che le azioni di contagio non riguardano – solo – quelle attività ma un insieme di comportamenti soggettivi e collettivi. Questa roba, gestita così, non ci sarà più nessuno in grado di contenerla.

Né governi di scopo né governi istituzionali né governi raccogliticci. Nessuno. Perché chiunque normalmente intelligente sa che in Sardegna la situazione era più difficile a novembre che oggi (che non significa che oggi potremmo fare ciò che ci pare e piace). A riveder le stelle (filanti)”.

Emiliano Deiana sindaco di Bortigiadas e presidente Snci Sardegna

Spanu (Psd’Az): calpestata dignità delle persone

PORTO TORRES – “Questa schizofrenia cromatica sta spezzando l’equilibrio economico e sociale della nostra regione”. Così il capogruppo del Psd’Az di Porto Torres Bastianino Spanu. “Nessuno si accorge del grido disperato dei ristoratori, dei baristi, e di tante altre attività commerciali stremate da un’anno di schizofrenia politica che, con le nuove restrizioni vedranno i loro incassi ridursi ancora di più”.

“I ministri del governo non si rendono conto del costo economico e sociale che un’attività a singhiozzo comporta. Attenzione: a scherzare con la dignità delle persone è come scherzare con il fuoco, prima o poi ci si brucia”.

Isola arancione, agriturismi: persi 200mila euro in un giorno

CAGLIARI – Costa oltre 200mila euro (solo per il pranzo) ai 150 agriturismi Campagna Amica Sardegna, il passaggio di domenica da zona gialla ad arancione con 24 ore di preavviso. Oltre il danno la beffa perché vedono andare in fumo le oltre 4.500 prenotazioni ed in alcuni casi devono congedare i clienti presenti che avevano deciso di trascorrere il fine settimana. Perdite che pesano in quanto ricadono su un settore che ormai da un anno paga a caro prezzo le restrizioni adottate per limitare la diffusione del Covid.

“Purtroppo constatiamo la mancanza di buon senso – afferma Michelina Mulas, presidente regionale di Terranostra, l’associazione degli agriturismi Campagna Amica –. Forse non si capisce che comunicarci sabato la chiusura 24 ore dopo delle strutture ci crea ingenti danni, in termini di prodotti (ormai pronti), pulizia della struttura, preparazione di sala e camere, personale, sanificazioni e tanto altro. Ci si accanisce contro chi è da un anno che paga a caro prezzo ed in silenzio le restrizioni per cercare di fermare il virus. Da 11 mesi rispettiamo e obbediamo alle indicazioni dei Dpcm – chiarisce -. Abbiamo rinunciato a Pasqua e Pasquetta, a tutte le cerimonie e attività didattiche, siamo rimasti chiusi per le festività natalizie. Abbiamo anche dimezzato i posti a tavola e adeguato la struttura e tutto ciò che ci hanno prescritto. Dall’altra però, pur capendo che siamo in una situazione di grande emergenza, ci sembra ci sia indifferenza. Come si può comunicare la chiusura dell’attività 24 ore prima? Non lo sanno che un agriturismo, cosi come un ristorante richiede programmazione e che aprire oggi costa il doppio rispetto a prima? Preparazione del cibo (che andrà buttato), sanificazione, personale, altri servizi, pulizia del locale, pubblicità (in questo momento in cui si apre e si chiude se non ci pubblicizziamo non viene nessuno) ed il tutto con maggiori spese di una giornata ordinaria e per la metà dei posti (per garantire il distanziamento). Questo significa che non c’è rispetto del lavoro degli altri, non c’è programmazione e questo ci allarma doppiamente perché ad un anno dallo scoppio della pandemia siamo ancora all’improvvisazione. Cosi non ci stanno solo condannando a chiudere definitivamente ma ci stanno obbligando”.

Finalmente dopo la lunga chiusura per le festività natalizie, il fine settimana gli agriturismi, con i grandi spazi di cui dispongono, stavano ormai registrando il tutto esaurito (anche se con la metà dei posti rispetto ai numeri che possono ospitare normalmente per rispettare il distanziamento).  

“Sarebbe davvero servito più buon senso – afferma il presidente di Coldrietti Sardegna Battista Cualbu -. Non voglio entrare nelle motivazioni del passaggio a zona arancione, anche perchè non ci competono, ma crediamo che spostare a lunedì il passaggio a zona arancione e anticipare la comunicazione di qualche giorno avrebbe consentito agli agriturismi di organizzarsi, non spendere e dover disdire le prenotazioni, per le quali 24 ore prima oramai si era già organizzato e speso”.

Isola arancione, Fi: Governo chiarisca subito

ROMA – Un’interrogazione urgente sulla decisione di istituire anche in Sardegna la zona arancione. È l’iniziativa del deputato e coordinatore regionale di Forza Italia Sardegna, Ugo Cappellacci. Secondo la Regione – prosegue Cappellacci– la decisione del ministro Speranza non è supportata da presupposti ed appare gravemente contraddittoria. È vergognosa – prosegue l’esponente- la leggerezza con cui il Governo adotta dall’oggi al domani, infischiandosene della vita di migliaia di imprenditori, in particolare del settore dei bar e della ristorazione. Vogliamo vederci chiaro- ha concluso Cappellacci- e non escludiamo ulteriori iniziative per tutelare la nostra isola e la sua economia”

Covid in Sardegna, nuovi casi e ricoveri gravi in calo

CAGLIARI – Sono 36.876 i casi di positività al Covid-19 complessivamente accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale sono stati rilevati 191 nuovi casi. In totale sono stati eseguiti 550.085 tamponi per un incremento complessivo di 2.649 test rispetto a ieri.

Si registrano 10 decessi (946 in tutto). Sono invece 457 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (+8 rispetto al dato di ieri), sono invece 46 (-6) i pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 16.520. I guariti sono complessivamente 18.459 (+167), mentre le persone dichiarate guarite clinicamente nell’Isola sono attualmente 448. Sul territorio, dei 36.876 casi positivi complessivamente accertati, 8.467 (+36) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 6.111 (+21) nel Sud Sardegna, 2.994 (+17) a Oristano, 7.407 (+44) a Nuoro, 11.897 (+73) a Sassari