Piccola pesca, “per quanto tempo dobbiamo vivere di promesse?”

ALGHERO – “Fin dal mese di Gennaio 2022, noi pescatori professionisti della piccola pesca che operiamo nell’area AMP zona C nei vari incontri con i responsabili dell’area abbiamo espresso il nostro disappunto riguardo la chiusura di sei lunghi mesi dal primo Settembre al primo Marzo 2023 della zona C Portoconte. In oltre da parte della direzione AMP riguardo la chiusura dell’area e la data esatta della stessa le risposte non sono state mai precise, ma sempre vaghe e reticenti. La nostra insistenza nel richiedere e conoscere comunicazioni certe e precise è dettata dal fatto che il materiale e gli attrezzi da pesca devono essere acquistati per tempo. In secondo luogo ci vuole il tempo necessario per poterlo assemblare in base alla morfologia dei fondali, la profondità le correnti etc. delle marine in cui si lavora. In oltre considerati i continui rincari delle materie prime diventa sempre più gravoso e difficile l’acquisto del materiale da lavoro. Dal momento che noi professionisti dal lavoro in mare ricaviamo l’unico sostentamento delle nostre famiglie abbiamo sicuramente grande attenzione e rispetto dell’ambiente marino, affinché l’equilibrio naturale sia salvaguardato. E’ per questo che lavoriamo responsabilmente con reti di maglia molto chiara (6/7/8) che di certo non pescano minutaglia о larve о degradano l’eco sistema. L’AMP giustifica la chiusura dell’area C del golfo di porto conte dichiarando che c’è carenza di prodotto e che varie specie, come il polpo, sono a rischio di estinzione per prevenire questa “catastrofe” chiude la pesca per un numero esiguo di barche che da decenni lavorano in loco e concede permessi a circa quattrocento barche da diporto, invitando i diportisti (persone sicuramente con fonti di guadagno da altro lavoro e non dalla pesca) a non fare i “monelli”, a pescare fin da subito con moderazione. Ai lettori le conclusioni! L’impatto negativo sulle praterie di posidonia, per l’esperienza dei nostri padri e nostra non è certamente dovuta ai nostri attrezzi da pesca ( 100 nasse e 2500m di rete). Riteniamo verosimile che le cause siano da ricercare nei cambiamenti climatici, nelle alte temperature delle acque nella acidificazione delle stesse. A ciò si aggiunge l’eccessivo traffico incontrollato di un gran numero di imbarcazioni di ogni tipo e dimensione, che con le loro ancore solcano i fondali, soprattutto nelle parti più a ridosso, causando gravi danni e forte preoccupazione a noi che quell’ecosistema lo abbiamo sempre tenuto in equilibrio. Riteniamo fortemente dannosa e iniqua la decisione dell’ AMP di non adottare lo stesso provvedimento di chiusura dell’area sia per la pesca professionale che per i pescatori sportivi. La direzione dell’ AMP con questa decisione unilaterale non condivisa con chi da sempre lavora in mare si dimostra insensibile alle esigenze familiari economiche della categoria. La direzione dell’ AMP nell’incontro con l’assessore regionale Murgia ha demandato l’incarico di portare alla attenzione dei competenti uffici regionali la misura, da inserire nella prossima manovra “OMNIBUS”, finalizzata alla compensazione dei minori redditi per i pescatori professionisti in seguito al divieto all’esercizio della pesca nelle aree marine protette. Vorremmo da parte della direzione AMP una sola risposta: “per quanto tempo ancora le nostre famiglie potranno vivere di promesse di aiuti” noi pescatori professionisti chiediamo soltanto di poter lavorare nel osservanza e nel rispetto delle regole ministeriali (100 nasse 2500m rete), il che non comporta nessun rischio di estinzione per le specie autoctone”.

Comitato Piccola Pesca Alghero

Piano del Parco, “polemiche pretestuose, massima condivisione”

ALGHERO – Piano del Parco, massima disponibilità alla condivisione da parte del Parco di Porto Conte. Linee guida del Piano (inserite nell’ordine del giorno dell’Assemblea) propedeutiche per l’avvio del percorso partecipativo e di coinvolgimento di tutti gli attori. L’Azienda speciale Parco di Porto Conte precisa che rispetto all’iter di approvazione del “Piano del Parco” c’è massima disponibilità al dialogo, alla condivisione e partecipazione. Parole non vuote di significato ma supportate dall’azione dell’Ente di riserva e dell’Amministrazione Comunale che, con la decisione di riportare le “linee guida del Piano del Parco” in Assemblea, hanno rimesso in moto quel processo virtuoso utile ad attivare il coinvolgimento di tutti gli attori protagonisti del processo di discussione e approvazione del Piano del Parco. Un Piano che, come proprio indicato indicato dalle attuali “linee guida”, che altro non sono che l’indirizzo politico dello strumento urbanistico, prevede una “ricucitura” tra Alghero, le sue borgate e l’agro con un rinnovato “Patto tra campagna e città” volto a valorizzare entrambe le parti in un percorso di crescita e sviluppo incanalato proprio da quello che sarà il Piano del Parco.

Strumento che, ribadiamo, per giungere al suo traguardo con l’adeguata condivisione, ha come necessità il passaggio obbligato nell’Assemblea del Parco della “linee guida”, passaggio propedeutico e presupposto politico per l’indispensabile avvio del percorso partecipativo, tra l’altro già previsto anche dalla Commissione Consiliare competente (Ambiente) dove c’è massima disponibilità al coinvolgimento dei portatori di interesse e in particolare dei rappresentanti dell’agro e delle borgate” commenta il Presidente Raimondo Tilocca “ci troviamo, ancora una volta, a fare i conti con polemiche pretestuose e scollegate dalla realtà che invece racconta di una chiara volontà dell’Ente Parco, e del suo attuale Cda, di riprendere il filo del discorso interrotto qualche anno addietro cercando di giungere finalmente all’attesa approvazione del Piano del Parco, per cui prima, come suddetto, è obbligato l’approdo in Assemblea delle linee guida”, chiude Tilocca.

Linee guida del Piano del Parco, al via le Commissioni: “Ascolteremo tutti”

ALGHERO – “Come noto e sottolineato spesso, pure dalle opposizioni e dalle varie rappresentanze, io non dimentico nessuno e nelle commissioni da me presiedute (Ambiente, Sanità e Parco) faccio il possibile per invitare a partecipare tutti coloro sono interessati dalle decisioni che dobbiamo discutere e prendere come Amministrazione Comunale”. Cosi il capogruppo dell’Udc e presidente di Commissione Ambiente Crristian Mulas che ribadisce il fatto che “essendo aperte al pubblico le commissioni, martedi potrà assistere chi riterrà di farlo e poi a breve ne convocheremo altre dove saranno ascoltati i rappresentanti delle borgate e dei comitati interessati”.

Inoltre, aggiunge Mulas: “Per questo, ribadisco che, anche sul tema delle linee guida del Parco, così come su tutti gli altri, le “porte sono aperte” a tutti coloro sono portatori d’interesse rispetto a questa materia. Dunque, rassicuriamo tutti, che in Commissione si procederà come previsto con la massima partecipazione e condivisione senza alcuna necessità o peggio volontà di escludere nessuno”.

Commissione sul Piano del Parco, “bene, ora più condivisione”

ALGHERO – “Dopo anni di solleciti, finalmente, il presidente della commissione Ambiente decide di mettere al primo punto della agenda della commissione il “Piano del Parco”: quello strumento urbanistico necessario per la crescita, sviluppo ed elemento indispensabile per il proseguo delle attività del parco che, in assenza di questo, continua ad esercitare le varie attività in deroga senza una visione complessiva. Deroghe non più accettabili.

Certamente il percorso non si potrà concludere in una seduta di commissione, in quanto dovrà essere aperto un dibattito, confronto e condivisione ampio non solo con il consiglio comunale (si auspica con l’intero consiglio e non con una minima parte come sta accadendo da un po’ di tempo a questa parte riguardo a molte delle decisioni assunte dal parco), ma anche con il territorio, associazioni di categoria, comitati di borgata e portatori di interesse al fine di creare, tutti insieme, uno strumento pianificatore (un piccolo Puc) dell’area Parco utile a tutti e indispensabile per la crescita sostenibile dell’intero Parco e delle zone limitrofe nel solco delle linee di indirizzo originarie”.

Mimmo Pirisi, capogruppo Partito Democratico

Piano del Parco in Commissione e Assemblea dell’Ente di Casa Gioiosa

ALGHERO – Nella sala conferenze della sede del Parco di Porto Conte “Casa Gioiosa”, a Tramariglio, è stata convocata l’assemblea dell’Azienda Speciale. Sono previsti i seguenti punti all’ordine del giorno: comunicazioni del Presidente, approvazione Verbale Assembleare della seduta del 05 Agosto 2022, variazione n.07 al Bilancio di previsione 2022/2024; ratifica Delibera Consiglio Direttivo n.49/2022 adottata ai sensi del comma 4, art.175, D.lgs.267/2000 in data 28.07.2022; salvaguardia degli Equilibri di bilancio ai sensi dell’art.193 del D.lgs.267/2000. Ratifica Delibera di Consiglio Direttivo n.50/2022; variazione n.08 al Bilancio di previsione 2022/2024. Ratifica Delibera Consiglio Direttivo n.56/2022 adottata ai sensi del comma 4, art.175, D.lgs.267/2000 in data 31.08.2021 regolamento per l’attuazione del Regolamento UE 2016/679 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali (“GDPR”) e del D.lgs.196/2003 così come modificato dal D.lgs. 101/2018 (“Codice Privacy”) e l’approvazione delle linee guida del Piano del Parco. E, in vista del ritorno (passaggio già avvenuto in passato) delle “linee guida del Piano del Parco” in Assemblea dello stesso Ente, il presidente della commissione competente (Ambiente) ha convocato per martedi 4 ottobre alle 16.30 l’organismo che fa capo al Consiglio Comunale proprio per affrontare il tema de il “Piano del Parco,

Impianto eolico a Capo Caccia, “coinvolgimento territori, compensazioni o niente”

ALGHERO – “Un impegno per chiedere con forza il coinvolgimento del territorio nelle iniziative che lo riguardano, affinché possano essere fornite rassicurazioni dal punto di vista ambientale e vengano contemplate forme di compensazione ambientali ed economiche a beneficio del territorio”. Lo chiede unanime il Consiglio comunale di Alghero in continuità con le osservazioni e l’opposizione al progetto di realizzazione della centrale eolica offshore denominato Sardinia North West a cura della società Avenhexicon Srl, opposizioni  presentate dai comuni di Sassari, Porto Torres e Alghero e illustrate mercoledì 21 settembre dai Sindaci Nanni Campus, Mario Conoci e Massimo Mulas.
La decisione dell’Assemblea Civica è contenuta nell’ordine del giorno approvato nella seduta di lunedì, presentato dal gruppo consiliare dell’Udc, primo firmatario Christian Mulas, integrato dai contributi di maggioranza e opposizione.
“pare giunto il tempo di dire basta e chiarire, a quanti vogliono fare soldi invadendo mare e terra della nostra Isola, che non ci vanno bene queste modalità di intervento e che, piaccia o non piaccia, bisogna fare i conti con le comunità locali e con le loro esigenze di sviluppo e tutela dei beni ambientali”, è la voce unanime del Consiglio comunale algherese.
Già nel suo intervento, il Sindaco Mario Conoci aveva posto l’accento sul sull’assenza di condivisione “con oneri certi e servitù trentennali sicure e nessun vantaggio per popolazioni e territorio,  che invece necessitano di energia a basso costo, infrastrutture, compensazioni ambientali. Tutto ciò non vien fatto a fronte di investimenti che invece producono profitti enormi per chi li fa: non è tollerabile”.
Nessuna contrarietà alle energie rinnovabili e alla transizione ecologica: “non sono in discussione  – concetto  condiviso dal Consiglio – ma sono in discussione il metodo e le ricadute sul territorio. Non siamo di traverso, ma vogliamo sapere cosa accade. I parchi eolici offshore al largo della costa nord ovest della Sardegna investono letteralmente le comunità che conoscono solo  gli svantaggi, enormi, in termini di devastazione ambientale e di sacrificio del territorio in cambio di nessuna compensazione”.
Christian Mulas, presidente della Commissione Ambiente ha posto l’accento sul fatto che “non possiamo più accettare questa invadenza. Stiamo parlano di un’area sterminata che parte da Marrargiu e arriva all’Argentiera. Se ci sono benefici per la Sardegna e Alghero, città che verrà sventrata per il passaggio dei cavi ad alta tensione, vogliamo saperlo e lo pretendiamo. Dobbiamo difendere il territorio, questa volta vogliamo valutare se il sacrificio di un territorio è contraccambiato, e vogliamo decidere noi”

Ecoturismo, Parco di Porto Conte su un importante e popolare blog olandese

ALGHERO – Il Parco Naturale Regionale di Porto Conte grazie al suo coinvolgimento nel Progetto DestiMED PLUS e alle attività di Ecoturismo trova spazio su importante e popolare blog olandese

“Avontuur op reis” blog molto popolare nei Paesi Bassi, nel quale si può leggere di viaggi all’aria aperta, avventura, natura, ciclismo ed escursionismo, curato da Aniek Rooderkerken, ha dedicato un ampio reportage al nostro parco dal titolo “Pedalare in Sardegna: un viaggio nel Parco Regionale di Porto Conte”.

La curatrice del blog, infatti, ha partecipato al Familiarization Trip, ovvero un tour dedicato a operatori turistici, svoltosi lo scorso maggio a Porto Conte nell’ambito del Progetto DestiMED PLUS che ha coinvolto anche giornalisti, blogger e curatori siti Internet provenienti anche dalla Polonia, dalla Germania e dal Regno Unito.

Il reportage curato dalla blogger olandese, incantata dal Parco di Porto Conte, racconta l’esperienza del “pedalare in Sardegna tra aspre scogliere, percorsi a piedi tra pini e tramonti incredibili”. L’articolo, corredato da bellissime foto, si sofferma sul fatto che il tour si svolge quasi interamente in sella a una bicicletta, particolare che Aniek da buona olandese ha apprezzato parecchio.

La città di Alghero e il territorio del Parco sono descritti in maniera dettagliata, soffermandosi soprattutto sugli spettacolari paesaggi di Cala Barca, Punta Giglio e Capo Caccia nonché sulla baia di Porto Conte scoperta grazie ad un’emozionante escursione in catamarano. Non possono ovviamente mancare gli accenni alle tradizioni enogastronomiche del nostro territorio e che hanno visto il gruppo dei fam trippers coinvolti anche in laboratori di cucina.

Il lungo articolo si conclude con un’esortazione rivolta al pubblico olandese da sempre attratto da attività all’aria aperta e dal cicloturismo: “Pedalare in Sardegna? Da fare!”

AMP di Alghero, stop totale alla pesca

ALGHERO – L’interdizione della pesca all’interno della baia di Porto Conte, già in vigore per la pesca professionale, sarà estesa anche alla pesca sportiva/ricreativa a partire dal 1 gennaio 2023 con l’entrata in vigore del nuovo disciplinare per l’anno 2023.

In attesa del nuovo Regolamento dell’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana, la cui proposta è stata recentemente approvata dall’Assemblea del Parco ed ora al vaglio del Ministero competente, le attività all’interno della AMP continuano ad essere regolamentate dall’attuale Disciplinare attuativo che resterà in vigore fino all’approvazione del nuovo Disciplinare attuativo del 2023 che sarà approvato dall’Azienda Parco entro la fine del 2022.

Con il disciplinare in vigore, ricordano dalla direzione della AMP, è stata introdotta una misura, valida unicamente all’interno della baia di Porto Conte, che prevede il divieto di utilizzo degli attrezzi da posta per la pesca professionale. Con questa misura fu vietata la pesca professionale nei primi mesi dell’anno 2022 (fino alla fine di febbraio) ed il divieto è ripreso dal 1 settembre 2022 e durerà fino al 1 marzo 2023.

La baia di Porto Conte svolge una importantissima funzione di nursery accogliendo forme larvali di pesci e invertebrati provenienti da tutto il golfo di Alghero, offrendo loro le condizioni ideali alla crescita e allo sviluppo delle forme giovanili grazie al riparo e alla protezione assicurate dall’estesa prateria a Posidonia oceanica che la caratterizza e fanno sì che questa porzione di mare rivesta un ruolo chiave nel circuito eco-sistemico marino locale. Ultimamente l’eccessivo carico di pesca sulla baia ne ha compromesso in larga parte questa fondamentale funzione e questo ha portato l’AMP ad intervenire con le misure interdittive. Il divieto risponde, pertanto, alle primarie finalità di tutela e conservazione dell’ambiente e delle specie che una AMP è obbligata ad esercitare per assicurare, anche nell’interesse degli stessi pescatori, un prelievo sostenibile delle risorse ittiche da parte dell’uomo.

Anche per rispondere alle richieste dei pescatori professionali la direzione della AMP, confermando gli impegni assunti pubblicamente con gli operatori della pesca professionale, informa e conferma che tale divieto sarà esteso anche per la pesca sportiva/ricreativa nel medesimo tratto di mare della baia di Porto Conte e per il medesimo periodo temporale di sei mesi all’anno (dal 1 settembre al 1 marzo). Questo divieto non potrà però essere reso operativo nell’immediato per la parte finale del 2022 non essendoci i tempi tecnici per una modifica del disciplinare 2022 in vigore. Il divieto per la pesca sportiva/ricreativa avrà, quindi, decorrenza dal 1 gennaio 2023 e potrà essere introdotto soltanto con l’approvazione del prossimo disciplinare attuativo del 2023. Tuttavia informa la direzione della AMP, data l’importantissima funzione di nursery della baia di Porto Conte sopra richiamata ed a salvaguardia dei fragili equilibri eco-sistemici della stessa ci sia appella al senso di responsabilità dei pescatori sportivi e li si invita, fin da subito, ad evitare i prelievi, soprattutto della specie polpo comune (Octopus vulgaris) all’interno della stessa baia di Porto Conte. Al proposito sarà varata dalla AMP una adeguata campagna di sensibilizzazione utilizzando i media ed i social. La Direzione della AMP ricorda infine che, sulla base degli accordi intervenuti con gli operatori della piccola pesca professionale, è stata portata alla attenzione dei competenti uffici regionali una misura, da inserire nella prossima manovra “OMNIBUS” a valere sul bilancio regionale, finalizzata alla compensazione dei minori redditi per i pescatori professionali laddove siano introdotti divieti all’esercizio della pesca nelle aree marine protette sarde.

Impianto eolico al largo di Capo Caccia, osservazioni e opposizioni dell’Azienda speciale Parco di Porto Conte

ALGHERO – L’Azienda speciale Parco di Porto Conte trasmette alla Capitaneria di Porto di Porto Torres il documento con cui certifica le motivazioni ambientali per la propria opposizione al rilascio della concessione demaniale marittima di durata trentennale richiesta dalla società Avenhexicon S.r.l. per la realizzazione di un impianto eolico ubicato al largo di Capo Caccia.

Sono solide e circostanziaste dal punto di vista tecnico-giuridico le motivazioni ambientali con cui l’Azienda speciale Parco di Porto Conte si oppone al rilascio della concessione demaniale marittima per la realizzazione di un impianto eolico off shore al largo di Capo Caccia. Attraverso un documento tecnico (in allegato al presente comunicato) firmato dal Presidente Raimondo Tilloca l’Ente con sede a Tramariglio elenca tutta una serie di osservazioni finalizzate a sostenere la tesi di opposizione al progetto denominato “Sardinia North-West”. La nota di opposizione è stata inviata alla Capitaneria di Porto di Porto Torres incaricata dal Governo nazionale di effettuare un vaglio preliminare sia in ordine alla sicurezza della navigazione che alla compatibilità delle strutture costituenti l’impianto con le altre attività.

In primo luogo il Parco sottolinea che per le notevoli implicazioni di influenza diretta ed indiretta che l’impianto potrebbe esercitate su aree di protezione ambientale di rilevanza europea (Rete Natura 2000) che insistono nel territorio di competenza del Parco di Porto Conte e della AMP di Capo Caccia-Isola Piana la proposta di intervento deve essere necessariamente sottoposta in via preliminare ad una valutazione di incidenza ambientale (VINCA), i cui esiti per il Parco appaiono scontati. In base alle direttive europee, infatti, visto che l’area richiesta in concessione possiede caratteristiche rilevanti ai fini della conservazione dell’ambiente naturale in relazione alla presenza al suo interno – o in un suo intorno di influenza – di aree protette di livello europeo, ciò origina una condizione per cui qualunque intervento non direttamente connesso alla conservazione del sito debba essere preventivamente sottoposto ad idonea valutazione di incidenza ambientale. La VINCA prescinde dunque, nella sua applicazione, dal fatto che l’area richiesta in concessione sia a circa 10 miglia nautiche dal margine esterno della ZSC ITB 010042 (area della rete Natura 2000 di pertinenza dell’Azienda Speciale Parco di Porto Conte). Per le ragioni contenute nella nota del Parco, infatti, l’investimento, nonostante la distanza dalla costa, avrebbe comunque una influenza rilevante su habitat e specie protette della ZSC ITB 010042. Ed in ogni caso il cavo sottomarino di collegamento dell’impianto a terra e quello terrestre di collegamento da Alghero a Fiume Santo andrebbero ad interferire direttamente su habitat e specie dell’area Parco e della più ampia area protetta ZSC ITB 010042. Nel caso in argomento la valutazione di incidenza ambientale (VINCA) non è stata contemplata nel crono programma proposto dalla società Avenhexicon S.r.l, e la stessa VINCA è una procedura da considerare distinta dalla valutazione di impatto ambientale (VIA).

Il punto centrale delle argomentazioni di opposizione formulate dal Parco è quindi legato alle interferenze esterne ed interne all’area protetta; queste ultime sono da ricondurre ai tracciati del cavidotto sommerso che passerebbe all’interno della ZSC ITB 010042 ed interferirebbe con gli habitat di interesse comunitario prioritario del coralligero e della prateria di posidonia, mentre il cavidotto terrestre intercetterebbe il margine orientale della stessa ZSC all’altezza della laguna del Calich con evidenti conseguenze per gli habitat e le specie della stessa laguna.

Ma l’aspetto più rilevante e sostanziale delle argomentazione di opposizione dell’Ente Parco attiene al fatto che lo specchio acqueo al largo di Capo Caccia che conterrebbe al proprio interno le 27 pale eoliche su strutture di fondazione galleggianti, benchè esterno alla ZSC ITB 010042 rappresenta un’importante area di foraggiamento durante il periodo riproduttivo per almeno due specie di procellariformi inclusi nell’all. I della Direttiva 2009/147/CE che nidificano all’interno della ZSC ITB 010042: l’uccello delle tempeste e la berta maggiore. Non si tratta di una mera ipotesi, ma di tracciati precisi ed oggettivi (riportati con dovizia di particolari nella nota del Parco), monitorati dal Parco in collaborazione con ISPRA, ed ottenuti grazie ai GPS posizionati su diversi esemplari delle due specie. In conclusione, pertanto, esistono per l’Ente Parco oggettive argomentazioni di tipo conservazionistico, sostenute dal quadro regolamentare europeo, per una fondata opposizione alla realizzazione del progetto in argomento.

No all’impianto eolico a Capo Caccia, odg in Consiglio Comunale

ALGHERO – Ritorna in prima pagina il tema dell’impianto eolico off-shore che dovrebbe essere realizzato al largo di Capo Caccia. Dopo le opposizioni del Comune e Parco di Porto Conte, già rese note durante alcuni incontri pubblici, si deve registrare anche l’ordine del giorno dell’Udc, Riformatori e 5 Stelle con primo firmatario il capogruppo centrista Christian Mulas. Un documento che evidenzia come si debba “compiere ogni e qualsiasi azione utile al blocco della procedura di autorizzazione all’esecuzione del progetto sopra specificato; coinvolgere, con l’urgenza che il caso richiede, l’amministrazione regionale della Sardegna, affinché faccia valere le ragioni della nostra città e dell’intera Sardegna con l’utilizzo degli strumenti costituzionali e statutari atti a difendere i nostri territori da questa iniziativa imprenditoriale e rappresentare, presso le competenti sedi governative, la contrarietà del comune di Alghero alla realizzazione del progetto su emarginato se non condiviso con la comunità”.

 

ORDINE DEL GIORNO

Il Consiglio comunale di Alghero, alla luce dell’imponente numero di richieste di concessioni di specchi d’acqua del mare che circonda la Sardegna e, in particolar modo, con riferimento alla richiesta di concessione di specchi d’acqua del mare più prossimo alla città di Alghero per l’installazione dell’impianto eolico denominato Sardinia North West a cura della società Avenhexicon S.r.l.

CONSIDERATI

– La costituzione della repubblica italiana,

– Lo statuto della Regione autonoma della Sardegna,

– I propri programmi di sviluppo e di tutela del territorio comunale

PREMESSO

-Che la società “Avenhexicon S.r.l.“ ha presentato istanza di concessione marittima trentennale al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, finalizzata all’istallazione e all’esercizio di un parco eolico off shore di tipo floating, denominato “Sardinia North-West” per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. La richiesta riguarda il Mare di Sardegna Occidentale, al largo di Capo Caccia, per una superficie di 382 Kmq a 12 miglia nautiche sulla piattaforma continentale ed è costituito da 27 strutture galleggianti con un diametro complessivo di ciascuno di 310 metri ognuna con 2 aereogeneratori per un totale di 54 pale alte 177 MT al mozzo e 322 all’apice. L’ancoraggio su un fondale che va dai 300 ai 900 metri con sistemi da definire e con la realizzazione di un cavidotto di 41 km con terminale sul molo sopraflutto del porto di Alghero e attraversamento della città e collegamento sino alla Centrale di Fiumesanto, attraverso un cavidotto posto sotto terra della lunghezza di km 38 circa.

-Che i progetti di centrali eoliche offshore in argomento dovranno essere assoggettati a procedura di valutazione ambientale strategica (V.A.S.), ai sensi del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i., nonché ai rispettivi e vincolanti procedimenti di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.), con considerazione degli impatti cumulativi

-Che nel progetto presentato gli aerogeneratori insistono sul margine della piattaforma continentale, il cui fondale è compreso tra i 300 e i 1000 metri di batimetrica; che non vengono indicati i tipi di ancoraggio delle strutture eoliche galleggianti e che le stesse verranno successivamente calcolate tenendo conto della risposta dinamica dal carico combinato del vento e delle onde.

-Che non è stata definita la tipologia degli ormeggi e che le tecniche di ancoraggio più opportune verranno definiti “a valle di sondaggi geotecnici e geofisici e, pertanto, in funzione delle tipologie e della natura dei fondali “ e che comunque la tipologia di ancoraggio è importante dal punto di vista ambientale .

Che non è stato minimamente valutato l’impatto sulla fauna marina e che, alla profondità di progetto non si conoscono studi approfonditi per valutare l’impatto su organismi marini, in particolare sul coralligeno e sui cetacei.

-Che l’area oggetto di richiesta, nonostante la distanza dalla costa, è comunque inserita su una rotta migratoria degli uccelli tra Europa e Africa e che il complesso delle pale può essere confuso dall’avifauna migrante come una o più isole. Inoltre, per quanto riferito in analoghi progetti , si ipotizza un incremento dei pesci e, di conseguenza un richiamo per l’avifauna marina che potrebbe cadere nella trappola delle pale rotanti , per le quali non risultano previsti sistemi di dissuasione o di mitigazione

-Che, con riferimento poi al percorso del cavo sottomarino, in prossimità della costa incontrerebbe la prateria di Poseidonia, e che, al riguardo, non risultano nel progetto i metodi di posa ed eventuali sistemi di mitigazione.

-Che il percorso del cavo sottomarino , urbano ed extraurbano coincide esattamente con quello del progetto del Parco Eolico tra Capo Mannu e Capo Marrargiu.

-Che, a fronte di un numero imponente di futuri parchi eolici marini e terrestri, si ritiene che l’energia elettrica prodotta con lo sfruttamento del vento sarebbe esageratamente più consistente (fino a dieci volte tanto!) rispetto a quella necessaria alla comunità sarda ed al suo territorio regionale e che, pertanto, in questa logica la nostra isola e la nostra città sarebbero chiamate a pagare un prezzo altissimo in termini ambientali, paesistici e storico-culturali per garantire l’esecuzione di impianti che possono essere comodamente eseguiti nelle aree che consumeranno l’energia prodotta in detti impianti;

-Che le iniziative imprenditoriali, proposte secondo le procedure autorizzatorie innovate con il decreto-legge n. 77/2021, paiono porsi in netto contrasto con i precetti costituzionali dello Statuto della nostra regione e che nel progetto sopracitato non emerge utilità alcuna per la comunità algherese, pur a fronte del grande impatto ambientale, paesaggistico e storico-culturale che lo stesso avrebbe sulla comunità amministrata e che, se attuato così come presentato, il parco eolico costituirebbe una ingiustificata ed inaccettabile servitù energetica per la comunità algherese e per l’intero territorio della Sardegna

-Che, per quanto sopra, oltre al sensibile impatto ambientale, assolutamente tuttora non valutato, sarebbe oltremodo assurdo vincolare una così imponente estensione di aree demaniali, di mare territoriale e d’interesse nazionale per tempi lunghissimi (30 anni) in assenza di qualsiasi autorizzazione per la realizzazione e la gestione della progettata centrale eolica off shore, in violazione dell’obbligo di congrua motivazione vigente per qualsiasi atto amministrativo (art. 3 della legge n. 241/1990 e s.m.i.).

RICHIAMATE

Le osservazioni e l’opposizione al predetto progetto, come già ritualmente presentate avverso allo stesso dai comuni di Sassari, Porto Torres ed Alghero nell’agosto del corrente anno ed i cui contenuti sono da considerarsi come trasfusi, per farne parte integrante e sostanziale, nel presente ordine del giorno

EVIDENZIATO

-Che pare altresì doveroso segnalare come questa stagione si stia sempre più caratterizzando come il tempo delle espropriazioni delle rappresentanze popolari (non a caso, anche il Comune di Alghero viene a sapere di iniziative così rilevanti solo attraverso una formale comunicazione diramata da un ufficio dello Stato). Ovvero, nessuna verifica è stata fatta dal decisore statale circa la disponibilità della comunità locale a farsi carico degli esiti di un progetto così impattante sul territorio, sulla propria economia e sulla gente che in questo territorio vive ed opera.

-Che si rileva come un malinteso senso dell’efficienza circoli in determinati ambienti politico/aziendali romani, in base al quale poco importa se una comunità ha ragioni per non volere un progetto o per accettarne una sua versione corretta e modificata, sul principio che esso va accettato ed eseguito “a scatola chiusa”!

-Che con la scusa che “ce lo chiede l’Europa”, sembra che i comuni e le regioni debbano sottostare ad ogni apodittica decisione presa nelle stanze ministeriali romane, senza lamentarsi o presentare rimostranze. Anche quando, tanto per tornare a cose vecchie per la Sardegna, si occupa il territorio (abbiamo il 65% delle servitù militari italiane) o si riempiono le carceri di reclusi nel regime più restrittivo (pare che un terzo di questi reclusi in Italia sia ospitato nelle carceri sarde).

-Che pare giunto il tempo di dire basta e di chiarire, a quanti vogliono fare soldi invadendo mare e terra della nostra Isola, che non ci vanno bene queste modalità di intervento e che, piaccia o non piaccia, bisogna fare i conti con le comunità locali e con le loro esigenze di sviluppo e di tutela dei beni ambientali; apparendo così paradossale porre sistematicamente divieti, in Sardegna, anche per le più minuscole e ininfluenti realizzazioni e, poi, assistere a iniziative imponenti, che generano problematiche imponenti e, certamente, danni imponenti; le quali passano come graziose autorizzazioni romane.

Tutto ciò premesso, considerato e richiamato, impegna il Sindaco e il Consiglio Comunale

– A compiere ogni e qualsiasi azione utile al blocco della procedura di autorizzazione all’esecuzione del progetto sopra specificato;

– A coinvolgere, con l’urgenza che il caso richiede, l’amministrazione regionale della Sardegna, affinché faccia valere le ragioni della nostra città e dell’intera Sardegna con l’utilizzo degli strumenti costituzionali e statutari atti a difendere i nostri territori da questa iniziativa imprenditoriale;

– A rappresentare, presso le competenti sedi governative, la contrarietà del comune di Alghero alla realizzazione del progetto su emarginato se non condiviso con la comunità.

-Primo firmatario dell’Ordine del giorno, il Consigliere capogruppo dell’Udc Christian Mulas

F.to U.D.C … Christian Mulas

F.to Riformatori… Alberto Bamonti

F.to Movimento Cinque Stelle… M.Antonietta Alivesi