Falesia Punta Giglio, Commissione proficua: confronto, aperture e regolarità dell’iter

ALGHERO Si e’ svolta ieri la seduta della Commissione Consiliare ambiente convocata dal Presidente Christian Mulas per discutere sugli interventi di messa in sicurezza della falesia di Punta Giglio balzati recentemente agli onori della cronaca nazionale. Alla seduta della Commissione sono stati invitati ed hanno partecipato il direttore della AMP Mariano Mariani ed il team tecnico che segue gli interventi per la stessa AMP, Pasquale Sinis, David Pala e Alberto Ruiu; due docenti della Universita di Sassari, i proff. Emanuele Farris,Pasqucci e Sanna; diversi rappresentanti delle associazioni ambientaliste (Lipu, Italia nostra) e della associazione punta Giglio libera, Sardegna Libertà e tante altre invitate dal presidente Mulas. “Ringrazio tutti i partecipanti- ha commentato il Presidente Mulas- ed i componenti della Commissione di maggioranza e opposizione che hanno assicurato il numero legale. Mulas- è stata una seduta proficua che ha consentito di chiarire diversi dubbi e di approfondire aspetti tecnici e modalità procedurali ed autorizzative ma soprattutto si è data la possibilità in commissione di confrontarsi con le associazioni. Si e’ aperto un confronto fra le diverse posizioni ed il dialogo e’ stato costruttivo per trovare le possibili soluzioni”.

Massima apertura e’ stata assicurata dal direttore della AMP, ma nel pieno rispetto delle regole e dei processi amministrativi gia’ perfezionati e legittimamente autorizzati. Piena disponibilità anche da parte dei rappresentanti universitari per assicurare il loro supporto nelle delicate fasi attuative dell’intervento. La Commissione raccogliendo le istanze dei rappresentanti della comunità si e’ impegnata a programmare altre sedute per essere tempestivamente aggiornata sull’avanzamento dei lavori e per proseguire nella azione di trasparente informazione ai cittadini su temi di grande rilevanza per il territorio.

“Never NEET…Giovani in Fermento”, mercoledi evento conclusivo al Parco

ALGHERO – Mercoledi 20 settembre si terrà a Casa Gioiosa sede del Parco di Porto Conte evento finale del progetto “Never NEET…Giovani in Fermento”. Il Progetto “Never NEET … Giovani in Fermento” è giunto al termine. Un lungo percorso avviato nel Giugno 2022 con la creazione di un Gruppo di Progetto e la costituzione del gruppo partecipanti che ha visto protagonisti 9 giovani under 35 nell’ambito del bando “Fermenti in Comune”, coinvolti in attività professionalizzanti e formative che hanno preso il via proprio a partire dall’area protetta del Parco di Porto Conte.

“Never NEET … Giovani in Fermento” è stato promosso dalla Presidenza del Consiglio (Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale in accordo con l’ANCI) presentato dal Comune di Alghero in qualità di capofila e in partenariato con l’Azienda Speciale Parco di Porto Conte, la cooperativa “Ecotoni” e la società di formazione “SIDER”.

Oltre un anno di attività, svolte in aula e sul territorio: dai lavori di cura e riqualificazione del verde ai percorsi formativi sulla sicurezza sul lavoro, l’uso di macchine da giardino, corso di “Instagrammer” e per l’acquisizione di alcune nozioni base sulla redazione di un comunicato stampa, nonché la sperimentazione del lavoro di una piccola emittente locale. L’attività inoltre è proseguita, in alternanza alle fasi formative e lavorative, con brevi escursioni nell’Ecomuseo di Porto Conte per la conoscenza del territorio protetto.

Mercoledì 20 Settembre, alle ore 10.30 presso Casa Gioiosa, ci sarà l’evento finale, con diversi interventi, in cui verranno presentati alla stampa e alle istituzioni i risultati del progetto.

Campo boe per tutela fondale marino, 1,7milioni all’Azienda Parco: “Grande riconoscimento”

ALGHERO – Importante riconoscimento per l’Azienda Speciale Parco di Porto Conte che ottiene un finanziamento PNRR di 1,7 milioni di euro per implementare le boe di ormeggio all’interno della AMP Capo Caccia – Isola Piana e della ZSC ITB010042. La proposta progettuale presentata dalla AMP ha come finalità la tutela degli habitat marino costieri ed è rivolto in particolare alla conservazione diretta della locale prateria a Posidonia oceanica presente all’interno dell’area protetta. Obiettivo fondamentale è contenere la frammentazione della prateria a Posidonia oceanica e l’evoluzione regressiva del suo limite superiore con il contenimento degli ancoraggi attraverso il potenziamento e l’implementazione delle infrastrutture di ormeggio esistenti e già programmate che, attualmente, risultano essere in numero del tutto insufficiente per contrastare l’ancoraggio illegale nell’area protetta. “Ancora una volta un riconoscimento per l’importante lavoro volto alla tutela del nostro patrimonio naturalistico -sottolinea il Presidente Raimondo Tilloca, anche a nome dei consiglieri del direttivo Pasqualina Bardino e Adriano Grossi- e questa volta si tratta di una doppia soddisfazione che, da un lato, premia e conferma la bontà delle nostre iniziative a tutela degli ecosistemi marini, come riconosciuto da ISPRA, e dall’altro lato, conferma la capacità progettuale della nostra struttura che è riuscita ad ottenere un finanziamento rilevante dal PNRR. L’implementazione prevista non riguarderà soltanto gli areali non protetti all’interno dei confini della AMP, ma interesserà anche una ampia zona soggetta ad ancoraggio che si trova al di fuori del perimetro dell’Area Marina Protetta, ma all’interno di quello della ZSC ITB010042: si tratta del tratto di costa che va da Capo Galera sino ad oltre Punta Negra.

Un plauso arriva anche dalla Amministrazione comunale che con l’Assessore all’ambiente Andrea Montis sottolinea l’importanza dell’iniziativa ed il fatto che si porta a compimento un progetto avviato dall’Area Marina nel corso della stagione 2015-16 nel corso della gestione affidata allo stesso Comune. Nel corso dell’annualità 2023- evidenzia il direttore della AMP Mariano Mariani- stavamo già intervenendo per realizzare una serie di nuovi punti di ormeggio che hanno già ottenuto finanziamenti dedicati come di seguito indicato: a) “Riorganizzazione e messa in sicurezza e valorizzazione del sistema di fruizione del comprensorio di Punta Giglio”: 7 nuovi punti di ormeggio alla boa per imbarcazioni di lunghezza sino a 24 metri che svolgono attività di immersioni diving, in apnea, snorkeling ed altre attività assimilabili; b) “Sustainable tourism for marine caves and coralligenous protection in Capo Caccia MPA”: installazione di 4 boe di ormeggio per imbarcazioni di lunghezza sino a 24 metri dedicate ai centri di immersione presso Capo Caccia; c) “Sistemazione e implementazione del campo ormeggio di Porto Conte – Punta del Dentul”: realizzazione di 60 nuovi punti ormeggio alla boa, di cui 38 per imbarcazioni sino a 15 metri e 22 per imbarcazioni sino a 24 metri; la maggior parte delle boe saranno destinate al diporto nautico.
Nonostante questi nuovi progetti- prosegue il direttore – avremmo avuto a disposizione un numero di boe ancora insufficienti per soddisfare le esigenze dei diportisti e per supportare i nostri operatori autorizzati. Ora grazie alla nuova proposta progettuale approvata da ISPRA e finanziata dal PNRR prevediamo di completare i punti di ormeggio alla boa ancora necessari con particolare riferimento agli areali da proteggere che risultano ancora scoperti, portando complessivamente a 216 le boe di ormeggio che saranno rese disponibili in AMP e ZSC”.

“No agli interventi nelle falesie di Punta Giglio”

ALGHERO – Ancora critiche rispetto ai progetti che riguardano la “massa in sicurezza delle Falesie del promontorio di Punta Giglio”. Progetti che sono stati avviati già dal 2014 e che sono stati portati avanti dall’attuale gestione del Parco che è targata Udc, Fratelli d’Italia e Forza Italia. “Se anche il mondo scientifico italiano si esprime con forza per evitare i lavori sulla falesia di Punta Giglio è giunto il momento di fermarsi, di fare una riflessione approfondita ed evitare uno scempio senza precedenti” – afferma Valdo Di Nolfo, consigliere comunale e componente dell’assemblea del Parco di Porto Conte.

Sul tema, infatti, sono intervenuti diversi esponenti del mondo scientifico italiano. Prima Ferdinando Boero, zoologo di fama mondiale, da tutti riconosciuto come uno dei maggiori esperti in Italia in tema di biodiversità marina e funzionamento degli ecosistemi talmente da aver lavorato per la Commissione Europea e per il G7. Poi, in questi giorni, si è tenuto XXI convegno italiano di ornitologia: l’evento che richiama ogni 3 anni i maggiori esperti italiani ha espresso “viva preoccupazione per l’impatto che le opere previste possono determinare sull’avifauna nidificante nell’area di Punta Giglio ed in particolare su quella di interesse comunitario e biogeografico”.

“I progetti non sono mai stati discussi pubblicamente, né in consiglio comunale né in assemblea del Parco di Porto Conte e finalmente domani saranno oggetto della convocazione della commissione consiliare ambiente – continua Di Nolfo – incontro che ho richiesto personalmente al presidente, che ringrazio per la disponibilità, e che vedrà la partecipazione anche dei massimi esperti del territorio” continua Di Nolfo. Quello che si sa è che gli interventi prevedono azioni molto impattanti con l’utilizzo di resine espansive per la frantumazione della falesia, chiodature profonde, taglio della vegetazione, ecc.

“Domani verranno resi pubblici tutti i documenti e sarà chiaro che quella che dovrebbe essere una messa in sicurezza ottiene esattamente l’effetto contrario e lo fa negando l’essenza stessa del Parco Naturale: andando contro i principi di sostenibilità ambientale” conclude il consigliere comunale e componente dell’assemblea del Parco di Porto Conte Valdo di Nolfo.

Moro (capogruppo regionale UDC) al Parco: finanziamenti, progetti e iniziative

ALGHERO – Questa mattina il consigliere regionale, Pietro Moro, Capogruppo in Consiglio Regionale dell’UDC e componente della IV Commissione del Consiglio Regionale della Sardegna che si occupa di governo del territorio, pianificazione paesaggistica, tutela dell’ambiente, parchi e riserve naturali, difesa del suolo e delle coste, ha fatto visita al Parco di Porto Conte e Area Marina Protetta Capo Caccia Isola Piana.

Il capogruppo regionale dell’UDC ha incontrato il Direttore Mariano Mariani con cui si è parlato delle varie progettualità, attività e iniziative dell’Ente. In particolare dei diversi obiettivi raggiunti e altri ancora da ottenere rispetto alle opere in itinere e anche alla crescita attrattiva dell’Ecomuseo in connessione allo sviluppo economico e alla crescita del territorio.

L’onorevole Moro, accompagnato dal Dott. Pala a dalla Dott.ssa Rosati, insieme al presidente della commissione Ambiente Mulas e al consigliere comunale Ansini, ha effettuato una visita all’interno degli spazi espositivi, attrazioni e musei presenti nella sede del Parco a Casa Gioiosa e facenti parte dell’Ecomuseo di Porto Conte.

Grotta Verde, “Ottimo lavoro del Parco, occasione unica”

ALGHERO – “L’avvio dei lavori per la prossima fruizione della Grotta Verde rappresenta un’ottima notizia per Alghero – dichiara il presidentedella commissione consiliare Ambiente Christian Mulas, “il Parco di Porto Conte e tutto il territorio. Fra un anno, salvo imprevisti, questa area della Sardegna avrà a disposizione un importante sito archeologico, culturale, ambientale e dunque turistico che fungerà da impulso per le economie locali e dovrà fungere da occasione per creare diversi posti di lavoro vista la notevole richiesta di lavoro che c’è ad Alghero e non solo anche per le diffuse difficoltà che ci sono in tutti i comparti produttivi”. Questa notizia certifica, ancora una volta, il buon lavoro dell’attuale gestione del Parco con anche il Direttore Mariani che, nonostante diverse difficoltà, sono riusciti a portare al traguardo diverse progettualità. Certo, come UDC e gruppo consiliare ribadiamo che siano necessarie più connessioni con i rappresentanti del territorio e in particolare con le espressioni politiche, e non solo, però guardiamo il lato positivo e vediamo un Parco che fa grandi passi avanti e che fra pochi mesi avrà in dote un sito che produrrà notevole sviluppo permettendo allo stesso Ente di poter aumentare la sua crescita. Ora avanti con le altre progettualità e con le azioni volte a rilanciare l’agro, le imprese enogastronomiche e gli ecoistemi esistenti coniugando sempre tutela ambientale, naturalistica e lo sviluppo economico”.

Christian Mulas, presidente della commissione Parco e Amp

Giornata storica per il Parco di Porto Conte, al via i lavori per la fruizione della Grotta Verde | video e foto

ALGHERO – Una giornata storica per il nostro EcoMuseo e per il Comune di Alghero, con la consegna dei “Lavori di completamento delle opere infrastrutturali finalizzate alla conservazione, valorizzazione e fruizione della grotta verde”. Firma a Casa Gioiosa e sovralluogo all’ingresso del sito

Questa mattina nella sede dell’Azienda speciale Parco di Porto Conte si è proceduto con la firma per la consegna dei lavori, alla presenza del Sindaco di Alghero Mario Conoci, dell’Assessore al Turismo Alessandro Cocco, del Presidente della Commissione Ambiente Christian Mulas, del Presidente del Parco Raimondo Tilloca e del Direttore Mariano Mariani, dei tecnici del Parco Dott. Pala e Dott. Sinis e dei titolari delle imprese che realizzeranno i lavori – Simec e ditta Sini – oltre ai rappresentanti dello studio di progettazione Tecnolav.

Un intervento, avviato grazie ad un finanziamento complessivo di 850mila euro, per un importo contrattuale di 502mila euro, finalizzato alla conservazione e valorizzazione della Grotta Verde che si articolerà – per la durata di un anno – in tre fasi operative: la prima fino a metà ottobre, alla quale seguirà un periodo di fermo per tutelare l’avifauna per poi riprendere dal mese di Maggio 2024, con la sistemazione delle passerelle e delle strutture per la corretta fruizione del sito.

Si tratta di un percorso volto a coniugare la tutela ambientale con la creazione di nuove occasioni di sviluppo, con l’introduzione nel nostro EcoMuseo di un nuovo sito dall’inestimabile valore naturalistico e archeologico. Conosciuta anche come Grotta di S. Erasmo, la Grotta ha un altissimo valore speleo-archeologico e conserva nei suoi profondi laghi gli ambienti più spettacolari. Qui, l’acqua ricopre spazi un tempo vissuti dall’uomo, come testimoniato dai graffiti rinvenuti. Dopo la firma, i partecipanti hanno effettuato un breve sopralluogo nell’area di accesso alla Grotta.

“Non penso di esagerare se qualifico come storica la giornata di oggi – ha commentato il Presidente Raimondo Tilloca, insieme al Cda, ed ha continuato ricordando “l’importanza strategica che avrà la Grotta Verde per l’offerta culturale, ambientale e turistica, e dunque economica, del Parco, di Alghero e dunque dell’intero territorio, una volta ultimata, sarà una grande passo avanti per tutti e questo lo apprendiamo anche dalla grande soddisfazione anche delle imprese incaricate che non vedono l’ora di partire e che ritengono una bella sfida la fruizione della Grotta Verde”.

Le parole dell’assessore Cocco:

https://www.youtube.com/watch?v=MBj-fCxFOCU

Le parole del Direttore Mariani:

https://www.youtube.com/watch?v=o0LwDlE6QKs

“Grotta Verde, nuova perla di Capo Caccia presto fruibile” | video

ALGHERO – “Si riprende dopo tanti anni un progetto di valorizzazione importante avviato fin dagli anni duemila, così da rendere finalmente fruibile e valorizzare un nuovo sito d’interesse turistico straordinario ed impreziosire l’offerta naturalistica della Riviera del Corallo”. Parole del sindaco di Alghero, Mario Conoci, che questa mattina ha partecipato con i vertici del Parco Regionale di Porto Conte, l’assessore Cocco e il presidente della commissione Mulas, ed i responsabili della ditta che eseguirà le opere, alla consegna dei lavori per il recupero della Grotta Verde, sul promontorio di Capo Caccia. “Una grotta importantissima che potrà essere visitata con una fruizione attenta e rispettosa del delicato ecosistema in cui è inserita e presto entrerà a far parte delle bellezze che lo straordinario patrimonio ambientale del territorio di Alghero è in grado di offrire ai turisti” ha sottolineato il primo cittadino.

Punta Giglio, articolo de Il Fatto Quotidiano: replica del direttore Mariani

ALGHERO – Lettera aperta del direttore dell’Azienda speciale Parco di Porto Conte, ente gestore dell’Area marina protetta Capo Caccia – Isola Piana, quale replica all’articolo pubblicato dal Fatto Quotidiano a firma del prof. Ferdinando Boero dal titolo “Ad Alghero vogliono imbrigliare le falesie di Punta Giglio: è così che il progresso avanza?”

“Ancora una volta Punta Giglio viene portata agli onori della cronaca nazionale, con notizie distorte e fuorvianti. Come già successo per un passato articolo del noto geologo e conduttore televisivo Mario Tozzi che, dopo aver approfondito e visitato il sito oggetto della sua critica, dovette ritrattare, ora è la volta del titolato prof. Ferdinando Boero, zoologo ed ecologo marino di fama internazionale, che sul Fatto Quotidiano ironizza e critica fortemente l’intervento di messa in sicurezza della falesia di Punta Giglio promosso dall’Area marina protetta Capo Caccia – Isola Piana. Posto che ci si dovrebbe attendere massimo rigore ed oggettività da un uomo di scienza, come il prof. Boero, mi permetto di chiedergli: si è preoccupato di approfondire le carte progettuali e le conseguenti finalità, termini, modalità, autorizzazioni del progetto in argomento? O come un semplice qualunquista si è espresso solo per “sentito dire” cose a lui riferite, dai soliti protagonisti locali molto interessati strumentalmente a conquistare spazi di visibilità (nell’imminenza delle prossime elezioni regionali e comunali in Sardegna) e approfitta, ex cathedra, dei suoi titoli per sparare sentenze di condanna su chi opera con scienza e coscienza, nel pieno rispetto delle leggi del nostro Paese? Se il prof. Boero avesse approfondito, o avesse ancora desiderio di farlo, come fece Mario Tozzi, a cui va riconosciuta piena onestà intellettuale, siamo certi che i suoi ragionamenti sarebbero diversi e molto più sensati. L’errore più macroscopico che commette, a parte le ingiurie gratuite di “malati di mente” che rivolge ai vertici del Parco, è quello di ritenere che, pur essendo “…favorevolissimo ai campi boe e anche al turismo nautico”, nella sua personale concezione di aree protette non sia contemplata alcuna attività antropica, tanto che testualmente afferma “…Basterebbe mettere una serie di piccole boe per indicare il tratto soggetto a frana, in modo da avvertire che lì non si deve andare, a causa della naturale caduta di massi…una misura che, indirettamente, contribuisce alla conservazione efficace, visto che nella zona per noi pericolosa non si possono mettere in atto attività antropiche di ogni tipo e, quindi, l’ambiente viene lasciato in pace”. Non solo il prof. Boero ignora il fatto che le attività ricadono in zona B della AMP, dove le attività antropiche (pesca, turismo nautico, diving e immersioni in grotte sommerse…) possono essere ammesse e autorizzate dall’ente gestore, ma non conoscendo i luoghi, ignora soprattutto che quel tratto di mare, nonostante le necessarie boe di segnalazione dell’AMP e l’esistenza di una ordinanza interdittiva della locale Capitaneria di Porto, continua ad essere molto frequentato dall’uomo (spesso senza alcuna autorizzazione) con i conseguenti ipotizzabili rischi (più utile alla causa sarebbe stata una riflessione sul fatto che, per carenza di risorse, spesso le forze dell’ordine non riescono ad assicurare i necessari controlli nelle aree protette). Se conoscesse il prof. Boero le questioni sarde, inoltre, saprebbe che proprio nello scorso mese di agosto, in piena stagione balneare, una ragazza di 28 anni è morta in un tratto di mare della costa di Baunei, pur interdetto alla balneazione per una ordinanza della Capitaneria di Porto, per l’improvviso crollo di un albero dal costone che sovrasta la spiaggia che l’ha travolta senza lasciarle scampo. O cosa dire dei recenti crolli avvenuti nelle cinque terre a Camogli e Corniglia sotto gli occhi increduli di turisti e bagnanti, fortunatamente senza vittime, ma con dirigenti ed amministratori indagati per la mancata messa in sicurezza del costone? Piaccia o non piaccia all’esimio prof. Boero, il realismo gestionale che caratterizza l’attività dell’AMP ha portato a ritenere che piuttosto che combattere battaglie perse per fare rispettare divieti, fosse molto più serio e responsabile, con tutti i possibili accorgimenti di massima riduzione degli effetti ambientali, mettere in sicurezza la falesia che sovrasta quel tratto di mare, come si fa per una comune infrastrutturale stradale, consentire la rimozione della interdizione esistente e disciplinare in modo attento e sostenibile le attività umane che in quel tratto di mare possono essere autorizzate. Un intervento impegnativo per il quale ci sono voluti anni di faticoso lavoro per fare tutto a regola d’arte e nel rispetto della nostra complessa normativa, ottenendo tutte le necessarie autorizzazioni da oltre dieci enti pubblici coinvolti a vario titolo in conferenza di servizi. Sono tutti da interdire questi enti pubblici della Sardegna che hanno autorizzato l’AMP a fare l’intervento? Caro prof. Boero il problema della sicurezza pubblica e della tutela ambientale in quel tratto di mare a forte presenza antropica esiste ed è concreto; ed è per questo che si è deciso di fare quelle opere sulla falesia e, nel contempo, di mettere delle boe per le attività umane autorizzabili perché sostenibili. Purtroppo, come in questo caso, non stiamo solo cercando di mitigare un fenomeno naturale, ma combattiamo quotidianamente l’irresponsabilità umana aggravata dalla ottusità di chi gli da voce; purtroppo questa è ubiquitaria e non la si trova solo a Punta Giglio e, inoltre, non conosce titoli di studio”.

Impennata del fatturato dell’Ecomuseo del Parco di Porto Conte

ALGHERO – Nel periodo dell’alta stagione 2023 (giugno–agosto) crescono i risultati della vendita dei biglietti per la fruizione dell’Ecomuseo del Parco che fa registrare un fatturato superiore agli 85 mila euro con una crescita del 28% rispetto allo stesso trimestre dell’annualità 2022. Confrontando il dato con il trimestre di alta stagione del 2019, ultima annualità di operatività piena prima della pandemia, la crescita è ancora più eclatante con un miglioramento del fatturato pari al 66%.

Direttivo e Direzione del Parco osservano che la scelta, introdotta con la stagione 2022 della forte semplificazione dell’offerta (con un unico biglietto, quello dell’Ecomuseo) e dell’utilizzo di una piattaforma digitale e di una APP dedicata per la gestione delle prenotazioni e delle vendite, si sta rivelando sempre più adeguata e ricca di ottimi risultati.

L’Ecomuseo ingloba in sé tutti i principali attrattori ambientali e storico culturali dell’area protetta che diventano visitabili in maniera integrata nell’arco temporale di un anno (dal momento della emissione del biglietto) a differenza del passato: non più, quindi, un biglietto per ogni singolo attrattore del Parco, come in passato, ma un’offerta unica con un unico biglietto. Fanno parte integrante dell’Ecomuseo, cinque principali attrattori: 1. Casa Gioiosa, prestigiosa sede del Parco ed ex colonia penale; 2. il M.A.S.E. il museo dedicato allo scrittore – aviatore Antoine De Saint Exupèry ospitato nella suggestiva torre aragonese (Torre Nuova); 3. il M.A.P.S., museo ambientale e storico a cielo aperto incastonato nel promontorio di rara bellezza di Punta Giglio; 4. l’oasi faunistica “Le Prigionette” da cui partono itinerari naturalistici e storici da percorrere a piedi, in bici, con mini car e bike elettriche; 5. la Villa romana di “Sant’Imbenia”. Nel corso della stagione 2023 il sito di Casa Gioiosa ospita anche la mostra tematica “AlgueRex” con una formula di biglietto integrato con quello dell’Ecomuseo. Si tratta di una formula molto apprezzata dai visitatori, soprattutto dalle famiglie con bambini, che sta contribuendo a sollevare il livello delle vendite e la crescita del fatturato.