Cap d’any: folla, fischi e critiche

ALGHERO – “Al netto della selva di fischi al sindaco, che probabilmente, visto il momento di festa, erano fuori luogo, anche se testimoniano l’assoluto non gradimento degli algheresi per Bruno, si è deciso di decomporre il Cap d’any algherese trasformandolo in una discoteca all’aperto, ma per fare questo non era necessario spendere tanti soldi e mettere in azione tanta gente.” Questo è il commento del vice capogruppo regionale di Forza Italia Marco Tedde sul capodanno algherese. “Dov’è Meta, la promozione turistica, il prestigioso comitato scientifico? Dove siete -chiude l’ex sindaco di Alghero- Maestri Antonio (Marras) e Paolo (Fresu)?”. In generale si conferma che la piazza si riempie comunque, ma è scelta delle amministrazioni vigenti e della guida della Fondazione Meta offrire qualcosa di valido e apprezzabile dalla popolazione e sopratutto che possa avere un forte richiamo turistico anche oltre Tirreno, cosa che nel recente passato avveniva. Del resto mettere 5/6.000 persone in piazza, a fronte di una città con 40.000 abitanti non è certo un miracolo. Sopratutto con una spesa giudicata da tutti eccessiva (in totale quasi 70.000 euro) per una “vocalist” che, come altri artisti della sua agenzia, suona in locali (anche del posto) con capacità di spesa di gran lunga inferiori.

Nella foto il palco del capodanno ad Alghero

S.I.