Bilanci vincolati, Paci: guerra comune

CAGLIARI – “Dobbiamo appoggiare la battaglia del Governo Renzi per chiedere più flessibilità all’Europa. La battaglia dei sindaci è la stessa delle Regioni: una partita che portiamo al Governo ma che può essere vinta solo a livello europeo. I vincoli del bilancio armonizzato sono eccessivi e troppo restrittivi: vogliamo poter spendere le risorse che abbiamo, spenderle per fare investimenti, non stiamo certamente parlando di spesa corrente. È assurdo avere soldi da parte e non poterli utilizzare per fare investimenti. Perciò serve una forte battaglia comune per convincere l’Europa a non occuparsi solo di vincoli ma anche di investimenti e dunque di crescita”. L’ha detto il vicepresidente della Regione e assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci chiudendo con il suo intervento nell’aula del Consiglio regionale l’assemblea dei sindaci organizzata dall’Anci.

Altro argomento affrontato durante gli interventi dei sindaci, il bilancio regionale e dunque l’assegnazione annuale delle risorse. “Io non mi sento una parte diversa rispetto a voi” ha detto il Vicepresidente. “Svolgo un ruolo diverso, ma non sono il padrone delle risorse: è compito dell’Aula di questo Consiglio regionale destinare le risorse del Bilancio che arrivano dalle tasse pagate dai cittadini sardi. Per questo dobbiamo decidere insieme cosa farne, in un rapporto diretto e paritario, all’interno della conferenza Regioni-Enti Locali. Allora parliamo, confrontiamoci, incontriamoci. Decidiamo insieme, ma tenendo sempre ben presenti due cose: la prima è che i vincoli di bilancio ci sono e dunque bisogna fare delle scelte all’interno di quei paletti. La seconda, e voglio sottolinearlo fortemente, è che al di là del Fondo unico da 600 milioni che abbiamo lasciato intatto perché sappiamo bene a quante spese devono far fronte i sindaci, la maggior parte delle risorse della Finanziaria va sempre e comunque agli enti locali, perché è ai territori che sono destinate. Pensiamo alle centinaia di milioni che vanno al sistema degli enti locali per cantieri di lavoro, musei, politiche sociali, biblioteche, fondi per la povertà, infrastrutture e tanto altro, o ai 3 miliardi e mezzo per la Sanità o a tutte le risorse che sono destinate al dissesto idrogeologico e ai trasporti. Parliamo di soldi per i territori, per i sardi, per i comuni appunto”.

Il vicepresidente Paci ha poi ricordato che di sicuro la situazione non è facile, con un debito pubblico nazionale di 2.200 miliardi che “anche le Regioni a Statuto speciale sono chiamate a risanare. Non ci sono dubbi su questo, le sentenze della Corte Costituzionale sono chiarissime: anche noi abbiamo contribuito a creare il disavanzo e anche noi dobbiamo contribuire a risanarlo. Certo stiamo lavorando per ridurre la cifra richiesta, ma il fatto che anche noi Regioni a Statuto speciale dobbiamo contribuire agli accantonamenti non si discute: e chiunque dica il contrario agitando spettri su mancati ricorsi dice falsità per confondere le idee ai sardi. Siamo entrati al governo della Regione trovando vincoli del patto di stabilità incredibili che alimentavano debiti assurdi, li abbiamo superati e finalmente possiamo utilizzare tutte le nostre risorse. Per esempio possiamo pagare le perenzioni, ovvero debiti vecchi, vecchissimi, che ammontavano a 2 miliardi e 700 milioni di euro e che stiamo riducendo. Allora è davvero inutile creare contrapposizioni. Siamo una comunità regionale, con ruoli diversi: esecutivo, legislativo, amministrativo. Le risorse sono della comunità dei sardi, decidiamo insieme come spenderle al meglio. La Giunta è vicina ai territori – ha concluso Paci – e oggi prendiamo l’impegno a essere ancora più rapidi nel raggiungere risultati concreti a vantaggio di tutti i sardi”.

Nella foto i sindaco in Consiglio Regionale

S.I.